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PubblicatoAloisia Giuseppe Modificato 8 anni fa
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Università Roma Tre Corso di laurea magistrale CINEMA TELEVISIONE E PRODUZIONE MULTIMEDIALE Corso “Media digitali: Televisione, video, Internet” Docente: Enrico Menduni Decima lezione Il Web 2.0 Martedì 3 dicembre 2015 © Enrico Menduni 2015
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IL WEB 2.0 E TIM O’REILLY “Web 2.0 is the network as platform, spanning all connected devices; Web 2.0 applications are those that make the most of the intrinsic advantages of that platform: delivering software as a continually-updated service that gets better the more people use it, consuming and remixing data from multiple sources, including individual users, while providing their own data and services in a form that allows remixing by others, creating network effects through an ‘architecture of participation’, and going beyond the page metaphor of Web 1.0 to deliver rich user experiences” (2005).
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© Enrico Menduni 2015 Come risulta anche da questo suo diagramma, per O’Reilly il Web 2.0 è un insieme di formati amichevoli, di interazioni con gli utenti, di pratiche di condivisione.
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© Enrico Menduni 2015 La definizione di Web 2.0 ha avuto molta fortuna. Oggi, come vedremo, si parla di Web 2.5 e 3.0.
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© Enrico Menduni 2015 La definizione di Web 2.0 ha avuto molta fortuna. Oggi, come vedremo, si parla di Web 2.5 e 3.0.
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© Enrico Menduni 2015 Nel web 2.0 c’è una partecipazione etica e disinteressata, ma anche un sostanzioso aumento del commercio elettronico.
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© Enrico Menduni 2015 La produzione di Web si sposta verso gli utenti.
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© Enrico Menduni 2015 I MOTORI DI RICERCA
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© Enrico Menduni 2015 I siti più importanti del Web 1.0 erano i portali: siti che semplificavano l’accesso alle informazioni, indirizzando gli utenti.
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© Enrico Menduni 2015 Nel Web 2.0 gli utenti vogliono esplorare la rete da soli o con le comunità di cui sono parte. Per i portali comincia l’obsolescenza.
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© Enrico Menduni 2015 Nel Web 2.0 i motori di ricerca aiutano l’utente a cercare quello che gli serve. Setacciando il Web i motori di ricerca trovano le corrispondenze di una parola o frase indicata dall’utente La ricerca avviene attraverso parole chiave, di cui il motore di ricerca individua le ricorrenze. Tenendo in memoria milioni di pagine Web, anche scomparse, il motore di ricerca può anche trovare un contenuto che non è più online.
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© Enrico Menduni 2015 GOOGLE, MOTORE DEL 2.0 Il successo di Google si deve: All’efficienza Ai milioni di pagine memorizzate Alla capacità di selezionare le fonti più consultate e affidabili Alla capacità di ordinare le pagine per rilevanza (page ranking)
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© Enrico Menduni 2015 Il successo di Google si deve anche all’efficienza del suo sistema economico
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© Enrico Menduni 2015 Ogni volta che clicchiamo su una pagina di Google aumentiamola tariffa pubblicitaria per chi investe su quella pagina.
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© Enrico Menduni 2015 Il click è il nostro contributo al successo e profitto di Google. Ricerchiamo gratuitamente, ma contribuiamo al profitto. Un solido “cambio merce”.
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© Enrico Menduni 2015 Google e il “monopolio” della ricerca
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© Enrico Menduni 2015 Google è ormai un mondo: Gmail, Google Maps, Google Earth, YouTube, Google Plus, calendario, traduttore…. …E molto di più…
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© Enrico Menduni 2015 2.0. Un web per tutti, un web di pochi?
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© Enrico Menduni 2015 Il Web 2.O Alcune conclusioni: Protagonismo degli utenti e nuovi colossi imprenditoriali Partecipazione, ma non ancora creazione e diffusione di contenuti da parte degli utenti Ogni nostro movimento in Internet è adesso tracciato, per profilare la clientela, per stabilire le tariffe delle pagine, ma l’uso di questi dati sensibili è problematico.
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