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Napoli
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Per noi non è questo ... MA QUESTO …!!!
Cause: egoismo, menefreghismo, abbandono, sfruttamento etc. Cause: patriottismo, giustizia, attivismo , legalità etc.
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la troviamo nei campi di studio di rifiuti.
I rifiuti riassumono materiali assortiti; essi prima di essere buttati via in isole ecologiche vengono divisi per la loro origine e composizione cosi si da vita alla raccolta differenziata fatta dalla R.E.A. La risposta ad una semplice domanda “Che cos’è un rifiuto” la troviamo nei campi di studio di rifiuti. La parola rifiuto deriva dal latino “reputare”, che significa respingere. Questa parola può essere usata anche come dispregiativo nei confronti del genere umano.
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… rifiuti urbani o RU: Sono raccolti nei sacchetti tipici della spazzatura: • Rifiuti domestici, prodotti all’interno delle unità abitative; • Rifiuti di tutte le attività che si svolgono in una città con una media del 30%; • Materiale dello spezzamento delle strade; • Rifiuti vegetali.
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… rifiuti speciali: I prodotti delle attività industriali, artigianali, agricole commerciali, non finisco nei cassonetti, perché non è compito del comune provvedere alla loro gestione. Sono in parte di origine civile come: • Fanghi di depurazione; • Rifiuti inerti; • Rifiuti ospedalieri. Ma i principali produttori di rifiuti speciali sono le grandi industrie, e fino a non molto tempo fa, i rifiuti venivano accumulati in discariche. I rifiuti speciali vengono raccolti da società specializzate che li selezionano e li rinchiudono in vasche di cemento. Molte industrie riutilizzano questi rifiuti bruciandoli per produrre nuova energia. L’impatto ambientale del rifiuto speciale è misurato attraverso i tempi di assorbimento: per i materiali radioattivi si misura in tempi di dimezzamento. Se vogliamo approfondire questo interessante aspetto del rifiuto stimoliamo i ragazzi dietro la lettura e il commento di episodi di cronaca. La legge prevede che i rifiuti industriali vengano smaltiti nelle stesse regioni di produzione.
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… l’aiuto degli alberi …
La carta è un materiale igroscopico (capacità di una sostanza di assorbire prontamente le molecole d'acqua presenti nell'ambiente circostante), costituito da materie prime fibrose prevalentemente vegetali, unite per feltrazione (fenomeno che consiste nella salda unione reciproca delle fibre cellulosiche da una sospensione) ed essiccate, inoltre questo prodotto può essere arricchito da collanti, cariche minerali, coloranti ed additivi diversi. “Breve storia della carta” Il significato della parola carta è piuttosto incerto. Secondo alcuni deriverebbe, attraverso il latino charta, dal greco charassò con il significato di incidere, scolpire. I termini corrispondenti paper anglosassone, papel spagnolo e papier francese e tedesco, derivano invece dalla pianta del papiro, utilizzato per scrivere dagli antichi egizi fin dal 3000 a.C. e, successivamente, da greci e romani. Più a nord la pergamena, ottenuta per la lavorazione di pelli di animali, sostituì per la scrittura il papiro, che cresce esclusivamente in regioni dal clima subtropicale. In Cina i documenti venivano scritti sul bambù ed erano per questo ingombranti da conservare e trasportare. Occasionalmente veniva usata la seta, ma era troppo costosa per un uso diffuso.
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… il vetro … Da un punto di vista chimico, il termine vetro si riferisce a materiali che sono ottenuti tramite la solidificazione di un liquido non accompagnata da cristallizzazione. I vetri sono quindi solidi amorfi, assimilabili a liquidi sotto raffreddati ad elevatissima viscosità, con i legami intermolecolari e gli attriti interni che ne mantengono inalterata la forma per un tempo lunghissimo.
