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di Martina Ugramin
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Che cosa significa il nome "vitamina"?
La storia di questo nome è interessante. Lo si deve a Casimiro Funk, lo scienziato polacco che nei primi anni del 1900 scoprì una sostanza contenente azoto, chiamata "amina", che egli credette di enorme importanza per la vita. Per questo la chiamò "amina della vita", da cui è derivato il nome "vitamina".
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Questa classe di sostanze, indispensabili alla vita, rientra nella categoria dei micronutrienti. Sono infatti necessarie piccolissime quantità di vitamine, (nell'ordine dei milligrammi o addirittura dei microgrammi) per soddisfare le richieste biologiche dell'organismo. Tuttavia, sebbene alcune di esse siano prodotte autonomamente dal nostro corpo (vedi ad esempio la vitamina D), la maggior parte delle vitamine dev'essere necessariamente introdotta attraverso l'alimentazione. Le quantità prodotte sono infatti irrisorie e generalmente insufficienti per coprire i reali fabbisogni dell'organismo; le piante, invece, riescono a produrle autonomamente ed è per questo motivo che gli alimenti di origine vegetale rappresentano la risorsa vitaminica più importante per l'uomo.
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Le vitamine attualmente conosciute sono tredici, anche se alcuni ne comprendono un maggior numero (fino a diciassette). Si dividono in due grandi gruppi: quelle che si sciolgono nell’acqua, e che sono perciò dette "idrosolubili", quelle che si sciolgono nei grassi, dette "liposolubili".
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Le vitamine liposolubili, cioè solubili nei grassi: sono le vitamine A, D, E, K, F;
Le vitamine idrosolubili, cioè solubili in acqua: sono le vitamine C, B1, B2, B5, B6, PP, B12, Bc, H.
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La differenza è importante
Le vitamine idrosolubili, infatti, non si accumulano nell’organismo, ed è quindi necessario introdurne una certa quantità ogni giorno. Le vitamine liposolubili, invece, possono accumularsi nel fegato, e se assunte in quantità eccessive provocano gravi danni alla salute (ipervitaminòsi).
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Quasi tutte le vitamine idrosolubili funzionano come coenzimi, cioè la loro presenza è indispensabile per il funzionamento degli enzimi (proteine). Senza di esse le reazioni biochimiche (reazioni chimiche cellulari) fondamentali per la vita di tutti gli esseri viventi non potrebbero procedere. Il meccanismo d'azione delle vitamine liposolubili è invece legato a funzioni tipiche degli animali superiori (accrescimento e differenziamento dei tessuti, coagulazione del sangue, mantenimento della corretta concentrazione di calcio nel sangue).
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CARENZA DI VITAMINE Il mancato apporto di una vitamina nell'alimentazione corrente è praticamente impossibile, a meno che non si seguano pratiche alimentari aberranti; più comuni potrebbero essere apporti insufficienti per scelte alimentari monotone, restrizioni imposte da stati patologici, cattiva conservazione domestica degli alimenti o una loro scorretta preparazione o cottura. In effetti le vitamine sono tra i nutrienti più facilmente soggetti al deterioramento e alla perdita della loro attività biologica per effetto dell'esposizione all'ossigeno atmosferico, al calore, alla luce solare o alle radiazioni.
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CARENZA DI VITAMINE L'assenza o la presenza insufficiente di una qualsiasi vitamina nella dieta induce sintomi inizialmente poco specifici: sensazione di malessere, mancanza d'appetito, facilità all'affaticamento, ritardo della crescita nei bambini, manifestazioni a carico della pelle e delle mucose. Solo quando la carenza è prolungata nel tempo i sintomi diventano distinguibili a livello clinico e si evidenzia la classica malattia da carenza vitaminica, regredibile dietro somministrazione della vitamina stessa.
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CARENZA DI VITAMINE Le classiche malattie da carenza vitaminica, pellagra, scorbuto e beri-beri, sono quasi del tutto sparite nella loro forma endemica, anche se è probabile che possano riapparire, insieme ad altre forme di carenze nutrizionali, in circostanze di deprivazione alimentare, come quelle create dalle guerre. L'unica forma grave di carenza vitaminica tuttora esistente, soprattutto in paesi africani o asiatici, è quella da vitamina A, che nelle sue forme estreme porta a cecità totale. Pellagra: carenza o dal mancato assorbimento di vitamine del gruppo B, provoca demenza, dermatite e diarrea Scorbuto: carenza di vitamina C, è essenziale per la formazione del collagene e aiuta a mantenere l’integrità del tessuto connettivo, del tessuto osseo, della dentina dei denti; è indispensabile per la guarigione delle ferite e facilita quella delle ustioni; facilita l’assorbimento del ferro Beriberi : scarsità di vitamina B1, La malattia provoca danni al sistema nervoso che poi si estendono al sistema cardiovascolare e gastrointestinale
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CARENZA DI VITAMINE Talvolta, tuttavia, le carenze vitaminiche si possono manifestare non per mancanza delle stesse negli alimenti, ma per altre ragioni, come per es. difetti nell'assorbimento; tipico è il caso dell'anemia perniciosa, a volte provocata non da difetto di vitamina B₁₂ nella dieta, quanto piuttosto dalla mancanza di una proteina, secreta dalla mucosa gastrica, necessaria per l'assorbimento della vitamina stessa. Carenze di questo tipo sono chiamate secondarie, per differenziarle da quelle primarie, dovute ad assenza di vitamine nella dieta.
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