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A CURA DI Margherita Censori
LE ERBE DELLA SALUTE A CURA DI Margherita Censori
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Matricaria Chamomilla (Camomilla) Fam. Compositae
Portamento: è una pianta erbacea annuale con radici a fittone e fusto, alto fino a 50 cm, ramificato in alto. Foglie: sono sessili, alterne, bi o tri-pennatosette. Le lacinie terminano con un mucrone, cioè una piccola punta.
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Fiori: sono riuniti in capolini portati su una infiorescenza corimbosa e sono di due tipi - quelli esterni provvisti di una ligula bianca, che con il tempo si ripiegano verso il basso - quelli interni, tubulosi, gialli, inseriti su un ricettacolo cavo internamente e di forma conica Frutto: è un achenio molto piccolo senza pappo
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Dove si trova: cresce dal mare alla regione submontana; è comune nei prati, nei campi coltivati e lungo le strade.
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Droga: i capolini Quando si raccoglie:
I capolini si recidono all’inizio della fioritura, maggio – giugno, staccandoli dalla pianta con le unghie o con l’apposito pettine Come si conservano: si essiccano all’ombra e si conservano in vasi di vetro o porcellana al riparo dalla luce.
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Proprietà: Principi attivi:
antinfiammatoria- antispasmodica- digestiva-sedativa nervina-cicatrizzante ed emolliente-emmenagoga-vermifuga(specie contro ascaridi ed ossiuri)-antimicrobica(l’azulene agisce contro lo staffilococco aureo)-antimicotica (soprattutto sulla Candida albicans)-antiurica-coleretica-antiflogistica e antiallergica. Principi attivi: olio essenziale (contenente la sostanza calmante azulene), il glucoside apigenina (presente nei fiori dei quali costituisce il pigmento giallo), sostanze amare, acidi organici. .
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Indicazioni: Uso interno:
difficoltà di digestione, dolori addominali e mestruali, malditesta, influenza, eccitazione nervosa ed insonnia. Uso esterno: congiuntiviti, eczemi, dermatosi pruriginosa, cicatrizzante, antireumatica, antalgica in reumatismo e gotta.
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Utilizzazione: Uso interno:
per difficoltà di digestione, dolori addominali e mestruali, insonnia, eccitazione nervosa Infuso: 4 g in 100 ml di acqua – una tazza due, tre volte al dì Tintura: 20 g in 100 ml di alcool a 60° ( a macero per 5 gg) – un cucchiaino dopo i pasti
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Uso interno: come stimolante gastrico
in caso di cattiva digestione, mal di testa, influenza e insonnia: - un infuso di 5-10 capolini per tazza, prima dei pasti - infuso fatto con 5-10 g di fiori essiccati in una tazza da tè di acqua bollente per 15’; addolcire con miele - vino di camomilla. Si fanno macerare 100 g di fiori essiccati in un litro di vino bianco secco per giorni; si filtra e, a piacere, si addolcisce prima dell’uso. Un bicchierino prima dei pasti.
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Uso esterno: Infiammazioni della cute, delle mucose, della bocca e della gola Per frizioni calmanti nei crampi muscolari, algie e reumatismi infuso di 10 g di fiori in 100 ml di acqua. Fare sciacqui o impacchi per almeno 15’ Olio di camomilla,far macerare 50 g di fiori freschi in 200 g di olio di oliva per 8 gg. Colare con un panno, spremendo. Aggiungere canfora del Borneo per una azione più pronunciata
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Per frizionare parti dolenti per reumatismi, crampi o distorsioni
Olio di camomilla. Far macerare 60 g di fiori essiccati in ½ litro di olio di oliva (al sole) per 2-3 gg. mettere in un pentolino per 2 ore sul fuoco a bagnomaria. Filtrare e, al momento dell’uso, scaldare a bagnomaria.
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In caso di raffreddore o di infiammazione dei seni frontali ed anche come antibatterico e curativo sulle piccole infiammazioni cutanee e sui foruncoli del viso Inalazione di vapore alla camomilla. Mettere i fiori in una zuppiera e versarci acqua bollente. Coprire la testa con un asciugamano e, ad occhi chiusi, inspirare i vapori
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Uso cosmetico Per infiammazioni cutanee e sedativo dei rossori
Olio di camomilla. Far macerare 20 g di fiori in 100 g di olio di semi per 2 ore a bagnomaria. Filtrare. Infuso di 20 g di fiori in 100 ml di acqua. Applicare sui capelli dopo lo shampoo per 5-10 minuti esponendosi. Per infiammazioni cutanee e sedativo dei rossori per imbiondire i capelli
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Ribes rubrum Fam. sassifragaceae
Portamento: è un arbusto alto fino a 1-2 m; i fusti abbondantemente ramificati, hanno corteccia liscia e di colore cinerino Foglie: hanno un lungo picciolo pubescente e sono divise in 3-5 lobi; margine dentato; superficie superiore glabra, mentre la inferiore è pubescente. Tutte le nervature partono dall’inserzione della lamina sul picciolo e si dipartono a raggiera Fiori: Sono riuniti da 8 a 20 su racemi penduli. Ogni fiore ha il ricettacolo slargato a coppa sul cui margine sono inseriti 5 sepali triangolari riflessi giallo verdastri e 5 petalo eretti e sottili
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Frutto: è una bacca rotonda con all’apice i resti del calice; il colore è rosso scarlatto ma nelle forme coltivate è giallo o biancastro.
