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LA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI NEL DIRITTO INTERNAZIONALE 1.

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Presentazione sul tema: "LA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI NEL DIRITTO INTERNAZIONALE 1."— Transcript della presentazione:

1 LA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI NEL DIRITTO INTERNAZIONALE 1

2 La Questione Scientifica (1) 2

3 La Questione Scientifica (2) 3

4 Effetti, conseguenze e impatti (1) Effetti: variazioni di temperatura: + 2°C entro il 2025 o + 4°C / 5,8°C entro il 2100 Effetti: variazioni di temperatura: + 2°C entro il 2025 o + 4°C / 5,8°C entro il 2100 Conseguenze: Conseguenze: –Aumento dellumidità nellatmosfera –Riduzione delle piogge complessive –Incremento di eventi climatici estremi –Aumento dellaridità e della desertificazione –Scioglimento dei ghiacci e delle nevi (soprattutto ai poli) (in certe zone riduzione già nellordine dei 2/3) 4

5 Effetti, conseguenze e impatti (2) Impatti: Impatti: –Riduzione delle riserve di acqua dolce, potabile e per lagricoltura (in certe zone riduzione del 40-60%) –Innalzamento dei mari (da 20 a 88 cm entro il 2100) con pericolo di immersione di isole e coste –Danni da fenomeni meteorologici estremi –Riduzione del PIL complessivo –Esasperazione delle difficoltà delle popolazioni più vulnerabili –Possibile impatto sulla sicurezza internazionale (fenomeno dei c.d. eco-refugees) 5

6 Come combattere il c.d. effetto serra Ridurre in termini quantitativi emissioni di gas climalteranti Ridurre in termini quantitativi emissioni di gas climalteranti Anidride carbonica - Carbon dioxide (CO ) 2Anidride carbonica - Carbon dioxide (CO ) 2 Metano - Methane (CH ) 4Metano - Methane (CH ) 4 Ossido nitrico - Nitrous oxide (N O) 2Ossido nitrico - Nitrous oxide (N O) 2 Idrofluorocarburi - Hydrofluorocarbons (HFCs)Idrofluorocarburi - Hydrofluorocarbons (HFCs) Perfluorocarburi - Perfluorocarbons (PFCs)Perfluorocarburi - Perfluorocarbons (PFCs) Esafluoruro di zolfo - Sulphur hexafluoride (SF )Esafluoruro di zolfo - Sulphur hexafluoride (SF ) Aumentare lefficienza energetica (energie rinnovabili) Aumentare lefficienza energetica (energie rinnovabili) Aumentare gli assorbitori o sinks (es. foreste) Aumentare gli assorbitori o sinks (es. foreste) Disciplinare ladattamento agli impatti negativi dei cambiamenti climatici Disciplinare ladattamento agli impatti negativi dei cambiamenti climatici 6

7 Difficoltà nella gestione del problema enormi implicazioni economiche enormi implicazioni economiche problemi scientifici (principio o approccio precauzionale) problemi scientifici (principio o approccio precauzionale) difficoltà pratiche (necessità di agire su tutti i settori con approccio integrato) difficoltà pratiche (necessità di agire su tutti i settori con approccio integrato) 7

8 La reazione del diritto internazionale: il regime giuridico internazionale sui cambiamenti climatici 1988 Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) (UNEP WMO) 1988 Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) (UNEP WMO) 1988 UNGA Ris 43/53 e 1989 Ris 44/207:climate change is a common concern of mankind 1988 UNGA Ris 43/53 e 1989 Ris 44/207:climate change is a common concern of mankind Convenzione Quadro sui cambiamenti climatici (aperta alla firma a Rio, 4/6/1992; i.v. 21/3/1994) Convenzione Quadro sui cambiamenti climatici (aperta alla firma a Rio, 4/6/1992; i.v. 21/3/1994) Protocollo di Kyoto (adottato alla COP3 l11/12/1997, i.v. 16/2/2005) Protocollo di Kyoto (adottato alla COP3 l11/12/1997, i.v. 16/2/2005) 8

9 Interessi e attori coinvolti Partecipazione globale Partecipazione globale GeograficamenteGeograficamente Dal punto di vista degli interessiDal punto di vista degli interessi Complessità politiche e alleanze: Complessità politiche e alleanze: Paesi sviluppati / Paesi in via di sviluppo (G 77) – principio delle responsabilità comuni ma differenziatePaesi sviluppati / Paesi in via di sviluppo (G 77) – principio delle responsabilità comuni ma differenziate Altre alleanze molto articolate e trasversaliAltre alleanze molto articolate e trasversali Istituzionalizzate (EU) Istituzionalizzate (EU) Alleanze su specifici problemi Alleanze su specifici problemi adattamento e strong commitments (Alliance of Small Islands Developing States – AOSIS - e Stati africani)adattamento e strong commitments (Alliance of Small Islands Developing States – AOSIS - e Stati africani) sviluppo economico (grandi Paesi in via di sviluppo come India, Cina o Brasile)sviluppo economico (grandi Paesi in via di sviluppo come India, Cina o Brasile) sinks (foreste) (Brasile, Malaysia)sinks (foreste) (Brasile, Malaysia) Risorse petrolifere (OPEC / USA)Risorse petrolifere (OPEC / USA) 9

