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Profilo Educativo, Culturale e Professionale del I° Ciclo

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Presentazione sul tema: "Profilo Educativo, Culturale e Professionale del I° Ciclo"— Transcript della presentazione:

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2 Profilo Educativo, Culturale e Professionale del I° Ciclo
Scuola Primaria INDICAZIONI NAZ. per i Piani di Studio Personalizzati 1° 2° 3° 4° 5° Scuola Sec. 1° Grado INDICAZIONI NAZ. per i Piani di Studio Personalizzati 1° 2° 3° Scuola dell’Infanzia INDICAZIONI NAZ. per i Piani delle Attività Educative Personalizzate PRESCRIZIONI RIFLESSIONI organizzate sulla esperienza DISCIPLINE DISCIPLINE ORIENTAMENTI RACCOMANDAZIONI ATTUATIVE organizzano le attività educative per CAMPI di ESPERIENZA RACCOMANDAZIONI ATTUATIVE RACCOMANDAZIONI ATTUATIVE 2

3 INDICAZIONI NAZIONALI Progetti, moduli, discipline e attività
Profilo Educativo, Culturale e Professionale del II° Ciclo (con le opportune integrazioni per i Licei che si concludono non a 18 ma a 19 anni) Istituti di Istruzione e Formazione Professionale regionali con LIVELLI ESSENZIALI DI PRESTAZIONE stabiliti dallo Stato per la definizione delle Indicazioni regionali dei Piani di Studio Personalizzati anni 1° - 2° 3° qualifica professionale 1° - 2° 3° - 4° diploma professionale 1° - 2° 3° - 4° 5° diploma professionale 1° - 2° 3° - 4° 5° - 6° diploma professionale superiore 1° - 2° - 3° - 4° 5°- 6° 7° diploma professionale superiore Licei (a legislazione esclusiva dello Stato per le “norme generali”; a legislazione concorrente con le Regioni per l’organizzazione, la gestione e la distribuzione territoriale) INDICAZIONI NAZIONALI per i Piani di Studio Personalizzati anni 1°-2° 3°-4° 5° Discipline, attività Progetti, moduli, discipline e attività Le Indicazioni nazionali sono accompagnate da Raccomandazioni (con le linee di intervento) 3

4 Profilo Educativo, Culturale e Professionale
Il Profilo Educativo, Culturale e Professionale esplicita ciò che gli studenti, alla fine del corso di studi, devono sapere (le conoscenze disciplinari interdisciplinari) e fare (le abilità operative o professionali) per essere l’uomo e il cittadino che è giusto attendersi alla fine del 1° e 2° ciclo. Il Profilo mette in luce come la dimensione culturale (il sapere) e quella professionale (il fare) siano occasioni e strumenti inscindibili per la crescita educativa personale (per l’essere di ciascuno) . 4

5 Profilo Educativo, Culturale e Professionale
DELLO STUDENTE alla fine del primo e del secondo ciclo Per promuovere le competenze attese nel Profilo, la riforma affida all’autonomia delle istituzioni scolastiche la responsabilità di armonizzare il contributo fornito dagli apprendimenti formali, non formali e informali; per questo, la scuola ha a disposizione un orario minimo (891 ore annuali) e massimo (1330) per le attività educative e didattiche, che può dosare in base alla ricchezza degli apprendimenti non formali e informali acquisiti dagli allievi APPRENDIMENTI FORMALI (sono quelli intenzionali e sistematici organizzati dalle e nelle Unità di apprendimento scolastiche, che vanno a comporre i Piani di studio personalizzati) APPRENDIMENTI NON FORMALI (sono quelli che si acquisiscono nei luoghi di lavoro, a contatto con i mass media, internet, musei, iniziative culturali del territorio ecc.) APPRENDIMENTI INFORMALI (sono quelli appresi spontaneamente, senza intenzionalità organizzate, in famiglia, nei gruppi di pari, di volontariato ecc.) 4bis