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Dove si trova: nella zona montana delle Alpi e dell’Appennino settentrionale e centrale; preferisce i luoghi sassosi
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Droga:i frutti (anche le foglie nel ribes nigrum)
Quando si raccoglie: in luglio-agosto staccando tutto il grappolo Come si conserva: si consumano freschi o si trasformano in marmellate, gelatine o sciroppi. Si possono surgelare
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Principi attivi Frutti: acidi organici e vitamine (nel r. rubrum soprattutto vitamina C. Foglie: tannini Proprietà Frutti: aromatizzanti, vitaminizzanti, lassativi, depurativi e diuretici. Foglie: utili per eliminare l’acido urico
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Utilizzazione: Il succo dei frutti è un ottimo aromatizzante che viene impiegato sia nella preparazione di bibite dissetanti, aperitive e digestive, sia per correggere il gusto di preparazioni medicinali sgradevoli. Il contenuto di mucillaggini e pectine conferisce al ribes rosso proprietà blandamente lassative, diuretiche e depurative; è d’uso far bere ai febbricitanti bibite di ribes. Nell’uso domestico, medicamentoso si utilizzano sia i frutti che vengono mangiati prima o dopo i pasti
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per stimolare l’appetito e per normalizzare i processi digestivi, sia il succo diluito in acqua. I frutti del ribes nigrum sono ricchi di pigmenti antocianici che prevengono malattie vascolari proteggendo i vasi sanguigni e aumentano la percezione visiva al crepuscolo. Le foglie, inoltre, contengono un olio essenziale contenente un enzima molto attivo nei riguardi dell’epitelio renale ed hanno prerogative diuretiche e depurative, utili agli gottosi ed uricemici, ed antireumatiche.
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Uso interno Frutti freschi fino a 100 g al giorno
Per stimolare la digestione, regolare l’intestino, aumentare la diuresi Come diuretico e depurativo Frutti freschi fino a 100 g al giorno Infuso di foglie: 5 g in 100 ml di acqua, due-tre tazzine al dì Tintura vinosa: 5 g in 100 ml di vino rosso (a macero per 8gg) due-tre bicchierini al giorno
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Uso esterno: La polpa dei frutti è utilizzata per lenire piccole ustioni evitando la formazione di vesciche; la stessa polpa applicata su pelli secche e irritabili è una buona maschera emolliente, rivitalizzante e idratante. In commercio esiste un gemmoderivato (dalle gemme di r. nigrum), denominato MG 1DH definito “cortisone like” per la sua capacità di elevare il tasso dei corticosteroidi per cui è utile nei casi di insufficienza surrenalica. Agisce nei raffreddori, allergie, rinofaringiti, cefalee e in tutti i casi in cui è utile levare la risposta immunitaria dell’organismo. Marmellata di ciliegie e ribes: 2 kg di ciliegie snocciolate, 2 bicchieri di succo di ribes rosso, 300 g di zucchero a bollire per 20’. Invasate a caldo e capovolgete il barattolo fino a raffreddamento. Il ribes migliora sia il sapore che la consistenza. La ciliegia è povera di pectina che invece abbonda nel ribes.
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Calendula officinalis Fam. Compositae
Portamento: è una pianta erbacea con radice a fittone e fusto ramificato (50-70 cm) interamente coperta da peli e da ghiandole. Foglie: sono alterne con margine dentato e ogni dente ha al suo apice una ghiandola nera; le inferiori sono a forma di spatola, le superiori amplessicauli.
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Fiori: sono riuniti in capolini circondati da brattee coperte da peli ghiandolari; quelli esterni sono ligulati, quelli interni tubolari. Il colore varia dal giallo all’arancione. Frutti: sono degli acheni di forma variabile da arcuati ed alati a semplici.
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Dove si trova: è presente in tutta Italia; cresce nei campi, nei prati, nei luoghi ghiaiosi e ruderali
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Droga: i capolini, le sommità fiorite e le foglie
Quando si raccoglie: fiori e sommità fiorite preferibilmente in aprile-giugno e in settembre-novembre. le foglie da marzo a novembre Come si conserva: tutte le parti della pianta si essiccano all’ombra e si conservano al buio in recipienti vetro.
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Principi attivi: Calendulina (sostanza colorante carotenoide), mucillaggini, glucosidi flavonici, acido salicilico e vitamina C, saponine. Proprietà: emmenagoghe, coleretiche, antispasmodiche, antinfiammatorie, decongestionanti, lenitive e idratanti.
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Indicazioni: I principi attivi contenuti nel fiore hanno proprietà antiflogistiche e vulnerarie così pronunciate da farli preferire agli antinfiammatori topici di sintesi chimica che la calendula supera di gran lunga in attività. Per uso interno le infusioni di fiori fluidificano la secrezione biliare e regolarizzano i mestrui tardivi o irregolari. La sua azione è elettiva sull’apparato genitale femminile ed è priva di effetti collaterali. Per uso esterno la calendula è indicata nell’eritema del lattante, nelle ulcerazioni della pelle causate da detersivi o sostanze chimiche, nelle crepolature, eczemi, scottature e foruncoli.
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Uso interno: Per favorire il ciclo mestruale e per i dolori addominali
Per contrastare la foruncolosi Per combattere catarro, tosse, febbre e malattie influenzali Infuso: 1 g di fiori in 100 ml di acqua. Una tazza al giorno. Tintura: 20 g di fiori in 100 ml di alcool a 25° (a macero per 5 gg) gocce al giorno. Mescolate 30 g di fiori di calendula, 30 g di frutti di prunus spinosa, 20 g di foglie di salvia. Dosatene 40 g da far bollire in 1 l di acqua per 8’, poi lasciate riposare 15’. Filtrare tazze al dì per 15 gg. Fate bollire i fiori in acqua per qualche attimo e lasciate riposare per 10’. Filtrate. 2 tazze al giorno a digiuno.
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Uso esterno: sommità fiorite
Per pelli e mucose fortemente arrossate, con vasi dilatati, per le scottature Per geloni e contusioni Per ridurre calli e verruche Per combattere punti neri e tonificare la pelle Decotto: 6 g in 100 ml di acqua. Fare sciacqui boccali, lavaggi o impacchi per 30’ Tintura: diluire 10 volte con acqua o alcool a 25° e applicare impacchi Lavate e spremete le foglie fresche e usare il succo Infuso di calendula.
