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METODOLOGIE DI INDAGINE AUTOVALUTATIVA

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Presentazione sul tema: "METODOLOGIE DI INDAGINE AUTOVALUTATIVA"— Transcript della presentazione:

1 METODOLOGIE DI INDAGINE AUTOVALUTATIVA
TEORIA E TECNICHE DELLA VALUTAZIONE METODOLOGIE DI INDAGINE AUTOVALUTATIVA Mario Castoldi

2 I COLLOQUI SCUOLA-FAMIGLIA SONO
ESEMPIO 1 Scuola-famiglia: PROBLEMATIZZAZIONE I COLLOQUI SCUOLA-FAMIGLIA SONO PREPARATI? VERIFICATI? FINALIZZATI? GESTITI SECONDO CRITERI COMUNI? ATTENTI AL PROCESSO DI CRESCITA? INTERATTIVI? PROATTIVI? SENSIBILI AL DESTINATARIO?

3 COLLOQUI SCUOLA-FAMIGLIA: IMPIANTO DI INDAGINE
ESEMPIO 1 Scuola-famiglia: REALIZZAZIONE INDAGINE COLLOQUI SCUOLA-FAMIGLIA: IMPIANTO DI INDAGINE ANALISI ESISTENTE ANALISI ALTERNATIVE DICHIARATO Analisi Carta dei servizi Analisi POF Verbali Collegio docenti Circolari interne PRESCRITTO Studio articoli relativi alla comunicazione valutativa nella scuola PERCEPITO Questionario docenti Questionario genitori Interclasse docenti/genitori COMPARATO Analisi esperienze di altre scuole Corso di aggiornamento su “Gestione del colloquio” AGITO Griglia di rilevazione Protocollo di osservazione ATTESO Analisi aspettative/proposte di docenti e genitori

4 ANALISI ESISTENTE: GRIGLIA DI RILEVAZIONE
ESEMPIO 1 Scuola-famiglia: REALIZZAZIONE INDAGINE ANALISI ESISTENTE: GRIGLIA DI RILEVAZIONE

5 ANALISI ESISTENTE: PROTOCOLLO DI OSSERVAZIONE
ESEMPIO 1 Scuola-famiglia: REALIZZAZIONE INDAGINE ANALISI ESISTENTE: PROTOCOLLO DI OSSERVAZIONE

6 ANALISI ESISTENTE: QUESTIONARIO AI GENITORI
ESEMPIO 1 Scuola-famiglia: REALIZZAZIONE INDAGINE ANALISI ESISTENTE: QUESTIONARIO AI GENITORI

7 COLLOQUI SCUOLA-FAMIGLIA: MAPPA DELLA QUALITA’
ESEMPIO 1 Scuola-famiglia: LETTURA DEI DATI COLLOQUI SCUOLA-FAMIGLIA: MAPPA DELLA QUALITA’

8 Scuola-famiglia: PIANO DI SVILUPPO
ESEMPIO 1 Scuola-famiglia: PIANO DI SVILUPPO COLLOQUI SCUOLA-FAMIGLIA: PIANO DI SVILUPPO  OBIETTIVI E LINEE D’AZIONE Sono state individuate ipotesi migliorative circa la preparazione, la gestione e la conduzione dei colloqui individuali con le famiglie, in particolare per quanto riguarda: ·  La destinazione del tempo della programmazione settimanale per la preparazione/verifica dei colloqui; · L’uso degli strumenti (giornale dell’insegnante, agenda della programmazione); ·     La calendarizzazione; ·     Le modalità di conduzione; ·     La programmazione formativo/educativa; ·     L’assunzione di impegni comuni; ·    I criteri comunicativi per la realizzazione efficace dei colloqui scuola/famiglia. MODALITÀ DI CONFRONTO E ELABORAZIONE PROGETTI OPERATIVI Le diverse indicazioni verranno sviluppate nel corso di incontri di interclasse solo docenti. Ciascun plesso intende elaborare le modalità di conduzione del lavoro maggiormente funzionali rispetto ai propri bisogni. Il Circolo avrà scadenze, periodi e modalità comuni per quanto riguarda la realizzazione dei colloqui individuali. La direzione curerà la calendarizzazione degli incontri comunicazione alle famiglie dei medesimi rispetto all’intero anno scolastico. Gli insegnanti individueranno situazioni formative con precise strategie ed obiettivi educativi. La commissione Autoanalisi di Istituto, in base agli elementi maggiormente significativi che connotano la relazione scuola famiglia per qualità, elaborerà un quadro di criteri che gli insegnanti potranno utilizzare come riferimento nella conduzione dei colloqui e per la verifica dell’esito dell’incontro con i genitori.  MODALITÀ DI VALUTAZIONE In corso d’anno, durante gli incontri di interclasse solo docenti, sono previsti momenti di verifica rispetto all’esperienza condotta e alla declinazione, nonché all’esito delle singole proposte migliorative.  