6 Come si arriva al Profilo Educativo,
Culturale e Professionale dello studente INDICAZIONI NAZIONALI LABORATORI EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA CIVILE DISCIPLINE (CONOSCENZE ED ABILITA’) Attività educative e didattiche per gruppi classe e gruppi di livello, di compito ed elettivi che superano la tradizionale ‘lezione frontale’ monodisciplinare e che integrano azione e riflessione, teoria e pratica, affettività e razionalità, relazionalità e soggettività cittadinanza e sviluppo, stradale, ambientale, salute, alimentare, affettività Obiettivi specifici di apprendimento Profilo Educativo, Culturale e Professionale dello studente alla fine del 1° e 2° ciclo Docente tutor (che nei primi tre anni della scuola primaria segue il gruppo classe per non meno di 18 ore settimanali) UNITÀ DI APPRENDIMENTO Obiettivi formativi con relativi standard di apprendimento, contenuti, metodi, verifiche Docente coordinatore dell’équipe pedagogica PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI RISORSE PROFESSIONALI PORTFOLIO DELLE COMPETENZE PERSONALI 5 PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

7 PIANI DI STUDIO PERSONALIZZATI
SCUOLA dell’INFANZIA Offerta formativa da un minimo di 875 ad un massimo di 1700 ore annuali in base a: esigenze delle famiglie condizioni socio- ambientali convenzioni con enti territoriali SCUOLA PRIMARIA Offerta formativa OBBLIGATORIA di 891 h. annuali e attività opzionali facoltative fino a 99 ore annuali previste dal Piano dell’Offerta Formativa (più 330 ore di mensa e dopo mensa) SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Offerta formativa OBBLIGATORIA di 891 h. annuali e attività opzionali facoltative fino a 198 ore annuali previste dal Piano dell’Offerta Formativa (più 231 ore di mensa e dopo mensa) 6

8 Dai Programmi ai Piani di studio Personalizzati Programmi (ieri): i docenti devono applicare uniformemente le disposizioni dettate dal Centro Curricoli (oggi): il Centro detta i vincoli nazionali (compreso ciò che gli allievi devono sapere e saper fare alla fine di un ciclo di studi); i docenti progettano l’attuazione dell’offerta formativa nella realtà concreta di una scuola e di una classe nel rispetto di tali vincoli Piani di Studio Personalizzati (domani): come nei Curricoli, ma i docenti progettano l’attuazione dell’offerta formativa, tenendo conto della realtà personale (attitudini, misconoscenze, contesto socio-familiare ecc.) di ciascun allievo e delle scelte educative delle famiglie (ruolo del docente coordinatore-tutor). 7

9 INDICAZIONI NAZIONALI RACCOMANDAZIONI ATTUATIVE
Scuola dell’infanzia INDICAZIONI NAZIONALI CON OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO E CON OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO RACCOMANDAZIONI ATTUATIVE OBIETTIVI FORMATIVI organizzati per campi d’esperienza: Il corpo e movimento I discorsi e le parole Lo spazio, l’ordine, la misura Le cose, il tempo e la natura Messaggi e forme di comunicazione Il sé e l’altro 8

10 Con la riforma Situazione attuale Scuola dell’infanzia
Ogni scuola predispone un’offerta formativa da un minimo di 875 ad un massimo di 1700 ore, a seconda del proprio progetto educativo, tenuto conto delle richieste delle famiglie. I genitori scelgono al momento dell’iscrizione. L’Offerta Formativa della scuola garantisce la valenza educativa di tutte le modalità organizzative previste tra il ma. Revisione degli Orientamenti del 1991 (anche per considerare i problemi pedagogici dell’anticipo). Situazione attuale Le scuole sono obbligate a offrire 1300 ore, con la possibilità di giungere a 1600 e, in alcuni casi sperimentali, a 1800 su richiesta delle famiglie. 9

11 INDICAZIONI NAZIONALI OBIETTIVI FORMATIVI
Scuola Primaria INDICAZIONI NAZIONALI CON OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO E CON OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO RACCOMANDAZIONI ATTUATIVE OBIETTIVI FORMATIVI Cl. 1ª 2ª 3ª ordinati per riflessioni organizzate sull’esperienza Cl. 4 ª 5 ª ordinati per Unità di Apprendimento disciplinari e interdisciplinari attraverso le quali si affronta anche l’Educazione alla Convivenza civile (educazione alla cittadinanza e allo sviluppo, stradale, ambientale, alla salute, alimentare, dell’affettività) 10