10 La Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) (1) Convenzione Quadro quadro generale di riferimento per sviluppi futuri attraverso ladozione di Protocolli Convenzione Quadro quadro generale di riferimento per sviluppi futuri attraverso ladozione di Protocolli Principi guida (Preambolo e articolo 3) Principi guida (Preambolo e articolo 3) Atmosfera Common concern of humankind Atmosfera Common concern of humankind Principio di cooperazione Principio di cooperazione Equità: Equità: Responsabilità comuni ma differenziate Responsabilità comuni ma differenziate Generazioni future Generazioni future Principio/approccio precauzionale Principio/approccio precauzionale Sviluppo sostenibile Sviluppo sostenibile Creazione della struttura istituzionale Creazione della struttura istituzionale COP COP Segretariato (www.unfccc.int ) Segretariato (www.unfccc.int ) organi sussidiari organi sussidiari Meccanismo finanziario Global Environmental Facility (GEF) Meccanismo finanziario Global Environmental Facility (GEF) 10

11 La UNFCCC (2) Obblighi generali per tutti gli Stati (inventariare le emissioni, creare programmi per la riduzione, sviluppo di tecnologie, educazione, programmi di adattamento …) – Art. 4 par. 1 Obblighi generali per tutti gli Stati (inventariare le emissioni, creare programmi per la riduzione, sviluppo di tecnologie, educazione, programmi di adattamento …) – Art. 4 par. 1 Obbligo generale di stabilizzazione delle emissioni ai livelli del 1990 entro il 2000 solo per Paesi Annex I (Paesi sviluppati dellOCSE e con economie in transizione) (Art. 4 par. 2 a – b) Obbligo generale di stabilizzazione delle emissioni ai livelli del 1990 entro il 2000 solo per Paesi Annex I (Paesi sviluppati dellOCSE e con economie in transizione) (Art. 4 par. 2 a – b) Obblighi per i Paesi Annex II (Paesi più sviluppati) di fornire assistenza finanziaria e tecnologica ai Paesi in via di sviluppo (art. 4 par. 3 e ss.) Obblighi per i Paesi Annex II (Paesi più sviluppati) di fornire assistenza finanziaria e tecnologica ai Paesi in via di sviluppo (art. 4 par. 3 e ss.) Il rispetto degli obblighi dei PVS dipende dal finanziamento dei Paesi sviluppati (art 4 par 7) Il rispetto degli obblighi dei PVS dipende dal finanziamento dei Paesi sviluppati (art 4 par 7) 11

12 Il Protocollo di Kyoto Adottato alla COP3 a Kyoto nel 1997, in vigore dal 16/2/2005 ex art. 25 del Protocollo Adottato alla COP3 a Kyoto nel 1997, in vigore dal 16/2/2005 ex art. 25 del Protocollo 191 Stati parte + 1 Organizzazione Internazionale (la UE), pari al 63,7% delle emissioni 191 Stati parte + 1 Organizzazione Internazionale (la UE), pari al 63,7% delle emissioni Il Canada lo ha denunciato con effetto dal 15/12/2012 Il Canada lo ha denunciato con effetto dal 15/12/2012 Obblighi per Paesi industrializzati (Annex I) (nessun obbligo di riduzione per i PVS): Obblighi per Paesi industrializzati (Annex I) (nessun obbligo di riduzione per i PVS): obblighi di adottare policies and measures secondo le proprie capacità (art. 2) obblighi di adottare policies and measures secondo le proprie capacità (art. 2) Obblighi di riduzione delle emissioni (art. 3) Obblighi di riduzione delle emissioni (art. 3) Target collettivo + Target individuale per Paese Target collettivo + Target individuale per Paese Flessibilità sull anno base per Paesi EIT Flessibilità sull anno base per Paesi EIT Meccanismi di flessibilità per raggiungere gli obiettivi di riduzione Meccanismi di flessibilità per raggiungere gli obiettivi di riduzione Obblighi di finanziamento e assistenza ai PVS solo per Paesi più sviluppati (Annex II) (art. 11) Obblighi di finanziamento e assistenza ai PVS solo per Paesi più sviluppati (Annex II) (art. 11) 12

