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PubblicatoLazzaro Lentini Modificato 10 anni fa
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Alle origini Circa 5000 anni fa, gli Egizi diedero vita ad una delle più antiche ed affascinanti civiltà del mondo. Essi crearono una delle prime forme di scrittura, costruirono grandi edifici come le piramidi, crearono un calendario simile al nostro, i medici studiavano il corpo umano, credevano nel dio sole, Amon-Ra. Ma come nacque una civiltà così grandiosa?
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Il fiume Nilo La risposta è semplice: il fiume Nilo, il fiume più lungo del mondo, forniva agli antichi Egizi l’acqua per bere e lavarsi. Nelle sue acque, i pescatori trovavano ogni sorta di pesci e lungo le rive i cacciatori catturavano uccelli selvatici,le barche sfruttavano la corrente per trasportare persone e merci.
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Il Limo Ma il dono più grande di tutti era il fango. Infatti, la maggior parte del territorio egiziano è occupato dal Sahara, un deserto sabbioso e roccioso. Gli Egizi chiamavano il deserto Terra Rossa. Nessuno poteva viverci perché non vi cresceva praticamente nulla. La terra vicino alle rive del Nilo, invece, era chiamata la Terra Nera, un suolo morbido e sicuro che si coltivava con molta facilità. Ogni anno, in luglio, l’acqua del Nilo straripava e lasciava uno strato di fango nero, o limo, che conteneva tantissimi elementi di cui le piante hanno bisogno per crescere. A novembre i contadini si occupavano della semina, mentre a marzo mietevano il raccolto che era sempre abbondante. Grazie alle inondazioni del Nilo, c’era sempre cibo per tutti.
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I due regni Nel territorio coltivabile lungo le rive del Nilo nacquero numerosi villaggi. Alcuni si trasformarono in piccole città e col tempo villaggi e città si divisero in due regni distinti. Per molti anni ognuno dei due regni ebbe un re differente: uno regnava sulla parte più a nord del paese (il Basso Egitto), dove il Nilo si getta nel mare; l’altro governava i territori del sud (L’Alto Egitto), lungo la valle del Nilo.
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Alto e Basso Egitto Le corone dell’Alto e del Basso Egitto.
Circa 5000 anni fa, però, un re, chiamato Menes, unificò i due regni e fece costruire la capitale, This, esattamente al confine dei due territori. Menes portava su capo una corona speciale, formata dai simboli di entrambi i regni. Fu proprio l’unificazione dei due regni a dare vita all’antico Egitto che tutti conosciamo.
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La popolazione Per organizzare meglio l’economia la società egiziana era divisa in caste ereditarie. Accanto al faraone le caste più importanti erano quelle dei sacerdoti, degli scribi e dei militari. La massa della popolazione era però costituita dai contadini, che vivevano in condizioni modestissime, per lo più lavorando le terre del faraone o delle caste religiose. In alcuni casi avevano delle terre personali e qualche animale, ma vivevano ugualmente in condizioni di stenti, gravati dalle forti pressioni fiscali ed amministrative. Le popolazioni urbane erano più differenziate, per la maggior parte formate dagli operai, dai braccianti e dai lavoratori delle cave che vivevano in situazioni modeste. Infine, c’erano gli schiavi. Il denaro non era diffuso nell'antico Egitto: le paghe erano date in natura, con vestiti o generi di prima necessità, spesso prelevati dai magazzini dello stato. Lo scambio era alla base del commercio e dei mercati.
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Il Faraone Il re egizio era chiamato faraone, con un termine che in origine significava "palazzo reale o grande casa" e passò poi a indicare colui che abitava il palazzo. Il faraone era capo civile e religioso del suo popolo, ritenuto figlio del dio e quindi considerato egli stesso come una divinità. Il suo potere era illimitato. Il faraone governava, guidava i sudditi in guerra, dirigeva tutte le loro attività, organizzava i lavori agricoli. Proprio perché considerati divinità, i faraoni alla loro morte venivano sepolti in tombe grandi e ricche, come le piramidi.
