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C onsulenza F inanziaria I ndipendente. LA FILIERA PRODUTTIVA: COME SI FORMANO I PREZZI NEL RISPARMIO GESTITO.

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Presentazione sul tema: "C onsulenza F inanziaria I ndipendente. LA FILIERA PRODUTTIVA: COME SI FORMANO I PREZZI NEL RISPARMIO GESTITO."— Transcript della presentazione:

1 C onsulenza F inanziaria I ndipendente

2 LA FILIERA PRODUTTIVA: COME SI FORMANO I PREZZI NEL RISPARMIO GESTITO

3 Gli intermediari, che sono dei FORNITORI (non dei consulenti) vanno SISTEMATICAMENTE tenuti sotto controllo, per ridurre i costi e ricercare i titoli e prodotti col miglior rapporto qualità/prezzo. Per comprendere lessenza della nostra metodologia professionale, occorre capire innanzitutto come gli intermediari, finanziari ed assicurativi, costruiscono i prodotti da piazzare alla Clientela. COME SI FORMANO I PREZZI NEL RISPARMIO GESTITO Lindustria finanziaria/assicurativa ha come scopo la creazione di valore (utili) per se e per tutti gli attori della catena distributiva, non certamente per il Cliente, ultimo anello della catena !!!

4 BORSA VALORI INVESTITORE PRIVATO SEDE CENTRALE SEDE REGIONALE SEDE PROVINCIALE FILIALE O AGENZIA MERCATO REGOLAMENTATO SEDE DEGLI SCAMBI DI TITOLI FRA INTERMEDIARI FABBRICA PRODOTTO DELLINTERMEDIARIO (BANCA, ASSICURAZIONE, SOCIETA DI GESTIONE DEL RISPARMIO, SOCIETA DI INTERMEDIAZIONE MOBILIARE) LUOGO OPERATIVO DEI GESTORI DI PORTAFOGLIO RETE COMMERCIALE DELLINTERMEDIARIO IMPEGNATA NELLATTIVITA DI VENDITA DEI PRODOTTI ONERI DI INTERMEDIAZIONE E NEGOZIAZIONE TITOLI ONERI DI AMMINISTRAZIONE, DI GESTIONE, DELLA BANCA DEPOSITARIA, DELLA SOCIETA DI REVISIONE ED EVENTUALI COMMISSIONI DI PERFORMANCE ONERI PER PUBBLICITA E MARKETING, DI ENTRATA USCITA E SWITCH, DI DISTRIBUZIONE PRODOTTO FINANZIARIO E/O ASSICURATIVO FINITO VENDUTO AL PUBBLICO

5 E ragionevole stimare attorno all1,00% il costo medio a carico del patrimonio del fondo per ciò che attiene le commissioni di gestione e amministrazione (back office), gli oneri per la banca depositaria e la società incaricata a norma di legge della revisione delle attività del fondo. Il costo allingrosso per la negoziazione di titoli e beni finanziari viene calcolato in millesimi del quantitativo negoziato sul mercato (limpresa dinvestimento può essere considerata come un grossista) ed è stimabile generalmente attorno allo 0,10% - 0,50% dellintermediato. COME SI FORMANO I PREZZI NEL RISPARMIO GESTITO

6 Non è possibile stimare ex-ante lentità degli eventuali oneri legati al raggiungimento dei risultati (performance fee), ma questi possono essere decisamente elevati se non calcolati in modalità high water mark, o legati ad un benchmark incoerente. COME SI FORMANO I PREZZI NEL RISPARMIO GESTITO Per lattività di marketing e di collocamento dei prodotti, effettuata dalle reti di vendita (sportelli, agenzie e promotori finanziari) è possibile stimare in almeno 1,0% - 2,0% limpatto commissionale (lonere è maggiore nei prodotti assicurativi). Alla rete commerciale vengono normalmente riconosciuti anche i costi dingresso dei prodotti (front fee) e di switch fra un prodotto e laltro.

