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PubblicatoSaturnino Pagano Modificato 10 anni fa
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OLTRE LA CRISI, INSIEME Superare lintegrazione, lavorare per la coesione sociale: i nuovi italiani nel contesto presente e futuro del paese Edgar J. Serrano (Università degli Studi di Padova)
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Convergenza su politiche restrittive dei flussi dingresso e della permanenza stabile: gli immigrati sono da considerare un problema di ordine di pubblico e una minaccia alla sicurezza della collettività Orientamenti dei governi europei nei confronti dellimmigrazione non comunitaria Convergenza sullesigenza di cooperare per gestire i processi migratori: favorire ingressi ordinati e coordinati con i paesi di origine degli immigrati per combattere il traffico di persone e ridurre la clandestinità Coordinare la politica migratoria con altre politiche settoriali (cooperazione, politica commerciale, ambientale, dei diritti umani, della pace, della prevenzione dei conflitti, ecc.)
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Dei quasi 60milioni 627mila cittadini residenti in Italia, gli stranieri regolarmente registrati sono 4milioni 0971mila, cioè, quasi l8% dellintera popolazione. Questa presenza costituisce un fattore di compensazione al calo demografico del Paese Gli immigrati costituiscono il 9,1% del totale degli occupati in Italia; dichiarano al fisco 40miliardi di Euro lanno e pagano Irpef per quasi 6miliardi. Essi, però, subiscono maggiormente gli effetti della crisi occupazionale e, oggi, si stima che circa il 38% dei nuclei familiari stranieri viva al di sotto della soglia di povertà Emilia Romagna, Lombardia, Umbria e Veneto sono le regioni dove lincidenza degli immigrati ha raggiunto il 10% della popolazione residente. La loro ripartizione per classi di età vede, a livello nazionale, il 21,7% di minori, il 76% di persone in età lavorativa e il 2,4% di ultra65enni Il quadro nazionale
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I nuovi pugliesi Delle quasi 4milioni 92mila persone residenti in Puglia, circa 105mila sono di origine straniera (pari al 2,3% della popolazione regionale e al 2,1% rispetto al totale nazionale). Bari, Foggia e Lecce sono, rispettivamente, le province con i più alti tassi di presenza registrata (34, 22 e 19%) mentre Albania, Romania e Marocco sono i paesi più rappresentati (34, 16 e 12%) Quasi il 20% dei residenti di origine non italiana ha meno di 18 anni (ma quasi il 65% di coloro che frequentano le scuole dellinfazia in Puglia è nato in Italia) Agricoltura e lavoro domestico sono i settori dove maggiormente sono occupati gli immigrati. A parità di prestazione, però, questa manodopera è pagata -32% rispetto a quella nazionale. Malgrado ciò, gli immigrati residenti in Puglia sono riusciti a mandare a casa141milioni di Euro lanno scorso
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Il Paese non si è ancora dotato di una strategia convincente per governare larrivo e la presenza degli immigranti, malgrado essa sia ormai una realtà consolidata (quasi l8% del totale della popolazione) Manca una sorta di approccio domestico alla gestione complessiva del processo migratorio, che tenga conto del tipo di Paese che si aspira costruire nei prossimi decenni Criticità del quadro regionale e nazionale La pratica del lavoro irregolare e lalto tasso di minori non accompagnati sono, probabilmente, le maggiori criticità regionali. Il primo caso, aumenta il potenziale tasso di conflittualità sociale mentre il secondo incide molto sui servizi di assistenza
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E necessario entrare nel merito degli effetti pratici che la nozione di integrazione ha prodotto -e sta producendo- nel processo dinclusione sociale e culturale degli immigranti stranieri Se la prospettiva è costruire una società dove il tasso di conflittualità sociale possa essere il più basso possibile, allora dobbiamo proporre percorsi che rinforzino logiche di convivenza funzionali alla coesione sociale Prospettive
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Occorre che gli immigranti si responsabilizzino non soltanto degli aspetti che li riguardano più direttamente ma anche delle questioni che riguardano i luoghi dove risiedono Va riconosciuta agli immigranti la possibilità di raggiungere livelli di rappresentanza presso tutte le forme organizzate di partecipazione Va condotta una vera battaglia culturale per superare la paura nei confronti degli immigranti ma anche per superare il loro lauto- isolamento sociale e relazionale Prospettive
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Il risultato non è indipendente dal sistema che lo genera e.serrano@unipd.it
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