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La misurazione del Benessere equo e sostenibile e le politiche locali: un legame da costruire Marco Ricci Istat – responsabile Ufficio territoriale per.

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Presentazione sul tema: "La misurazione del Benessere equo e sostenibile e le politiche locali: un legame da costruire Marco Ricci Istat – responsabile Ufficio territoriale per."— Transcript della presentazione:

1 La misurazione del Benessere equo e sostenibile e le politiche locali: un legame da costruire Marco Ricci Istat – responsabile Ufficio territoriale per l’Emilia-Romagna e le Marche Ravenna, 26 ottobre 2015

2 Lo scenario internazionale sulla misurazione del benessere sociale  A partire dal 2001 l’Ocse ha promosso diverse iniziative nell’intento di aumentare la consapevolezza sul tema della misurazione del progresso sociale.  Con la «Dichiarazione di Istanbul», adottata nel giugno 2007 dalla Commissione europea, dall’Ocse, dall’Organizzazione della conferenza islamica, dalle Nazioni Unite, dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp) e dalla Banca mondiale, si è raggiunto un primo consenso internazionale sulla necessità di «intraprendere la misurazione del progresso sociale in ogni Paese, andando oltre le misure economiche convenzionali come il Pil pro capite».  Il lavoro più significativo in quest’ambito è il Rapporto finale della «Commissione sulla misurazione della performance economica e del progresso sociale», la cosiddetta Commissione Stiglitz-Sen-Fitoussi (Stiglitz et al. 2009) in cui si propone uno «spostamento dell’enfasi dalla misurazione della produzione economica alla misurazione del benessere delle persone»: valutare la performance economica guardando al reddito e ai consumi piuttosto che alla produzione, approfondendo gli elementi distributivi – ossia non solo quanto siamo ricchi ma quanto equamente è distribuita la ricchezza – e concentrando l’attenzione sulla condizione delle famiglie. La Commissione raccomanda, inoltre, di misurare il benessere attraverso un approccio multidimensionale che tenga conto anche degli aspetti di valutazione soggettiva dei cittadini e di affiancare alle analisi anche indicatori di sostenibilità, non solo ambientale, ma anche economica e sociale.  Negli ultimi anni, questo è approccio è stato tradotto in sistemi di indicatori sia dagli organismi internazionali (Ocse, Eurostat) sia in diversi Paesi (Canada, Australia, Regno Unito … e Italia) Marco Ricci – Ravenna, 26 ottobre 2015

3 I progetti per la misurazione del Benessere equo e sostenibile in Italia: un cantiere aperto … Nel 2010 l’Istat ha lanciato un’iniziativa congiunta con il CNEL per la misurazione in Italia del Benessere Equo e Sostenibile: intesa formalizzata nell’aprile 2011. Il Progetto Bes delle province, avviato nel 2013 dal CUSPI (Comitato Uffici di Statistica delle Province Italiane) in collaborazione con l’Istat, ha l’obiettivo di generalizzare i risultati dello studio progettuale ‘‘Analisi e ricerche per la valutazione del Benessere Equo e Sostenibile delle province’’, condotto dall’Ufficio Statistica della Provincia di Pesaro ed Urbino con la compartecipazione metodologica e tecnica dell’Istat fin dal 2011 Il Progetto UrBes nasce nel 2012 come una rete di città metropolitane promossa da Istat e ANCI per la sperimentazione e il confronto di indicatori di benessere urbano equo e sostenibile (Bes). Marco Ricci – Ravenna, 26 ottobre 2015 3

4 Benessere: analisi multidimensionale degli aspetti rilevanti della qualità della vita dei cittadini. Equo: attenzione alla distribuzione delle componenti costitutive del benessere tra soggetti sociali. Sostenibile: garanzia dello stesso benessere anche per le generazioni future. L’iniziativa istat-Cnel ha inteso produrre un sistema di indicatori in grado di offrire una visione condivisa di progresso per l'Italia. Non è una questione solo tecnica, ma anche politica: chi decide quali sono i fenomeni da misurare? E’ necessario un ruolo della società organizzata. Marco Ricci – Ravenna, 26 ottobre 2015