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Pomata di calendula: lasciate macerare al sole 10 g di calendula in 50 ml di olio di oliva rimestando ogni tanto. Applicare su ustioni e arrossamenti. Olio di calendula: 30 g di fiori secchi, 30 g di fiori secchi di camomilla, 250 ml di olio di gemme di grano, 280 ml di olio di mandorle dolci. Tagliuzzate i fiori e metteteli a macerare al sole nell’olio per almeno 1 mese. Colate e filtrate spremendo. Utilizzatelo contro qualsiasi problema di irritazione del cuoio capelluto. Ha anche effetto riflessante su capelli biondi e castano chiari.
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Boccioli sotto sale: lavate e asciugate i boccioli, disponeteli nel vaso alternandoli con sale grosso. Prima di usarli come aggiunta ai sughi o guarnizioni di pietanze, lavarli in acqua corrente. Boccioli freschi: si usano per colorare zuppe o risotti. Foglie fresche: si utilizzano nelle minestre e nelle insalate.
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Fraxinus excelsior (frassino) fam. Oleaceae
Portamento: è un albero a foglie caduche, alto fino a 30 m, con la corteccia grigia inizialmente liscia poi screpolata
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Foglie: hanno un lungo picciolo dilatato alla base in un ingrossamento. Ogni foglia è composta da 7-15 foglioline dentate. Fiori: si sviluppano prima delle foglie, riuniti in piccole pannocchie. Mancano il calice e la corolla, vi sono solo 2 stami con antere porporine e fra questi è inserito l’ovario da cui si svilupperà il frutto.
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Frutto: è una samara oblunga con il seme dalla parte del peduncolo; l’ala prolungata nell’altro senso è lunga fino a 5 cm.
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Dove si trova: cresce dal mare alla regione montana di tutta Italia nei boschi freschi e nei luoghi umidi
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Droga: la corteccia dei rami, le foglie e i frutti.
Quando si raccoglie: la corteccia si raccoglie a primavera staccandola in striscioline da rami di 3-4 anni; le foglie in giugno-luglio; i frutti al momento della maturazione in agosto-settembre Come si conserva: tutte le parti si essiccano all’ombra e si conservano in sacchetti di carta o tela.
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Principi attivi: fraxoside e tannini nella corteccia; flavonoidi, mannitolo cumarile nelle foglie. Proprietà: diuretiche e depurative, diaforetiche, lassative, antireumatiche e antiglottose. Secondo il Lieutaghi è anche antiofidico.
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Uso interno: come diuretico, antireumatico, regolatore intestinale
come cura per prevenire i dolorosi attacchi di artrosi contro la febbre come blando lassativo Infuso: 2 g di foglie in 100 ml di acqua. 2-3 tazzine al dì. Tintura vinosa: 4 g di foglie in 100 ml di vino bianco a macero per 8 gg. un bicchierino ai pasti principali. Infuso: un cucchiaino di foglie o samare, essiccate e frantumate in una tazza di acqua bollente. 2-3 tazze al gg per 15 gg. la cura si ripete ogni 2 mesi. Decotto: 2 g di corteccia in 100 ml di acqua. 2-3 tazze al dì. Decotto: 4 g di frutti in 100 ml di acqua. Una tazza al dì.
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Uso interno: curiosità:
i nostri vecchi, per fortificare le gengive e avere l’alito fresco, masticavano lentamente una foglia di frassino fresca: vecchio ma sempre attuale rimedio; utilizzavano le foglie come foraggio, mentre dalla corteccia ottenevano un decotto per curare le affezioni epatiche. consigli: per una vita serena e senza malanni bere una tisana di frassino al mattino, una di salvia dopo pranzo ed un infuso di tiglio la sera.
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Uso esterno: per gotta, artrite, reumatismo
infuso: 8 g di foglie in 100 ml di acqua. Fare impacchi sulle parti dolenti
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Fraxinus ornus L’orniello ha fiori odorosi e da incisioni praticate nel fusto di piante che abbiano da 7 a 12 anni di età sgorga un liquido zuccherino che a contatto con l’aria indurisce e che contiene l’80-90% di mannite con blande proprietà purgative. La manna si usa sciolta nel latte: g al gg. per la dolce azione evacuante è consigliata alle persone anziane.
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Citrus sinensis e aurantium (arancio) Fam. Rutaceae
Portamento: pianta di dimensioni variabile da quelle di piccolo arbusto ad albero di 4-5 m. I rami hanno spine gracili e flessibili. Foglie: hanno forma ovale arrotondate alla base e acuminate all’apice. Il picciolo ha una piccola ala da ambo i lati. L’ala nell’aurintium è più larga.
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Fiori: sono isolati o riuniti in piccoli racemi all’ascella delle foglie ed hanno 5 sepali verdi e 5 petali bianchi ed emanano un gradevole profumo
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Frutto: è un esperidio di forma tondeggiante, leggermente depresso ai poli. La superficie è liscia o poco rugosa.
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Dove si trova: la pianta è originaria dall’Asia ma è da lungo tempo coltivata nelle regioni meridionali.
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Droga: i fiori e la buccia del frutto(nell’aurantium anche le foglie)
Quando si raccoglie: i fiori si raccolgono prima della loro completa apertura, recidendoli senza picciolo; le foglie al momento della fioritura; la buccia dell’arancio dolce si prende dai frutti maturi, quella dell’arancio amaro quando è ancora verde. Come si conserva: tutte le parti si essiccano all’ombra; i fiori si conservano in vasi di vetro; foglie e bucce in sacchetti di carta o tela.
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Principi attivi: olii essenziali, esperidina, limonina e vitamine (C,A,PP,gruppo B) Proprietà: aperitive, digestive, aromatiche, sedative, antispasmodiche.
