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Economia politica 2015-2016 Lezione 12
Equilibrio generale Economia politica Lezione 12
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La definizione dell’ottimo sociale: l’economia del benessere
Occorre un quadro di riferimento sistematico per valutare la desiderabilità delle azioni del governo. L’economia del benessere è la branca della teoria economica che si occupa di stabilire la desiderabilità sociale di allocazioni economiche alternative. Permette di distinguere le condizioni in cui ci si può attendere che il mercato funzioni adeguatamente da quelle in cui potrebbe essere necessario l’intervento dello Stato. Fa ricorso agli strumenti microeconomici di base, e in particolar modo alle scelte dei consumatori e alle decisioni delle imprese.
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Jeremy Bentham ( ) “An introduction to the principles of morals and legislation” (Bentham, 1789). Qualsiasi motivazione umana può ricondursi a un solo principio: il desiderio di massimizzare l’utilità. “Per utilità si intende quella proprietà di un oggetto qualsiasi di produrre beneficio, vantaggio, piacere, bene, felicità […] o di impedire l’accadimento di pene, male o infelicità a colui del cui benessere di tratta” (p. 86)
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La quantificazione dei piaceri
“il valore di un piacere o di una pena sarà maggiore o minore in relazione a sette circostanze: la sua intensità, la sua durata, la sua certezza o la sua incertezza, la sua vicinanza o la sua lontananza, la sua fecondità, la sua purezza, la sua estensione” (p.97) Consequenzialismo il giudizio morale di un’azione dipende dalle conseguenze che essa produce e non dalle intenzioni di chi la pone in essere Bentham
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Il modello economico neoclassico
Al centro dell’analisi l’individuo (consumatore e titolare di risorse produttive): Allocazione efficiente (ottimale) di risorse scarse Sul piano collettivo I meccanismi attraverso cui le decisioni individuali sono rese tra loro compatibili
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Ipotesi del modello economico neoclassico
due fattori di produzione (capitale e lavoro) di proprietà delle unità di consumo (famiglie) le famiglie utilizzano i proventi della vendita di K e L per acquistare beni di consumo. Il loro obiettivo è la massimizzazione di una funzione di utilità l’organizzazione produttiva è compito delle imprese. Acquistano i servizi produttivi dalle famiglie e li utilizzano in modo da massimizzare i profitti una tecnologia con rendimenti costanti di scala al variare di tutti i fattori e decrescenti al variare di uno solo. un regime concorrenziale – tutti gli operatori sono price- taker (accettano il prezzo come dato)
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Equilibrio generale competitivo walrasiano
una condizione del sistema nella quale esista un vettore di prezzi (per tutti i beni e servizi dei fattori produttivi) tale che: tutti i consumatori massimizzano le loro funzioni di utilità tutte le imprese massimizzano il loro profitto tutti i mercati sono in equilibrio
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Vilfredo Pareto ( ) Spiega le variazioni della legge di domanda il singolo individuo ha un reddito da poter spendere tra i vari tipi di beni. la convenienza individuale consiste nell'acquistare quantità di beni diversi in modo da livellare l'utilità marginale di ciascun bene, ponderata con il prezzo. quanto più cresce l'importanza attribuita da un individuo ad un certo bene - a parità di prezzo - tanto più l'individuo chiederà quantità maggiori di quel bene e - se il reddito è fisso - quantità minori degli altri beni. se la funzione dell'utilità marginale è decrescente rispetto alle quantità dei singoli beni richiesti, si avrà una nuova uguaglianza (livellamento) delle utilità marginali ponderate.
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Il criterio di Pareto collettività composta da H individui,
date singole funzioni di utilità individuale Uh(xh) con h=1,2,….,H, ordinali e non confrontabili, definite sul paniere individuale di beni , si dice stato dell’economia l’insieme dei panieri dei singoli individui: Uno stato dell'economia x* è efficiente secondo Pareto se non esiste alcun altro stato dell'economia x+ tale che: per tutti gli individui h=1, .. ,H
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Versione forte del criterio di Pareto
la collettività sta meglio nello stato Y dell'economia rispetto allo stato X se almeno qualcuno dei suoi membri sta meglio e nessuno sta peggio formalmente, lo stato Y è preferito dalla collettività allo stato X con il criterio di Pareto se: per tutti gli individui , e per almeno un individuo k:
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Versione debole del criterio di Pareto
la collettività sta meglio nello stato Y dell'economia rispetto allo stato X se tutti stanno meglio nello stato Y. formalmente, lo stato Y è preferito dalla collettività allo stato X con il criterio debole di Pareto se: per tutti gli individui
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Stati dell’economia e criterio di Pareto
Se una collettività è composta da individui che, nella scelta tra lo stato dell’economia Y e lo stato dell'economia X, votano all'unanimità a favore di Y, allora possiamo dire che la collettività preferisce Y a X Y è superiore a X secondo il criterio di Pareto Nel caso in cui l’unanimità non sia raggiunta per nessuno degli stati, per cui X non è ne superiore né inferiore a Y, allora si dice che: X e Y sono non comparabili secondo il criterio di Pareto. Se tutti i membri della collettività sono indifferenti tra due stati dell'economia X e Y, allora si dice che: X e Y sono indifferenti secondo il criterio di Pareto. Uno stato dell'economia X viene detto ottimo secondo Pareto se non esistono altri stati superiori.
