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PubblicatoCipriano Bertoni Modificato 9 anni fa
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“Lo spezzatino di vitello con patate, in umido” è un piatto- unico a lunga cottura, di quelli che in passato si mettevano su in una pentola di coccio, leggermente scostata dal centro del fuoco del camino, con largo anticipo sul pranzo, e che face- vano subito “calore e profumo familiare”. Questa è la mia versione.
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Ingredienti, per 4/6 persone: 600/700 g di muscolo di vitello; 500 g. patate novelle; 500 g. passata di pomodoro; mezzo bicchiere di vino rosso, corposo; olio d’oliva, peperoncino, sale, chiodi di garofano; 1 costola di sedano, 1 carota e 1 cipolla; e, facoltativo, un pezzo di corteccia di parmigiano.
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Bisogna sbucciare la cipolla, togliere le parti più filamentose del sedano e spuntare la carota;
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lavare e asciugare gli odori, raschiare la carota;
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ridurre a dadini tutti gli odori, steccando la sommità della cipolla con 3 chiodi di garofano; coprire il fondo di un tegame, di olio di oliva. Ora si comincia la cottura.
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Metto la dadolata di odori in un tegame abbastanza capiente da contenere “di misura” l’intera preparazione.
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Taglio, solo al momento di utilizzarla, la carne scelta: prima a strisce e poi a cubetti regolari; in questo caso è il muscolo di vitello, economico, gustoso e adatto a lunghe cotture.
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Ora che la carne è pronta, la copro con del vino rosso corposo e lascio macerare, coperta, per un’ora; avendo tempo, sarebbero meglio due ore o più!
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Intanto nel tegame le verdure sono leggermente appassite, aggiusto di sale e lascio insaporire per qualche minuto.
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Ora ci metto anche la carne, scolata dal liquido di marinatura, che tengo da parte; spolverizzo di sale e peperoncino (o pepe se lo preferite) e mescolo accuratamente.
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Rimetto il coperchio e lascio cuocere a fuoco vivace per una decina di minuti, giusto il tempo di lasciar fuoriuscire i liquidi. Rimescolo, copro nuovamente e abbasso la fiamma al minimo per lasciar stufare il tutto, piano piano, fino a far consumare il fondo di cottura.
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Dopo circa mezz’ora ricontrollo: il fondo si è ristretto, a questo punto aggiungo il liquido di marinatura, rialzo la fiamma e lascio sfumare a tegame scoperto, rimestando spesso.
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Ora anche il vino è sfumato e la carne appare ben rosolata, ancora leggermente indietro di cottura, ma bisogna tener presente che cuocerà ancora nel sugo;
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è’ passata più o meno un’ora ed è arrivato il momento di aggiungere le patate novelle, sbucciate, tagliate a dadini come vedete qui e lavate;
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Assieme alle patate verso anche la passata di pomodoro, fino a coprire il tutto; mescolo e metto il coperchio. Alzo la fiamma per portare tutto ad ebollizione.
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Quando il sugo bolle aggiusto di sale e metto un cucchiaino da caffè di zucchero, per correggere l’acidità del pomodoro, più una corteccia di parmigiano raschiata (facoltativa). Ora abbasso la fiamma, rimetto il coperchio e quando le patate saranno perfettamente cotte, il piatto sarà finito.
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Il piatto è in tavola: servito con pane bruschettato e la corteccia di parmigiano, “boccone per estimatori”!
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Il vino è lo stesso usato in cottura, un rosso corposo. La difficoltà del piatto, se così si può dire, è tutta nel met- tere e togliere il coperchio e nell’alzare e riabbassare la fiamma, secondo le aggiunte che vengono fatte, ma alla fine il premio per l’olfatto e il palato è assicurato! Realizzazione, foto e testo: “zia Gina” – gieffepps@gmail.com Grafica: zafulla1@yahoo.it
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