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PubblicatoGianpiero Mazzola Modificato 10 anni fa
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Piano di Recupero per il compendio di “Forte Marghera”
Mestre, 18 marzo 2013
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Il Piano di Recupero, attua le previsioni del PRG vigente per la Terraferma che destina le aree a Verde Pubblico Attrezzato (Vua). Prevede la realizzazione di un polo di promozione e produzione culturale. Orientato alla conservazione dell’identità del luogo, tutela del valore storico testimoniale ponendo particolare attenzione alle componenti ambientali di cui si caratterizza.
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Il perimetro di piano confina a nord con la zona residenziale del quartiere “villaggio San Marco”, ad est con il “parco San Giuliano”, a sud con il Parco scientifico tecnologico “Vega” e con la zona industriale di Porto Marghera, ad est con la zona per attrezzature economiche varie di via Torino e il Polo Universitario.
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ACCESSIBILITA’ Viale Vespucci Viale San Marco Via Forte Marghera
VIABILITA’ PRINCIPALE CANALI NAVIGABILI Via Torino FERMATA TRAM Nodo San Giuliano FERMATA FERROVIA - SFMR PERCORSI CICLABILI CANALI NAVIGABILI Via Martiri della Libertà
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LA STRUTTURA DEL FORTE L’impianto di forte Marghera è un classico esempio di fortificazione moderna. Si sviluppa secondo linee concentriche di difesa realizzate con terrapieni alti circa 6 metri e di profondità di circa 24 metri con le fondamenta verso l’acqua in pietra d’istria, separate da canali larghi circa 20 metri. E’ costituito da: Il RIDOTTO CENTRALE di forma pentagonale bastionata; la CINTA ESTERNA, seconda linea del fronte d’attacco, è costituita da una insula il cui contorno regolare è definito dai tre lati di un ideale pentagono bastionato ai vertici; la TERZA LINEA DIFENSIVA è identificata dalle tre LUNETTE poste all’estremità della fortezza. Si presenta con una diffusa vegetazione spontanea dove le piante si sono sviluppate naturalmente, fino a diventare l’habitat di molte specie botaniche che tendono a compromettere la leggibilità monumentale della struttura. Si caratterizza per la presenza di significativi edifici difensivi dell’impianto originario militare ottocentesco e di edifici meno importanti e costruttivamente più poveri, realizzati per dotare nel tempo, il forte di quelle strutture necessarie alle funzioni logistiche militari. LUNETTA XIV LUNETTA XIII CINTA ESTERNA LUNETTA XII RIDOTTO CENTRALE LUNETTA X Oggi diversi edifici per cause attribuibili alla vetustà, ai cedimenti del terreno ed eventi ambientali, si presentano con evidenti stati di degrado e di dissesto strutturale e con parziali crolli delle strutture e delle coperture.
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LA STRUTTURA DEL FORTE Insediamenti attività commerciali-interscambio
Lunetta XIV Lunetta XIII Cinta esterna Area verde incrocio via Forte Marghera Controguardia IX Lunetta XII Ridotto centrale Area verde a sud Controguardia IX Lunetta X Attività artigianali miste Isola ovest Controguardia XI Attività nautiche di rimessaggio Aree caratterizzate da naturalizzazione spontanea
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CASAMATTE – BLOCKHOUSE
