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PubblicatoFabrizio Rocco Modificato 9 anni fa
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Il Dolce Stil Novo AREA BOLOGNESE E TOSCANA 1280 - 1300 elenarovelli
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Dante, Purg., XXIV (golosi):
Qui Bonagiunta Orbicciani (che in un sonetto a Guinizzelli aveva accusato la nuova poesia di intellettualismo) dopo uno scambio di battute con Dante dice: “…vegg’io… il nodo che’l Notaro e Guittone e me ritenne di qua dal dolce stil novo ch’i’odo!” elenarovelli
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..e ancora (vv.55-60): “Io veggio ben come le vostre penne di retro al dittator sen vanno strette, che delle nostre certo non avvenne” DITTATOR = AMORE Il Dolce Stil Novo Nella Firenze comunale della seconda metà del secolo XIII, aperta a rinnovate forme di cultura per molte cause (la caduta degli ideali universalistici, a esempio, e l’affermarsi della nuova borghesia mercantile; i fermenti teorici del pensiero tomista e averroista, o della mistica francescana e platonica; e soprattutto la nuova coscienza individuale in opposizione alla virtù aristocratica), nasce il “Dolce Stil Novo'', un movimento poetico in cui la tradizione cortese medievale viene approfondita secondo originali criteri estetici e tecnici. Contrariamente ai poeti siciliani, i rimatori stilnovistici hanno ognuno un rilevato e nettissimo profilo poetico, che tuttavia non è impossibile descrivere nei confini d'una più ampia recinzione di 'scuola'': comune a tutti è intanto una particolare nobiltà espressiva, una selezione raffinata di parole e di ritmi, quella “voluta ricerca di levità fantastica e di rarefazione spirituale, per cui ogni immagine e ogni parola ci trasportano in un mondo irreale e raffinato”, della quale ha giustamente parlato Sapegno. Anche la polemica opposizione al modello ermetico guittoniano è un dato che, insieme ad una certa esigenza teologico-flosofica, viene espresso da tutti questi poeti, E ancora un altro motivo di incontro è nell'amore concepito come estasi, come turbamento totale dell'anima e dispersione dei sensi della vita. Per quanto riguarda poi tematica amorosa, specialmente considerata dall'angolo visuale del modello provenzale, si può dire che alla donna fa riscontro, nelle rime degli Stilnovisti, una concezione più spiritualizzata (ma anche meno schematica) della donna: ella qui tiene “d'angel sembianza” ed è sostanzialmente figura analogica di Dio, espressione di un vero e proprio ascensionale percorso teologico. La tecnica rappresentativa dei Provenzali e dei Siciliani diventa introspettiva, e il profilo stesso della donna (pur nella sua stilizzazione cortese) si apre a una certa inquietudine conoscitiva, assente nel modello originario. Finalmente va ricordato come alla corte reale, che era lo sfondo immaginario della poesia provenzale e siciliana, si sostituisce qui una corte ideale di spiriti eletti, orgogliosamente uniti intorno a un mito rinnovato dell'aristocrazia intellettuale: con l'evoluzione sociale del Comune infatti, il concetto stesso di gentilezza ha perduto quel significato di “nobiltà di stirpe” che ebbe nella società feudale e mantenne alla Curia federiciana ed ha assunto un significato nuovo di “perfezione morale e spirituale”, fondata sull'”altezza d’ingegno” G. Getto, G. De Rienzo, G. Ficara, R. Tessari; Antologia e storia della letteratura italiana, La scuola, 1981 elenarovelli
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Gli stilnovisti non si riconoscono in una scuola, perché caratterizzati da elementi personali e originali PUNTI DI COESIONE SONO: l’appartenenza a uno stesso ambito intellettuale la coscienza di costituire un’elite intellettuale la polemica nei confronti del vecchio modo di fare poesia i legami fra loro di amicizia e solidarietà Dante e il Dolce Stil Novo Con questo termine Dante Alighieri indicò, propriamente, la sua poesia, maturata nella canzone “Donne che avete intelletto d'amore”, posta al centro della sua Vita Nuova. Nel Purgatorio Dante introduce un suo colloquio con l'anima del guittoniano Bonaggiunta Orbicciani che gli domanda spiegazioni sulla natura del nuovo stile iniziato con tale canzone; e Dante risponde che la novità del suo stile consiste nel mettersi completamente