9 Su quali competenze sono basate le attività di recupero?
ESEMPIO 2 Recupero :PROBLEMATIZZAZIONE DOMANDE DI INDAGINE Quali fra le diverse attività di recupero producono migliori risultati? Quali sono i fattori caratterizzanti un intervento di recupero personalizzato? Su quali competenze sono basate le attività di recupero? Quale importanza ha la condivisione di obiettivi e contenuti minimi (stabi- liti dai gruppi disciplinari) per le attività di recupero e il loro buon esito? Qual è il legame fra la programmazione didattica del Consiglio di classe e la presenza e/o assenza di attività di recupero? La comunicazione alle famiglie sulla organizzazione delle attività di recupero e sugli esiti è efficace ? Gli esiti delle attività di recupero sono adeguati all’impegno di risorse umane ed economiche profuse? Quali sono le cause della scarsa motivazione di parte degli studenti alle attività di recupero?

10 Recupero : REALIZZAZIONE INDAGINE
ESEMPIO 2 Recupero : REALIZZAZIONE INDAGINE IMPIANTO DI INDAGINE AUTOPERCEPITO questionario ai docenti DICHIARATO Schema comparativo attività di recupero Prospetto di analisi progettualità della scuola Diagramma di flusso procedurale AGITO Analisi buone pratiche Indicatori metrici ETEROPERCEPITO Seduta di discussione con studenti Seduta di discussione con genitori

11 Recupero : REALIZZAZIONE INDAGINE
ESEMPIO 2 Recupero : REALIZZAZIONE INDAGINE INDICATORI INDICATORI METRICI DATI INPUT n° ore previste per le attività di recupero (50 €/h) 600 ore n° ore previste per IDEI (35 €/h) 1400 ore Previsione budget recupero Gennaio 280 ore Previsione budget IDEI Settembre – Dicembre Previsione budget recupero Aprile 120 ore Previsione budget recupero Giugno 200 ore Previsione budget IDEI Gennaio - Maggio 350 ore PROCESSO Percentuale di presenze degli studenti al corso di recupero di Aprile e relativo budget Vista la frequenza e gli esiti dei corsi di recupero di gennaio quelli di Aprile non sono stati svolti nello stesso modo ma lasciati alla libera programmazione del CdC Budget utilizzato IDEI Settembre – Dicembre 275 ore (98 % ) Budget utilizzato IDEI Gennaio – Maggio 331 ore (95 %) Budget utilizzato recupero Gennaio 280 ore (100 %) Percentuale di presenze degli studenti al corso di recupero di fine Gennaio Slide in Power-point Budget utilizzato recupero Giugno-Luglio 194 ore (97 %) OUTPUT Percentuale di insufficienze per materia e per classi parallele nello scrutinio del 1° Quadrimestre Percentuale di sufficienze nelle verifiche di fine recupero di Gennaio 2008 Percentuale di insufficienze sanate tra il 1° quadrimestre e lo scrutinio di Giugno Non è stato possibile rilevare i dati Percentuale di allievi che non hanno superato la verifica del corso di recupero di Giugno Rapporto tra il numero totale di ore di Gennaio - Maggio e il numero di insufficienze recuperate 611/133 = 4,59 h/insuff Rapporto tra il numero totale di ore di Giugno - Luglio e il numero di insufficienze recuperate 194/112 = 1,73 h/insuff