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Utilizzazione: Le diverse parti dell’arancio contengono differenti oli essenziali, che si possono ricavare per spremitura della buccia o per distillazione dei fiori e delle foglie. Il buon profumo dell’essenza esercita sul sistema nervoso una azione neuro-calmante, inducendo serenità, buon umore e sentimenti positivi. cura quindi l’ansia, l’agitazione, il nervosismo, l’insonnia, la tristezza e la depressione. L’infuso di fiori e foglie di arancio amaro è consigliato agli insonni e agli ipertesi; quello di scorze agevola la digestione. Il consumo del frutto fresco aiuta in casi di raffreddamento e fragilità capillare. La polpa del frutto applicata sul viso è un eccellente antirughe. Potete aggiungere una manciata di foglie di arancio amaro all’acqua del bagno, per ottenere una pelle morbida e profumata.
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Uso interno: per favorire la digestione e per i dolori di stomaco
come sedativo e antispasmodico utile anche nell’eccitazione nervosa che impedisce il sonno e in caso di nevralgia facciale in caso di malditesta con insonnia per l’insonnia e l’eccitazione nervosa, specialmente dei bambini Come sedativo stomatico decotto: una due scorzette di buccia fresca di arancio dolce in 100 ml di acqua; infuso di foglie: 3-4 foglie in una tazza di acqua bollente. Lasciare in infusione per 10’. 2-3 tazze al dì; infuso di arancia e tiglio: 3 g di fiori di tiglio, 3 g di foglie di arancia in infusione per 5’ in una tazza di acqua bollente. Filtrare e addolcire col miele; infuso di fiori secchi: 2 g in 100 ml di acqua a tazze o a tazzine all’occorrenza infuso di foglie secche di arancio amaro: 2 g in 100 ml di acqua. Una tazza alla sera prima di coricarsi.
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Uso interno: vino da usare come aperitivo e digestivo:
far macerare per due settimane la buccia di sei arance in ½ l di acquavite. Poi aggiungere due l di vino bianco, 50 g di fiori di arancio secchi, 500 g di zucchero fatto sciogliere nel vino. Il giorno dopo filtrare, imbottigliare e lasciar riposare almeno due settimane. ratafia di arance: Mescolare ½ l di succo di arance con un l di alcool e lasciate riposare per 8 gg. filtrate e unite lo sciroppo formato da 1 kg di zucchero e 750 ml di acqua. Imbottigliate e lasciate riposare almeno un mese. ratafia di arancio: lasciar macerare 50 g di petali di fiori di arancio freschi in 150 ml di alcool per 5 gg, rimestando 2 volte al dì. Filtrare e aggiungere 300 g di zucchero, sciolto in 400 ml di acqua, e altri 50 ml di alcool. Lasciar riposare un giorno e imbottigliare. La tradizione vuole che si serve la sera, dopo cena, come distensivo.
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Borrago officinalis (borragine) Fam: borraginaceae
Portamento: è una pianta annuale con radice sottile e ramificata; il fusto carnoso, alto fino a 60 cm, ha la superficie coperta da peli lunghi e rigidi. Foglie: le foglie basali, ovali-allungate, hanno lungo picciolo e margine dentato ondulato; quelle del fusto sono strette e lanceolate e il picciolo è più corto o assente. Anche le foglie sono coperte di peli.
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Fiori: sostenuti da lunghi peduncoli hanno il calice diviso in 5 lacinie che gli danno l’aspetto di una stella; la corolla ha la stessa forma ed è di un bel colore di azzurro intenso. Al centro ci sono le antere più scure.
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Frutto: è formato da acheni racchiusi dal calice che, dopo la caduta della corolla, si richiude su se stesso.
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Dove si trova: è diffusa in tutta Italia dalla zona mediterranea a quella submontana; si trova un po’ ovunque, nei luoghi coltivati, negli incolti e nei fossi
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Droga: le foglie, i fiori, la porzione aerea della pianta
Quando si raccoglie: le foglie si raccolgono prima della fioritura, aprile-giugno; i fiori si recidono appena dischiusi, giugno-luglio, e in questo stesso periodo si raccoglie la porzione aerea della pianta Come si conserva: tutta la droga si essicca all’ombra e in un luogo aerato; i fiori si conservano in recipienti di vetro, le altre parti in sacchetti di carta o tela.
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Principi attivi: antociani, mucillaggini, resine e nitrati di potassio. Proprietà: emollienti, espettoranti, diuretiche, sudorifere, depurative, antireumatiche, antinfiammatorie e colacoghe.
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Utilizzazione: l’infuso dei fiori ha proprietà emollienti, tossifughe, espettoranti quindi è utile per combattere le malattie dell’apparato respiratorio inoltre agevolano la sudorazione e l’abbassamento della febbre come del reso le foglie che hanno anche un effetto diuretico e sono da ritenersi valide nel reumatismo e nelle forme morbose eruttive, caratteristiche dell’infanzia (rosalia e scarlattina), nonché per eczemi e foruncolosi; per uso esterno fiori e foglie vengono utilizzati come decongestionanti ed emollienti su pelli arrossate e con eruzioni cutanee.
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Uso interno: come emolliente, espettorante e sedativo della tosse
come diuretico e depurativo contro i calcoli biliari contro l’idropisia per alleviare i fastidi dell’orticaria infuso di fiori o sommità fiorite secche: 1,5 g in 100 ml di acqua, 3-4 tazzine al giorno; tintura vinosa: 3 g di sommità fiorite secche in 100 ml di vino bianco a macero per 5 gg. 2-3 bicchierini al giorno; vino di borragine: far macerare per 8 gg 50 g di sommità fiorite essiccate in 1 l di vino bianco; decotto: 2 g di foglie secche in 100 ml di acqua, 2-3 tazzine al giorno lontano dai pasti; decotto: 20 g di foglie fresche in 1 l di acqua; bollite per 4-5’. Tenere a riposo per 15’, poi filtrare e consumare 2 tazze al giorno, lontano dai pasti; infuso: 10 g di sommità fiorite in 1 l di acqua bollente per 15’. Due tazze al dì lontano dai pasti; decotto: bollire per 5’ 60 g di foglie fresche in 2 l di acqua. Bere diverse tazze durante il giorno.