a disposizione dell'amore, e nello scrivere secondo che esso “ditta dentro”: questo è ciò che né Giacomo da Lentini né Guittone d'Arezzo hanno saputo fare (Purgatorio XXIV, 49 e seg.). E’ una posizione umile e superba insieme : Dante dice che l'armonia e il valore della propria poesia non è invenzione propria, ma docilità e obbedienza alla superiore dettatura (nel senso nostro, e, insieme nel senso di arte retorica) di Amore: le belle rime di Dante non sono tanto sue, quanto di amore stesso (dell'ispirazione poetica come dono divino). Il termine dolce stil nuovo è quindi, qui, usato da Dante per la propria poesia; ma, poiché, poco dopo, incontrando, verso la fine del Purgatorio (XXVI, 97), Guido Guinizelli , Dante lo chiama “il padre / mio e degli altri miei miglior, che mai / rime d'amor usar dolci e leggiadre”, noi posteri abbiamo raggruppato i poeti di questo stile in una sola “famiglia”: Guido Guinizelli , Guido Cavalcanti (ca ), Dante Alighieri ( ), Lapo Gianni (coetaneo di Dante), Gianni Alfani (ca ), Dino Frescobaldi (ca ), Cino Sighibuldi (ca ). Sono tutti fiorentini o almeno toscani, tranne il Guinizelli; ma tra Firenze e Bologna le relazioni erano intense. F. Montanari, M. Puppo; Storia della letteratura italiana, SEI 1980 elenarovelli
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La scelta della lirica d’amore è segno di eccellenza culturale
E’ il genere che nell’età precedente si era segnalato per impegno intellettuale e nobiltà delle elìte Gli stilnovisti sono intellettuali di primo piano (rapporti con l’Università di Bologna) Partecipano alla vita politica delle loro città (rappresentano l’emergente civiltà urbana) elenarovelli
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Caratteri comuni elenarovelli Ispirazione interiore della poesia
Connessione tra sentimento amoroso e nobiltà d'animo dell'amante Esaltazione di una nobiltà di cuore indipendente da quella di sangue elenarovelli
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“NOVO” I TEMI Tratti in parte dalla poesia trobadorica e siciliana, ma con fisionomia nuova elenarovelli
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Elementi provenzali PERMANENTI: iconografia d’amore; temi come l’amore non corrisposto… RISEMANTIZZATI: termini come “servitore, signore” non più feudali, solo amorosi ASSENTI: termini feudali/cavallereschi, topos primavera, marito, maldicenti... elenarovelli
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Siciliani e Stilnovisti
AMORE ASSOLUTO, DIO NOVITA’: Amore e poesia = valori assoluti L’amore è strumento di elevazione spirituale Scopo dell’amore non è la sua realizzazione pratica (conquista dell’amata), ma la “continua tensione verso un valore inafferrabile” (Ferroni) CONQUISTA AMOROSA SICILIANI STILNOVISTI elenarovelli
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APPARIZIONE DELLA DONNA > miracolo (“tenne d’angel sembianza”)
LODE DELLA DONNA > ineffabilità della sua bellezza, scomparsa dei dati fisici APPARIZIONE DELLA DONNA > miracolo (“tenne d’angel sembianza”) SALUTO > non è solo segno di benevolenza, ma causa di salvezza elenarovelli
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GENTILEZZA d’animo, non di nascita
Superamento della concezione feudale/cortese della poesia amorosa elenarovelli
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CARATTERE ASTRATTO DELLA LIRICA STILNOVISTICA
Amore purificato da riferimenti autobiografici, con valore conoscitivo Descrizione del processo di affinamento/nobilitazione prodotto dall’amore nel “cuor gentile” dell’amante elenarovelli
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Le scelte linguistiche
Volgare depurato dai municipalismi Abbandono dei toni aspri e polemici e delle oscurità da trobar clus Ricerca di dolcezza > lessico alto e nobile - regolarità sintattica - melodicità del dettato poetico - compostezza, ordine, proporzione, armonia “DOLCE” elenarovelli
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Vere e proprie DICHIARAZIONI DI POETICA sono le CANZONI- MANIFESTO:
DANTE, DONNE CH’AVETE INTELLETTO D’AMORE GUIDO GUINIZZELLI, AL COR GENTIL REMPAIRA SEMPRE AMORE GUIDO CAVALCANTI, DONNA ME PREGA elenarovelli
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L’età comunale in Italia
XIII-XIV secolo