13 I Target di riduzione delle emissioni (targets and timetables) Art. 3 par. 1: The Parties included in Annex I shall, individually or jointly, ensure that their aggregate anthropogenic carbon dioxide equivalent emissions of the greenhouse gases listed in Annex A do not exceed their assigned amounts, calculated pursuant to their quantified emission limitation and reduction commitments inscribed in Annex B and in accordance with the provisions of this Article, with a view to reducing their overall emissions of such gases by at least 5 per cent below 1990 levels in the commitment period 2008 to 2012. 13

14 I Target di riduzione delle emissioni (2) Obiettivi di riduzione solo per Stati industrializzati (The Parties included in Annex I …) Obiettivi di riduzione solo per Stati industrializzati (The Parties included in Annex I …) 1.Target collettivo (…with a view to reducing their overall emissions of such gases by at least 5 per cent below 1990 levels…) 2.Target individuale (… ensure that their … emissions of the greenhouse gases listed in Annex A do not exceed their assigned amounts … inscribed in Annex B …) EU – 8, US –7, Giappone – 6 NZ, Russia, Ucraina 0 Norvegia, Australia +8, Islanda +10 14

15 I Target di riduzione delle emissioni (3) Calcolo degli assigned amounts –In the first quantified emission limitation and reduction commitment period, from 2008 to 2012, the assigned amount for each Party included in Annex I shall be equal to the percentage inscribed for it in Annex B of its aggregate anthropogenic carbon dioxide equivalent emissions of the greenhouse gases listed in Annex A in 1990, or the base year or period determined in accordance with paragraph 5 above, multiplied by five (art. 3 para. 7) –Flessibilità per Paesi EIT (diverso base year) (art. 3 par. 5) 15

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17 I Target di riduzione delle emissioni (4) Nel commitment period 2008 – 2012 Nel commitment period 2008 – 2012 Riduzione di CO2 o gas equivalenti (…anthropogenic carbon dioxide equivalent emissions of the greenhouse gases listed in Annex A…) Riduzione di CO2 o gas equivalenti (…anthropogenic carbon dioxide equivalent emissions of the greenhouse gases listed in Annex A…) –Anidride carbonica, metano, ossido nitrico, idrofluorocarburi ecc. Anche con lapplicazione di meccanismi di flessibilità (flexibility mechanisms) (… individually or jointly…) Anche con lapplicazione di meccanismi di flessibilità (flexibility mechanisms) (… individually or jointly…) 17

18 I MECCANISMI DI FLESSIBILITA Flessibilità in senso lato –Uso di sinks (art. 3 par. 3-4, par. 7) –Possibilità di banking degli Assigned amounts (AAUUs) (art. 3 par. 13) –Burden Sharing Agreements o Bubbles (Art. 4 par 1, 4-6) EU Burden Sharing Agreement – decisione del Consiglio dei Ministri dellAmbiente del 16 giugno 1998 e Joint Ratification il 31 maggio 2002 Flessibilità in senso stretto –Collaborazione Paesi industrializzati e Paesi con economie in transizione: Joint implementation (art. 6) –Collaborazione Paesi industrializzati e PVS: Clean Development Mechanism (art. 12) –Collaborazione fra Paesi industrializzati: Emission trading (art. 17) 18

19 Flessibilità (1) Sinks

20 Uso dei Sinks The net changes in greenhouse gas emissions by sources and removals by sinks resulting from direct human-induced land-use change and forestry activities, limited to afforestation, reforestation and deforestation since 1990, measured as verifiable changes in carbon stocks in each commitment period, shall be used to meet the commitments under this Article of each Party included in Annex I (Art. 3 par. 3) Generano removal units (RMUs) 20

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23 Flessibilità (2) Burden Sharing Agreement

24 Burden Sharing Agreements Any Parties included in Annex I that have reached an agreement to fulfil their commitments … jointly, shall be deemed to have met those commitments provided that their total combined aggregate anthropogenic carbon dioxide equivalent emissions of the greenhouse gases … do not exceed their assigned amounts calculated pursuant to their quantified emission limitation and reduction commitments inscribed in Annex B […] The respective emission level allocated to each of the Parties to the agreement shall be set out in that agreement (Art. 4 par. 1) […] each Party to that agreement shall be responsible for its own level of emissions set out in the agreement (Art. 4 par. 5) 24

25 Burden Sharing Agreements (2) If Parties acting jointly do so in the framework of, and together with, a regional economic integration organization which is itself a Party to this Protocol, each member State of that regional economic integration organization individually, and together with the regional economic integration organization acting in accordance with Article 24, shall, in the event of failure to achieve the total combined level of emission reductions, be responsible for its level of emissions as notified in accordance with this Article (Art. 4 par. 6) 25

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27 Flessibilità (3) Joint Implementation

28 Stato A (con obblighi di riduzione) Stato B (con obblighi di riduzione) AAUs Stato B – 10 AAUs AAUs Stato A + 10 ERUs -10 ton CO2 28

