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PubblicatoNatale Manzoni Modificato 10 anni fa
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MARIO AVANTI Luciano Destefanis 2012, C.A.S.A. ASL CN1 sede Mondovì
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Avete appena iniziato a percorrere una sequenza di diapositive
Avete appena iniziato a percorrere una sequenza di diapositive. Quando arriverete alla fine avrete in mano gli strumenti fondamentali per costruire quasi tutto ciò che vorrete. La modalità che presento vi permette di utilizzare al meglio le potenzialità di un software autore, in questo caso PowerPoint, per costruire creativamente sequenze di diapositive pensate per far nascere e sviluppare situazioni di azione condivisa con bambini con particolari caratteristiche di comunicazione e di interazione. Essa è stata da noi denominata CPC (Creative PC). L’aggettivo ‘creativo’ vuole significare appunto che è data la massima libertà di utilizzare il software PowerPoint per costruire piccoli programmi che potranno essere utilizzati così come sono oppure potranno servire come prototipi per una successiva realizzazione in architetture informatiche più esigenti. L’aggettivo ‘creativo’ assume anche un altro, più importante e meno immediato significato: nella impostazione del nostro lavoro come logopedisti con soggetti con difficoltà di comunicazione e di interazione oltre che di linguaggio, la creatività è una modalità con cui proponiamo le attività, una creatività che non è però improvvisazione ma si basa su una lunga esperienza e su una progettazione fondata su obiettivi mirati e sulla valutazione multiprofessionale delle potenzialità e delle difficoltà di ogni singolo soggetto. Analogamente a PowerPoint potranno essere utilizzati altri software autore che offrano le funzioni principali che troverete utilizzate nel seguito. Partiamo ora con le istruzioni necessarie. Se non vedete le frecce per procedere, premete sul pulsantino rotondo rosso. INDIETRO AVANTI Luciano Destefanis 2012, C.A.S.A. ASL CN1 sede Mondovì
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Come si costruisce questo meccanismo? Tenete presente che:
Inizieremo dalla parte in apparenza più difficile, ossia dalle animazioni personalizzate, che però sono anche molto interessanti. I pulsanti a forma di grosse frecce colorate che voi avete fatto apparire in basso e che consentono di andare avanti ed indietro nelle pagine (navigare …) sono comparsi quando voi avete schiacciato il pulsantino rosso rotondo, altrimenti erano nascosti e ciò vi impediva di avanzare o di retrocedere nelle diapositive (diciamo che veniva creato un vincolo al vostro spostamento). Queste frecce sono animate, ossia sono state lavorate attraverso la funzione che si chiama ‘animazione personalizzata’. Quando schiacciate il pulsantino rosso rotondo, le frecce appaiono attraverso un effetto animato di dissolvenza di media velocità; l’innesco di questa animazione (trigger = grilletto) è il clic (schiacciamento) sul pulsante rotondo rosso. Come si costruisce questo meccanismo? Tenete presente che: - Una volta che avrete imparato questa operazione, potrete applicarla per animare qualsiasi oggetto (figure geometriche, immagini e fotografie importate dall’esterno del programma, filmati, testi, ognuno con o senza suono…: per ora forse i tipi sono tutti qui, non essendo ancora attualmente utilizzabili profumi, gusti, movimento realmente tridimensionale…); Una volta che avete animato uno o più oggetti, potrete copiarli ed incollarli in un’altra diapositiva e anche l’animazione verrà incollata là. Provate di nuovo a schiacciare il pulsante rosso, appariranno le frecce; provate a rischiacciarlo quando è verde, le frecce scompariranno. AVANTI INDIETRO Luciano Destefanis 2012, C.A.S.A. ASL CN1 sede Mondovì
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Ancora alcuni particolari della animazione che stiamo esaminando: il trigger, ossia l’oggetto che permette all’animazione di iniziare, è qui il piccolo cerchio rosso che poi diventa verde e poi di nuovo rosso. A differenza di questo, di solito si utilizza un innesco dell’animazione che è il pervenire (entrata) nella pagina stessa attraverso un passaggio a provenienza da un’altra pagina (transizione). In tal caso l’innesco dell’animazione può avvenire subito o dopo un certo tempo dall’entrata, tempo la cui durata può essere stabilita con precisione. Una animazione può inoltre seguire di un certo tempo un’altra animazione. Come avete visto, qui il piccolo cerchio non c’è e le frecce sono comparse ‘a tempo’, la seconda 5 secondi dopo la prima; l’animazione è di tipo ‘dissolvenza’ accompagnata subito appresso da rotazione, impostata in modo ‘Fino a fine diapositiva’ per la freccia ‘AVANTI’; la velocità è ‘media’. Una volta che si è passati nella pagina, le animazioni di tipo entrata e uscita cessano e gli oggetti rimangono fissati nella loro posizione finale, in movimento se un movimento è stato loro attribuito. Per far sì che anche entrate e uscite continuino a funzionare occorre un escamotage, ma per ora passiamo oltre INDIETRO AVANTI Luciano Destefanis 2012, C.A.S.A. ASL CN1 sede Mondovì
