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INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE 2012 isp. Giovanna Criscione.

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1 INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE 2012 isp. Giovanna Criscione

2 ELEMENTI DI NOVITA' DEL TESTO 2012
Il testo si ispira chiaramente al documento del 2007 confermandone l’impianto strutturale. NUOVI aspetti: Profilo delle competenze a 14 anni “dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria” (Profilo in uscita del bambino di cinque anni ). Competenze chiave declinate (Raccomandazione Europea del 2006) Scomparsa dell’aggregazione delle discipline in aree Una migliore definizione degli aspetti curricolari Curricolo verticale Valutazione competenze, certificazione delle competenze, autovalutazione dell’istituzione scol. e da parte dell’alunno. Una più consistente padronanza delle competenze di base, ivi comprese le strumentalità. (alfabetizzazione funzionale) Gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) Intercultura: un curricolo al tempo della pluralità Professionalità del docente Nuove tecnologie digitali

3 ,bisogni fondamentali e desideri
“CULTURA, SCUOLA, PERSONA” È LA CORNICE CULTURALE CHE DESCRIVE LE MACRO TENDENZE IN ATTO A LIVELLO SOCIO-CULTURALE E NE DEDUCE I COMPITI PER LA SCUOLA NEL NUOVO SCENARIO PER FAR FRONTE ALLE SFIDE DELLA COMPLESSITÀ, DELLA GLOBALIZZAZIONE, DELLA PLURALITÀ DELLE CULTURE E DI VALORI, DELLE NUOVE DIMENSIONI PERVASIVE DELLE NUOVE TECNOLOGIE. La scuola nel nuovo scenario ACONE-stimmug BERTIN:aderenza reattiva MEIRIEU: ricreare il mondo Centralità della persona originalità del percorso individuale qui e ora ,bisogni fondamentali e desideri legami di gruppo Per una nuova cittadinanza convivialità relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi unicità e singolarità dell’identità culturale cittadinanza unitaria e plurale alleanza educativa con i genitori Per un nuovo umanesimoconsapevolezza relazione tra microcosmo personale e macrocosmo dell’umanità insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza Promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimoDiffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell’attuale condizione umana possono essere risolti attraverso la collaborazione fra le culture. Affianca al compito di INSEGNARE ad APPRENDERE quello di “INSEGNARE A ESSERE”

4 Centralità delle persona (prospettiva “personalista”)
Al centro delle Indicazioni la persona, titolare del diritto all’istruzione e all’educazione, non più i programmi ministeriali o la figura del docente, vuol dire attenzionare le motivazioni, il progetto di vita, la passione per la conoscenza, la curiosità che l’esperienza sollecita, tutto ciò è un richiamo alla natura dell’imparare, dello scoprire e dell’interrogarsi. La scuola deve conoscere il soggetto, infatti l’Identità Competente individuale riguarda le competenze scolastiche ed extrascolastiche presenti in ogni alunno, le strategie di apprendimento, gli stili cognitivi, le motivazioni, le passioni, gli hobby, le piccole specialità …(profilo pedagogico). Se non c’è una adeguata attenzione ai ritmi e alle modalità di app.to degli allievi si finisce con il diventare molto ripetitivi e poco “economici” e il privilegiare la trasmissività L’attenzione allo studente, alle sue motivazioni e al suo progetto di vita è una pista per il lavoro riflessivo. I tempi scolastici si devono adattare ai tempi degli alunni, ai loro ritmi biologici, psicologici, di apprendimento

5 Elementi prescrittivi “centralità della persona” “Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende… la definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni…” “La scuola si deve costruire come luogo accogliente…” “La scuola deve porre le basi del percorso formativo dei bambini e degli adolescenti sapendo che esso proseguirà in tutte le fasi successive della vita…” spazi di autonomia “E’ importante che i docenti definiscano le loro proposte in una relazione costante con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini e degli adolescenti. E’ importante valorizzare simbolicamente i momenti di passaggio che segnano le tappe principali di apprendimento e di crescita di ogni studente. Particolare cura è necessario dedicare alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione. …necessita elaborare strumenti di conoscenza necessari per comprendere i contesti nei quali gli studenti si trovano a vivere…”