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La plastica… Si usano diverse plastiche ottenute con diversi procedimenti, ma derivate tutte dalla stessa materia prima il petrolio. Tutte le plastiche hanno una composizione chimica a struttura polimerica cui si aggiungono altri materiali. I polimeri più utilizzati derivano principalmente dal petrolio e sono: l’etilene, il propilene, il butodene e lo stirene. I principali tipi di plastiche sono normalmente distinguibili in: • Polieteme (PE): si usa per i sacchetti di plastica, dei teloni agricoli ecc…. • Polivinicloruro (PVC): bottiglie di acqua, pellicole per film ecc…. • Polipropilene (PP): sacchi industriali, confezioni per il gelato e per lo yogurt ecc…. • Polistirolo (PS): bicchieri, posate e piatti, coppette per i gelati ecc….. • Polietilentereftalato (PET): è l’unica plastica che è in grado di trattenere l’anidride carbonica.
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I metalli … I metalli che gettiamo tra i rifiuti urbani sono anche acciaio e alluminio: scatolette, bombolette aerosol ecc ….. L’acciaio è fatto di ferro e piccolissime quantità di cromo, michel e carbonio; l’alluminio può essere abbinato con piccole quantità di rame, ghisa è legata fra ferro e carbonio. La latta è fatta di ferro foderato da stagno. I metalli che contengono il ferro sono detti ferrosi, quelli che fanno parte dell’acciaio sono destinati agli imballaggi. In Italia si consumano circa t all’anno di imballaggi: in acciaio e ferro. Particolarmente importante è l’alluminio, difficilmente reperibile allo stato puro. Nel 1825 iniziarono i primi esperimenti di estrazione dell’alluminio. Oggi grazie alle macchine il procedimento di estrazione è industrializzato; i rifiuti di alluminio sono detti imballaggi ( lattine ). In Italia si consumano ogni anno t di lattine cioè 35 lattine per famiglia.
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I rifiuti organici… L’alimentazione umana ha sempre prodotto residui biologici come gli scarti vegetali e gli scarti di animali. Per molto tempo gli scarti non venivano considerati perché se erano di animali diventavano cibo per altri o diventavano concime o humus. Nelle città gli scarti sono un problema grandissimo perché i rifiuti non si possono biodegradare e cosi danno vita a cattivi odori e allo stesso tempo attirano animali di ogni tipo (topi, insetti, ecc…). Meno fastidiosi sono gli scarti dei giardini: foglie secche, erba tagliata, ecc…, la decomposizione di questi materiali è meno fastidiosa, i rifiuti urbani la loro frazione organica rappresenta il 35% del loro peso totale; ogni famiglia in media produce 232 t di materiali organici che poi vanno ha finire direttamente nelle discariche. Una parte di questi li abbiamo fatti deteriorare, invece un’altra parte di alimenti sono in buona condizione. Nei rifiuti italiani ogni anno ci sono 3 milioni di lattici e cibi vari.
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Materiali di altra natura …
Vediamo i materiali vari: I prodotti tessili da sempre i prodotti tessili vengono riutilizzati e riciclati. Nei rifiuti urbani essi rappresentano il 5% e sono riciclabili e riutilizzabili. Legno In totale circa il 5% di rifiuti è fatto di legno, se il legno non è inquinato da materie come olio ecc … esso viene inviato al compostaggio. Il pioppo utilizzato per la costruzione ortofrutticola, viene anche utilizzato per la fabbricazione di imballaggi. Rifiuti Urbani pericolosi: Essi sono composti da: medicinali scaduti; pile e batterie usate; contenitori di sostanze tossiche e infiammabili. I medicinali scaduti contengono sostanze molto pericolose. Le pile contengono metalli pesanti che possono inquinare acque e suoli, cioè la natura. I contenitori di sostanze tossiche possono rilasciare nell’aria sostanze nocive. I materiali catalogati fra i rifiuti possono essere molto pericolosi come nella tabella qui sopra; però non sono solo nocivi per la natura ma per noi uomini.
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Realizzato da: Corallutti Valeria Epifania Pica Francesco Iannuzzi Carolina
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