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centro-settentrionale
La situazione politica dell’Italia Italia centro-settentrionale Italia centrale Italia meridionale si consolida una rete di città politicamente autonome, che si reggono con ordinamenti repubblicani (Comuni) aumenta la conflittualità nelle diverse realtà municipali (scontro tra le fazioni) si creano rivalità tra i Comuni per il controllo dei territori circostanti e dei traffici commerciali la continua instabilità di governo determina l’accentramento del potere nelle mani di alcuni uomini ambiziosi (Signorie e Principati) si trova sotto il controllo dello Stato della Chiesa, una monarchia di tipo teocratico retta dal pontefice dopo un lungo conflitto con la monarchia francese, la corte papale è costretta a trasferirsi ad Avignone, in Provenza (periodo della “cattività” avignonese: ) con Federico II la capitale dell’Impero è trasferita a Palermo ( ); il sistema feudale rimane forte e diffuso gli Angioini si sostituiscono agli Svevi nel regno di Napoli (1266) gli Aragonesi ottengono il controllo della Sicilia (1302) 2 | L’età comunale in Italia
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L’Italia politica intorno al 1300
3 | L’età comunale in Italia
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La società in età comunale
MAGNATI sono persone di origine nobile che vivono delle loro rendite immobiliari POPOLO GRASSO è composto da coloro che non hanno origini nobili e che esercitano le professioni (uomini di legge, giudici, notai, medici, farmacisti, insegnanti) e sono organizzati in corporazioni di mestiere (le Arti) da questo ambiente provengono i funzionari comunali e gli intellettuali CLERO è composto da coloro che appartengono alla gerarchia ecclesiastica (clero secolare) o si occupano della conduzione dei monasteri (clero regolare) POPOLO MINUTO è composto da coloro che svolgono i mestieri meno remunerativi (bottegai, impiegati, piccoli funzionari) LAVORATORI sono persone che prestano il loro lavoro nelle botteghe o a domicilio dietro pagamento di un salario e svolgono i lavori più duri e faticosi non hanno la facoltà di organizzarsi in corporazioni di mestiere e sono esclusi dai diritti politici “INVISIBILI” si tratta dei poveri, dei nullatenenti, dei mendicanti, che vivono di espedienti, di carità o di attività illecite 4 | L’età comunale in Italia
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Parole e immagini i mercanti
L’interno di una bottega di epoca medievale; il mercante segna con precisione le vendite sul suo registro di cassa; per svolgere le attività mercantili era necessario saper leggere, scrivere e far di conto Lo speziale svolgeva un’attività equivalente a quella degli odierni farmacisti, ma all’occorrenza la sua bottega si poteva trasformare anche in un ambulatorio medico L’attività bancaria era molto remunerativa per i mercanti italiani, che arrivarono a prestare denaro perfino ai sovrani europei 5 | L’età comunale in Italia
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Cultura e mentalità l’Impero la Chiesa ripresa economica e demografica
rafforzamento dei COMUNI nell’Italia centro-settentrionale ripresa economica e demografica crisi dei poteri universalistici inurbamento l’Impero intensificazione dei traffici commerciali la Chiesa ascesa del ceto mercantile visione dinamica della realtà formazione di una NUOVA CONCEZIONE DEL MONDO E DELL’UOMO affermazione di nuove virtù e modelli di comportamento naturale economica sociale industria masserizia la conoscenza come frutto della curiosità rivalutazione della sfera mondana ragion di mercatura 6 | L’età comunale in Italia
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e diffusione della cultura in Italia