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Uso esterno: come emolliente, lenitivo, antipruriginoso delle mucose boccali e della pelle per attenuare il prurito contro le affezioni bronchiali Contro l’acne infuso: 5 g della parte aerea secca in 100 ml di acqua. Fare lavaggi, sciacqui boccali, impacchi; infuso: 50 g di borragine fresca o secca in infusione in 1 l di acqua. Fare impacchi; fumigazioni: 100 g di pianta essiccata in 1 l di acqua bollente decotto: bollire 160 g di foglie in due l di acqua per 12’. Lasciare intiepidire e filtrare bene. Usare come tonico per ottenere un’azione disinfettante e antisettica.
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Ricette: minestra di borragine:
3-4 rametti di levistico, 100 g di borragine, 100 g di radici di daucus, 100 g di echium volgare, una cipolla. Far rosolare la cipolla nell’olio poi aggiungere le erbe tagliate e cuocere per 1 ora. Frullate assieme alle radici. Servire la minestra calda con formaggio; risotto di borragine: fate stufare ½ kg di foglie tagliate con l’olio e una piccola cipolla affettata. Si aggiunge ½ kg di riso e si porta a cottura aggiungendo brodo; lasagne: alternare uno strato di figlie, uno di salsa di pomodoro e uno di besciamella, spolverizzando ogni strato con parmigiano. Infornare e scolare a metà cottura l’eccesso di liquido; ravioli di magro con borragine: per il ripieno unire ½ kg di ricotta, 1 etto di parmigiano, un uovo intero e un tuorlo, 200 g di foglie di borragine lessata e passata al tritatutto, sale. Condire i ravioli con burro fuso e salvia o con crema di latte al parmigiano (preparare con latte caldo più parmigiano da girare fino all’addensamento) alla quale si possono aggiungere gherigli di noci tritati; con patate, borragine e riso si fa una delicata minestra adatta al pasto serale.
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Plantago major, lanceolata e media (piantaggine) Fam. Plantaginaceae
Portamento: è una pianta erbacea perenne con corto rizoma e numerose radichette dal quale sorgono le foglie disposte a rosetta; non possiede fusto, ha solo uno o più scapi senza foglie che portano al loro apice l’infiorescenza.
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Infiorescenza: è una spiga composta da numerosi fiori; questi hanno un calice diviso in quattro lobi e la corolla è tubolare a quattro lobi. Dal tubo della corolla spuntano gli stami provvisti da grosse antere. Tutte le plantago sono impollinate dal vento, tranne la media che ha stami rosati e antere bianche ed emana un delicato profumo che attira gli insetti. Foglie: a seconda il tipo di plantago le foglie sono più o meno larghe ma sempre con nervature evidenti che partono dal picciolo, decorrono in modo parallelo al margine e si riuniscono all’apice.
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Frutto: è una capsula ovale oblunga, racchiusa nel calice e nella corolla persistenti, che contiene da 6 a 18 semi neri.
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Dove si trova: cresce dal mare alla regione alpina; si trova nei prati, lungo le strade e in tutti i luoghi erbosi. La più comune è la major, frequentissima ovunque vi siano suoli compatti e calpestati.
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Droga: le foglie e i semi
Quando si raccoglie: le foglie si raccolgono da maggio ad agosto; i semi si ottengono recidendo le spighe in agosto settembre quando cominciano ad imbrunire. Come si conservano: le foglie si essiccano all’ombra e si conservano in sacchetti di carta o tela; i semi si ottengono battendo le spighe essiccate; si setacciano e si conservano in recipienti di vetro al riparo dall’umidità
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Principi attivi: mucillaggini, sostanze amare, tannini e il glucoside aucubina. Proprietà: antipruriginosa, antinfiammatoria, diuretica, regolatrice intestinale e decongestionate nelle infiammazioni bronchiali e intestinali.
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Utilizzazione: Nella medicina popolare si conosce l’uso delle foglie fresche e schiacciate come pronto soccorso in caso di ferite, escoriazioni, punture di insetti o di ortica. Il contenuto in aucubina, vitamina A, C e K conferiscono alla pianta un potere coagulante e cicatrizzante che si abbina ad un effetto astringente conservato anche nell’uso interno e pertanto curativo nelle diarree. I semi contengono Sali di potassio e di alluminio e pertanto possono realmente esplicare un’azione diuretica e antiurica. Le tenere foglie si usano fresche unite a cicoria o lattuga e condite con olio e limone; servono come primo piatto chi fa dieta dimagrante, tolgono l’infiammazione di stomaco e sono rinfrescanti. Ottima nelle minestre di verdure varie.
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Uso interno: disturbi intestinali, tosse e mal di gola
come antinfiammatorio ed emolliente delle mucose della bocca e dell’intestino infuso di foglie: 3 g in 100 ml di acqua. 2-3 tazzine al dì succo di foglie fresche: 3 cucchiai al giorno decotto di semi: 5 g in 100 ml di acqua. Una tazza prima di coricarsi
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Uso esterno: per tutte le infiammazioni della pelle e delle mucose, scottature e punture di insetti; per ferite e piaghe; per l’acne infuso o decotto di foglie: 5 g in 100 ml i acqua, fare sciacqui, gargarismi, lavaggi o impacchi; cataplasmi: macerare per qualche ora in acqua bollita una manciata di foglie e applicarle sulle ferite, piaghe, etc, fino a cicatrizzazione; infuso di foglie: 100 g di foglie freschi in 1 l di acqua bollente per 30’. Usare tiepido per abluzioni.
