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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
ANNO SCOLASTICO 2012/2013 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “DE NICOLA – SASSO” TORRE DEL GRECO (NA) ANNO PRIMO Mission impossibile?
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LA SVOLTA DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO: uno scenario in evoluzione
Legge 97/1994 Legge 59/1997 TUTELA MONTAGNA Le scuole delle zone di montagna si aggregano Riforma dello Stato e della Costituzione 128 I.C. A.S.1996/1997 D.P.R. 275/1999 L’autonomia avvia la capacità di progettare l’OF. Non più direttive calate dall’alto 2.710 I.C. A.S.2000/2001 Legge 111/2011 Modello OBBLIGATORO dell’istituto comprensivo (soglia alunni per conservare l’autonomia) 7.210 I.C. A.S.2011/2012 D.S. Linda Maria-Cristina ROSI
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L’ISTITUTO COMPRENSIVO NON COME SPESA … MA RISORSA!
PROVVEDIMENTO EMERGENZIALE IN MATERIA DI FINANZA (risparmio di spesa) AZIONE DI DIMENSIONAMENTO NO MOTORE DI CAMBIAMENTO AMBIZIONE DIDATTICA PEDAGOGICA SI D.S. Linda Maria-Cristina ROSI
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LE ARMI VINCENTI DEI COMPRENSIVI
vera comunità pensante, ambiente educativo innovativo e stimolante sotto il profilo pedagogico, organizzativo e professionale grande opportunità perché occasione di crescita per la possibilità di un lavoro sinergico, di scambi professionali diversi possibilità di modelli organizzativo - professionali ben articolati: investire sulle figure di staff, rivedere il sistema delle responsabilità (si pensi alla questione della valutazione), far uscire la collegialità dalla routine check-up organizzativo approfondito: una buona organizzazione determina un buon curricolo verticalità del comprensivo come elemento di spinta per la costruzione di un progetto didattico che sappia motivare gli alunni e di un curricolo che fa emergere un’idea di apprendimento attento alla qualità dei processi didattici quindi … alla crescita culturale ed al successo formativo D.S. Linda Maria-Cristina ROSI
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L’ISTITUTO COMPRENSIVO: UNA NUOVA IDEA DI SCUOLA NEL SISTEMA DI GOVERNANCE
D.S. Linda Maria-Cristina ROSI
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IL TERRITORIO DELL’I.C. PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA
Rafforzamento identità scuola e senso di appartenenza alla comunità Visibilità dei legami con gli enti locali Affidabilità dell’I.C. nei confronti dell’utenza (genitori) Aggregazioni casuali o “opportunistiche” (che non assicurano continuità di frequenza degli allievi dai 3 ai 14 anni) Eccessiva dispersione sul territorio degli insediamenti scolastici OPPORTUNITÀ/RISORSE RISCHI/VINCOLI Possibilità per la scuola di svolgere una funzione di sviluppo locale Stipula di accordi di programmi I.C. – EE.LL. di riferimento Elaborazione di un piano dell’O.F. del territorio Conoscenza diretta e contatti con stakeholder significativi Propensione delle scuola a realizzare esperienze di rete Meccanismi fragili di governance territoriale Eccessivo ruolo degli EE.LL. nella gestione dell’O.F. educativa Patrimonio edilizio innestato sull’ordinamento preesistente, tendenzialmente distinto per gradi scolastici D.S. Linda Maria-Cristina ROSI
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L’ORGANIZZAZIONE PUNTI DI FORZA PUNTI DI CRITICITÀ OPPORTUNITÀ/RISORSE
Committment (legame, appartenenza) dei diversi soggetti rispetto alla propria organizzazione Orientamento della leadership del D.S. alla vita educativa dell’Istituto Maggiore responsabilizzazione dello Staff intermedio Presenza di momenti di organizzazione collaborativa (Dipartimenti, ecc.) Propensione alla formazione in servizio Formalità e superficialità della vita “comune” di Istituto Persistenza di diverse culture e codici professionali (es: materno/paterno) Sovraccarico di impegni, compiti, relazioni in capo al D.S. di strutture più complesse OPPORTUNITÀ/RISORSE RISCHI/VINCOLI Sviluppo di comunità di pratica Implementazione di strategie di knowledge Management Adozione dell’organico funzionale dell’I.C. ed utilizzo integrato delle competenze per il raccordo fra i tre ordini di scuola Rafforzamento delle figure intermedie di sistema per presidiare nodi vitali dell’organizzazione Sviluppo professionale e miglioramento dell’impegno didattico dei docenti Sovradimensionamento dell’Istituto e difficoltà di scambi culturali Disimogeneità dei trattamenti giuridici dei docenti dei tre gradi scolastici Rigidità dell’organizzazione didattica ed oraria nella scuola primaria e secondaria Tempi differenziati e culture diverse in materia di collegialità, condivisione, team teaching D.S. Linda Maria-Cristina ROSI
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IL CURRICOLO VERTICALE
PUNTI DI FORZA PUNTI DI CRITICITÀ Adozione di curricoli verticali funzionale allo sviluppo delle competenze e alla successiva certificazione Ricerca sulla valutazione (criteri condivisi, certificazione delle competenze) Miglioramento degli esiti di apprendimento Curvatura del POF sulle risorse culturali locali Incremento del rapporto scuola–extrascuola Ampliamento dell’OF in un ottica solo aggiuntiva Giustapposizione di contenuti disciplinari lungo l’asse verticale Scarsa innovazione nelle metodologie e nelle forme di gestione delle classi Diversità nella cultura, nei criteri, negli strumenti di valutazione Marginalità nell’I.C. della presenza pedagogica della scuola dell’infanzia OPPORTUNITÀ/RISORSE RISCHI/VINCOLI Articolazione progressiva dei curricoli in ottica verticale (con spostamento del baricentro verso l’alto) per un orientamento efficace Sperimentazione di snodi biennali, in particolare tra 5^ elementare e 1^ media Differenziazione “coordinata” degli ambienti di apprendimento Sviluppo di una cultura della valutazione finalizzata al miglioramento Forme di rendicontazione sociale Resistenze al cambiamento (giurassic park) in forma di “difesa” dell’identità di ogni segmento scolastico Prevalenza di stereotipi (la materna come scuola della socializzazione, l’elementare come scuola del fare, la media come scuola delle discipline) Differenze consolidate nella cultura e nei criteri di valutazione D.S. Linda Maria-Cristina ROSI
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A PROPOSITO DI CURRICULI…..
Scansione del curriculo in periodi didattici progressione 1° biennio: UNITARIETÀ 2° biennio: INTEGRAZIONE TRA I SAPERI 3° biennio: INCONTRO CON I LINGUAGGI E LE DISCIPLINE 4° biennio: OPZIONALITÀ PER ORIENTARE I RAGAZZI D.S. Linda Maria-Cristina ROSI
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