12 SINTESI QUESTIONARIO DOCENTI- AUTOPERCEPITO
ESEMPIO 2 Recupero : REALIZZAZIONE INDAGINE SINTESI QUESTIONARIO DOCENTI- AUTOPERCEPITO ADEGUATEZZA IMPORTANZA DIFFER. MEDIA DEV. ST. Attività relativa al recupero debiti dell’anno scolastico precedente (1) 3,38 0,13 4,00 0,10 0,62 Attività relativa al recupero debiti pregressi e prevenzione (2) 3,29 4,02 0,11 0,73 Gestione dell’attività di HELP (sportello didattico) (3) 3,36 0,12 4,12 0,76 Attività di Tutoraggio (4) 3,47 0,14 0,55 Attività di L2 per alunni stranieri (5) 3,94 4,16 0,22 Attività di Cooperative learning (6) 2,89 0,2 3,78 0,15 0,89 Gestione dell’attività di Mutuo insegnamento (7) 3,14 3,84 0,70 Condivisione degli obiettivi e dei contenuti minimi indispensabili per la promozione alla classe successiva 3,48 4,42 0,94 Programmazione di verifiche comuni per classi parallele 2,82 3,57 0,16 0,75 Programmazione di nuove metodologie nei gruppi disciplinari 2,88 0,96 Coerenza tra gli obiettivi del CdC e gli obiettivi dei gruppi disciplinari 4,1 Coesione del CdC rispetto agli obiettivi 3,27 4,43 1,16 Programmazione per moduli 2,98 3,08 0,20 Condivisione di criteri di valutazione comuni 4,06 0,77 Comunicazione alle famiglie della organizzazione delle attività di recupero 4,21 4,35 Comunicazione alle famiglie degli esiti delle attività di recupero 4,2 4,33 Assegnazione delle risorse economiche per le diverse attività 3,23 3,98 Organizzazione delle risorse umane per le diverse attività di recupero 3,26 0,08 0,90 3,37 4,01

13 Recupero : LETTURA DEI DATI
ESEMPIO 2 Recupero : LETTURA DEI DATI autopercepito AREA DELLA ELABORAZIONE PROGETTUALE AREA DELLA REALIZZAZIONE 3,37 3,50 3,67 dichiarato agito AREA DELLA COMUNICAZIONE AREA DELLA RAPPRESENTAZIONE 4,00 eteropercepito

14 CONDIZIONI DI CONTESTO
ESEMPIO 2 Recupero : LETTURA DEI DATI CONDIZIONI DI CONTESTO Riflessione e condivisione della mission dell’Istituto rispetto all’”idea” di recupero Piano di recupero nel POF PROGETTAZIONE Della COMMISSIONE POF individuazione delle risorse economiche e umane elaborazione modalità attività di recupero Per lo STUDENTE definizione ed approvazione in Collegio docenti della tabella con gli indicatori di valutazione e con il livello di sufficienza declinazione nei gruppi disciplinari del livello di sufficienza contestualizzazione della scelta del livello di sufficienza nei Cdc individuazione delle diverse moda-lità di recupero, per ogni alunno, nel rispetto di una visione “armonica” dell’attività didattica del Cdc GESTIONE Pianificazione dei diversi interventi secondo una modalità specifica (*): 1. Recupero fine 1° quadri-mestre e mese di giugno 2. Help (sportello didattico) . Mutuo insegnamento 4. L2 e Italiano per lo studio . Tutoraggio Comunicazione: . coinvolgimento delle famiglie . definizione e rispetto delle procedure di comunicazione tra le varie componenti: docenti, famiglie, alunni e segreteria VALUTAZIONE monitoraggio in itinere e finale degli esiti delle attività di recupero analisi dei risultati nei gruppi disciplinari e nei Cdc riflessione sulle scelte didattiche ed educative raccolta di “buone pratiche” e loro divulgazione work in progress delle attività di recupero (staff, Cdc, docente)

15 + - ESEMPIO 2 Recupero : LETTURA DEI DATI P A S T O F U R FORZE
  +  - P A S T O FORZE Monte ore e risorse economiche Impegno progettuale e organizzativo Monitoraggio delle attività di recupero Work in progress delle attività di recupero DEBOLEZZE Visione strumentale da parte dei ragazzi delle opportunità di recupero Metodologia non sempre condivisa, nei fatti, da tutti Poca autonomia dell’istituto rispetto alle direttive ministeriali F U R OPPORTUNITÀ - RISORSE Flessibilità organizzativa Ricerca di una maggiore condivi- sione delle scelte educativo-didatti che in generale e rispetto al recupero Riflessione sul nuovo obbligo d’istruzione: assi culturali e acquisizione di saperi e competenze DIFFICOLTÀ -VINCOLI La scuola vissuta come “scuola del recupero” e non delle opportunità di crescita personale anche da parte degli allievi più motivati “Sicurezza” del recupero che prelude a uno studio parcellizzato in periodi limitati dell’a.s. e solo in funzione del recupero