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L’economia di puro scambio
Un sistema economico con: due persone (Adamo ed Eva) due beni (cibo e abbigliamento) quantità fissa di entrambi i beni (come su un’isola deserta) La scatola di Edgeworth illustra la distribuzione dei due beni tra le due persone
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La scatola di Edgeworth
c. Figura 3.1, p. 24
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L’economia di puro scambio
Ciascun punto nella scatola rappresenta un’allocazione tra Adamo ed Eva. Ogni punto nella scatola esaurisce tutte le risorse presenti sull’isola. Adamo consuma quel che non consuma Eva. Il consumo di cibo e abbigliamento di Adamo aumenta via via che ci si sposta in alto e a destra. Il consumo di cibo e abbigliamento di Eva aumenta via via che ci si sposta in basso e a sinistra. Nel punto v della figura l’allocazione di cibo di Adamo è Ox e quella di abbigliamento è Ou. Eva consuma O’v di cibo e O’w di abbigliamento.
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L’economia di puro scambio
Ipotizziamo che Adamo ed Eva abbiano curve di indifferenza di forma tradizionale. Il benessere di Adamo aumenta all’aumentare del suo consumo; di conseguenza, la sua utilità è tanto più elevata quando più il suo paniere di consumo si trova in alto a destra nella scatola di Edgeworth. In questa figura, quindi, possiamo tracciare “normali” curve di indifferenza per Adamo. Adamo migliorerebbe ulteriormente la sua condizione spostandosi ancora più in alto e a destra, fuori dalla scatola di Edgeworth, ma è limitato dalle risorse disponibili sull’isola.
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L’economia di puro scambio
Analogamente, il benessere di Eva aumenta all’aumentare del suo consumo; perciò la sua utilità è tanto più elevata quanto più il suo paniere di consumo si trova in basso e a sinistra nella scatola di Edgeworth. Le curve di indifferenza di Eva sono quindi “ribaltate”. Eva accresce il proprio benessere se si posiziona sulla curva E3 invece che sulla E2 o sulla E1.
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Curve di indifferenza in una scatola di Edgeworth
v. Figura 3.2, p. 25
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L’economia di puro scambio
Supponiamo che venga scelta arbitrariamente una distribuzione di cibo e abbigliamento Questo punto rappresenta una distribuzione iniziale di risorse tra Adamo ed Eva e, quindi, un livello iniziale di utilità. È possibile una ridistribuzione tra cibo e abbigliamento tale che Adamo migliori la propria condizione mentre Eva non peggiori la sua?
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Il miglioramento Paretiano per Adamo
v. Figura 3.3, p. 25
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L’economia di puro scambio
L’allocazione h è una possibilità. Ci siamo “mossi lungo” la curva di indifferenza di Eva, la cui utilità rimane dunque invariata. L’utilità di Adamo chiaramente aumenta. Altre allocazioni, come la p, permettono di ottenere il medesimo risultato. Avendo raggiunto l’allocazione p, non è possibile aumentare ulteriormente l’utilità di Adamo lasciando invariata quella di Eva.
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L’economia di puro scambio
L’allocazione p è Pareto efficiente Un’allocazione è Pareto efficiente se l’unico modo di migliorare la condizione di un individuo è peggiorare quella di un altro. L’efficienza paretiana è il criterio più diffuso per stabilire quanto sia desiderabile un’allocazione delle risorse. Le allocazioni Pareto inefficienti comportano sprechi. Un miglioramento paretiano è una riallocazione delle risorse che migliora la condizione di un individuo senza peggiorare quella di nessun altro. P non rappresenta l’unica allocazione Pareto efficiente ottenibile dal punto g
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Il miglioramento Paretiano per Eva
v. Figura 3.4, p. 26
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L’economia di puro scambio
Molte allocazioni sono Pareto efficienti. Tra queste allocazioni Pareto efficienti, alcune offrono ad Adamo maggiore una maggiore utilità di altre, e viceversa per Eva.