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Avete anche notato che non potete navigare nelle diapositive attraverso la tastiera o schiacciando con il mouse in qualunque posizione dello schermo, come invece si fa di solito e come ci si aspetta abitualmente che lo scorrimento funzioni: qui anche la modalità di navigazione è dunque ‘vincolata’. E’ importante o direi necessario, nella modalità CPC di utilizzo di un software autore, che vi sia questa possibilità di bloccare o ‘modulare’ opportunamente il modo di avanzamento delle diapositive. Attualmente in ‘Impress’ di OpenOffice, così come anche nell’analogo Presentazione di Kingsoft, questa possibilità è, almeno secondo la mia esperienza o la mia capacità di attivarla, incompleta: l’avanzamento delle diapositive rimane comunque troppo facilmente e troppo ampiamente ‘causabile’. Una ulteriore caratteristica di CPC è che il software che si utilizza deve essere dotato di una certa maneggevolezza, per consentire a tutti (operatori, genitori, insegnanti, bambini) un uso senza troppa difficoltà; inoltre deve poter generare un funzionamento dell’insieme di diapositive che si svolga secondo regole precise, ‘evidenti’ e coerenti (che poi potranno essere rese variabili, incoerenti, caotiche, casuali, sorprendenti quanto si vuole, ma solo se e quando si vuole). Lo scorrimento delle diapositive è una delle componenti fondamentali del funzionamento; se esso è attivabile secondo troppi gradi di libertà, e quindi non è esattamente vincolabile, tutta la struttura rischia di essere molto fragile nella interazione mediata dal computer all’interno della prospettiva di CPC. Si rifletterà ulteriormente man mano sui motivi di ciò. AVANTI INDIETRO Luciano Destefanis 2012, C.A.S.A. ASL CN1 sede Mondovì
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Un passo alla volta, quindi:
Per dare ad una nuova sequenza di diapositive la proprietà di scorrere solo quando uno o più pulsanti sono stati costruiti ed ‘istruiti’ opportunamente per mandare avanti o indietro, si deve aprire attraverso il menù Presentazione > Imposta presentazione la finestra che vedete qui sotto, e si deve modificare l’impostazione come mostrato. Consiglio spassionatamente di fare questo ogni volta che si crea una sequenza nuova (nuovo file) di diapositive. INDIETRO AVANTI Luciano Destefanis 2012, C.A.S.A. ASL CN1 sede Mondovì
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Per ora tenete a mente che stiamo imparando come si fa
Ricordiamo che quando avete iniziato a sfogliare questo file di PowerPoint avete sentito il suono di uno xilofono all’apparire del nome ‘MARIO’, poi avete udito tre frasi ed avete proseguito schiacciando la freccia ‘AVANTI’. Le frasi hanno qui solo scopo dimostrativo del fatto che qualunque cosa può essere ‘fatta dire’, in parole, frasi, sillabe…, nell’ordine e nei tempi desiderati. Vi chiederò fra poco di riprendere la prima diapositiva, e di là andremo questa volta a lavorare anche in modalità ‘Autore’ o ‘Progettazione’. Finora voi eravate in modalità ‘Lettore’, ed infatti non avete apportato delle modifiche (anche se vi è stato possibile ‘agire’, fare delle cose); con l’attuale file nel formato in cui è salvato (PPS della versione di PowerPoint e PPSX nella versione 2007 o superiore), se voi schiacciate il tasto Esc della tastiera (come di solito si farebbe per passare alla modalità ‘Autore’) chiudete il file. Vi chiedo quindi di procedere in un altro modo: cliccando sulla figura in fondo alla diapositiva seguente si aprirà un secondo file, che accompagna il presente nella cartella che vi ho inviato e che vi ho chiesto di aprire prima di questo. La figura da schiacciare è essa stessa un pulsante, che è stato istruito non per far andare ad un’altra pagina del presente file PPS(X), ma per aprire il secondo file. Ricordate che qualsiasi oggetto può essere utilizzato come pulsante: basta attribuirgli correttamente una istruzione di ‘Azione’, e vedremo come. Per ora tenete a mente che stiamo imparando come si fa una ‘animazione personalizzata’. Cliccate ancora il pulsante rosso rotondo. INDIETRO AVANTI Luciano Destefanis 2012, C.A.S.A. ASL CN1 sede Mondovì
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Dovete premere sulla figura con la scritta ‘MARIO’
Nella prossima mossa vi chiederò di schiacciare effettivamente sulla piccola figura in fondo pagina con la scritta ‘MARIO’: essa ora è un pulsante. Vi anticipo dove andrete: si aprirà un file ‘esterno’ con la prima pagina simile a quella rappresentata nella piccola figura. Di nuovo vi sarà il suono dello xilofono, le tre frasi etc. Questo nuovo file è di tipo ‘PPT’ o ‘PPTX’ (a seconda che si stia usando la versione oppure quella 2007 o superiore di PowerPoint): se si schiaccia Esc sulla tastiera, esso passa alla modalità ‘Autore’ ed in tal modo potrete apportare delle modifiche e tentare esperimenti vari. A volte capita di avere dei files con estensione PPS o PPSX come quello in cui siete ora. Si tratta di files che si aprono solo in modalità lettore. Schiacciando Esc essi si chiudono. Nessun problema: se avete aperto un file di questo tipo, per avere accesso al desktop senza chiudere il file tenete premuto il tasto Alt su tastiera e con il tasto Tab spostatevi nella barra di icone che appare, eventualmente selezionando quella che rappresenta il desktop. In tal modo potrete andare a lavorare su altri files senza chiudere quello aperto. Altrimenti chiudetelo e lo riaprirete in seguito. Importante da sapere: anche i files PPS (o PPSX) possono essere aperti in modalità autore, ma bisogna prima aprire PowerPoint e da lì andare ad aprire il file PPS(X) attraverso i menù di apertura files. Ogni lavoro fatto con PowerPoint può essere salvato in modalità PPT(X) ma anche in modalità PPS(X) (accanto ad altri modi di salvataggio possibili). Premete ora sull’icona. Dovete premere sulla figura con la scritta ‘MARIO’ INDIETRO AVANTI Luciano Destefanis 2012, C.A.S.A. ASL CN1 sede Mondovì
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