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PubblicatoOreste Carmelo Colombo Modificato 8 anni fa
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«SENTO COMPASSIONE» Marco (8,1-10) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale 2015-2016
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Strumenti per capire È la seconda moltiplicazione dei pani. Presenta, con qualche variante, la stessa struttura e gli stessi temi della prima (Mc 6,34- 44): compassione per la folla, dialogo con i discepoli, pani e pesci, sazietà, ceste con i resti, gran numero di persone.
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Si tratta forse di una ripetizione? Sono due fatti distinti o doppia narrazione dello stesso evento? Le parole di Gesù ai discepoli in Mc 8,19-20 fanno supporre due episodi distinti.
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Una variante degna di nota è che questo miracolo è compiuto in terra pagana, a nord-est del lago. Marco sottolinea così l’estensione dell’opera di Gesù anche ai non-ebrei.
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v. 1 chiamò a sé i discepoli e disse loro. Questa volta è Gesù che prende l’iniziativa.
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v. 2 Sento compassione. Espressione abbastanza rara (Os 11,8), ma sempre fortemente significativa: Mt 18,27 (il padrone e il servo); Lc 7,13 (la vedova di Nain); Lc 10,33 (il samaritano); Lc 15,20 (il figliol prodigo). Cfr. pure Mc 6,34: «Si commosse per loro» (prima moltiplicazione).
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Il motivo della compassione è perché... -già da tre giorni mi stanno dietro. Forse un ricordo di Mosè nel deserto (Es 15,22).
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v. 3 Se li rimando digiuni alle proprie case, verranno meno per via. Nessuno può fare il cammino per giungere a casa. Tutti hanno bisogno del pane donato e ridonato (cfr. 1Re 19,7s).
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- e alcuni di loro vengono di lontano. È l’allusione ai pagani (cfr. Gs 9,9; Is 60,4; Ef 2,13.17).
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v. 6 presi allora quei sette pani, rese grazie, li spezzò e li diede. Anche qui, come in Mc 6,41, si può leggere nei quattro verbi: prendere, rendere grazie (eucharistein, invece di euloghein: recitare la benedizione, solo sui pesci!), spezzare, dare, la prefigurazione della istituzione dell’eucaristia (Lc 22,19; 1Cor 11,23-25) e del banchetto messianico promesso per la fine dei tempi.
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v. 8 mangiarono e si saziarono. Cfr. Sal 78,29. E gli avanzi ne sono la prova. Ormai c’è un pane unico per giudei e pagani.
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Piste di riflessione Le parole e i gesti di Gesù hanno la tonalità della vita quotidiana con i suoi problemi, le sue asprezze, le sue speranze. La nostra fedeltà a Gesù, il Vivente, fa sì che l’annuncio del vangelo diventi notizia attuale, buona novella, per tutti gli uomini.
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Dio ha bisogno degli uomini, e agisce per mezzo di loro, rendendoli come lui, capaci di condividere e di dare.
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La compassione - in ebraico hesed o rahamin, che significa viscere, utero - è l’amore materno di Dio che ama perdutamente e senza condizioni, perché non può farne a meno. Infatti ci è più madre della stessa madre (Sal 139,13); e, anche se una madre potesse dimenticarsi del frutto delle sue viscere, lui non potrebbe mai dimenticarsi di noi (Is 49,15-16): ci ha «disegnati sul palmo delle sue mani». Veramente questo pane manifesta tutta la dolcezza di Dio verso i suoi figli (Sap 16,21).
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Suggerimenti per pregare Chiedere di renderci capaci di ascoltare i ripetuti richiami di Gesù a far memoria del suo pane e a condividerlo, e che la nostra ostinazione ceda davanti alla sua pazienza;
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- di comprendere che Gesù fattosi pane è la compassione del Signore, che ci ha amato e ha dato se stesso per noi.
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Ringraziare perché il «suo» pane si fonde col «nostro» e diventa un solo pane, Gesù stesso, per il nostro cammino quotidiano;
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- perché ci dà la possibilità di spezzarlo con i nostri fratelli.
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Sempre di nuovo nell’eucaristia, Signore, rinnovi la tua misericordia e il tuo amore; concedimi di comprendere che il pane vero che mi nutre è questa tua compassione, per la quale non hai esitato a offrire te stesso per me. Amen.
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