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Come decidere la vendita di una posizione Giulio Tagliavini Università di Parma.

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Presentazione sul tema: "Come decidere la vendita di una posizione Giulio Tagliavini Università di Parma."— Transcript della presentazione:

1 Come decidere la vendita di una posizione Giulio Tagliavini Università di Parma

2 Chiudere è più difficile che aprire una posizione Ci sono vari motivi per acquistare un titolo, in sostanza la decisione è relativamente facile. Determino delle regole che mi fanno prefigurare un guadagno e salgo sulla posizione. E molto più difficile decidere quando scendere dalla posizione, in quanto se guadagno, non mi accontento, se perdo, non voglio accettare la perdita.

3 Perché è difficile chiudere una posizione ? Quando una posizione è in zona di profitto, noi abbiamo paura di perdere quei profitti ma vogliano incrementarli perché siamo avidi. Quando la posizione è in zona di perdita, noi abbiamo paura di ulteriori perdite ma non vendiamo perché ci aspettiamo il rimbalzo (non accettiamo di essere perdenti). Magari acquistiamo per fare media, mentre il prezzo continua a muoversi verso il basso.

4 La psicologia del trader Lacquisto è fatto con razionalità. La vendita è fatta con emotività (avidità-paura-terrore).

5 Decisione difficile Su un titolo che è andato al rialzo -> quando accontentarsi ? Su un titolo che è andato al ribasso -> quando chiudere e andare su opportunità migliori ? Sono decisioni sempre molto difficili.

6 Alcune regole Siccome vendere è così difficile, è utile avere, a priori, delle regole di comportamento. Ad esempio: 1. Quando compro una azione, fisso un ordine di vendita al 25% sotto al prezzo di acquisto. Ordine valido fino a revoca (stop loss). 2. Vendo una azione winner dopo un che ha raggiunto un profitto del 50% (vendi e pentiti), o dopo tre anni, a seconda di cosa arriva prima. 3. Quando ho in portafoglio una azione winner che non è stata ancora venduta, metto uno stop loss che mi garantisca un profitto di almeno il 30%.

7 Mai fare media verso il basso Se un investitore trova difficile vendere dopo una perdita, è semplicemente uguale agli altri. Occorre però assolutamente resistere alla tentazione di comprare ancora (averaging down) in modo da abbassare il prezzo medio di carico della posizione. In questo modo mi espongo ad un rischio tremendo in quanto continuo ad immobilizzare capitale su una posizione che non lavora nel senso desiderato. Mai ricomprare in serie sui ribassi, è come vendere assicurazione di portafoglio.

8 Rientrare nelle posizioni Compro un titolo a 10 euro, esco a 7,5 (-25%) perché scatta lo stop loss, il titolo torna su, lo devo ricomprare ? Solo ad prezzo superiore a 10 ! Occorre rientrare solo se il prezzo conferma significativamente un tendenza al rialzo.

9 Gli stop loss si usano davvero ? Molti investitori sanno che gli stop loss sono molto utili, ma pochi li usano. Tipicamente un investitore, nella sua vita, ha messo uno stop loss sotto del 10-20% del massimo raggiunto. Il titolo ha ritracciato il prezzo dello stop loss, linvestitore ha venduto, il prezzo è tornato al rialzo. Linvestitore si è arrabbiato e la volta dopo non ha più seguito la regola di stop loss.

10 Quale è il vero significato dello stop loss ? Ci sono due motivi per cui gli investitori non usano gli stop loss (quelli che li conoscono): Non sanno posizionarli in modo convincente; Dimenticano il motivo, che è quello di evitare di perdere tutto.

11 Perché stop loss al 25% ? E semplice. Se si fissa lo stop loss al 25% in meno del prezzo di acquisto ed ogni titolo non pesa più del 5% nel portafoglio, ne deriva che non titolo non può produrre una perdita superiore all1,25% del portafoglio. Allo stesso tempo, è abbastanza ampio e permette movimenti temporanei al ribasso senza chiudere la posizione sempre proteggendo il capitale.

12 Perdite potenziali ? Linvestitore mediamente considera, irrazionalmente, che il titolo loser non venduto non abbia veramente prodotto una perita. Solo vendendo la produce. Ovviamente non è così. Se scatta uno stop loss, questo vuole dire che è diventato troppo difficile tornare ai livelli di partenza con quel titolo e che conviene cambiare veicolo di investimento.

13 Stop loss automatici o discrezionali ? Conviene dare materialmente lordine stop loss o tenerlo a mente ? Molti investitori non vogliono che ci sia uno stop loss automatico, già deciso in modo irrevocabile. E uno sbaglio. Occorre essere drastici e risoluti. Occorre combattere la tendenza ad aggiustare gli stop loss.

14 Stop loss dinamici sui winner Avete un titolo che sale bene; volete rimanere ma proteggere i vostri guadagni; come fare ? Uso il chart, fisso i supporti, ne prendo uno importante, abbastanza basso e lo prendo come riferimento per mettere, al di sotto, uno stop loss.

15 Cassettista ma non troppo Se un titolo non sale e non scende, quando lo devo vendere ? Al massimo dopo tre anni. E una vecchia regola di Ben Graham: una posizione deve essere liquidata dopo che ha guadagnato il 50% o, in ogni caso, dopo che sono trascorsi 3 anni (o 2). Si potrà rinunciare a dei guadagni ma raramente si guadagna a guadagni rapidi. Dopo avere registrato un guadagno del 50%, è statisticamente dimostrato che una azione diventa il più delle volte underperformer.

16 Qualche volta occorre insistere La regola precedente ha qualche eccezione; non esco sul +50% (lascia correre i profitti) se: È notorio che la situazione fondamentale è impostata molto bene; I segnali tecnici sono tutti impostati positivamente Riesco molto bene a proteggere dinamicamente il guadagno raggiunto.

17 Ci sono 4 tipi di stop loss Initial stop Serve per bloccare una posizione erronea fin dallinizio. Breakeven stop Blocca un piccolissimo utile o un pareggio appena maturato. Permette di coprire i costi di transazione. Trailing stop Blocca un utile maturato su un successivo ritracciamento. Time Stop Durata massima di una posizione che non sta maturando risultati significativi.

18 Conclusione Usare bene il tempo per trovare temi e spunti di interesse per nuovi investimenti. Si deve cercare di non perdere tempo chiedendosi ogni giorno se è il momento di uscire. Usare regole di uscita obiettive e possibilmente non soggette ad interpretazione. Usare regole che permettano di rinfrescare nel tempo il proprio portafoglio. Accettare gli errori fatti, che non sono realmente degli errori se si segue una strategia di comportamento mediamente vincente.


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