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Costruzione della Bonifica
La bonifica idraulica dei terreni paludosi nasce come esigenza igienica e ambientale. La rivoluzione della “bonifica meccanica” giunge con l’introduzione di macchine idrauliche per il sollevamento delle acque, dotate di motori elettrici e capaci di rendimenti molto superiori a quelli a vapore e a scoppio. Lo scolo delle acque può essere così garantito in modo permanente e vastissime zone della pianura bolognese furono rese asciutte dall’opera di bonifica con la possibilità di colture nuove e più redditizie e nuovi insediamenti umani. Proseguire con un clic
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Costruzione della Bonifica
Nel 1909 si costituisce il Consorzio speciale di bonifica della bassa pianura bolognese a destra del Reno e assume poco dopo la denominazione di Consorzio della Bonifica Renana. Il Consorzio nomina direttore l’ing.Pietro Pasini e lo incarica di fare un progetto generale di sistemazione idraulica della Bassa pianura bolognese. Il progetto viene approvato nel febbraio del I lavori hanno inizio durante la 1^ guerra mondiale e termineranno nel 1925. Pasini prevede un comprensorio diviso in due settori: “acque alte” e “acque basse” e viene costruita una rete di nuovi canali per uno sviluppo complessivo di 858 km. Inoltre, vengono realizzate due idrovore una a Saiarino e l’altra a Vallesanta dotate di 9 gruppi di pompaggio. Il complesso delle opere è inaugurato nel 1925, alla presenza del re Vittorio Emanuele III.
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La Bonifica Integrale Negli anni ’30 seguono i lavori di completamento del “progetto generale” dell’ing. Pasini; l’opera è ultimata nel ’38. L’approvazione del Regio Decreto sulla Bonifica integrale ampia i compiti istituzionali dei Consorzi di bonifica e la Renana comincia a realizzare acquedotti e reti di distribuzione. Viene costruito un reparto “Bacini montani” per le vallate a sud della via Emilia; il canale “Diversivo Navile-Savena”, la grande chiavica di scarico dell’Idice e nuove arginature. La seconda guerra mondiale causa gravi danni alle opere di bonifica. Con la ricostruzione il consorzio elabora un nuovo Piano generale che prevede l’esecuzione di nuove opere.
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La Bonifica Integrale Tra il 1945 e il 1955 si completa la sistemazione idraulica dei principali corsi d’acqua: Savena, Zena, Idice, Sillaro e Santerno. Si provvede alla sistemazione delle aree di collina e di montagna con grandi opere di forestazione nonché al potenziamento delle idrovore. Nel 1955 hanno inizio i lavori per l’approvvigionamento idropotabile del comprensorio: l’ “Acquedotto Renano”, negli anni ’70, serve dieci Comuni tra l’Emilia e la Toscana. Intensa è anche l’attività di elettrificazione condotta nelle zone rurali.
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Manutenzione del Sistema Idraulico
Con la Bonifica idraulica non solo scompare la malaria, ma è possibile destinare alle attività produttive una vasta area pianeggiante nel cuore della pianura padana. Le rapidi modificazioni ambientali richiedono un continuo adeguamento alle opere del Consorzio. Con il Decreto 616/77 lo Stato delega alle regioni le competenze in materia di bonifica e irrigazione.
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Manutenzione del Sistema Idraulico
Oggi il territorio di pianura del Consorzio è servito da 15 impianti idrovori. Si provvede alla vigilanza e all’esercizio delle opere e si interviene per la manutenzione della rete di canali. Dagli anni ’70 il Consorzio programma una serie di interventi di estensione della rete irrigua e col completamento del C.E.R. si è reso possibile invasare una vasta rete di canali di scolo. L’effetto di tale riempimento di canali contribuisce all’alimentazione della falda superficiale favorevole per l’equilibrio ambientale.
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Difesa e Tutela Ambientale
Il complesso di opere pubbliche di bonifica, costituisce un delicato sistema artificiale. Le opere di presidio montano e la rete dei canali sono chiamate ancora oggi a contrastare eventi naturali quali le frane. Il Consorzio della Bonifica Renana provvede a garantire la manutenzione con interventi di sfalcio e decespugliamento dei canali di scolo.
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Rischio di alluvioni Interventi organici furono proposti dal Consorzio dalla Renana fin dal Nel dicembre 1996 si verificò una straordinaria alluvione, che provocò ingenti allagamenti nel comprensorio di bonifica. Solo dopo questa emergenza lo Stato e la Regione predisposero le risorse necessarie per un primo piano di intervento di messa in sicurezza delle aree di bonifica, le cui reti scolanti sono ormai inadeguate, in quanto sottoposte a deflussi superiori alle loro possibilità. La soluzione proposta dal Consorzio della Renana si basa sulla realizzazione di casse di espansione.
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Rischio di alluvioni Prima delle alluvioni del ’96 il Consorzio della Renana aveva denunciato l’esistenza di gravi rischi idraulici. Tre gli obiettivi che il consorzio intende raggiungere: la sicurezza idraulica in presenza di piene, la distribuzione delle acque nelle zone dell’altra pianura, una sostanziale riduzione della franosità in montagna.
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Fatto da: B. Chantal V. Sofia J. Lucrezia C. Anna
Classe 3B a.s. 2004/05
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