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Il miglioramento Paretiano di entrambi
v. Figura 3.5, p. 27
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L’economia di puro scambio
Il punto g da cui siamo partiti era arbitrario Il procedimento può essere ripetuto partendo da qualsiasi altro punto Di fatto, all’interno della scatola di Edgeworth esiste tutta una serie di punti Pareto efficienti. Il luogo geometrico dell’insieme di tutti i punti Pareto efficienti è detto curva dei contratti.
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La curva dei contratti v. Figura 3.7, p. 28
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L’economia di puro scambio
La figura mostra che, per essere Pareto efficiente, un’allocazione deve essere rappresentata da un punto in cui le curve di indifferenza di Adamo ed Eva si toccano appena. In termini matematici, la pendenza della curva di indifferenza di Adamo è uguale a quella della curva di Eva, cioè le due curve sono tangenti. Il valore assoluto della pendenza della curva di indifferenza indica il rapporto al quale l’individuo è disposto a scambiare un bene per una quantità aggiuntiva dell’altro, ed è detto saggio marginale di sostituzione (Marginal Rate of Substitution, MRS).
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L’economia di puro scambio
L’efficienza paretiana richiede l’uguaglianza dei saggi marginali di sostituzione per tutti i consumatori: v. Equazione 3.1, p. 28
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La produzione In un’economia di puro scambio si ipotizza che le quantità di beni disponibili siano fisse. Consideriamo adesso uno scenario in cui le quantità possono cambiare.
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Gli isoquanti e la curva di efficienza produttiva
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La frontiera delle possibilità produttive
La frontiera delle possibilità produttive mostra la massima quantità di capi di abbigliamento che si possono produrre in corrispondenza di date quantità di cibo. v. Figura 3.8, p. 29
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Il saggio marginale di trasformazione
Per aumentare la produzione di cibo, bisogna necessariamente ridurre la produzione di capi di abbigliamento. Il saggio marginale di trasformazione tra cibo e abbigliamento (Marginal Rate of Transformation, MRTca) indica il tasso al quale il sistema economico può “trasformare” l’abbigliamento in cibo. È pari al valore assoluto della pendenza della frontiera delle possibilità produttive. Si può esprimere il saggio marginale di trasformazione anche in termini di costo marginale: v. Equazione 3.2, p. 30
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Efficienza nel consumo e nella produzione
Con produzione variabile, l’efficienza richiede che: Se così non fosse, si potrebbero migliorare le condizioni di almeno un individuo facendo variare la produzione. Riscrivendo la condizione di cui sopra in termini di costo marginale, otteniamo: v. Equazione 3.3, p. 30 v. Equazione 3.4, p. 30
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Efficienza complessiva
x2 . SMT=dx2/dX1 X2=7 U2=2 . U1=8 U2=4 U1=5 SMS1=SMS2 U2=7 U1=3 a a X1=15 x1
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Condizioni di ottimo paretiano
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Il primo teorema fondamentale dell’economia del benessere
Se le preferenze sono convesse, lo scambio in mercati perfettamente concorrenziali conduce ad un’allocazione Pareto-ottimale. Dunque un equilibrio concorrenziale è sempre Pareto-efficiente. Data una condizione di equilibrio generale competitivo walrasiano (in ciascun mercato la domanda è uguale all’offerta) con tecnologie di produzione a rendimenti non-crescenti, nella quale gli individui hanno preferenze crescenti) Tutti i produttori e i consumatori agiscano da concorrenti perfetti (ovvero non abbiano potere di mercato e quindi considerano i prezzi come un dato) Esista un mercato per tutti i beni Assenza di esternalità Assenza di beni pubblici Assenza di asimmetrie informative Date queste condizioni, il primo teorema fondamentale dell’economia del benessere stabilisce che le risorse vengono allocate in maniera Pareto efficiente (sono verificati i criteri di efficienza paretiana). Implicazione: un’economia concorrenziale alloca “automaticamente” le risorse in maniera efficiente, senza alcun bisogno di una pianificazione centrale.