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I sacerdoti I sacerdoti assistevano il faraone nelle sue funzioni e nelle cerimonie religiose. Disponevano di un vasto potere e di ingenti ricchezze. Essi imbalsamavano i corpi dei morti e ne curavano la preparazione per il lungo viaggio nel regno dei defunti. Vivevano nei templi dedicati agli dei. I sacerdoti più potenti erano quelli di Amon-Ra, il dio/sole. Il sommo sacerdote di un tempio ed una sacerdotessa.
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Gli scribi Gli scribi erano una casta di funzionari molto potente che gestiva l'amministrazione del paese. Il loro patrono era il dio Thot, raffigurato con l'aspetto di un ibis o di un babbuino. Sin da giovani apprendevano la difficile arte della scrittura geroglifica , il calcolo e l'amministrazione. La condizione degli scribi, anche ai livelli più modesti, era abbastanza invidiabile e consentiva una carriera che poteva condurre anche ad alti vertici.
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I soldati La casta militare era costituita per la maggior parte da soldati mercenari per lo più libici, nubiani o comunque stranieri. Gli egiziani non furono mai attratti dalla vita militare e nell'esercito ricoprivano solitamente le cariche degli ufficiali. In tempo di pace ai soldati erano assegnati dei possedimenti di terra che servivano loro per mantenersi. Attraverso questi terreni i mercenari stranieri avevano spesso la possibilità di acquisire la cittadinanza e di naturalizzarsi.
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Gli schiavi Gli schiavi erano per lo più prigionieri di guerra e stranieri costretti a lavorare nelle cave o nelle miniere. E' però importante sottolineare che a differenza di altre società, come quella greca o quella romana, il sistema di produzione dell'Egitto non era basato sulla schiavitù. Per le grandi costruzioni, come le piramidi e le altre opere pubbliche, a fianco degli schiavi lavorava anche una grande moltitudine di uomini liberi e di operai retribuiti.
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I contadini Gli antichi Egizi erano per lo più contadini. Vivevano nella Terra Nera, nei villaggi e nelle cittadine lungo le rive del Nilo. Costruivano le case con mattoni di fango. I più poveri abitavano in case di un’unica stanza, i più ricchi invece vivevano in ambiente più spaziosi. I contadini solitamente non possedevano i prodotti del raccolto, che venivano prelevati dall'amministrazione civile o militare. Erano lavoratori dipendenti pagati in natura che si occupavano delle terre del faraone o delle caste sacerdotali. Nei campi si coltivavano soprattutto cereali, ma anche lino, che sin dalla preistoria era utilizzato come fibra tessile. Vi erano poi distese di palme, fichi, sicomori, da cui veniva ricavato il legname, e di viti impiegate per la produzione del vino.
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Come vestivano L'uomo comune vestiva con un semplice perizoma, mentre la donna portava una veste liscia sorretta da due bretelle a seno scoperto. Gli operai portavano un grembiule di cuoio. La moda è però un aspetto molto variabile a seconda del periodo e delle condizioni sociali: gli abiti spesso si arricchivano di pieghettature o di complicate parrucche da cerimonia. Nelle classi agiate, il perizoma si accompagnava spesso a una larga camicia e a una specie di mantello.
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Come mangiavano La dieta di base della popolazione era molto semplice. Pane e birra erano il cibo e la bevanda più usate e costituivano anche la paga con cui i faraoni compensavano gli operai, dato che il denaro non esisteva. Pare che ci fossero circa trenta o quaranta tipi di pane con diverse forme, triangolare, rotonda ovale ecc, e ingredienti, orzo, farro, frumento. Si mangiava anche moltissimo pesce, sia d'acqua dolce che salata: carpe, pesci, muggini, anguille. Dall'allevamento e dalla caccia nelle paludi venivano anatre, oche piccioni, quaglie e pellicani con le relative uova. Si consumava poi carne suina e ovina, più raramente quella bovina. La carne era cucinata lessa, arrosto o allo spiedo. La dieta era integrata con latticini, verdura e frutta. Gli egizi consumavano tre pasti al giorno.