I TIPI ARCHITTETONICI PONTE CINQUECENTESCO RISERVETTE CASAMATTE Manufatti di origine italiana, edificati nel periodo , costruiti in muratura di mattoni destinate alla protezione delle truppe dall’attacco nemico. Di dimensioni di 25.40m. di lunghezza, per m di larghezza ed altezza pari a 6m. Volumetricamente questi edifici si presentano con forme semplici, la cui muratura perimetrale è realizzata con mattoni, con aperture a feritoia e balconi di piccola dimensione sul lato da difendere, mentre il lato opposto presenta le porte di accessi; EDIFICIO N.1 è da considerarsi tra i manufatti di maggior pregio esistenti all’interno del forte, per la preesistenza del ponte cinquecentesco in mattoni a tre campate, dell’antico borgo medioevale di Marghera, sotto il quale scorrevano le acque del Marzenego. Il ponte costruito prima in legno ( ), fu realizzato, nel 1589, definitivamente in mattoni. CASAMATTE – BLOCKHOUSE PONTE CINQUECENTESCO POLVERIERA FRANCESE Manufatto di origine francese costruito durante l’edificazione del forte. Realizzato interamente in mattone lavorato faccia vista dalle dimensioni di 32.80m di lunghezza per 10 m. di larghezza, con un’altezza di 6m., POLVERIERA AUSTRIACA POLVERIERA FRANCESE POLVERIERA AUSTRIACA Magazzino progettato dai francesi di dimensioni di 32.80m. di lunghezza per 10m. di larghezza, con altezza di m. 6, risultava costruito solamente nelle sue fondazioni nel 1814 e veniva portato a termine dall’Amministrazione Austriaca nel 1836. Si diversifica dall’altra polveriera per la variante del portale, per la mancanza di rifiniture nelle pietre d’angolo dei muri e la maggior altezza delle murature laterali. CASERMA DIFENSIVA FRANCESE (sinistra) CASERME DIFENSIVE, realizzate dai FRANCESI, tra il 1806 ed il 1814, sono manufatti costruiti in muratura a volte in mattoni pieni per la protezione delle truppe e dei materiali dall’attacco del nemico, la cui copertura era prevista terrapienata per attutire la “botta di bomba”. Realizzate su fronte est-ovest verso la laguna, presentano dimensioni di m di lunghezza per 15 m di larghezza con un’altezza di 7.60 m., affiancate l’una all’atra, distribuiscono su due piani una serie di locali uguali collegati longitudinalmente e serviti da un vano scale centrale, i vani superiori erano previsti per ospitare la truppa, mentre quelli inferiori per deposito di materiale vario. Entrambe le caserme presentano balconi e porte solo nella facciata esposta verso la laguna, mentre nella facciata posteriore sono realizzate feritoie per le fuciliere con un raggio d’azione all’interno dell’opera fortificata, costituendo un vero e proprio muro difensivo, per poter consentire la difesa durante un’eventuale evacuazione del forte. CASERMA DIFENSIVA FRANCESE (destra)
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EDIFICI CON GRAVE STATO DI CONSERVAZIONE
Edificio n. 29 Edificio n. 29 Edificio n. 29 Edificio n. 29 37 Edificio n. 9 Edificio n. 20 Edificio n. 20 19 29 5 9 20 Edificio n. 19 Edificio n. 19 Edificio n. 9 Edificio n. 9 Edificio n. 5 Edificio n. 5 Edificio n. 37 Edificio n. 37
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OBIETTIVI TUTELARE E VALORIZZARE IL PATRIMONIO ARCHITETTONICO DEFINIRE MODALITÀ DI INTERVENTO SOSTENIBILE CON IL GRADO DI TRASFORMABILITÀ DEGLI EDIFICI GARANTIRE DESTINAZIONI D’USO INSEDIABILI COMPATIBILI CON GLI INTERVENTI CONSENTITI PER CIASCUN EDIFICIO E CON LA VALENZA AMBIENTALE DEL SITO ANALISI RAPPRESENTARE SINTETICAMENTE: IL RUOLO DEGLI EDIFICI RISPETTO ALLA STRUTTURA MILITARE LA CONSISTENZA DEGLI EDIFICI LO STATO DI DEGRADO MATERIALE LO STATO DI DISSESTO STRUTTURALE ATTIVITÀ SONO STATE RACCOLTE UNA SERIE DI INFORMAZIONI STORICO - DIMENSIONALE DIRETTAMENTE SUL CAMPO, ED ORGANIZZATE IN TEMI OMOGENEI AL FINE DI CONSENTIRNE IL CONFRONTO E LA VALUTAZIONE.