16 Recupero : PIANO DI SVILUPPO
ESEMPIO 2 Recupero : PIANO DI SVILUPPO riflessione sulle diverse modalità di recupero; preparazione di un vademecum per gli studenti di prima e di terza; monitoraggio tempestivo delle insufficienze con conseguente attività di recupero effettuata suddividendo due classi parallele in gruppi di livello. Si suggerisce di effettuare tale recupero nelle ore della mattina in quanto il livello di pendolarità degli allievi della scuola è abbastanza alto; inoltre ciò permetterebbe agli allievi di studiare con regolarità per le lezioni del giorno successivo; assegnazione, in considerazione del punto precedente, a ciascun Cdc di un monte ore di recupero annuale da gestire in modo autonomo; ottimizzazione dei tempi: i gruppi disciplinari dovrebbero preparare attività da utilizzare nel caso di sostituzione di docenti assenti; potenziamento del mutuo insegnamento, che pare essere l’attività di recupero meglio valutata dagli studenti, con l’assistenza di un docente di riferimento e con un’eventuale forma di riconoscimento per l’allievo tutor; potenziamento dell’attività di Help; attività di formazione per promuovere una maggior coesione del CdC; ricerca di azioni più efficaci per accrescere la motivazione allo studio; ricerca e studio nei gruppi disciplinari di metodologie innovative.

17 (adattamento progetto ISIP – OCSE CERI)
TRATTI DISTINTIVI UNA DEFINIZIONE L’autovalutazione di Istituto come riflessione sistematica da parte dei soggetti interni ad una scuola sulle pratiche professionali esistenti come primo passo di un processo di miglioramento (adattamento progetto ISIP – OCSE CERI)

18 (adattamento progetto ISIP – OCSE CERI)
TRATTI DISTINTIVI UNA DEFINIZIONE L’autovalutazione di Istituto come riflessione sistematica da parte dei soggetti interni ad una scuola sulle pratiche professionali esistenti come primo passo di un processo di miglioramento (adattamento progetto ISIP – OCSE CERI) APPROCCIO FORMATIVO

19 LA FORMAZIONE COME RICERCA SULL’AZIONE
TRATTI DISTINTIVI LA FORMAZIONE COME RICERCA SULL’AZIONE conoscere PER agire conoscere DALL’ agire conoscere SULL’ agire TEORIA TEORIA TEORIA PRATICA PRATICA PRATICA paradigma RAZIONALITA’ TECNICA paradigma APPRENDISTATO paradigma RIFLESSIVITA’ formazione come ALIMENTAZIONE formazione come IMITAZIONE formazione come RICERCA

20 (E.W. Eisner, The Educational Imagination, New York, Mac Millan, 1979)
TRATTI DISTINTIVI APPROCCIO FORMATIVO “la scuola non sempre dispone di strumenti per riflettersi e riflettere su se stessa: i ballerini, che praticano la loro arte alla perfezione, dispongono di specchi per osservare i loro movimenti. Dove sono i nostri specchi?” (E.W. Eisner, The Educational Imagination, New York, Mac Millan, 1979)

21 APPROCCIO PARTECIPATO (adattamento progetto ISIP – OCSE CERI)
TRATTI DISTINTIVI UNA DEFINIZIONE APPROCCIO PARTECIPATO L’autovalutazione di Istituto come riflessione sistematica da parte dei soggetti interni ad una scuola sulle pratiche professionali esistenti come primo passo di un processo di miglioramento (adattamento progetto ISIP – OCSE CERI) APPROCCIO FORMATIVO

22 = LE ORGANIZZAZIONI COME CULTURE SENSEMAKING
TRATTI DISTINTIVI LE ORGANIZZAZIONI COME CULTURE SENSEMAKING processi cognitivi di creazione di senso ORGANIZING processi sociali di organizzazione = PROPRIETA’ DEL SENSEMAKING SI FONDA SULLA COSTRUZIONE DELL’IDENTITA’ E’ RETROSPETTIVO E’ UN PROCESSO SOCIALE ISTITUISCE AMBIENTI DOTATI DI SENSO E’ UN PROCESSO CONTINUO E’ GUIDATO DA INFORMAZIONI SELEZIONATE E’ GUIDATO DA UN PRINCIPIO DI PLAUSIBILITA’