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Come studiavano La scuola egiziana fu fondata attorno al 2000 a.C. con lo scopo di formare giovani esperti da destinare alle funzioni amministrative dello Stato. Era una scuola rigida e poco permissiva, spesso venivano inflitte punizioni corporali. Le lezioni si svolgevano generalmente all'aperto. Gli alunni stavano accovacciati su stuoie intrecciate ed erano muniti di pennelli o cannucce e di cocci di terracotta sui quali scrivevano. Il giovane che voleva avere accesso ai più alti gradi dell'amministrazione doveva conoscere almeno una lingua straniera, così come chi voleva intraprendere con successo la carriera diplomatica doveva conoscere il babilonese. Importante era anche la preparazione fisica, curata mediante esercizi ginnici.
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A cosa credevano Gli antichi Egizi veneravano il faraone come un dio e adoravano molte divinità, sia maschili che femminili. Nei loro dipinti, dei e dee sono rappresentati in modi molto diversi. A volte sembrano uomini e donne comuni, a volte hanno l’aspetto di animali. Altre volte ancora sono metà uomini e metà bestie. Per onorare le divinità più importanti, gli Egizi costruirono templi enormi e maestosi.
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Gli dèi Gli antichi Egizi adoravano molte divinità. Sin dalla preistoria, le popolazioni che abitavano la valle del Nilo erano molto sensibili al sentimento religioso. Tra le divinità più diffuse c'erano il dio del Nilo, e quello del Grano, mentre tra gli animali sacri è da ricordare soprattutto lo scarabeo, usato spesso come amuleto portafortuna. I più importanti dèi erano Ra, Iside ed Osiride, Horus, Thot, Seth, Maat, Anubi, Ptah. Horus
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Ra Ra era Il dio Sole della mitologia egiziana. Considerato il padre di tutti i faraoni, ogni giorno guidava la sua barca solare attraverso i cieli, mentre di notte scompariva al di sotto della Terra. Durante il secondo regno Tebano fu identificato dai sacerdoti della città di Eliopoli con il dio Ammon, che divenne la divinità nazionale di tutto l'Egitto. Il dio Ra
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Iside Iside è una importante divinità egizia, figlia di Seb, il dio della terra, e di Nut, dea del cielo, sorella e sposa di Osiride e madre di Horus e di Anubi. Secondo la religione egizia è alleata di Osiride e lotta contro il fratello Seth difendendo il figlio Horus. Dopo che il dio Seth ha smembrato il corpo di Osiride, Iside lo ricompone e, con una cerimonia funebre, aiutata da Anubi, lo riporta in vita come sovrano dei defunti. Nacque così l’usanza della mummificazione presso gli Egizi.
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Osiride Il culto di Osiride, largamente diffuso in tutto l'Egitto, era il solo ad avere una precisa storia. Figlio del dio Terra Seb e della dea Cielo Nut, Osiride impersonificava la forza generatrice della terra e del Nilo, ed era lo sposo della sorella Iside con la quale aveva generato Horus e Anubi. In lotta con il fratello Seth, divinità spesso legata agli aspetti minacciosi della natura come la tempesta, il fulmine, o il vento del deserto, Osiride fu da lui fatto a pezzi. Mentre Seth perseguitava Horus, per la successione di Osiride, Iside ritrovò e ricompose il corpo del marito che riportò in vita come sovrano dei defunti.
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Horus Nella mitologia egiziana, divinità del sole nascente, figlio di Iside e Osiride, perseguitato dal dio Seth. E' rappresentato con una figura umana con la testa di sparviero. Cerimonia dedicata al dio Horus
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Thoth Il dio Thot, raffigurato con la testa di un ibis, era adorato specialmente ad Hermopolis. Considerato il sostituto notturno del Sole, era, tra l'altro, il giudice delle anime dei defunti, l'inventore dei geroglifici e l'autore di testi magici e sapienzali. Sposo di Maàt, fu l'arbitro della lotta tra Horus e Seth per la successione di Osiride.