12 Convivenza civile e discipline nella Scuola Primaria
Educazione alla convivenza civile (trasversale alle discipline e attraverso discipline) Ed. alla Convivenza civile e allo sviluppo Ed. stradale Ed. ambientale Ed. alla salute Ed. alimentare Ed. dell’affettività Discipline (utilizzando la didattica laboratoriale in gruppo classe o in gruppi classe/interclasse di livello, di compito, elettivi) Religione cattolica Italiano Inglese Storia Geografia Matematica Scienze Tecnologia e informatica Musica Arte ed immagine Scienze motorie e sportive 11

13 La didattica laboratoriale e i Laboratori
Permette di far passare la situazione di insegnamento/apprendimento di TUTTE le discipline dall’auditorium al laboratorium sia nel gruppo classe, sia nei Gruppi di livello, compito, elezione, creando ambienti di apprendimento adatti e significativi per gli allievi. I Laboratori opzionali-facoltativi Utilizzano spazi attrezzati per realizzare, ad esempio, Attività informatiche Attività espressive (teatro, danza, musica, mimo,…) Attività linguistiche (inglese, italiano, …) Attività di progettazione (bricolage, giardinaggio, cura dei beni ambientali, …) Attività motorie e sportive Larsa (Laboratori di Approfondimento, Recupero e Sviluppo degli Apprendimenti) 12

14 Scuola Primaria riformata
Inglese, tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic) e attività motorie e sportive. Sono previste 891 h. annuali obbligatorie e attività opzionali facoltative fino a 99 h. annuali previste dal Piano dell’Offerta Formativa (si possono svolgere anche su cinque giorni settimanali, nel qual caso, con l’aggiunta della mensa si ha la formula «a tempo pieno»). Tutti i docenti possono essere responsabili di Laboratorio, secondo la logica del laboratorium anziché quella dell’auditorium. Uno di loro svolge funzioni di tutor. Il docente tutor (con orario di non meno di 18 ore con il Gruppo classe in I, II e III) e gli altri docenti (con il tutor che è anche responsabile del coordinamento dei colleghi) svolgono attività laboratoriali con Gruppi classe e Gruppi di livello, di compito e elettivi su tutte e cinque le classi. 13

15 Scuola elementare tradizionale
Il 30% degli allievi apprende già dal 2° anno (e l’80% negli anni successivi) una lingua comunitaria tra inglese, francese, tedesco e spagnolo a seconda delle disponibilità dei docenti Tecnologie della comunicazione (Tic) e attività motorie e sportive sono “sperimentali” Orari: 27-30 Le attività di Laboratorio sono possibili soltanto in alcune sperimentazioni. E’ generalizzata l’organizzazione didattica per modulo: tre docenti su due classi, a cui si aggiungono i docenti di religione cattolica, lingua comunitaria e di sostegno. La classe a tempo pieno funziona con 2 insegnanti titolari, più l’insegnante di religione cattolica, più quello di lingua comunitaria e, eventualmente, quello di sostegno. 14

16 Convivenza civile e discipline nella scuola Secondaria 1°grado
Educazione alla convivenza civile (trasversale alle discipline e attraverso discipline) Ed. alla Convivenza civile e allo sviluppo Ed. stradale Ed. ambientale Ed. alla salute Ed. alimentare Ed. dell’affettività Discipline (utilizzando la didattica laboratoriale disciplinare e interdisciplinare in gruppo classe e in gruppi classe/interclasse di livello, di compito, elettivi) Religione cattolica Italiano Inglese Seconda Lingua comunitaria Storia Geografia Matematica Scienze Tecnologia Informatica Musica Arte ed immagine Scienze motorie e sportive 15