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ANALISI DEGLI MANUFATTI
Ognuno dei 78 manufatti all’interno dell’ambito del Piano di Recupero del Forte Marghera è stato schedato, seguendo gli stessi criteri, e per ciascuno sono state compilate 4 schede: SCHEDA 1 – analisi dello stato di fatto SCHEDA 2A – analisi delle componenti costruttive SCHEDA 2B – analisi dello stato di degrado SCHEDA 3 – modalità di intervento
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SCHEDA 1 ANALISI
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PROBLEMATICHE Riscontro di aree inquinate;
Il verde nel costituire una significativa risorsa ambientale, si presenta come una diffusa vegetazione di specie autoctone sviluppatesi spontaneamente, che in parte compromettono la leggibilità della fortificazione, la conservazione degli edifici e la fruizione degli spazi liberi. Deterioramento dei canali per la mancata manutenzione dei tracciati, delle rive, e per l’assenza della periodica pulizia delle acque e dei letti, che hanno creato sacche stagnanti e acque inquinate con una ridotta percorribilità. L’insediamento di numerose attività economiche lungo i canali e nelle zone periferiche a contatto con la città, che creano una barriera che limita le connessioni con il Parco, sia sul piano funzionale che paesaggistico – ambientale.
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IL PIANO PREVEDE Di attribuire alle strutture del forte funzioni atte a realizzare un polo di produzione e promozione culturale inserito all’interno di un significativo Parco Urbano ricco di servizi; Un’accessibilità urbana e metropolitana sostenibile con il collegamenti alla linea del tram di Viale San Marco con Venezia e Stazione di Mestre e piste ciclabili; Il rafforzamento di un’offerta culturale di eccellenza assieme al Museo del novecento “M9”, all’università di via Torino e al parco di San Giuliano; Favorire la sostenibilità economica e finanziaria attraverso l’inserimento di funzioni compatibili con il grado di trasformabilità degli edifici, e l’eventuale utilizzo di aree limitrofe per le funzioni meno compatibili con un inserimento all’interno del Forte.
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AMBITI A VERDE RINATURALIZZATI
AMBITO DI RISTRUTTURAZIONE E RIGENERAZIONE PER SERVIZI DI CONNESSIONE URBANA E TERRITORIALE AMBITI A VERDE RINATURALIZZATI AMBITO DI POSSIBILE RISTRUTTURAZIONE E RIGENERAZIONE FUNZIONALE AMBITI A VERDE RINATURALIZZATI AMBITI A VERDE RINATURALIZZATI AMBITO DI MASSIMA TUTELA E CONSERVAZIONE AMBITI A VERDE RINATURALIZZATI
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1a – Ambito di massima tutela e conservazione
SPAZI DESTINATI AD ATTIVITA’ DI PRODUZIONE E PROMOZIONE CULTURALE St = mq (17,80 %) Sp = mq Ut = 0,12 1c 1g 1b - Ambito di ristrutturazione e rigenerazione funzionale SPAZI DESTINATI AD ATTIVITA’ DI PRODUZIONE E PROMOZIONE CULTURALE E SERVIZI ALLE ATTIVITA’ CULTURALI (Strutture commerciali, direzionali, ricettive e di ristorazione) St = mq (23,64 %) Sp = mq Ut = 0,09 1e 1c – Ambito di ristrutturazione a servizi per le connessioni urbane e territoriali SPAZI DESTINATI A SERVIZI PER LE CONNESSIONI URBANE E TERRITORIALI (Servizi privati alle persone e parcheggi) St = mq (11,31 %) Sp esistente = mq - Sp max 2500mq 1d 1e 1a 1f 1b 1f – Ambito per attività nautiche e di rimessaggio SPAZI DESTINATI A SERVIZI PER LE CONNESSIONI URBANE E TERRITORIALI (Darsene e approdi attrezzati) St = mq (2,06 %) Sp = 296 mq Ut = 0,03 2b 1e 1e 1e 1d – Ambito ad oasi e bosco urbano 1e – Ambiti a verde di rinaturalizzazione 1f – Ambiti a verde di rinaturalizzazione 1g – Oasi e bosco urbano St = mq (45,19 %) 2b Area Sud – Ambito di rigenerazione funzionale e riqualificazione ambientale ATTIVITA’ NAUTICHE E DI RIMESSAGGIO. Edificabilità massima pari a quella legittimata.
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