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Seth Seth è rappresentato accanto ad animali come l'asino, il coccodrillo, l'ippopotamo o il maiale; talvolta è raffigurato come un uomo con la testa di cane. Nella mitologia religiosa egizia Seth è antagonista del fratello Osiride,che rappresenta l’ordine, l’armonia e il benessere. Seth, invece, è visto come un elemento negativo perché è legato alla violenza, all'aggressività e a fenomeni come il fulmine, la tempesta, il disordine e il male, la distruzione.
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Maat Divinità dell'antico Egitto, rappresentava la giustizia, la verità, l'ordine cosmico e conduceva le anime dei morti al tribunale di Osiride. Figlia di Ra e moglie di Thoth, nella mitologia egizia è rappresentata come una donna con una piuma di struzzo sul capo.
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Anubi Anubi , figlio di Iside e di Osiride, è il dio e la guida dei morti. Egli è rappresentato da una figura umana con la testa di sciacallo.
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Il dio Ptah Ptah era una divinità egizia considerata il padre degli altri dei. Raffigurato con volto umano, era adorato a Menfi e proteggeva gli operai e gli artigiani.
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L’Oltretomba Alla base della religione egizia c’era la fede nell’oltretomba, il luogo dove andavano le anime dopo la morte. Gli Egizi credevano che ogni persona fosse composta di tre parti. La prima parte era il corpo. La seconda era il Ka, l’energia vitale di una persona. La terza parte era il Ba, ciò che differenziava ogni persona da qualsiasi altra: era cioè la sua anima.
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La mummificazione Gli Egizi credevano che, al momento della morte, il ka e il ba lasciassero il corpo. Affinché il defunto potesse vivere nell’oltretomba, occorreva che il ka e il ba si unissero nuovamente. Il corpo era la casa del ka e del ba: per questa ragione gli Egizi non lasciavano che il corpo si disfacesse. Per salvare il corpo dalla distruzione, lo imbalsamavano, mummificandolo. I faraoni perciò si facevano costruire delle grandi piramidi.
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Le piramidi Le piramidi erano tombe faraoniche e sono caratteristiche della civiltà egizia. Una delle più antiche è la piramide a gradoni di Saqqara , formata da sei gradoni che si restringono andando verso l'alto. Le più imponenti e celebri sono le tre piramidi di Giza, sulla riva sinistra del Nilo: quelle di Cheope, di Chefren e di Micerino. La piramide di Saqqara
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Perché si chiama Egitto?
Il primo ad usare il nome Aigyptos fu il poeta greco Omero. Questa parola era la versione greca di "Hikuptah", termine che in babilonese indicava il tempio di Ptah a Menfi, noto come "Castello del Ka di Ptah". Gli antichi Egizi, invece, chiamavano il loro paese Kenet o Kemi, cioè “Terra nera", riferendosi alla feconda terra coperta dal nero limo lasciato dalle piene del Nilo. La zona desertica era invece chiamata Dashret, "la Terra rossa. Il paese era diviso in Alto e Basso Egitto, il primo rappresentato col simbolo del giunco e il secondo con quello dell'ape (oppure rispettivamente, con il loto e con il papiro). L'Alto Egitto comprendeva la Valle del Nilo da Assuan ad Heliopolis ( presso l'odierno Cairo). Il Basso Egitto, invece occupava tutta l'area del Delta del Nilo.
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Perché si chiamavano piramidi?
Nella parola piramide si può rintracciare la radice del termine "mer" che dovrebbe derivare dal verbo"iar" che significa innalzare. Lo storico greco Erodoto visitò l'Egitto tra il 460 e il 455 a.C. Nel suo libro "Storie" appare utilizzata per la prima volta la parola "piramide". Il termine serviva forse a designare un dolce greco che richiamava nella forma i monumenti funerari dei grandi faraoni della IV Dinastia.
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La scrittura geroglifica
Gli antichi Egizi scrivevano per mezzo di immagini. Il loro alfabeto non era formato da lettere, ma da disegni chiamati geroglifici (ovvero sacre incisioni), ciascuno dei quali aveva un significato compiuto Ma non sempre la figura si riferiva all’oggetto rappresentato. Alcuni geroglifici rappresentavano un suono e con più suoni si formavano le parole.
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