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PubblicatoLaura Ferrari Modificato 9 anni fa
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GLI OGGETTI LITURGICI Per celebrare la messa (oltre alle altre celebrazioni e funzioni) è necessario avere a disposizione un certo numero di oggetti. Di questi, alcuni servono per necessità, altri invece per decoro e bellezza dei riti che si compiono. Vediamo uno dopo l’altro, questi oggetti.
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LA CROCE Davanti all’altare o appesa sta sempre una croce. Essa è il segno della nostra redenzione, del sacrificio di Cristo e della sua vittoria sulla morte. Precede ogni processione e viene incensata, in quanto è segno di salvezza.
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IL CALICE Assomiglia a una grande coppa e serve per il vino e le gocce d’acqua che diventeranno il sangue di Cristo. Generalmente il calice è ornato, decorato, per mostrare la ricchezza del suo contenuto. Per la sua preziosità, non lo si può usare per nessuno altro scopo che non sia la messa.
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LA PATENA È una piccola coppetta che contiene l’ostia magna e le ostie.
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IL CORPORALE È un tessuto quadrato, inamidato e piegato in tre parti. Si deve cercare di tenerlo con rispetto e ben pulito, perché lo si pone sull’altare insieme al calice e alla patena all’inizio dell’offertorio.
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LA PISSIDE È una specie di coppa nella quale si custodiranno le ostie (particole) che vengono distribuite nella comunione dei fedeli. Dopo la messa, si ripone nel tabernacolo con le ostie rimaste.
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IL PURIFICATOIO È un tovagliolino di lino che serve per asciugare e pulire il calice, la patena e la pisside dopo la comunione.
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IL MANUTERGIO È un tovagliolino che serve al sacerdote per asciugare le mani dopo il «lavabo», alla fine dell’offertorio
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PALLA Serve per ricoprire il calice durante la messa, per impedire che qualcosa (polvere, sporco, moscerini) vi cada dentro.
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LE AMPOLLINE Sono due piccole anfore, per lo più di vetro o di cristallo: contengono una il vino e l’altra acqua, che saranno versati nel calice all’offertorio. L’acqua serve anche per lavare le mani al sacerdote e per purificare il calice dopo la comunione. A volte per il lavabo si usa un anfora più grande e bella (soprattutto nelle messe solenni). Sotto le ampolline c’è sempre un piattino che serve a raccogliere l’acqua che cade quando il celebrante si lava le mani.
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L’INCENSO È una speciale resina profumata. Nella celebrazione liturgica l’uso dell’incenso è segno di venerazione. Nella Bibbia la nube di incenso che sale verso l’alto significa anche la preghiera gradita che sale verso di Dio.
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IL TURIBOLO È un recipiente particolare, sospeso a tre catenelle, nel quale brucia l’incenso. All’interno del turibolo c’è un piccolo braciere in cui si accendono carboncini ad accensione rapida. Una quarta catenella centrale serve a sollevare il coperchio del turibolo. Bisogna essere molto abili nel maneggiarlo.
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L’OSTENSORIO Arredo solenne e molto lavorato, di metallo prezioso. Vi si ripone l’ostia consacrata per mostrarla ai fedeli (ostendere in latino vuol dire far vedere). Si usa nelle adorazioni eucaristiche e nelle benedizioni solenni.
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IL CERO PASQUALE È un cero (o candela) grande che viene benedetto durante la veglia pasquale, simbolo di Cristo risorto. Lo si mette accanto all’altare durante il tempo pasquale e si accende durante la celebrazione del sacramento del battesimo e durante le esequie dei defunti.
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L’ASPERSORIO Composto da un’asticella e una sfera contenente una spugna, per aspergere con l’acqua benedetta i fedeli o gli oggetti da benedire.
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