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L’EUROPA CRISTIANA E L’ISLAM
A cura della Prof.ssa Maria Isaura Piredda
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LO SCISMA D’ORIENTE
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Mentre l’Occidente nel corso del Medioevo andava sempre più frazionandosi in più regni, feudi e città indipendenti, l’Impero bizantino – al contrario – restava un’entità politica autonoma e unitaria, pur con la continua minaccia dell’espansione dell’Islam.
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La capitale dell’Impero bizantino era Costantinopoli, il cui vescovo (chiamato “patriarca” di Costantinopoli) si attribuiva autorità e dignità pari a quelle del papa Secondo la Chiesa orientale, infatti, l’eredità di Cristo non era stata attribuita a un solo apostolo ma a tutti gli apostoli in egual misura
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In Oriente si celebrava la liturgia in greco (non in latino come in tutto l’Occidente)
La Chiesa orientale si chiamava “ortodossa” perché si riteneva depositaria della vera dottrina cristiana
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Inutilmente il pontefice romano aveva cercato di avere il predominio spirituale e politico anche sulla cristianità orientale Pertanto era inevitabile lo scontro tra Chiesa di Roma e Chiesa di Costantinopoli
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scomunicando il patriarca e questi, a sua volta, scomunicò il papa
Il conflitto esplose nel 1054 quando il patriarca di Costantinopoli cacciò dalla città un rappresentante papale giunto in Oriente per riaffermare la superiorità di Roma Papa Leone IX reagì scomunicando il patriarca e questi, a sua volta, scomunicò il papa LEONE IX
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In breve si giunse allo “Scisma d’Oriente” (= divisione)
Da quel momento vi furono due cristianità: quella orientale, detta “cristiano-ortodossa” quella occidentale, detta “cattolica”
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Da allora in poi, tutti i prìncipi occidentali, obbedienti al vero e unico successore di Cristo (il papa), cessarono ogni omaggio all’imperatore d’Oriente
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LE CROCIATE
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Nel corso dell’XI secolo i Turchi (convertitesi all’Islam) guidati dalla dinastia dei Selgiuchidi conquistarono numerosi territori: i territori controllati dagli Arabi nell’area del Mediterraneo orientale la Persia, la Siria, l’Asia Minore la Palestina e l’Anatolia
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IMPERO DEI TURCHI SELGIUCHIDI
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Sentendosi minacciata dall’avanzare dei Turchi, più volte Costantinopoli aveva inviato richieste d’aiuto all’Europa occidentale, ma gli appelli non vennero accolti I Turchi, però, mettevano a rischio la sicurezza nei collegamenti commerciali verso l’Asia e minacciavano anche i pellegrinaggi dei cristiani verso Gerusalemme
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Di conseguenza, i pellegrini sin dall’XI secolo cominciarono a tutelarsi con imponenti scorte armate tanto che da viaggio spirituale il pellegrinaggio diventava una spedizione militare per affermare i diritti dei cristiani sui luoghi santi
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Si diffuse in Europa un’opinione favorevole ad un intervento armato in Palestina per difendere gli interessi economici (mantenere le basi e le vie commerciali verso l’Asia) sia gli interessi religiosi (liberare la Terrasanta dai musulmani)
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A ciò si aggiungeva anche il desiderio di affermazione della piccola nobiltà, composta da quei cavalieri alla ricerca di un ruolo sociale, di terre e di titoli
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Accogliendo tutte queste richieste, nel 1095 il papa Urbano II a Clermont (in Francia) invitò tutti gli uomini d’arme d’Europa a unirsi in un unico esercito per liberare Gerusalemme e i luoghi santi con la benedizione della Chiesa
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Ebbero quindi inizio le “crociate” cioè le spedizioni militari che i cristiani sotto l’insegna della croce condussero contro gli “infedeli” che occupavano la Terrasanta
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L’appello del papa fu diffuso da molti predicatori che esaltavano i vantaggi spirituali per chi partecipasse alle crociate
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I predicatori annunciavano il perdono dei peccati per tutti i combattenti e la salvezza dell’anima per chi moriva combattendo per una giusta causa
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Tra i predicatori spiccò la figura di Pietro l’Eremita che in Francia e Germania raccolse dietro di sé una folla di oltre popolani che lo seguirono nella “crociata dei pezzenti” fino a Costantinopoli dove giunsero decimati e stremati dalla fame e dalle malattie, oltre che dall’esercito dei Turchi
