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Diocesi di Cremona Ufficio per la pastorale familiare
La celebrazione e il rito del matrimonio
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La celebrazione: realtà evangelizzante
Proclamazione della buona novella dell’amore coniugale In essa il matrimonio diviene segno e fonte di salvezza per i battezzati E’ annuncio della Parola che eleva l’amore umano Costituisce nuove “chiese domestiche” La famiglia appare come l’immagine dell’insondabile comunione della vita divina nella Trinità Manifesta la sua partecipazione al mistero dell’amore di Cristo per la sua Chiesa Se inserito nella Liturgia dell’Eucaristia il matrimonio rivela l’intimo legame con il sacrificio della nuova alleanza
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La celebrazione: realtà ecclesiale
Coinvolge l’intera realtà ecclesiale in cui sono inseriti gli sposi (?) Di essa, infatti, gli sposi assumono l’intrinseca missionarietà Nella celebrazione ognuno partecipa attivamente secondo il proprio ministero: Gli sposi sono i ministri, soggetti della grazia del Sacramento Il Sacerdote presiede ed è teste qualificato della Chiesa I testimoni non sono solo garanti di un atto giuridico ma anche rappresentanti qualificati della comunità I partecipanti sono membri di un’assemblea che manifesta e vive il mistero di Cristo e della Chiesa
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Il nuovo Rito del Matrimonio
Nel 1990, il 19 Marzo, è stata promulgata la seconda edizione tipica dell’Ordo celebrandi Matrimonium Essa è pensata e strutturata con contenuti e sequenze rituali essenziali affinchè ogni Chiesa particolare proceda alla loro inculturazione Perciò il nuovo rito è precisamente l’ADATTAMENTO per il nostro tempo e la nostra Chiesa italiana di quell’edizione cui tutti devono attenersi Altri punti di riferimento: Familiaris consortio (1981) Direttorio di pastorale familiare per la Chiesa in Italia (1993) Osservazioni di organismi e fedeli competenti
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Criteri ispiratori Significato specificatamente cristiano del matrimonio Unione coniugale: valore universale dell’umanità Cristo ne fa il simbolo reale della nuova alleanza Il crocifisso risorto inserisce con il Battesimo ogni uomo nel corpo ecclesiale e santifica LA COPPIA Dona lo spirito perché gli sposi si amino con lo stesso amore del suo sacrificio pasquale Nel Rito si è tenuto presente tutto ciò Offrendo una più ampia scelta di testi biblici Dando indicazioni perché il matrimonio celebrato durante la messa faccia risplendere in pienezza la dimensione pasquale del “mistero grande”
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Dimensione ecclesiale del Sacramento del Matrimonio
La coppia diviene immagine viva del mistero della Chiesa e partecipa alla sua fecondità Trasmette il dono della salvezza di Cristo tramite il suo amore oblativo, fedele, indissolubile e fecondo Nell’azione rituale risulta evidente tutto ciò: Nei riti d’ingresso – matrimonio non fatto privato ma fatto di Chiesa – Nella memoria del Battesimo si richiama come il consenso che gli sposi esprimeranno si fonda sul loro sacerdozio battesimale, quindi è una realtà ecclesiale Il consenso è la risposta ad una parola d’amore che, in quanto proveniente da Dio, li precede
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La presenza dello Spirito nel matrimonio cristiano
Nei testi eucologici è sempre presente il riferimento allo Spirito Anche la scelta di anticipare la benedizione degli sposi, con le mani stese sul loro capo, indica la forza operante dello Spirito nel Sacramento (vd. possibilità dell’uso del velo) La benedizione infatti è atto di riconoscenza al Dio della creazione e dell’alleanza, è memoria di Cristo-sposo, è invocazione dello Spirito che realizza il mistero nell’atto celebrativo
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La gradualità nel cammino di fede e nell’esperienza di Chiesa
La maggioranza (?) di chi chiede il Matrimonio: non ha un chiaro orientamento cristiano non vive una vera appartenenza alla chiesa non rifiuta esplicitamente la fede In questi casi si può prevedere di celebrare il Matrimonio “extra Missam” Si tratta della celebrazione del Matrimonio durante la liturgia della Parola (non è matrimonio di serie B, ma cerca di rispettare la gradualità di accostamento alla fede) I gesti liturgici scelti intendono orientare, comunque, verso l’Eucaristia, pienezza della celebrazione della Parola Memoria del Battesimo Scambio della pace Consegna della Bibbia
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Ministerialità degli sposi nella celebrazione
Gli sposi nell’esprimere il consenso sono ministri della grazia di Dio Essi la vivono partecipando attivamente ai diversi momenti della celebrazione Partecipazione alla processione al Fonte Battesimale Il bacio o la venerazione del Vangelo Possibilità di scegliere formule diverse per esprimere il consenso Possibilità di scegliere formule diverse per la benedizione Presentazione delle offerte all’altare
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Dalla celebrazione del Sacramento alla vita di coppia e di famiglia
Dopo la celebrazione gli sposi sono chiamati a vivere quotidianamente la grazia del Sacramento Deve aumentare la consapevolezza di essere stati inseriti nel circuito dell’amore trinitario Il cammino delle giovani coppie deve essere di natura mistagogica affinché siano aiutati a far memoria e a vivere il dono e la grazia del Matrimonio Il Lezionario del nuovo Rito contiene 82 brani della Parola di Dio e può utilmente costituire lo strumento idoneo a compiere un itinerario mistagogico
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Principali novità del nuovo Rito
Da “Io prendo te” a “Io accolgo te” In primo piano l’aspetto del dono pur non attenuando quello di compito L’altro non è possesso: Dio consegna gli sposi l’uno all’altra ed essi si ricevono dalle mani del Creatore Inserimento dell’espressione “con la grazia di Cristo” La formula dialogata La promessa formulata insieme è espressione di volontà univoca e di reciproco riconoscimento
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La memoria del Battesimo
Possibilità di anticipare la benedizione dopo lo scambio degli anelli invece che dopo il Padre Nostro Il consenso è collocato tra la memoria del battesimo e la benedizione Inserimento di una nuova formula di benedizione (trinitaria ed escatologica) Ampliamento del Lezionario (82 letture) Possibilità di celebrare il matrimonio durante la Liturgia della Parola Attenzione a quanti pur non vivendo una piena appartenenza alla vita della Chiesa desiderano la celebrazione religiosa e, in quanto battezzati, ne hanno diritto La scelta di questo tipo di celebrazione va maturata tra il Parroco e i nubendi
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