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Presupposti “criticabili”
Visione individualistica: non sempre gli individui agiscono nel proprio interesse o hanno un orizzonte temporale abbastanza ampio (alcool, guida troppo veloce, scuola, ...) beni di merito • Visione non organicistica della società: molti pensano che esistano valori comunitari (il senso dell’identità nazionale, la protezione dell’ambiente come valore al di sopra delle scelte individuali) • Principio di Ottimo Paretiano: induce a legittimare lo status quo. Legittima solo le riallocazioni in cui un agente sta meglio, senza che alcuno stia peggio. Se A ha 10 mld. di euro e B ha 10 euro, non è lecito sottrarre ad A neppure un euro per aumentare il benessere di B.
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Il secondo teorema fondamentale dell’economia del benessere
Si noti che l’efficienza paretiana (e il primo teorema fondamentale dell’economia del benessere) non assicurano un’allocazione delle risorse socialmente preferita. Gli angoli in alto a destra e in basso a sinistra della scatola di Edgeworth rappresentano allocazioni delle risorse Pareto efficienti ma molto inique. La collettività potrebbe avere altri obiettivi oltre all’efficienza paretiana. Dalla curva dei contratti nella scatola di Edgeworth è possibile ricavare una relazione tra l’utilità di Adamo e quella di Eva, rappresentata dalla frontiera delle utilità possibili.
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Il secondo teorema fondamentale dell’economia del benessere
Analogamente a un vincolo di bilancio, tutti i punti situati sulla frontiera delle utilità possibili o al di sotto di essa sono raggiungibili per la collettività Si può postulare l’esistenza di una funzione del benessere sociale, che rappresenta la preferenze della società sulla distribuzione delle utilità tra Adamo ed Eva: v. Equazione 3.10, p. 34 Si possono poi massimizzare le preferenze della società, oppure dimostrare che alcune allocazioni Pareto inefficienti sono preferite ad altre allocazioni Pareto efficienti.
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Il secondo teorema fondamentale dell’economia del benessere
Il secondo teorema fondamentale dell’economia del benessere afferma che la società può raggiungere qualsiasi allocazione efficiente in senso paretiano scegliendo un’allocazione iniziale delle risorse ritenuta socialmente preferita e lasciando gli individui liberi di contrattare. Nessun aggiustamento ai prezzi. Gli aspetti relativi alla preferibilità sociale (che talvolta per brevità indichiamo con il termine equità) possono essere tenuti separati da quelli relativi all’efficienza.
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Lump Sum Taxes L’allocazione delle risorse deve essere ottenuta tramite imposte e sussidi in somma fissa (lump-sum) cioè con strumenti che non alterino il comportamento di consumatori e produttori (sono commisurate a caratteristiche non modificabili dei contribuenti) e quindi la frontiera delle utilità possibili
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La frontiera della utilità possibili
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La frontiera della utilità possibili e l’efficienza paretiana
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La funzione di benessere sociale
ordinamento del benessere sociale (OBS) - classificazione dei possibili stati dell'economia dotata delle seguenti proprietà a) completezza b) transitività c) riflessività regola di scelta sociale (RSS) definita nello spazio delle utilità monotona con derivata positiva rispetto alle utilità ogni funzione di utilità dipende solo dal paniere di beni in X che viene consumato dall'individuo.
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Curve di indifferenza sociale
è possibile individuare una condizione di indifferenza anche se non tutti i membri sono indifferenti tra due stati dell'economia. Se ipotizziamo, analogamente alla funzione di utilità per un individuo, che la funzione del benessere sociale sia concava, allora possiamo costruire delle curve di indifferenza sociale.
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Benessere sociale marginale e SMSS
benessere sociale marginale dato dall'utilità dell'individuo h la pendenza delle curve di indifferenza sociale è negativa l'inclinazione delle curve di indifferenza sociale, che equivale al rapporto tra il benessere sociale marginale di due individui, è detta saggio marginale sociale di sostituzione (SMSS). all'aumentare del benessere sociale, le curve di indifferenza sociale si allontanano dall'origine
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Benessere sociale marginale
DECRESCENTE lo stesso aumento di utilità per un individuo non ha dà luogo ad uno stesso aumento di benessere sociale se i livelli di partenza sono diversi. L'aumento di utilità di un povero (individuo a basso livello di utilità) dà luogo ad un aumento di benessere sociale superiore rispetto allo stesso aumento di utilità goduto da un ricco (individuo ad elevato livello di utilità). Per rimanere sulla stessa curva di indifferenza sociale la diminuzione di utilità per un povero deve essere compensata da un aumento molto più elevato per il ricco, da cui la forma convessa delle curve di indifferenza.