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Ricette: Sciroppo per la tosse alla piantaggine:
200 g di foglie fresche, ½ l di acqua, 200 g di zucchero o miele. Lavate e asciugate le foglie; cuocerle nell’acqua a fuoco basso per 30-40’ e poi lasciate raffreddare e riposare per 5-6 ore. Filtratele, spremetele, aggiungete lo zucchero e fate bollire. Se si usa il miele basta riscaldarle. Imbottigliate ancora caldo e tappate bene. Torta salata: tagliare una chilata di foglie e metterle a spurgare con il sale per 2 ore. A parte si taglia la cipolla (anche 3 etti) e si fa cuocere con un po’ di acqua, sale e basilico. Dopo la macerazione si strizza l’erba e si condisce con la cipolla, l’olio, il peperoncino, 100 g di uva passa e 150 g di formaggio fresco o mozzarella. Non stona un po’ di salsiccia sbriciolata. Il ripieno per la torta rustica è pronto. Budino do spinaci e piantaggine: 200 g di foglie di piantaggine, 400 g di spinaci, 5 uova, 4 panini raffermi, una grossa cipolla, uno spicchio d’aglio e un po’ di latte. Riscaldate il latte e inzuppatevi il pane. Dorate nel burro cipolla e aglio, tritati finemente. Versate acqua bollente sulla piantaggine e gli spinaci e lasciate risposare per 5’. Scolateli e spremeteli. Frullate aggiungendo le uova, sale, pepe e noce moscata. Mettete il composto in una terrina e aggiungete il pane ed il pesto di aglio e cipolla. Impastate e mettete in uno stampo per budini imburralo. Chiudete il coperchio, immergete in acqua per due terzi e fate cuocere per 1 ora. Togliete il coperchio e rovesciate. Minestrone ideale: plantago 30 foglie, primula 3-6 foglie, margheritina 3-4 foglie, cardamine pratensis 10 foglie, viola odorata 3-4 foglie, gallium verum o mollugo sommità, luppolo sommità, silene inflata sommità. Si può sempre aggiungere prezzemolo e patate secondo i gusti.
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Papaver rhoeas (rosolaccio) fam: papaveraceae
Portamento: è una pianta erbacea annuale, con una radice biancastra a fittone da cui partono diverse radichette laterali; dapprima produce una rosetta di foglie dalle quali si innalzano i fusti, alti fino a 80 cm, coperti da lunghi peli setosi e patenti; Foglie: le basali formano una fitta rosetta e sono pennatosette e picciolate, mentre quelle del fusto sono sessili. Tutte le foglie sono ricoperte da peli setosi e morbidi.
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Fiori: sono solitari su lunghi peduncoli; prima della fioritura i boccioli sono penduli; il calice è formato da 2 sepali che cadono alla fioritura; la corolla ha 4 petali più larghi che lunghi di colore rosso vivo e spesso provvisti di una macchia nerastra alla base; gli stami sono numerosi e neri.
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Frutto: è una capsula ovale-oblunga con un disco ondulato nella parte superiore che a maturità si apre con dei fori appena sotto il disco; contiene numerosi semi bruno nerastri.
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Dove si trova: cresce fino alla zona submontana, nei luoghi erbosi e nei campi. Una volta molto comune nei campi di grano.
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Droga: petali Quando si raccoglie:
i petali si raccolgono alla fioritura, in maggio-luglio, staccandoli delicatamente. Come si conserva: si essiccano all’ombra e si conservano in recipienti di vetro o porcellana al riparo dalla luce.
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Principi attivi: l’alcaloide readina, tannini, mucillaggini. Proprietà: sedative, tossifughe, espettoranti, coloranti.
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Indicazioni: il rosolaccio ricorda il papaver somniferum da cui si ricava l’oppio e i suoi derivati. È da considerarsi innocuo, tanto più che di esso si usano i petali e non le capsule. Ciò non esime da particolari cautele nell’uso domestico. Gli infusi di rosolaccio vengono indicati come blandi sedativi atti a conciliare il sonno, sopra tutto ai bambini e agli anziani; a queste preparazioni si attribuiscono inoltre la proprietà di calmare la tosse, sopra tutto la pertosse, e l’asma bronchiale, favorire l’espettorazione, sedare i dolori di ventre. Le proprietà coloranti sono dovute alla presenza, nei petali, di antociani dal colore rosso vinoso che in passato sono stati usati dalle donne per truccare labbra e guance.
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Uso interno: per conciliare il sonno infuso di petali:
5 g in 250 ml di acqua; a cucchiai (regolandoli in funzione del peso corporeo); tintura: 20 g in 100 ml di alcool a 20° a macero per 5 gg. a cucchiaini (sempre in funzione del peso)
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Uso esterno: per l’infiammazioni della pelle e delle mucose, scottature e punture di insetti infuso: 5 g di foglie in 100 ml di acqua. Fare sciacqui, gargarismi, lavaggi e applicare compresse sulle parti interessate.
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Ricette: se recidiamo il folto cespo di foglie, possiamo cucinarlo in tutto come gli spinaci oppure si può lessarlo e condire con olio e formaggio.
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Allium sativum (aglio) fam. liliaceae
Portamento: è una pianta erbacea fornita di un bulbo che al termine della vegetazione forma dei bulbilli che sono i normali spicchi di aglio.
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Foglie: nella porzione basale sono saldate a tubo e inguainano il fusto, mentre nella porzione libera sono piane e fistolose e si assottigliano verso le estremità. Fiori: sono riuniti in un’ombrella alla sommità dello scapo, racchiusi prima della fioritura in una brattea detta spata, che avvolge tutta l’infiorescenza; essi hanno 6 tepali biancastri; spesso tra i fiori vi sono dei piccoli bulbilli che, caduti a terra, originano nuove piante. Frutto: è una capsula.
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Vari tipi di allium
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Dove si trova: non esiste allo stato spontaneo, ma è coltivato. È originario delle regioni desertiche dell’Asia centrale ed è stato introdotto in tempi remoti.