17 Scuola secondaria di I grado riformata
Profilo e obiettivi specifici di apprendimento obbligatori per tutti Due lingue comunitarie e attività informatiche per tutti Per promuovere questi risultati è disponibile: un percorso obbligatorio per tutti di 891ore annuali e un percorso opzionale facoltativo organizzato in base alle necessità di apprendimento su moduli fino a 198 h. annuali Il percorso obbligatorio comprende sia attività laboratoriali di gruppo classe sia attività laboratoriali per gruppi di livello, di compito ed elettivi Il percorso opzionale facoltativo si svolge per gruppi (di livello, di compito, elettivi ) nei Laboratori L’equilibrio tra i due percorsi per ogni allievo è governato dal coordinatore-tutor , insieme al team docente e alla famiglia e all’allievo stesso, nel Piano di Studio Personalizzato 16

18 Il percorso didattico è previsto per classi
Scuola secondaria di I grado attuale Non esiste una precisa definizione dei risultati finali di apprendimento attesi Orario annuale: 990 h. pari a 30 ore settimanali; nel 30% dei casi si sale a 1089 h. pari a 33 h. settimanali e nel 28% a 1188 h. pari a 36 ore settimanali Solo nel 30% dei casi si studia sperimentalmente una seconda lingua comunitaria e solo nel 35% dei casi si praticano attività informatiche Il percorso didattico è previsto per classi Non esiste la figura del tutor 17

19 PERCORSO OBBLIGATORIO (891 annuali)
Sistema dei Licei PERCORSO OBBLIGATORIO (891 annuali) PERCORSO OPZIONALE FACOLTATIVO (fino a 198 ore annuali) Licei: Artistico Classico Delle scienze umane Economico Linguistico Musicale e coreutico Scientifico Tecnologico 18

20 AREE Istituti dell’istruzione e della formazione professionale
Definizione da parte del Miur del Profilo educativo, culturale e professionale per la conclusione del II ciclo, con relativa indicazione dei LIVELLI ESSENZIALI DI PRESTAZIONE da seguire per la definizione delle Indicazioni Regionali per i Piani di Studio STANDARD MINIMI FORMATIVI ovvero un’indicazione della misura e dei livelli di accettabilità dei Lep (stabiliti d’intesa tra Stato e Regioni) INDICAZIONI per l’istruzione e la formazione professionale: stabiliti dalle Regioni AREE Agricola/ambientale Industriale Servizi Sanitaria 19

21 Numero complessivo di ore di lezione per gli studenti dai 12 ai 14 anni (3 anni di scuola secondaria di 1° grado). Dati 1999 20 Fonte: OCSE, 2001

22 Ore di lezione nella Ue L’Ocse, calcolando 30 minuti di ricreazione giornaliera (3 ore la settimana, 99 ore annue) ed escludendo le attività facoltative, informa che le ore annuali di lezione sono: a) per i fanciulli di 7 anni (scuola primaria): poco oltre le 800 in Spagna, Belgio, Francia, Irlanda, Inghilterra; ore distribuite dalle scuole in nove anni, ovvero 740 annue, in Svezia; poco meno di 600 in Grecia, Finlandia, Irlanda del Nord e Norvegia; di poco superiore alle 500 nei paesi in pre-adesione all’Ue; da noi sono 792 in 1° e 891 in 2°seconda; b) per i fanciulli di 10 anni (scuola primaria), negli stessi Paesi citati e con la stessa graduatoria, si ha di solito un aumento che va da 50 a 100 ore annue; c) per i preadolescenti (scuola secondaria di I grado): 1000 ore circa in Irlanda, Paesi Bassi, Scozia e Liechtenstein; poco meno di 850 in Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Grecia; 800 circa in Danimarca, Germania, Islanda; 700 in Ungheria e Repubblica Slovacca; da noi sono 891, che diventano 990 con la sperimentazione della seconda lingua (il 30%) e 1088 nel tempo prolungato (28%) . d) per gli adolescenti (scuola secondaria di II grado): 1045 Scozia, 1002 in Irlanda, 1000 Olanda, 960 Austria, 957 Francia, 950 Inghilterra e Galles, 930 Spagna, 900 Danimarca e Liechtenstein, 855 Irlanda del Nord, 849 Belgio, 846 Germania, 812 Finlandia, 788 Grecia, 712 Svezia, 613 Portogallo, nei Paesi in preadesione la media è di 858; da noi va da 891 nei Licei a 1221 negli Istituti Professionali 21