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Specificazioni della funzione di benessere sociale
Utilitarista Cobb-Douglas Pauperista -Rawlsiana Isoelastica
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L’ottimo sociale
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esercizio Una collettività è composta da due individui che hanno la stessa funzione di utilità indiretta Uh=V(Mh), in cui Mh è il reddito e h=1,2. Considerate due frontiere di utilità corrispondenti a due diversi valori del reddito totale M = M1+ M2. Tracciando un grafico per ogni situazione, illustrate nello spazio delle utilità individuali le seguenti situazioni in cui si confrontano due punti appartenenti alle due diverse frontiere di utilità: 1) due punti (A e B) sono confrontabili secondo Pareto; 2) due punti (C e D) sono non confrontabili secondo Pareto; 3) un punto con livelli diversi di utilità (E) è preferito ad un altro con livelli uguali di utilità (F), utilizzando la funzione del benessere sociale utilitarista. 4) un punto con livelli diversi di utilità (G) è indifferente rispetto ad un altro con livelli uguali di utilità (H), utilizzando la funzione del benessere sociale di Rawls.
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Dato che le funzioni di utilità sono identiche per i due individui, la frontiera di utilità è simmetrica rispetto alla bisettrice del piano (U1, U2). Due diversi valori del reddito totale implicano due frontiere di utilità, una più vicina all'origine (quella con M minore) dell'altra. 1) i punti A e B sono confrontabili secondo Pareto
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2) I punti C e D sono non confrontabili secondo Pareto
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3) Il punto (E) con livelli diversi di utilità è preferito al punto (F) con livelli uguali di utilità, utilizzando la funzione del benessere sociale utilitarista
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4) Il punto (G) con livelli diversi di utilità è indifferente rispetto al punto (H) con livelli uguali di utilità, utilizzando la funzione del benessere sociale di Rawls.
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esercizio Considerando due individui, illustrare graficamente nello spazio delle utilità le seguenti situazioni (con una figura per ciascuna situazione): 1) due punti (A e B) sono non confrontabili secondo il criterio di Pareto, ma uno è preferibile all’altro sia con la funzione del benessere sociale (FBS) utilitarista che con la FBS rawlsiana; 2) due punti (C e D) sono non confrontabili secondo il criterio di Pareto, ma sono indifferenti sia con la FBS utilitarista che con la FBS rawlsiana; 3) due punti (E e F) sono indifferenti secondo la FBS rawlsiana, ma uno risulta superiore all’altro secondo il criterio di Pareto; 4) un punto (G) con livelli di utilità diversi è preferito ad uno con livelli uguali (H) utilizzando la FBS rawlsiana.
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1) I punti A e B sono non confrontabili secondo il criterio di Pareto, ma A è preferibile
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2) I punti C e D sono non confrontabili secondo il criterio di Pareto, ma sono indifferenti sia con la FBS utilitarista che con la FBS rawlsiana
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3) I punti E e F sono indifferenti secondo la FBS rawlsiana, ma F risulta superiore all’altro secondo il criterio di Pareto
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4) Il punto (G) con livelli di utilità diversi è preferito al punto (H) con livelli uguali utilizzando la FBS rawlsiana.
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esercizio In una collettività composta di 4 individui (A, B, C, D) si deve prendere la decisione se attuare uno dei progetti X, Y o Z. La tabella mostra i livelli di utilità di partenza (Base) e i livelli di utilità che sarebbero raggiunti attuando i tre progetti. Trovare la decisione della collettività nei modi seguenti: a) massimizzando la funzione del benessere sociale utilitarista; b) massimizzando la funzione del benessere sociale Cobb- Douglas; c) massimizzando la funzione del benessere rawlsiana. E’ possibile comparare i livelli di benessere sociale ottenuti nei tre casi? Perchè?
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Per determinare la decisione della collettività calcoliamo il benessere sociale con le tre funzioni di benessere sociale nella situazione Base e se vengono realizzati i tre progetti. L'ordinamento sociale con le tre FBS risulta: Utilitarista W(Z)>W(Y)>W(X)>W(Base) Cobb-Douglas W(Y)>W(X)>W(Base)>W(Z) Rawlsiana W(Base)>W(X)=W(Y)>W(Z) quindi la collettività preferirà: attuare il progetto Z se utilizza la FBS Utilitarista, attuare il progetto Y se utilizza la FBS Cobb-Douglas, non attuare alcun progetto, preferendo la soluzione Base, se utilizza la FBS Rawlsiana. Non è possibile comparare il livello del benessere sociale calcolato con diverse FBS perchè le preferenze sociali sono definite in modo diverso e il benessere sociale è definito solo in modo ordinale. Si possono comparare livelli di benessere sociale solo se calcolati con la stessa funzione.
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