29 Joint implementation Joint implementation (art. 6) project based Coinvolti Paesi con obblighi di riduzione: vantaggioso soprattutto per investimenti nei Paesi con economie in transizione Le riduzioni generano emission reduction units trasferite allo Stato autore del progetto e sottratte al beneficiario (ERUs) Vantaggi: –Bilancio 0 delle emissioni fra i 2 Paesi –Riduzioni dove sono meno costose –Partecipazione delle imprese –Trasferimento delle tecnologie Limiti –Le riduzioni devono essere additional (si deve dimostrare che si otterrebbe una riduzione che non si potrebbe ottenere altrimenti) e supplemental to domestic action –No progetti di energia nucleare 29

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32 Flessibilità (4) Clean Development Mechanism,

33 Stato A (con obblighi di riduzione) Stato B (SENZA obblighi di riduzione) AAUs Stato A + 10 CERs -10 ton CO2 33

34 Clean Development Mechanism o CDM Clean Development Mechanism o CDM (art. 12) project based Unico meccanismo che permette di ridurre NEI PVS che non hanno obblighi di riduzione Le riduzioni generano certified emission reductions (CERs) Vantaggi: –Possibilità di trasferire tecnologie ai PVS –Partecipazione delle imprese Problemi: coinvolgimento di Stati che non hanno obblighi di riduzione (bilancio 0 non garantito) Limiti: –Tetto massimo pari all1% delle emissioni nel base year per anno del committment period –Anche in questo caso no progetti di energia nucleare Parte dei CERs finiscono nellAdaptation Fund 34

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37 Flessibilità (5) Emission Trading

38 Emission Trading (art. 17) Possibilità di scambiare tutti i certificati per gli Stati che hanno obblighi di riduzione Obbligo di mantenere almeno il 90% degli AAUUs (tetto alloverselling, non alloverbuying) Deve essere supplemental to domestic action 38

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42 Meccanismo finanziario Obbligo dei Paesi più sviluppati (annex II) di assistenza finanziaria (art. 11) Creazione di un sistema di fondi con obiettivi specifici: –Adaptation fund –Special climate change fund –Least developed countries fund 42

43 Supervision & Compliance (1) COP è responsabile del monitoraggio del rispetto del trattato Creazione di un meccanismo di compliance gestito dal Compliance Committee –Facilitative branch – raccomandazioni in materia di assistenza finanziaria o tecnica – funzione assistenziale –Enforcement branch – meccanismo più sanzionatorio 43

44 Supervision & Compliance (2) Enforcement branch: –Equilibrio politico dellorgano (PVS e PI): Equa rappresentanza geografica Decisioni prese con doppia maggioranza dei membri appartenenti a Paesi industrializzati e in via di sviluppo –Attivabile su istanza di qualunque parte o dallexpert review team –Contraddittorio quasi giudiziale –Sanzioni: Se vengono violati gli obblighi di reporting lo Stato perde i privilegi dei meccanismi di flessibilità Se uno Stato supera il suo AA ha 100 giorni per porre rimedio, altrimenti nel secondo commitment period –dovrà colmare la differenza –Subirà una penalità del 30% sui suoi AAUUs –Non potrà usare lemission trading –Possibile appello alla COP/MOP 44

45 Problemi e motivi di ottimismo Emissioni aumentate di circa il 9%, ora la riduzione nel lungo termine deve essere di circa il 70% Effetti molto seri già visibili USA (36% delle emissioni) ancora estranei al regime Denuncia del trattato da parte del Canada 45

46 Problemi e motivi di ottimismo (2) Protocollo di Kyoto entrato in vigore e secondo «committment period» (Doha) Meccanismi di flessibilità potrebbero incentivare le riduzioni attraverso il coinvolgimento delle imprese Copenhagen: apertura da parte di PVS in principio verso lassunzione di obblighi di riduzione Reducing Emissions from Deforestation and Forest Degradation in Developing Countries (REDD)? 46

47 REGIME EUROPEO Burden Sharing Agreement (1998) Ratifica congiunta della Comunità e degli Stati membri 31/5/2002 Direttiva 2003/87/CE sullo scambio di quote di emissione (i.v. 1/1/2005) –Autorità nazionali stabiliscono un piano di allocazione nazionale delle quote di emissioni (1 quota = 1 ton CO2) da suddividere fra gli impianti –Impianti devono avere permesso di emissione consegnare a fine anno un numero di quote pari alle emissioni effettive Pena sanzioni pecuniarie precise fino a 100 euro per quota –Sistema di scambio di quote di emissioni regolato da un registro nazionale –Direttiva 2004/101/CE o Direttiva linking Conversione dei crediti da CDM e JI in quote trasferibili nel sistema comunitario 47


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