23 APPROCCIO PARTECIPATO
TRATTI DISTINTIVI APPROCCIO PARTECIPATO “L’organizzazione dipinge il proprio scenario, lo osserva con il binocolo e cerca di trovare un sentiero nel paesaggio” (K. Weick, Senso e significato nell’organizzazione, Milano, Cortina Editore, 1997)

24 APPROCCIO PARTECIPATO (adattamento progetto ISIP – OCSE CERI)
TRATTI DISTINTIVI UNA DEFINIZIONE APPROCCIO PARTECIPATO L’autovalutazione di Istituto come riflessione sistematica da parte dei soggetti interni ad una scuola sulle pratiche professionali esistenti come primo passo di un processo di miglioramento (adattamento progetto ISIP – OCSE CERI) APPROCCIO FORMATIVO APPROCCIO PRAGMATICO

25 QUALE PERCORSO METODOLOGICO?
FOCALIZZARE DEFINIRE LE DOMANDE DI INDAGINE DECIDERE DESCRIVERE LEGITTIMARE IL PROCESSO PROGETTARE PIANI DI SVILUPPO PROGETTARE E REALIZZARE L’INDAGINE VALUTARE IL PROCESSO INTERPRETARE ANALIZZARE I DATI RACCOLTI “se volete capire come funziona qualcosa provate a cambiarla” (K. Lewin)

26 LEGITTIMARE IL PROCESSO
SCOPI OGGETTI RISORSE CHE COSA? PRODOTTI NORME PROCEDURE RESISTENZE CREDENZE CONFLITTI PAURE COME? MOTIVAZIONI PERCEZIONI INTERESSI PREGIUDIZI

27 DEFINIRE LE DOMANDE DI INDAGINE FOCALIZZARE UN PROBLEMA
Saper risolvere problemi non significa trovare le risposte, bensì formulare le domande FOCALIZZARE UN PROBLEMA STRATEGICAMENTE RILEVANTE RILEVATORE DELL’IDENTITA’ CULTURALE E PROGETTUALE VICINO ALL’ESPERIENZA DELL’INSEGNANTE IL RUOLO DELLE DOMANDE ANALIZZATORI PER L’INDAGINE CHIAVI DI LETTURA PER L’INTEPRETAZIONE PUNTI DI ORIENTAMENTO PER IL MIGLIORAMENTO

28 INDIVIDUAZIONE DOMANDE DI INDAGINE
FOCALIZZARE INDIVIDUAZIONE DOMANDE DI INDAGINE IL RUOLO DEI PROGETTI EXTRACURRICOLARI In quale modo i progetti di arricchimento si integrano nel curricolo ordinario? E’ chiaro il loro significato all’interno della proposta formativa? Quali sono ritenuti più qualificanti? Quale spazio di scelta è lasciato ai docenti? Cosa caratterizza la nostra offerta? Come vengono valorizzati i progetti più significativi? Come vengono valorizzate le competenze dei docenti?

29 INDIVIDUAZIONE DOMANDE DI INDAGINE
FOCALIZZARE INDIVIDUAZIONE DOMANDE DI INDAGINE SETTIMANE DI FLESSIBILITA’: NE VALE LA PENA? * Quale incidenza sui gruppi didattici? -    Livello di elaborazione progettuale -    Livello di condivisione delle scelte * Quale incidenza sul percorso formativo degli studenti? -    Abilità/contenuti -    Metodi di apprendimento * Quale incidenza sull’azione didattica del docente? -    Attenzione ai bisogni del singolo -    Relazione con gli studenti -    Metodologia di insegnamento -    Uso formativo della valutazione * Quale incidenza sulla “immagine” della scuola? -    Docenti     Genitori Studenti

30 PROGETTARE E REALIZZARE L’INDAGINE
DICHIARATO AGITO PERCEPITO Q stato attuale stato potenziale ATTESO COMPARATO PRESCRITTO

31 RACCOLTA DATI E INFORMAZIONI
DESCRIVERE RACCOLTA DATI E INFORMAZIONI IL PERCEPITO INTERNO questionario ai docenti L’AGITO schede sui progetti seduta di discussione dello Staff di direzione PROGETTI EXTRA- CURRICOLARI IL DICHIARATO analisi del Pof IL PERCEPITO ESTERNO seduta di discussione dei genitori rappresentanti