5 I domini del BES Marco Ricci – Ravenna, 26 ottobre 2015

6 130 indicatori del Bes a livello nazionale Marco Ricci – Rimini, 21 ottobre 2015 3 130 indicatori del Bes a livello nazionale

7 Marco Ricci – Rimini, 21 ottobre 2015 3 I primi Rapporti «Il benessere equo e sostenibile in Italia» sono stati presentati nel marzo 2013 e giugno 2014 presso la Camera dei Deputati. 129 indicatori nella prima edizione, 130 nella seconda. La terza edizione del Rapporto Bes è in uscita nel mese di novembre 2015. http://www.misuredelbenessere.it/

8 Tendenze e livelli degli indicatori: alcuni dati per Ravenna e le città limitrofe (dal Rapporto UrBes 2015) Piste ciclabili Densità di piste ciclabili per comune capoluogo di provincia - Anni 2008-2013 (chilometri per 100 km2 di superficie comunale) Fonte: Istat, Dati ambientali nelle città Marco Ricci – Ravenna, 26 ottobre 2015

9 Aree pedonali Disponibilità di aree pedonali - Anni 2008-2012 (m2 per 100 abitanti) Fonte: Istat, Dati ambientali nelle città Marco Ricci – Ravenna, 26 ottobre 2015

10 Verde urbano Disponibilità di verde urbano per comune capoluogo di provincia - Anni 2011-2013 Fonte: Istat, Dati ambientali nelle città Marco Ricci – Ravenna, 26 ottobre 2015

11 Quali impatti delle politiche dell’ente locale sullo stato e l’andamento del benessere della collettività? Come utilizzare la misurazione del benessere nell’ambito delle politiche dell’ente locale? Temi di riflessione e interrogativi aperti Marco Ricci – Ravenna, 26 ottobre 2015

12 Quali impatti delle politiche dell’ente locale sullo stato e l’andamento del benessere della collettività? - 1 Lo stato e l’andamento del benessere di una collettività in un territorio dipendono da un’ampia varietà di fattori Le politiche e il quadro normativo a livello  comunitario  nazionale  regionale  locale La congiuntura economica e la competitività del sistema produttivo I fattori e gli eventi ambientali Le condizioni, i comportamenti e le scelte delle persone …… SALUTEISTRUZIONE LAVORO E CONCILIAZIONE TEMPI DI VITA BENESSERE ECONOMICO RELAZIONI SOCIALI POLITICA E ISTITUZIONI Partecipazione scuola infanzia (N) Partecipazione elettorale per genere Persone con almeno il diploma superiore (N) Rappresentanza femminile Speranza di vita Persone con titolo universitario (N) Reddito disponibile Donne negli organi decisionali comunali (N) Mortalit à infantile Uscita precoce dalla istruzione e formazione. (N) Occupazione DISTRIBUZIONE DEI REDDITI IRPEF (N) Volontari nelle UL non profit (N) Et à rappresentanza Mortalità per incidenti Giovani che non lavorano e non studiano (N) Mancata partecipazione al lavoro Qualit à abitazione (N) Istituzioni non profit (N) Et à media organi decisionali comunali (N) Mortalità per tumore Competenza alfabetica Infortuni mortali Individui in famiglie senza occupati (N) Cooperative sociali (N) RENDICONTAZIONE SOCIALE DELLE IST. PUBBLICHE (N) Mortalità per malattie croniche Competenze numerica Occupazione delle donne con e senza figli (N) SOFFERENZE BANCARIE DELLE FAMIGLIE (N) LAVORATORI RETRIBUITI COOP. SOCIALI (N) Lunghezza procedimenti civili (N) Omicidi Biblioteche pubbliche (N) DISPERSIONE ACQUA POTABILE (N) BrevettiServizi infanzia Furti in abitazione (N) Musei (N) Qualit à aria urbana Specializzazione produttiva (N) SCUOLE CON PERCORSI ACCESSIBILI (BARRIERE ARCH.) (N) Borseggi (N) UTENTI BIBLIOTECHE (N) Verde urbano Disponibilità di connessione Internet a banda larga (N) Rifuti in discarica (N) Rapine (N) VISITATORI MUSEI (N) Aree naturali protette (N) Raccolta differenz. rifiuti Verde storicoORTI URBANI (N) Tempo mobilit à (N) Tessuto urbano storico TELERISCALDAMENTO (N) Trasporto pubblico locale (N) INQUINAMENTO ACUSTICO (N) PISTE CICLABILI (N) AUTOVETTURE CON STANDARD <EURO-4 (N) AREE PEDONALI (N) INFOMOBILIT À (N) INCIDENTALITA’ STRADALE (N) PEDONI VITTIME DI INCIDENTI (N) SICUREZZA BENESSERE SOGGETTIVO PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE AMBIENTE RICERCA E INNOVAZIONE QUALITA ’ DEI SERVIZI Marco Ricci – Ravenna, 26 ottobre 2015