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Droga: i bulbi Quando si raccoglie:
i bulbi si raccolgono in estate quando la pianta è secca Come si conserva: si fanno asciugare al sole e si conservano in trecce o mazzi in locali asciutti
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Principi attivi: olio essenziale solforato, glucosidi, fitormoni, vitamine A, B1, B2, C, PP Proprietà: è uno dei più potenti battericidi naturali, oltre che espettorante, antisettico e ottimo ipotensivo; stimola il cuore, facilita la circolazione e la depurazione del sangue, è coleretico, colagogo, vermifugo.
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Utilizzazione: le preparazioni a base di aglio giovano effettivamente agli individui con alta pressione sanguigna, svolgono un’efficace azione battericida su molti microrganismi ed in particolare su quelli responsabili delle infezioni intestinali; l’aglio agisce anche come stimolante della secrezione della bile; è reputato un ottimo rimedio contro i principali disturbi dei fumatori cronici, cioè i fatti catarrali, il funzionamento discontinuo dell’intestino, i disturbi nervosi; infine l’aglio può essere utilizzato, con cautela, come rubefacente in tutti i casi in cui è necessario avere un forte richiamo di sangue nei tessuti, cioè reumatismo, torcicollo, etc. E’ sconsigliato per chi soffre di irritazioni gastrointestinali.
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Uso interno: per ipertensione, reumatismo, catarri, diarree
per le infezioni intestinali, per stimolare la secrezione della bile contro l’arteriosclerosi tintura: 20 g di bulbi tritati in 100 ml di alcool a 75° a macero per 10 gg. Da 10 a 20 gocce 3 volte al giorno su una zolletta di zucchero o in acqua zuccherata. sciroppo: 10 g di bulbi tritati e 20 ml di acqua si fanno macerare per 12 ore. Si aggiunge infine tanto zucchero quanto è possibile scioglierne cucchiai al giorno. decotto: mettete a bollire 4 spicchi di aglio frantumati in 250 ml di latte per 2-3’. Lasciate intiepidire per una decina di minuti e filtrate. Una tazzina al mattino a digiuno e una un paio di ore prima del pasto serale decotto: schiacciate 5 spicchi di aglio e fateli bollire in una tazza di latte per 5’. Una tazza al dì.
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Uso esterno: per reumatismo, torcicollo, etc per dolori reumatici
per i dolori di ossa contro i vermi intestinali Bulbi ridotti in poltiglia: si applicano sulla pelle per non più di 10’ interponendo una garza ( è controindicato su pelli delicate). unguento: 30 g di spicchi, 50 g di olio di oliva, ½ limone. Schiacciate gli spicchi e uniteli all’olio caldo con il succo di limone. Massaggiate per 5’ e coprite con un panno di lana. unguento: unire ½ bicchiere di olio con 10 spicchi ridotti a poltiglia e mescolate energicamente. Utilizzatelo per pennellature o massaggi. enteroclismi di decotto di aglio.
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Ricette: Vino di aglio:
8 spicchi di aglio, 1 l di vino bianco secco. Lasciate macerare l’aglio nel vino per circa 10 gg.. Filtrate e assumetene due bicchierini al giorno durante i pasti principali. Utile per chi soffre di asma, tosse e arteriosclerosi. Liquore di aglio: 30 spicchi di aglio, 200 ml di grappa, 1 l di vino bianco secco. Mettete a macerare l’aglio pestato nella grappa per 20 gg.. Unite il vino e filtrate. Un cucchiaio prima dei pasti per regolarizzare i battiti cardiaci e abbassare la pressione arteriosa. Ha scarsa conservabilità.
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CURIOSITA': un bulbo d'aglio sotterrato presso ogni cespo di rose non danneggia il soave profumo dei fiori (anzi pare lo intensifichi), ed esercita il benefico effetto di tenere lontani gli afidi, in quanto le radici delle rose assorbono una sostanza, contenuta nell'aglio, che si rivela un insetticida efficacissimo. In caso di siccità è necessario ricordarsi di annaffiare il terreno per facilitare l'assorbimento delle sostanze attive e ottenere lo stupefacente e gradito risultato.
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Allium ursinum Famiglia: Liliacee Nome volgare: Aglio orsino
Caratteristiche: pianta erbacea con bulbo oblungo di colore biancastro Habitat: luoghi boscosi umidi; talvolta a lato di ruscelli che penetrano nei boschi. Proprietà farmaceutiche: depurative, diuretiche, ipotensive, coleretiche, antisettiche, rubefacenti. (Droga usata: bulbo e parte aerea della pianta). Uso in cucina: Le parti verdi vengono usate, ben fresche, nelle insalate.
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Allium cepa (cipolla) Fam. Liliaceae
Portamento: è una pianta erbacea fornita di un grosso bulbo sotterraneo composto di numerose squame carnose bianche ed è avvolto da una tunica di colore differente, a seconda delle varietà, da gialla a violacea; lo scapo fiorale è fistoloso. Foglie: partono tutte dal bulbo; sono fistolose ed hanno la superficie glabra e coperta da uno strato ceroso.
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Fiore: i fiori sono riuniti in una infiorescenza ombrelliforme molto densa posta alla sommità dello scapo; hanno 6 tepali di colore variabile dal biancastro al porpora. Frutto: è una capsula che a maturazione si apre lasciando fuoriuscire i semi di colore nero lucente.
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Dove si trova: è originaria della Persia ma attualmente è coltivata in numerose varietà in tutto il mondo.
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Droga: il bulbo Quando si raccoglie:
da maggio ad agosto, secondo le varietà, quando la parte aerea è quasi secca; evitare di raccogliere bulbi da piante che hanno fiorito o che sono quasi completamente svuotati dei loro principi attivi. Come si conserva: i bulbi si legano in mazzi oppure si riuniscono a formare delle trecce per mezzo delle foglie e so appendono in luogo asciutto per la conservazione.