32 RACCOLTA DATI E INFORMAZIONI
DESCRIVERE RACCOLTA DATI E INFORMAZIONI SETTIMANE DI FLESSIBILITA’: IMPIANTO DI INDAGINE DICHIARATO Analisi POF Analisi procedure organizzative Analisi programmi corsi ATTESO Questionario docenti Osservazione incontri colleg. PERCEPITO Intervista gruppi didattici Questionari di percezione doc./stud./genit. AGITO Analisi prove valutative Comparazione scrutini I-II quadr. Analisi registri corsi

33 ANALIZZARE I DATI RACCOLTI PROGETTARE I PIANI DI SVILUPPO
SITUATION dati emergenti dall’analisi TARGET criteri di qualità individuati PLAN linee di sviluppo LA MAPPA DELLA QUALITA’ COME SINTESI INTERPRETATIVA IL PIANO D’AZIONE COME PATTO REGOLATIVO

34 informazione ai genitori
INTERPRETARE ANALISI CRITICA DEL PROBLEMA PROGETTI EXTRACURRICOLARI: MAPPA DELLA QUALITA’ IL RUOLO DEI PROGETTI EXTRACURRICOLARI LA PROPOSTA FORMATIVA DURANTE realizzazione DOPO valutazione documentazione e diffusione PRIMA progettazione informazione ai genitori

35 DEFINIZIONE IPOTESI DI SOLUZIONE DOCUMENTAZIONE E DIFFUSIONE
DECIDERE DEFINIZIONE IPOTESI DI SOLUZIONE PROGETTI EXTRACURRICOLARI: DAL PIANO DI SVILUPPO DOCUMENTAZIONE E DIFFUSIONE 1. Documentare le esperienze di arricchimento con cartelloni di sintesi esposti negli spazi comuni dei plessi 2. Verificare la possibilità di valorizzare i prodotti realizzati con mostre, esibizioni ...

36 ANALISI CRITICA DEL PROBLEMA
INTERPRETARE ANALISI CRITICA DEL PROBLEMA SETTIMANE DI FLESSIBILITA’: MAPPA DELLA QUALITA’ CONTESTO Individuazione traguardi minimi Definizione prove di verifica comuni PROGETTAZIONE Analisi bisogni Consigli di classe Progettazione gruppi disciplinari Progettazione organizzativa ATTUAZIONE Impiego metodologie attive Documentazione percorsi Valutazione concordata VALUTAZIONE Verifica ricadute (gruppi didattici/ consigli di classe) Percorsi di approfondimento personalizzati

37 DECIDERE DEFINIZIONE IPOTESI DI SOLUZIONE
SETTIMANE DI FLESSIBILITA’: PIANO DI SVILUPPO LINEE DI INTERVENTO articolazione in due periodi dell’anno (ottobre-febbraio) incremento ore gruppi disciplinari (dal monte ore Collegio docenti) strutturazione prove di verifica comuni per gruppi disciplinari coordinamento passaggio di informazioni C.di C. – gruppi discipl. costruzione archivio percorsi didattici di recupero/approfondim. definizione modalità di valutazione comuni gruppi recupero segnalazione percorsi di approfondimento personalizzati da parte dei responsabili gruppi di recupero

38 APPARTIENE ALLA SCUOLA?
VALUTARE IL PROCESSO LIVELLO TECNICO impiegano procedure rigorose? forniscono dati validi e attendibili? utilizzano fonti di dati plurime? esplicitano i criteri di giudizio impiegati? E’ BEN FATTA? LIVELLO SOCIALE coinvolgono attivamente i soggetti? rispettano i diritti dei diversi soggetti? sono definiti i rispettivi ruoli? tiene conto delle risorse e dei vincoli del contesto? APPARTIENE ALLA SCUOLA? LIVELLO STRATEGICO le risultanze sono chiare e tempestive? le risultanze della valutazione sono usate a scopo migliorativo? l’impatto della valutazione è significativo? il processo valutativo contribuisce alla crescita delle persone coinvolte? NE VALE LA PENA?

39 AUTOANALISI DI ISTITUTO:
PERCORSI E STRUMENTI “Noi vediamo lo sviluppo organizzativo come un’opportunità per assistere le scuole nel loro continuo sforzo di equilibrare la domanda dell’ambiente esterno con i bisogni interni … Ciò che è importante per noi è che una organizzazione che è disponibile e capace di imparare da se stessa rifletta anche una cultura di apprendimento”. [P. Dalin-V. Rust, Can Schools Learn?, Windsor, NFER-Nelson]


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