7 COME SI FORMANO I PREZZI NEL RISPARMIO GESTITO E quindi possibile stimare che il costo medio annuo dei patrimoni allocati nei prodotti di risparmio gestito e gravante sullinvestitore possa variare da un minimo dell1,0% - 2,0% degli OICR più efficienti, fino ad un 3,0% ed oltre delle GPF e dei prodotti strutturati di tipo assicurativo. Ricordiamo inoltre che le società prodotto pagano il portafoglio clienti al promotore/agente che li trasferisce da un intermediario allaltro (ingaggio di importo mediamente fra l1,0 ed il 2,0% del trasferito). Lattività di gestione, che in Italia è mediamente di scarsa qualità, viene remunerata solo da un terzo degli oneri complessivi sostenuti dal cliente.

8 COME SI FORMANO I PREZZI NEL RISPARMIO GESTITO I COSTI DEL RISPARMIO GESTITO UE (OICR) Oneri di produzione e distribuzione delle SGR nei principali paesi europei (dati Il Sole 24 Ore – 10/2007)

9 LA SITUAZIONE ITALIANA: GLI ONERI OCCULTI Ammontare del prelievo medio sui prodotti del risparmio gestito (dati Assogestioni 12/2006 – Elab. Ufficio Studi D&P) COME SI FORMANO I PREZZI NEL RISPARMIO GESTITO PRODOTTI VENDUTI MILIARDI DI EURO PESO PERCENTUALE COMMISSIONE MEDIA ANNUA FONDI E SICAV 58053,5%2,5% G.P. FONDI 11410,4%3,0% G.P. MOBILIARI 877,9%2,5% G. ASSICURATIVE E PREVIDENZIALI 21619,8%5,0% ALTRO (F. HEDGE, IMMOB. P.EQUITY) 928,4%3,5%

10 ETF COSTI = 0,2%- 1,0% FONDI E SICAV COSTI = 1,0% - 3,0% GPF, POLIZZE INDEX E UNIT LINKED COSTI = 3,0% - 5,0% COME SI FORMANO I PREZZI NEL RISPARMIO GESTITO TITOLI E STRUMENTI DEL MERCATO PRODOTTI SEMPLICI EFFICACI ED EFFICIENTI PRODOTTI STRUTTURATI VENDUTI DAGLI INTERMEDIARI MEDIAMENTE MAL GESTITI E TROPPO COSTOSI PRODOTTI DA VALUTARE CASO PER CASO

11 IL RUOLO PROFESSIONALE DEL CONSULENTE FINANZIARIO INDIPENDENTE FEE ONLY

12 IL CONSULENTE AIUTA IL CLIENTE AD ORIENTARSI TRA GLI STRUMENTI DEL MERCATO, SCEGLIENDO QUELLI PIU ADATTI ALLE SUE ESIGENZE SOGGETTIVE ED OGGETTIVE IL CLIENTE ACQUISTA DIRETTAMENTE NEL SUO ISTITUTO DI FIDUCIA GLI STRUMENTI CONSIGLIATI COL MIGLIOR RAPPORTO QUALITA/PREZZO CON UNA QUOTA DEL RISPARMIO OTTENUTO IL CLIENTE REMUNERA LA CONSULENZA IL CLIENTE OTTIENE UNA SOLUZIONE REALMENTE PERSONALIZZATA RISPARMIANDO I COSTI DEI PRODOTTI FINANZIARI PRE-CONFEZIONATI 2 3 4 1 IL RUOLO PROFESSIONALE DEL CFI FEE ONLY