Cultura e mentalità produzione e conservazione dei testi scritti composizione di opere finalizzate all’insegnamento morale e religioso uso del latino, ma anche del volgare per raggiungere un pubblico più ampio accanto alle scuole religiose, nei Comuni si formano vere e proprie scuole laiche le scuole comunali sono frequentate dal ceto mercantile per aumentare il livello culturale e per esigenze di tipo pratico (contabilità, stipula di contratti, redazione di lettere) Chiesa scuole Centri di produzione e diffusione della cultura in Italia corte università inizialmente l’unica corte in Italia è quella imperiale di Federico II, dove si dà impulso agli studi e alla poesia (“scuola siciliana”) in seguito si formano numerose corti signorili, caratterizzate dalla presenza di uomini di cultura, artisti e letterati che celebrano la grandezza delle famiglie al potere nascono come corporazioni di docenti e studenti e in seguito ricevono consacrazione istituzionale le facoltà principali sono: arti, diritto, teologia e medicina attirano insegnanti e studenti da tutta Europa l’insegnamento è in latino per eliminare le barriere linguistiche nazionali sostengono una concezione enciclopedica della conoscenza spazi urbani le assemblee dei cittadini le botteghe artigiane la strada, la piazza e il mercato 7 | L’età comunale in Italia
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Parole e immagini i Comuni medievali
Piazza del Campo, con il Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia a Siena Piazza Grande ad Arezzo La Torre Garisenda e la Torre degli Asinelli a Bologna Il Palazzo della Signoria a Firenze 8 | L’età comunale in Italia
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Italia centro-settentrionale
La situazione linguistica in Italia VOLGARI FRANCESE (lingua d’oïl) PROVENZALE (lingua d’oc) LATINO Italia centro-settentrionale Italia meridionale nel Duecento sono in uso nella produzione in versi e in prosa numerosi volgari nel Trecento si afferma in campo letterario il volgare fiorentino sul modello dei grandi autori (Dante, Petrarca e Boccaccio) le parlate locali continuano a essere usate nella comunicazione orale alla corte di Federico II si afferma il siciliano illustre, una lingua letteraria raffinata usata soltanto dai funzionari imperiali e dalle persone colte è considerata una lingua di prestigio viene usata da alcuni grandi scrittori italiani in alternativa al volgare e al latino è impiegato dagli imitatori settentrionali dei trovatori esercita un forte influsso sul lessico delle lingue volgari è la lingua della cultura dotta viene usato per le materie considerate più nobili (teologia, filosofia, diritto, medicina) si parla in ambiente universitario serve per stilare i documenti ufficiali delle cancellerie esercita un forte influsso sul lessico e sulla sintassi dei volgari
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didattica e allegorica
Le tendenze letterarie in Italia genere caratteristiche autori religiosa è praticata specialmente in ambito francescano esprime l’amore e l’umiltà del fedele nei confronti di Dio, oppure esalta il fervore mistico e ascetico si diffonde soprattutto nell’Italia centrale san Francesco d’Assisi Iacopone da Todi lirica si ispira alla tradizione dei trovatori provenzali con il suo stile alto e il linguaggio raffinato rappresenta la linea ufficiale della letteratura in volgare il tema fondamentale è l’amore, ma sono presenti anche argomenti di tipo politico e morale nasce nell’Italia meridionale e si diffonde soprattutto nell’Italia centrale SCUOLA SICILIANA: Iacopo da Lentini, Pier della Vigna SICULO-TOSCANI: Guittone d’Arezzo DOLCE STIL NOVO: Guido Guinizzelli (precursore), Dante Alighieri, Guido Cavalcanti ALTRI AUTORI: Francesco Petrarca Poesia comico- parodica esprime un atteggiamento anticonformistico nei confronti della cultura e della letteratura ufficiale tratta temi legati alla realtà quotidiana, di cui sottolinea gli aspetti più volgari e degradati con uno stile basso e un linguaggio aggressivo il suo intento è spesso caricaturale e parodistico Cecco Angiolieri Rustico di Filippo Folgòre da San Gimignano popolare e giullaresca è destinata a un pubblico di modesta cultura ed è legata alla fruizione orale in occasione di feste e spettacoli tratta argomenti amorosi, di costume o di attualità politica Cielo d’Alcamo Ruggeri Apugliese Matazone da Caligano didattica e allegorica si propone di insegnare alti contenuti religiosi, morali o filosofici, spesso attraverso allegorie e simboli i temi sono legati alla vita civile e alle tradizioni culturali si afferma soprattutto nell’Italia settentrionale e centrale Dante Alighieri Giacomino da Verona Bonvesin de la Riva Brunetto Latini
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Prosa Le tendenze letterarie in Italia genere caratteristiche autori