23 Principali innovazioni didattiche e organizzative. 1
Progettare l’Unità di apprendimento OBIETTIVI FORMATIVI adatti e significativi per i singoli allievi definiti anche con gli standard di apprendimento relativi a conoscenze e abilità PECUP attività ALLIEVI IND.NAZ. UNITA’ DI APPRENDIMENTO metodi Soluzioni organizzative Modalità di verifica POF COMPETENZE DEGLI ALLIEVI 22

24 Principali innovazioni didattiche e organizzative. 2
Coordinatore-tutor Un docente dell’équipe pedagogica di ogni gruppo classe si incarica di coordinare l’azione didattica dei colleghi e di accompagnare ogni allievo per l’intera durata dei diversi gradi di scuola nella costruzione di Piani di Studio Personalizzati (in collaborazione con la famiglia). Come tutor, svolge nei confronti degli studenti funzioni costanti di counselling, coaching e holding 23

25 Principali innovazioni didattiche e organizzative. 3
La dinamica gruppi-classe e gruppi di livello, di compito o elettivi di classe o di interclasse La classe con allievi di pari età è positiva, ma penalizza le punte estreme: i migliori e i peggiori. Bisogna quindi prevedere una modalità di lavoro che si svolga anche per gruppi di livello, di compito o elettivi. Per questo la riforma istituzionalizza, accanto al Laboratorio del gruppo classe, la formula dei Laboratori che servono gruppi di allievi, raccolti per classe/interclasse o, nei casi in cui sia possibile e gradito, per rete territoriale. 24

26 Principali innovazioni didattiche e organizzative. 4
L’educazione e le ‘educazioni’ Dalla Scuola dell’Infanzia a tutto il secondo ciclo diventa centrale la domanda sul senso del vivere e sul dover essere come condizione dei comportamenti. Dalla scuola dell’infanzia al Secondo Ciclo si prevede, inoltre, l’impiego unitario delle attività didattiche e dell’insegnamento delle discipline per l’educazione alla Convivenza civile (alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare, all’affettività) 25

27 Principali innovazioni didattiche e organizzative. 5
Convivenza civile L’educazione alla Convivenza civile assume un ruolo centrale. È riferita alla convivenza da promuovere: - nelle relazioni personali, nella dimensione locale, nella dimensione nazionale, nello spazio europeo - in tema di educazione dell’affettività, ambientale, alla salute, alimentare, stradale e alla cittadinanza A questo scopo, adopera sia le discipline sia le altre attività educative di classe, di scuola e di territorio. È lo sbocco del Piano degli Studi Personalizzato 26

28 Principali innovazioni didattiche e organizzative. 6
Potenziamento dell’insegnamento della lingua italiana e delle sue radici classiche e locali È indispensabile insegnare compiutamente la grammatica entro i 16 anni d’età. La lingua italiana va vista, inoltre, sia nella sua prospettiva pragmatica sia in quella estetico-letteraria. Rilievo assumono le radici latine della nostra lingua e i suoi scambi storici con i diversi idiomi del Paese. 27

29 Principali innovazioni didattiche e organizzative. 7
Insegnamento della storia Situazione attuale: insegnamento cronologico ripetuto per tre volte (elementari, medie, superiori) Secondo la legge 30/2000: insegnamento cronologico in un solo ciclo dai 10 ai 15 anni; dai 15 ai 18 anni, solo insegnamento tematico (privilegiando il ‘900) Con la riforma: insegnamento cronologico ripetuto due volte (dai 9 ai 14 anni e dai 14 ai 18/19) secondo livelli diversi di approfondimento e con differenti metodologie. 28

30 Principali innovazioni didattiche e organizzative. 8
Potenziamento dell’insegnamento della matematica e delle scienze Dalla matematica “meccanica” (applicazione di regole) alla matematica come strumento di conoscenza della realtà. Dalla matematica degli esercizi alla matematica del problem solving. Tutto questo comporta una valorizzazione dell’insegnamento della geometria, oggi trascurato. 29

31 Principali innovazioni didattiche e organizzative. 9
Arte, musica e sport Distribuzione delle competenze artistiche, musicali e sportive richieste agli studenti dai 3 ai 18/19 anni, contro l’attuale che va dai 3 ai 14 anni. 30

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