13 BORSA VALORI PIATTAFORMA OPERATIVA DELLINTERMEDIARIO CONSULENTE INDIPENDENTE LA DISINTERMEDIAZIONE PRODUCE UN NOTEVOLE RISPARMIO PER LINVESTITORE, STIMABILE FRA IL 30 ED IL 50% DEI COSTI SOSTENUTI PER IL MERO PROCESSO DI VENDITA EFFETTUATO DALLA STRUTTURA COMMERCIALE, SPACCIATO DALLINTERMEDIARIO PER PROCESSO CONSULENZIALE 1. ANALISI DEI MERCATI 2. ANALISI DEI TITOLI 3. ANALISI DEI PRODOTTI 4. CONTROLLO DEL RISCHIO 1. ANALISI DELLE ESIGENZE 2. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DEL GRADO DI RISCHIO SOGGETTIVO 3. PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DEI FLUSSI FINANZIARI INVESTITORE PRIVATO LINVESTITORE DEVE ESSERE CONSAPEVOLE CHE LACQUISTO DEL PRODOTTO E SOLO LULTIMA FASE DEL PROCESSO DINVESTIMENTO

14 IL RAPPORTO CON GLI INTERMEDIARI PRIMA E DOPO LINTERVENTO DEL CFI

15 IL RAPPORTO CON GLI INTERMEDIARI PRIMA DELLINTERVENTO DEL CFI Limpostazione dei portafogli dinvestimento viene determinata dallofferta prodotti di ogni singolo istituto, che propina le proprie visioni del mercato. La gestione del portafoglio personale dei vari clienti viene dunque vincolata alle logiche di fatturato delle filiali bancarie. Per linvestitore è praticamente impossibile perseguire una pianificazione finanziaria coerente con le necessità personali ed il proprio soggettivo grado di sopportazione del rischio. I prodotti vengono imposti allinvestitore che, se imprenditore, spesso ha necessità di finanziamenti per la propria attività, ed è obbligato dalla banca a garantire gli indebitamenti con gli stessi prodotti.

16 BANCA 2BANCA 1BANCA 3BANCA 4 IMPIEGO 1 ATTIVO 1 IMPIEGO 4IMPIEGO 3IMPIEGO 2 ATTIVO 4ATTIVO 3ATTIVO 2 CLIENTE ? VISIONE PARZIALE E RELATIVA DEL PATRIMONIO MANCATA OTTIMIZZAZIONE DEI FLUSSI FINANZIARI RISCHIO EFFETTIVO DI PORTAFOGLIO IMPOSSIBILE DA STIMARE

17 IL RAPPORTO CON GLI INTERMEDIARI DOPO LINTERVENTO DEL CFI Lunico modo che il cliente ha per effettuare un controllo oggettivo della propria situazione finanziaria è quello di affidarsi ad un professionista super partes. Il professionista effettua sistematicamente un controllo delle condizioni degli attivi e dei passivi, in maniera razionale, seguendo logiche tecniche di valutazione, basate su dati oggettivi e non sulle opinioni del singolo intermediario. La definizione di una strategia basata sulle reali necessità manifestate dal cliente, perseguita con metodo, determina la riduzione sistematica degli oneri e dei rischi e lottimizzazione dei rendimenti.

18 BANCA 2BANCA 1BANCA 3BANCA 4 CLIENTE VISIONE GLOBALE E PERSONALIZZATA DEL PATRIMONIO CONOSCENZA ED OTTIMIZZAZIONE DEI FLUSSI FINANZIARI CONSULENTE INDIPENDENTE DEFINIZIONE PRECISA DEL GRADO DI RISCHIO SOGGETTIVO POSIZIONE ATTIVA E DOMINANTE NEI CONFRONTI DEGLI INTERMEDIARI

19 BENEFICI TANGIBILI DELLA CONSULENZA INDIPENDENTE FEE ONLY INFORMAZIONE TRASPARENTE CONSAPEVOLEZZA E CONOSCENZA CONTROLLO DEL RISCHIO OTTIMIZZAZIONE DEGLI ONERI FINANZIARI ED ASSICURATIVI AIUTO NELLA GESTIONE DELLEMOTIVITA ELIMINAZIONE DEI GESTORI INEFFICIENTI CONTROLLO DEGLI INTERMEDIARI PROTEZIONE CONCRETA DEL PATRIMONIO


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