religiosa è praticata specialmente in ambito domenicano i suoi scopi principali sono diffondere la dottrina cristiana e combattere le eresie fornisce spunti e materiali per le prediche VITE DEI SANTI: Iacopo da Varazze, Domenico Cavalca, Iacopo Passavanti EPISTOLE: santa Caterina da Siena trattatistica retorica fornisce norme e principi per imparare l’arte di scrivere e parlare nasce e si diffonde in ambito scolastico e universitario Brunetto Latini divulgazione scientifico- enciclopedica fornisce informazioni su ogni ambito del sapere umano si basa sull’autorità indiscussa delle Sacre Scritture, di Aristotele, dei grandi pensatori cristiani e dei filosofi antichi Brunetto Latini Ristoro d’Arezzo Prosa libri di viaggio e libri dei mercanti raccontano esperienze di viaggio in luoghi lontani e poco conosciuti o episodi legati all’ambito personale e familiare presentano forti elementi di innovazione dal punto di vista culturale e letterario esprimono il dinamismo e l’intraprendenza dei ceti mercantili Rustichello da Pisa Marco Polo cronache raccontano le vicende politiche della vita del Comune e si basano sulla testimonianza diretta dei contemporanei considerano la storia come esclusivo frutto dell’agire umano Dino Compagni Giovanni Villani novellistica attinge i suoi materiali da diverse fonti si rivolge a un pubblico di media o buona cultura racconta episodi e situazioni di tipo realistico, ma sono frequenti gli elementi magici, fantastici e comici il Novellino Giovanni Boccaccio Franco Sacchetti Geoffrey Chaucer 11 | L’età comunale in Italia
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Guido Guinizzelli elenarovelli
GUIDO GUINIZZELLI Pg. XXVI, 92 cit. Pg. XI, 97 Cornice VII - Lussuriosi Di Guido Guinizzelli, rimatore bolognese del secolo XIII, non si conoscono con esattezza la data di nascita e la famiglia di origine. L'esiguità dei componimenti suoi rimastici non consente di stabilire un'esatta evoluzione del suo stile. Di certo sappiamo come, partendo da uno stile poetico che si ricollegava all'esperienza della Scuola poetica siciliana ed era ispirato alla poesia di Guittone d'Arezzo, Guido si sia poi staccato da questo modo di poetare con la canzone "Al cor gentil rempaira sempre Amore", preludendo, così, allo stile stilnovistico. Dante, infatti, lo riconosce come "padre / mio e de li altri miei miglior che mai / rime d'amor usar dolci e leggiadre" (Pg. XXVI,97- 99) ed apprezza molto la sua poesia, rivolgendosi a Guido, come a Brunetto Latini (Inf.), con il "voi". Pg. XXVI, Li dolci detti vostri, che, quanto durerà l'uso moderno (fino a che durerà l'uso di poetare in volgare) faranno cari ancora i loro incostri. (renderanno preziosi i manoscritti che li contengono) elenarovelli
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AMORE E COR GENTILE COESISTONO L’UNO NON VIVE SENZA L’ALTRO
Al cor gentil rempaira sempre amore come l’ausello in selva a la verdura: né fe’ amor anti che gentil core, né gentil core anti ch’amor, natura” AMORE E COR GENTILE COESISTONO L’UNO NON VIVE SENZA L’ALTRO elenarovelli
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Fare la parafrasi SCOPO: rendere chiaro il testo
COME FARE LA PARAFRASI 1. lavorare sul testo 2. lavorare sulla sintassi 3. integrare il testo elenarovelli
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1. Lavorare sul testo a. lavorare sul lessico
- individua le parole e le espressioni difficili o in disuso - sostituisci le parole e le espressioni selezionate con sinonimi e perifrasi elenarovelli
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2. Lavorare sulla sintassi
- individua le frasi a struttura inversa e trasformale in costruzione diretta (S- P- C.O. - A.C.) - seleziona i periodi complessi e riordinali partendo, se opportuno, dalla principale - individua le frasi con soggetto o verbo sottinteso ed, eventualmente, integra tu elenarovelli
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3. Integrare il testo - Aggiungi parole o espressioni chiarificatrici, specie se un'espressione o una parola hanno un significato particolare (simbolico o allegorico o figurato) - fornisci spiegazioni o anche perifrasi elenarovelli
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Alla fine... 1. scrivere la parafrasi
2. rivedere la parafrasi (verifica sul piano dei contenuti e della forma) elenarovelli