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La prima vera crociata, organizzata e diretta dalla nobiltà, cominciò nel 1096
Era guidata da Goffredo di Buglione, signore della Lorena, affiancato da altri nobili, come Tancredi d’Altavilla e Raimondo di Tolosa GOFFREDO DI BUGLIONE
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La spedizione ebbe un certo successo perché i cristiani conquistarono alcune città della Palestina e della Siria ed entrarono a Gerusalemme nel 1099 dove massacrarono la popolazione musulmana ed ebraica
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Nei territori liberati gli europei fondarono dei regni feudali cristiani:
il regno di Gerusalemme la contea di Tripoli (in Siria) il principato di Antiochia la contea di Edessa A capo di ogni regno si insediò un nobile europeo
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Per difendere i regni e per proteggere i pellegrini sorsero gli ordini religiosi cavallereschi (che univano la consacrazione monastica al combattimento per difendere la fede) Gli ordini più celebri furono: i Templari i Cavalieri di San Giovanni (Ospitalieri) i Cavalieri teutonici
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templari ospitalieri teutonici
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Presto, però, i Turchi si riorganizzarono e attaccarono a loro volta i regni cristiani
Nel 1147 ci fu la seconda crociata guidata dall’imperatore Corrado III di Svevia e dal re di Francia Luigi VII, ma i Turchi riconquistarono Gerusalemme Luigi VII di Francia Corrado III di Svevia
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Fu allestita la terza crociata ( ), alla quale parteciparono l’imperatore Federico Barbarossa (che morì durante l’impresa), il re d’Inghilterra Riccardo “Cuor di leone” e il re di Francia Filippo II Augusto Barbarossa Riccardo Cuor di Leone Filippo II Augusto
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Complessivamente ci furono sette crociate ma si rivelarono un fallimento perché:
determinarono il rafforzamento dell’impero turco aggravarono la separazione tra cristiani d’Oriente e d’Occidente
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Il fallimento delle crociate non interruppe i commerci e i contatti tra l’Europa e l’Asia ma solo le Repubbliche marinare (che avevano finanziato le crociate) ottennero importanti vantaggi economici
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LE CROCIATE CONTRO ERETICI ED EBREI
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Tra il XI e il XIII secolo in varie zone dell’Europa erano sorti movimenti di fedeli apertamente critici nei confronti della decadenza morale della Chiesa Tra questi movimenti alcuni furono considerati “eretici” perché puntavano a formare un nuovo “popolo di Dio” e disconoscevano la Chiesa come mediatrice fra Dio e l’uomo
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L’eresia più importante fu quella dei Càtari (detti anche Albigesi dal nome della cittadina di Albi in Francia) L’obiettivo dei Catari era quello di creare una Chiesa di puri perché predicavano l’astensione dal matrimonio e dalla procreazione, la rinuncia ai beni materiali e invocavano la disobbedienza alla Chiesa
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La reazione della Chiesa nei loro confronti fu durissima
Papa Innocenzo III invocò una “guerra santa” Tra il 1208 e il 1229 si scatenarono contro gli Albigesi vere e proprie crociate che causarono il massacro di intere popolazioni càtare La Chiesa fece poi ricorso all’opera degli Ordini mendicanti (in particolare i Domenicani) per contrastare con la parola la diffusione del cataresimo INNOCENZO III
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Inoltre papa Gregorio IX nel 1231
GREGORIO XI Inoltre papa Gregorio IX nel 1231 istituì i “tribunali dell’Inquisizione”, cioè commissioni composte da religiosi esperti in teologia, incaricati di individuare i nemici della fede, farli arrestare, interrogarli (anche ricorrendo alla tortura) e costringerli a ritrattare pubblicamente le loro idee In caso di rifiuto, gli eretici venivano puniti anche con la morte
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Sin dai tempi dell’Impero Romano, in molte città europee si erano formate numerose comunità ebraiche
Gli ebrei godevano di una forte visibilità per le lucrose professioni che svolgevano (si dedicavano al commercio e al prestito di denaro con interessi), ma erano anche oggetto di sospetti e di pregiudizi
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La ricchezza degli ebrei e la loro fede e tradizioni diverse suscitavano invidia e ostilità
Inoltre erano ritenuti i responsabili della morte di Cristo
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Nei confronti degli ebrei si ripetevano spesso episodi di intolleranza religiosa, fino ad arrivare all’assassinio e al massacro Nei secoli XIV e XV le condizioni di vita degli ebrei peggiorarono e furono costretti ad abbandonare paesi come la Spagna e la Francia per rifugiarsi in Germania, nell’Europa dell’Est, in Turchia e nell’Africa settentrionale
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