6 L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
Aree disciplinari e discipline Continuità ed unitarietà del curricolo Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento Valutazione Certificazione delle competenze Una scuola di tutti e di ciascuno Comunità educativa, comunità professionale, cittadinanza

7 DALLE INDICAZIONI AL CURRICOLO SPAZIO DI AUTONOMIA DELLE SCUOLE
“nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia le Indicazioni sono un quadro di riferimento per la progettazione curricolare… testo aperto…da assumere e contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale. Il curricolo di istituto è espressione della libertà di insegnamento e dell’autonomia scolastica , esplicita le scelte della comunità e l’identità dell’istituto. …i docenti individuano le esperienze di app.to più efficaci, le scelte didattiche più significative , le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline e alla loro aggregazione in aree…” Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del POF con riferimento al Profilo dello Studente al termine del 1° ciclo di istruzione , ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina.” “Nelle Indicazioni la discipline non sono aggregate in aree precostituite per non favorire un’affinità più intensa tra alcune rispetto ad altre, volendo rafforzare così trasversalità e interconnessioni più ampie e assicurare l’unitarietà del loro insegnamento. Sul piano organizzativo e didattico la definizione di aree o di assi funzionali all’ottimale utilizzazione delle risorse è comunque rimessa all’autonoma valutazione di ogni scuola.”

8 CONTINUITÀ E UNITARIETÀ DEL CURRICOLO
le Indicazioni/2012 devono permeare il progetto dell’istituto destinato ad accompagnare e arricchire di motivi culturali la nuova dimensione organizzativa. negli assetti dei campi di esperienza e delle singole discipline vi è l’esigenza di un raccordo più leggibile. “L’intero percorso curricolare, elaborato unitariamente … dovrà avere come riferimento la promozione di competenze che necessitano dell’apporto simultaneo di piu’ saperi disciplinari.” Logiche di verticalità, percorso evolutivo, ricorsività Differenziare gli ambienti di apprendimento, ma regia comune Verticalità non significa uniformità, ma differenziazione partendo dalla conoscenza reciproca dei docenti, delle indicazioni, delle metodologie, dell’organizzazione, delle progettazioni. “L’itinerario scol. …è progressivo e continuo…consente la progettazione di un curricolo verticale e facilita il raccordo con il 2° ciclo…nella scuola dl 1° ciclo la progettazione didattica, mentre continua a valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare i ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca di connessioni tra i diversi saperi.”

9 Elementi prescrittivi
“al termine …vengono fissati i traguardi…relativi ai C.E. e alle discipline. Nella scuola del 1° ciclo i traguardi costituiscono criteri di valutazione delle competenze attese e sono prescrittivi…Essi rappresentano riferimenti ineludibili per gli insegnanti…” Obiettivi di apprendimento “…individuano campi del sapere… sono utilizzati dalle scuole e dai docenti nella loro attività di progettazione didattica con attenzione alle condizioni di contesto, didattiche e organizzative… …gli obiettivi sono organizzati in nuclei tematici e definiti in relazione a periodi didattici lunghi: l’intero triennio della scuola dell’infanzia, l’intero quinquennio della scuola primaria, l’intero triennio della scuola secondaria di primo grado” Valutazione “agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli OOCC. La valutazione precede,accompagna e segue i percorsi curricolari…assume una preminente funzione formativa… Elementi prescrittivi Traguardi di sviluppo delle competenze

10 Elementi prescrittivi Certificazione delle competenze
“solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, attraverso i modelli che verranno adottati a livello nazionale.” “la scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo … e che saranno oggetto di certificazione. Le certificazioni nel 1° ciclo descrivono e attestano la padronanza delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti verso la scuola del 2° ciclo.” autovalutazione Spetta alle scuole la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, per svilupparne l’efficacia, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o emergenti da valutazioni esterne”.(la scuola ha il dovere di rendere conto delle scelte effettuate, dei risultati ottenuti, degli impegni presi…)

