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Ricerca quantitativa e ricerca qualitativa
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Contenuti della lezione
L’approccio quantitativo L’approccio qualitativo
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Dai paradigmi alla ricerca
Neo-positivismo: metodi e tecniche quantitative (dominanti dagli anni ’50 fino ai ’70); Interpretativismo: metodi e tecniche qualitative (anni ’20 e ’30 negli USA; ripresa dalla metà degli anni ’60); Per comprendere la differenza tra tecniche quantitative e qualitative esamineremo due ricerche paradigmatiche, condotte con l’uno e l’altro metodo, entrambe aventi per oggetto lo stesso fenomeno: la devianza giovanile.
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Parte I: l’approccio quantitativo
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Crime in the Making (Sampson R., Laub J. - 1993)
Prima fase (ipotesi): -discussione e giustificazione del perché occorre studiare il crimine in funzione del ciclo di vita; formulazione, alla luce dell’esame della letteratura secondaria, di alcune ipotesi di fondo (relazione tra fasi del ciclo di vita e sviluppo di fenomenologie criminogene); Individuazione di alcune variabili chiave, per ogni fase del ciclo di vita.
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Crime in the Making (Sampson R., Laub J. - 1993)
Seconda fase (disegno della ricerca): Selezione del materiale empirico (interviste, raccolta di materiale relativo a 500 soggetti, seguiti dai 25 ai 32 anni, autori di reato e altrettanti soggetti non autori di reato);
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Crime in the Making (Sampson R., Laub J. - 1993)
Terza fase (rilevazione empirica e risultati dell’analisi): Costruzione di indici\variabili misurabili, con cui analizzare quantitativamente le diverse dimensioni d’interesse (contesto famigliare; ruolo della scuola del gruppo dei pari e dei frattelli\sorelle; legami sociali adulti; modelli comparativi di crimine e devianza); tutti i capitoli si sviluppavano con la seguente struttura: quadro teorico; rilevazioni empiriche; risultati dell’analisi; ritorno alla teoria
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MODELLO TEORICO SULL’INFLUENZA DELLE VARIABILI “STRUTTURALI DI BASE” E DELLE VARIABILI “PROCESSUALI” SUL COMPORTAMENTO DEVIANTE [ SAMPSON E LAUB 1993]
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Crime in the Making (Sampson R., Laub J. - 1993)
Quarta fase (conclusioni e ritorno alla teoria iniziale): Sulla base delle “evidenze empiriche” accumulate, viene ridiscusso e approfondito il quadro teorico sommariamente esposto all’inizio della ricerca.
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Parte II: l’approccio qualitativo
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Islands in the street (M. S. Jankowski 1991)
Prima fase (problema, disegno della ricerca e raccolta dati): problema: comprendere il fenomeno del crimine nel suo contesto naturale: le gangs di strada; tecnica prescelta: osservazione partecipante di 37 gang in 10 anni; L’osservazione è orientata dall’armamentario concettuale-interpretativo del sociologo.
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Islands in the street (M. S. Jankowski 1991)
Seconda fase (Ipotesi): Illustrazione delle categorie interpretative utili per inquadrare, interpretare e comprendere il fenomeno di studio; non vi è alcun modello teorico proposto né da validare\confutare: i concetti sono “lenti” per vedere il mondo e non “cose” da rafforzare con dati empirici.
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Islands in the street (M. S. Jankowski 1991)
Terza fase (interpretazione del materiale empirico): attraverso le categorie prima illustrate, l’autore ricostruisce (anche in forma narrativa) le sue osservazioni e le interpreta allo scopo di comprendere il crimine come strategia legata ad una determinata pressione ambientale e ad una certa sub-cultura.
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