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Ora tocca a te In coppia fate la parafrasi della prima strofa di “Al cor gentil...” e confrontate il lavoro con un'altra coppia elenarovelli
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Perciò l’amore non può essere disperso
Per il cuore gentile l’amore è inevitabile e non può essere rifiutato (giustificazione dell’amore terreno = Amor Mundi) elenarovelli
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Angeli e intelligenza divina
Splende ‘n la intelligenzia del cielo Deo criator più che ‘n nostr’occhi ‘l sole: ella intende suo fattor oltra ‘l cielo, e ‘l ciel volgiando, a Lui obedir tole; e con’segue, al primero, del giusto Deo beato compimento, così dar dovria, al vero, la bella donna, poi che ‘n gli occhi splende del suo gentil, talento che mai di lei obedir non si disprende. DIO ANGELI MEZZI PER MANIFESTARE L’INTELLIGENZA DIVINA elenarovelli
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Come l’intelligenza divina si manifesta attraverso gli angeli, che obbediscono a Lui, così la donna infonde all’uomo un analogo senso di obbedienza e di amore elenarovelli
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Donna angelo e intelligenza divina
Donna, Deo mi dirà: “Che presomisti? Siando l’alma mia a lui davanti. “Lo ciel passasti e ‘nfin a Me venisti e desti in vano amor Me per semblanti: ch’a Me conven le laude e a la reina del regname degno, per cui cessa onne fraude.”. Dir li porò: “Tenne d’angel sembianza che fosse del Tuo regno; non me fu fallo, s’in lei posi amanza”. DIO DONNA ANGELO AMANTE elenarovelli
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Dio si stupisce del paragone precedente
Dio si stupisce del paragone precedente. Ma il poeta risponde che la donna è come un angelo che sembra appartenere al regno di Dio, dunque non c’è errore nell’amarla. L’amore verso di lei è allo stesso tempo amore verso Dio: l’Amor mundi è completamente sublimato e giustificato. elenarovelli
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Lavorare sul testo in gruppi
1. livello metrico (come si collegano le strofe tra loro?) 2. livello lessicale (quali sono le parole chiave del testo? Quale posizione occupano all'interno del verso?) 3. livello retorico (ci sono metafore? Similitudini? Analogie? Assonanze?) 4. livello sintattico (sintassi semplice o complessa? Corrispondenza tra tessuto sintattico e argomentazioni di carattere dottrinale e filosofico?) elenarovelli
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Guinizzelli, Io voglio del ver
Sonetto di lode delle bellezze fisiche (quartine) e spirituali (terzine) della donna> tramite fra mondo naturale e mondo interiore. Tema del SALUTO (salutem dare= “salutare” ma soprattutto “trasmettere la salvezza”, da cui derivano le conseguenze dei vv.10-14) Guido Guinizelli, Io voglio del ver la mia donna laudare Io voglio del ver la mia donna laudare ed asembrarli la rosa e lo giglio: più che stella diana splende e pare, e ciò ch'è lassù bello a lei somiglio. Verde river' a lei rasembro e l'are, tutti color di fior', giano e vermiglio, oro ed azzurro e ricche gioi per dare: medesmo Amor per lei rafina meglio. Passa per via adorna, e sì gentile ch'abassa orgoglio a cui dona salute, e fa 'l de nostra fé se non la crede; e no·lle pò apressare om che sia vile; ancor ve dirò c'ha maggior vertute: null' om pò mal pensar fin che la vede. elenarovelli
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Guido Cavalcanti elenarovelli
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Biltà di donna Seguendo lo schema di Guinizzelli (io voglio del ver), Cavalcanti loda la donna secondo la tecnica del plazer (elenco di cose piacevoli: momenti di vita cortese, elementi naturali, oggetti decorativi) Biltà di donna e di saccente core e cavalieri armati che sien genti; cantar d'augelli e ragionar d'amore; adorni legni 'n mar forte correnti; aria serena quand' apar l'albore e bianca neve scender senza venti; rivera d'acqua e pratti d'ogni fiore; oro, argento, azzuro 'n ornamenti: ciò passa la beltate e la valenza de la mia donna e 'l su' gentil coraggio, sì che rasembra vile a chi ciò guarda; e tanto più d'ogn' altr' ha canoscenza, quanto lo ciel de la terra è maggio. A simil di natura ben non tarda. elenarovelli
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