11 ELEMENTI PRESCRITTIVI “UNA SCUOLA DI TUTTI E DI CIASCUNO”
“la scuola sviluppa la propri azione educativa in coerenza con i principi dell’inclusione delle persone e dell’integrazione delle culture” Spazi di autonomia La scuola consolida le pratiche inclusive nei confronti di alunni con cittadinanza non italiana, con disabilità o bes, attraverso adeguate strategie organizzative e didattiche. Favorisce con specifiche strategie e percorsi personalizzati la prevenzione e il recupero della disco e del fallimento formativo precoce. DIRETTIVA MINISTERIALE “STRUMENTI DI INTERVENTO PER ALUNNI CON BES E L’ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA” Circolare ministeriale n. 8 prot. 561 del “strumenti di intervento per alunni con BES e l’organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” indicazioni operative

12 Scuola dell’infanzia ambiente di apprendimento
Equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come “base sicura” per nuove esperienze e nuove sollecitazioni.” l’app.to avviene Attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte,il territorio in una dimensione ludica euristica. Attraverso il gioco simbolico mediante il quale i bambini si esprimono, raccontano, rielaborano in modo creativo le esperienze personali e sociali. Nella relazione educativa dove gli insegnanti svolgono una funzione di mediazione e di facilitazione, aiutando i piccoli a pensare e a riflettere meglio, sollecitandoli a osservare, descrivere, narrare, fare ipotesi, dare e chiedere spiegazioni in contesti cooperativi e di confronto diffusi… L’organizzazione degli spazi e dei tempi diventa elemento di qualità pedagogica dell’ambiente educativo e pertanto deve essere oggetto di esplicita progettazione e verifica.

13 LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO
Il senso dell’esperienza educativa L’alfabetizzazione culturale di base Cittadinanza e Costituzione L’ambiente di apprendimento Italiano Lingua inglese e seconda linguacomunitaria Storia Geografia.MatematicaScienze Musica Arte e immagine Educazione fisicaTecnologia.

14 Incoraggiare l’apprendimento collaborativo.
Valorizzare le conoscenze e le esperienze degli alunni per ancorarvi nuovi contenuti. Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità (disabili e alunni con cittadinanza non italiana). Incoraggiare l’apprendimento collaborativo. Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere (costruzione del sapere, metodo di studio, riflessione, autovalutazione). Realizzare attività didattiche in forma di laboratorio (operatività, dialogo e riflessione). L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO (principi metodologici)

15 FOCUS FORMATIVO TRE DOMANDE Come costruire un Curricolo
verticale,unitario generativo? Quale idea di Progettazione? Quale idea di Valutazione? Spazio semantico

16 Curricolo LE INDICAZIONI
NEL rispetto dell’AUTONOMIA delle Istituzioni Scolastiche SONO UN TESTO APERTO Deve essere assunto e contestualizzato elaborando scelte relative a CONTENUTI, METODI, ORGANIZZAZIONE E VALUTAZIONE nel rispetto di FINALITÀ, traguardi delle COMPETENZE , Obiettivi di Apprendimento(prescrittivi LA SCUOLA nel POF predispone il CURRICOLO CHE SI ARTICOLA attraverso I CAMPI di ESPERIENZA nella Scuola dell’infanzia LE DISCIPLINE nella Scuola del Primo Ciclo

17 Coniugando simultaneamente
CURRICOLO VERTICALE PEDAGOGICHE-ORGANIZZATIVE- DIDATTICHE DIMENSIONI consente consente Nella sua specificità Lo sviluppo di COMPETENZE CHIAVE TESSE VALUTAZIONE SI INNESTA nell’azione progettuale degli eventi didattici TRACCIA la trama dei processi reali di apprendimento Un processo di Richiamate che coniuga in una SINTESI DINAMICA Raccomandazione Profilo Traguardi l’Approccio FUNZIONALISTICO e FENOMENOLOGICO prodotti processi Coniugando simultaneamente Progettazione e valutazione

18 Dentro al Progetto come Processo
Raccomandazione europea Profilo Traguardo di competenza Competenza. Obiettivi Standard Conoscenze Abilità Quali conoscenze sono essenziali? Cosa deve saper fare? Quali prestazioni mi indicheranno l’essere competente Compiti di realtà autentici VALUTAZIONE Come intendo verificare/valutare processi e risultati

19 ? riflessioni Come si costruisce il POF in prospettiva curricolare?
Come la Premessa delle Indicazioni, il Profilo dell’alunno, la Raccomandazione Europea intervengono per la costruzione di un curricolo verticale? Come costruire un curricolo unitario, verticale, generativo? Quale idea di progettazione per competenze? Quale idea di valutazione?


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