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Proprietà: diuretiche, ipotensive, ipoglicemizzanti, antisettiche, vermifughe. Principi attivi: disulfurei allilici, fruttosani, bioflavonoidi, vitamina C
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Utilizzazione: come per l’aglio si suggerisce di incrementare il consumo di bulbo cotto o crudo nell’alimentazione. La cipolla cruda è un ottimo diuretico, disinfetta l’intestino, contribuisce ad abbassare la pressione sanguigna e il tasso di glucosio nel sangue. La cipolla cotta è un delicato regolatore intestinale. Si è accertato, nell’aglio e nella cipolla, la presenza di sostanze in grado di prevenire tumori al seno e allo stomaco, sia per una azione specifica, sia con un meccanismo di rafforzamento delle difese immunitarie da parte dell’organismo. La cipolla ricca do composti solforati, vitaminizzanti del cuoio capelluto sarebbe utile per stimolare il bulbo pilifero e ritardare la caduta dei capelli se l’odore non fosse incompatibile con l’uso cosmetico.
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Uso interno: come diuretico in caso di reumatismi o dolori articolari
decotto: 3 g o più di bulbo fresco in 100 ml di acqua. A tazze o tazzine possibilmente lontano dai pasti. tintura:20 g di bulbo fresco in 100 ml di alcool a 70° a macero per 5 gg. A cucchiai. tintura vinosa: 5 g di bulbo fresco e 100 ml di vino bianco a macero per 5 gg.. A cucchiai. decotto: ponete 3 cipolle affettate in 1 l di acqua fredda e portate ad ebollizione per 15’. Lasciate raffreddare e filtrate. Bevetene 3 bicchieri al giorno. Ha anche effetti diuretici.
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Uso esterno: in caso di punture di insetti per i geloni
per far maturare gli ascessi bulbo fresco: frizionate la parte con il bulbo di cipolla o con il gambo verde. cataplasmi di cipolla tritata cruda (interponete una garza). cataplasmi caldi di cipolla cotta.
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Ricette: vino alla cipolla:
tagliate a fettine 50 g di cipolla e fatela macerare in 1 l di vino bianco per 3 gg.. Un bicchierino dopo i pasti. liquore di cipolla: 40 g di alcool, 30 g di foglie di carciofo, 50 g di gramigna, 250 g di cipolla sbucciata, 10 g di scorza di limone, 1 l di vino. Lasciate macerare tutti gli ingredienti di questo concentrato di salute in un vaso a chiusura ermetica per 10 gg., rimestando spesso. Filtrate e consumate fresco. È una bevanda ricca di vitamina C e di Sali diuretici, indicata per coloro che soffrono di affezioni alle vie urinarie e renali. Questa ricetta è consigliata anche ai diabetici poiché è ipoglicemica ma, in questo caso, meglio evitare i 40 g di alcol. 3 bicchierini al giorno lontano dai pasti. Precauzioni: sconsigliato l’uso alle puerpere, ai malati di fegato, a quanti soffrono di cattiva digestione, a quanti sanguinano con facilità.
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Erodium cicutarum (cicutaria) fam. geraniaceae
Portamento: è una pianta erbacea con radice a fittoni e fortemente pelosa; i fusti sono sdraiati o ascendenti. Foglie: sono pennatosette; le foglioline ovali e con l’apice acuto possono essere da semplicemente dentate a pennatosette o bipennatosette
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Fiore: è un’infiorescenza, inserita su un lungo peduncolo all’ascella delle foglie superiori ed è formata da un’ombrella che porta 5-10 fiori. Frutto: il frutto, detto schizocarpo, è costituito da un gruppo di 5 strisce, ciascuna recante un seme, unite insieme in modo da formare una struttura simile a un becco. Quando il frutto è maturo ciascuna striscia si attorciglia a forma di cavaturaccioli con un seme attaccato. Quando cambia il livello di umidità, il “cavaturaccioli” muta forma, srotolandosi e attorcigliandosi più strettamente, movimenti questi che permettono al seme di interrarsi progressivamente. I peli rivolti all’indietro impediscono che il seme riemerga dal terreno.
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Dove si trova: è comune in Italia dalla regione mediterranea a quella submontana e raramente a quella montana.
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Droga: la porzione aerea della pianta
quando si raccoglie: si raccoglie in aprile-giugno all’inizio della fioritura; si eliminano le foglie secche e le parti lignificate. come si conserva: si essiccano riunite in mazzetti in un luogo aerato; si conservano in sacchetti di carta.
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Principi attivi: tannini, grassi, acidi organici Proprietà: diuretiche, astringenti, antidiarroiche
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Indicazioni: La cicutaria trova giusta collocazione fra le piante con proprietà astringenti; ricca in tannini, essa è utile nelle infiammazioni intestinali, soprattutto se accompagnate da scariche diarroiche, nelle affezioni irritative della pelle, come vaso costrittore e antiemorragico. Altra proprietà è quella di frenare le mestruazioni troppo abbondanti quest’azione sembra essere collegata a quella di contrarre la muscolatura uterina). Come diuretico la cicutaria viene impiegata negli stadi di ritenzione idrica conseguenti a cattivo funzionamento del rene, del cuore o dell’apparato respiratorio.
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Uso interno: per mestruazioni profuse, per la ritenzione di acqua nei tessuti, per la diarrea infuso: 3 g di porzione aerea della pianta in 100 ml di acqua. 2 – 3 tazze al giorno (la quantità di 1 o 2 tazze va presa preferibilmente a cucchiai nell’arco delle 24 ore se lo scopo è quello di frenare perdite di sangue).
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Uso esterno: per pelli arrossate, irritate e screpolate
infuso: 6 g di porzione aerea della pianta in 100 ml di acqua. Fare lavaggi e applicare compresse imbevute di infuso sulle parti interessate.
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