13 Quali impatti delle politiche dell’ente locale sullo stato e l’andamento del benessere della collettività? - 2 Ampia casistica di connessioni dirette e indirette tra politiche dell’ente locale e domini e indicatori del benessere urbano: alcuni esempi (*) RELAZIONI 1:N il piano per la pedonalità nel centro storico:  finalizzato al miglioramento della qualità dell’aria (->dominio “Ambiente”),  anche grazie ad un miglioramento quali-quantitativo dei servizi di trasporto pubblico locale e delle infrastrutture della mobilità, con ricadute positive sulla sicurezza stradale (->dominio “Qualità dei servizi”)  e anche sullo stato di salute, misurato da indicatori di mortalità specifica e di speranza di vita (->dominio “Salute”) e sulla valorizzazione del patrimonio artistico- monumentale (-> dominio «Paesaggio e patrimonio culturale»). (*) con riferimento al Rendiconto di metà mandato del Comune di Bologna Marco Ricci – Ravenna, 26 ottobre 2015

14 Quali impatti delle politiche dell’ente locale sullo stato e l’andamento del benessere della collettività? - 3 RELAZIONI 1:N Piano per la riqualificazione e l’efficientamento del servizio e degli impianti di pubblica illuminazione  finalità di efficienza, economicità e qualità del servizio  con effetti attesi sulla sicurezza dei cittadini (->Domino “Sicurezza”)  e possibili ricadute positive sulla sicurezza stradale (->dominio “Qualità dei servizi”) Progetti di sviluppo infrastrutturale (aeroporto, stazione AV, cablatura banda ultralarga ecc..)  finalizzati alla competitività territoriale  con effetti auspicabili sull’occupazione (->dominio “Lavoro”) e il reddito delle famiglie (->dominio “Benessere economico”) Marco Ricci – Ravenna, 26 ottobre 2015

15 Quali impatti delle politiche dell’ente locale sullo stato e l’andamento del benessere della collettività? - 4 RELAZIONI 1:1 Gestione e sviluppo di servizi monitorati da indicatori Bes; ad es. (nel caso di Urbes): biblioteche (->dominio “Paesaggio e patrimonio culturale”) musei (->dominio “Paesaggio e patrimonio culturale”) servizi infanzia (->dominio “Qualità dei servizi”) raccolta rifiuti (->dominio “Qualità dei servizi”) RELAZIONI 1:… Gestione e sviluppo di servizi NON ancora monitorati da indicatori Bes  Promozione della cittadinanza attiva nei quartieri (->dom. “politica e istituzioni”)  Progetti di riqualificazione di aree urbane (->dom. “Paesaggio…) Marco Ricci – Ravenna, 26 ottobre 2015

16 Come utilizzare la misurazione del benessere urbano nell’ambito delle politiche dell’ente locale? Esempi di buone pratiche (o buone idee…) 128 A) Restituzione alla comunità locale (amministratori e cittadini) dei risultati delle misurazioni del benessere equo e sostenibile B)Utilizzo negli strumenti di rendicontazione?  Documenti: ad es. bilanci di mandato e report di sintesi, bilanci di genere ecc.  Applicativi web: il portale dell’amministrazione comunale potrebbe essere lo strumento di accesso tematico per gli stakeholders  Eventi: la giornata della trasparenza (D.lgs. 150/2009, art. 11) potrebbe diventare il momento di comunicazione e confronto con la cittadinanza. C) Integrazione negli strumenti della programmazione? L’analisi delle condizioni esterne nella sezione strategica del DUP (Documento unico di programmazione) Marco Ricci – Ravenna, 26 ottobre 2015

17 Grazie per l’attenzione 3


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