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ISTITUTO COMPRENSIVO “RONCALLI – GALILEI”- PISTOIA
IMPLEMENTAZIONE E GESTIONE DEI SISTEMI DI QUALITA’ COME ABBIAMO CONDOTTO IL NOSTRO LAVORO QUALI SONO I PROBLEMI DA EVITARE
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PERCHE’ AUTOVALUTAZIONE? PERCHE’ CAF?
Intraprendere un percorso di autovalutazione consente ad una organizzazione di guardarsi allo specchio per capire cosa c’è che non va (che si può migliorare), cosa c’è che va (che si può potenziare) e cosa manca (che si può realizzare). Ogni amministrazione deve saper valutare la propria prestazione organizzativa, individuare le priorità rispetto alle quali intervenire, pianificare i necessari cambiamenti in modo integrato e funzionale alle proprie esigenze. In questo modo, seguendo la logica del miglioramento continuo, è possibile creare un ambiente di lavoro più efficiente, in cui le parti interessate (personale interno ed esterno, utenza, partnership) collaborano in modo più produttivo per il bene dell’organizzazione. Per effettuare l’autovalutazione abbiamo utilizzato il modello CAF (Common Assessment Framework) uno strumento per la gestione della qualità specificamente realizzato per favorire l’introduzione dell’autovalutazione e della cultura della qualità nelle PPAA dell’UE.
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COSA ABBIAMO FATTO 1) E’ stata diffusa al personale una comunicazione di sensibilizzazione per invitarlo a partecipare ad un focus-group, finalizzato all’autovalutazione scolastica, tramite la compilazione di un questionario predefinito (modello EFQM) 2) Al focus- group hanno aderito volontariamente circa 20 unità di personale, appartenenti alle diverse categorie. 3) Si è dato la possibilità, oltre che di rispondere alle domande, di aggiungere annotazioni ai diversi items. 4) I presenti hanno compilato la prima parte del questionario preso in esame, perché relativa ai fattori abilitanti, mentre quella inerente i risultati è stata compilata d’ufficio (D.S, referente “qualità”, personale di segreteria e/o parti interessate.)
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5) Dall’analisi dei risultati, il gruppo qualità ha iniziato la stesura del RAV (Rapporto di Autovalutazione), prendendo in esame ciascuno dei 28 sottocriteri (raggruppati in 9 criteri principali) del modello CAF. 6) Per ogni sottocriterio è stata analizzata la realtà della nostra scuola e sono stati individuati i punti di forza, le aree di debolezza e le possibili azioni di miglioramento Nell’analisi di ciascun sottocriterio il gruppo ha seguito la logica PDCA (Plan – Do - Check – Act), attribuendo successivamente ad ogni elemento un valore numerico desunto dalla metrica stabilita nel modello CAF (scala da 0 a 100). Nel dettaglio: PLAN La pianificazione è basata sui bisogni e sulle aspettative dei portatori di interesse. La pianificazione è diffusa regolarmente nelle parti pertinenti dell’organizzazione.
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DO L’esecuzione è gestita attraverso processi e responsabilità definite e diffusa regolarmente nelle parti pertinenti dell’organizzazione. CHECK I processi definiti sono monitorati con indicatori significativi e rivisti regolarmente nelle parti pertinenti dell’organizzazione. ACT I correttivi e le azioni di miglioramento sono prese a seguito del controllo dei risultati e diffusi regolarmente nelle parti pertinenti dell’organizzazione
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Per quanto riguarda la valutazione dei risultati è stata utilizzata la seguente griglia:
Scala 0 – – – – – TREND Nessuna misurazione Trend negativo Trend stazionario o progressi poco significativi Progresso costante Progresso significativo Confronti positivi con organizzazioni di rilievo su tutti i risultati Punteggio TARGET Nessuna o scarsa informazione I risultati non soddisfano gli obiettivi Pochi obiettivi raggiunti Alcuni obiettivi significativi raggiunti La maggior parte degli obiettivi raggiunti Tutti gli obiettivi raggiunti Punteggio: Totale/200 Punteggio/100
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DOPO IL R.A.V Stilato un elenco di tutte le aree da migliorare, divise per criterio. Fatto accorpamento per temi comuni Effettuata la scelta delle aree con maggior impatto sui criteri base dell’organizzazione Individuate prime azioni di miglioramento Attribuito il punteggio “impatto/capacità”, al fine di individuare il livello di priorità
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I tre gruppi operativi hanno lavorato alle azioni di miglioramento individuate:
Realizzare un documento organico per l’assegnazione di ruoli, compiti e responsabilità Definire, socializzare e realizzare un piano di formazione organico, monitorandone l’efficacia e la ricaduta sull’attività didattica e professionale Predisporre percorsi mirati alla raccolta differenziata ed alla diffusione di una cultura del riciclo; utilizzo razionale delle risorse non rinnovabili Nel contempo hanno stilato il PIANO MIGLIORAMENTO, secondo la modulistica CAF
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Struttura di un Piano di Miglioramento
“BREVE PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA” SEZ. 1: “Dal rapporto di auto-valutazione alle azioni di miglioramento” Criteri di scelta delle aree da migliorare su cui intervenire (sulla base della mission della scuola e delle politiche e strategie definite nel POF) Schema per l’attribuzione dei punteggi SEZ. 2: “Individuazione delle aree da migliorare e delle azioni di miglioramento” SEZ. 3: “Le azioni di miglioramento” : loro descrizione secondo la metrica: PLAN/DO/CHECK/ACT
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Problemi che si possono evitare se …
Autovalutazione e processo di miglioramento vanno di pari passo Si crea un piano di comunicazione efficace, diffuso a tutti i livelli, continuo Si integra il piano di miglioramento nel normale processo di pianificazione strategica Si scelgono bene in partenza i progetti di miglioramento significativi per non disperdere risorse Si valuta bene cosa ottenere e come si vuole realizzare Si collocano le AdM in un preciso piano temporale Si fa monitoraggio dei progetti in corso, valutando i risultati ottenuti e verificando il loro stato di avanzamento Si rende direttamente e costantemente partecipe il dirigente scolastico Si coinvolgono le parti interessate Si individuano e si valorizzano tutte le risorse interne (umane e materiali)
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Si riesce a stabilire costruttivi rapporti di partnership
Si formalizzano i singoli passi intrapresi Si utilizzano pienamente i dieci steps contenuti nei tre pilastri: Il “viaggio” CAF, cioè come organizzare e pianificare l’AV Il processo di Autovalutazione, cioè come condurre l’AV (fase finale: stesura del RAV) Il Piano di Miglioramento /identificazione delle priorità (fase finale: stesura di un Piano ed attuazione delle azioni di miglioramento scelte)
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10 step per migliorare l’organizzazione
Processo di autovalutazione (Pilastro 1- step 1-6) Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l’autovalutazione Step 2 – Comunicare il progetto di autovalutazione Step 3 – Formare un o più gruppi di autovalutazione Step 4 – Organizzare la formazione Step 5 – Condurre l’autovalutazione Step 6 – Stendere un report descrittivo dei risultati dell’autovalutazione. Pianificazione del Miglioramento (Pilastro 2 - step 7-8-9) Step 7 – Elaborare un piano di miglioramento, sulla base della relazione stesa in seguito all’ autovalutazione Step 8 – Comunicare il piano di miglioramento Step 9 – Implementare il piano di miglioramento Maturità dell’organizzazione rispetto alla TQM (Pilastro 3 step 10) Step 10 – Pianificare la successiva autovalutazione
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