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L'identità personale Francesco Orilia

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Presentazione sul tema: "L'identità personale Francesco Orilia"— Transcript della presentazione:

1 L'identità personale Francesco Orilia
Filosofia analitica del linguaggio modulo filosofia della mente A.A II Semestre L'identità personale Francesco Orilia

2 Lezione 24 12/4/2010 ore 11-12

3 ANNUNCIO Conferenza di Mario Piazza su logica, linguaggio naturale e scienze cognitive: "Logica e Linguaggio: incontri e omissioni" 19 Aprile, ore 11-13, in quest'aula

4 Esperimenti mentali trattati da Nozick
Caso 4 (p. 57). Trapianto di mezzo cervello che conserva l'intera psicologia originaria (simile al 2) Caso 5. Asporto di mezzo cervello. L'altra metà conserva l'intera psicologia originaria Caso 6 ((4 + 5), p. 57). Scissione del cervello e trapianto di una metà in un altro corpo Caso 7. Morte con contemporanea creazione di una replica dovuta ad un accidente cosmico

5 Lezione 25 14/4/2010 ore 11-12

6 Nozick sul teletrasporto
pp : vari casi di teletrasporto teletrasporto classico teletrasporto con biforcazione accidentale Sono casi che testimoniano il ruolo attribuito da Nozick al rapporto causale nella sua teoria Se il partente viene eliminato come parte canonica della procedura di trasporto chi arriva si può considerare un continuatore del partente Se invece il partente è eliminato accidentalmente, l'arrivato è una mera replica e non un continuatore

7 2 tipi di sovrapposizione
p. 61. NB: così come possiamo immaginarci una biforcazione, possiamo immaginarci una "fusione" (Nozick non usa questo termine) Fusione x1 a t1 > x2 a t2 x1' a t1 Biforcazione x2 a t2 x1 a t1 > x2' a t2 Proviamo a immaginare dei casi di fusione

8 Casi di fusione F1. Vengono raccolti in un data base B1 tutti i tratti psicologici e le memorie di x1 a t1. Idem in un data base B2 per x1' a t1. Un mix di questi dati viene "impiantato" in un cervello "svuotato" (ottenendo x2 a t2) e contemporaneamente vengono soppressi i due cervelli "pieni" di t1 F2. I cervelli di x1 a t1 e x1' a t1 vengono scissi. Due metà vengono fuse ottenendo x2 a t2 e le altre due metà sono soppresse In questi casi c'è una persona che continua ad esistere?

9 Fusione e predecessore più prossimo
Secondo Nozick (p. 59), la risposta è NO Perché una persona x2 continui una persona PRECEDENTE x1 è necessario non solo che x2 sia il continuatore più prossimo di x1, ma ANCHE che x1 sia il predecessore più prossimo di x2 Nei casi che abbiamo visto, possiamo immaginare che due persone precedenti, x1 e x1' abbiano uguale diritto a essere considerate prossime a x2 Se è così, NON c'è IL predecessore più prossimo Quindi, sia x1 che x1' cessano di esistere ed a t2 vi è una NUOVA persona D1. Questa conclusione è in linea con le nostre intuizioni pre-teoriche? D2. Nel caso degli oggetti materiali cosa diremmo?

10 Lez. 26 16/4/10 esame intermedio

11 Lezz. 27-28 19 Aprile 2010 ore 11-13 Mario Piazza su Logica e linguaggio

12 Lez /4/10

13 Calendario Lez. 30: Ven. 23/4 Lez. 31: Lun. 26/4
Lez. 32 (RILEVAMENTO SULLA DIDATTICA): Merc. 28/4 Esame scritto finale: Merc., 5 Maggio ?

14 Sovrapposizione temporanea
Caso 8 (Nozick, p. 61). A è malato. metà del cervello viene trapiantata in un corpo sano (C). Il corpo malato con metà cervello (forse inconscio, forse cosciente) (B) continua a vivere per qualche ora (settimana, mese), poi muore. Rimane il corpo nuovo (D) t t t3 > ASSE TEMPORALE A B D C Cosa ci dicono le nostre intuizioni e cosa ci porta a dire la teoria del continuatore più prossimo?

15 la teoria del continuatore più prossimo dovrebbe portarci a dire che, finché resiste il vecchio corpo malato con mezzo cervello, esso ospita il successore più prossimo e quindi la persona precedente. Però quando il vecchio corpo muore, la persona nel corpo nuovo (con l'altro mezzo cervello ) diventa identica alla persona precedente Questo, purché si accetti l'idea che la continuità possa fare un "salto" (v. opzioni a p. 60): una persona x a t1 è identica ad una persona z a t3; però a t2 troviamo una y identica a x ed una y' identica z tali che y ≠ y'

16 Caso 8' (v. p. 61 in fondo). Come il caso 8, ma il vecchio corpo va avanti per 3 anni
t t t3 > A B D C Cosa ci dicono le nostre intuizioni e cosa ci porta a dire la teoria del continuatore più prossimo?

17 Secondo Nozick, in questo caso potremmo essere tentati di dire che D non è un continuatore di A, in quanto B (col vecchio corpo) vive troppo a lungo: "il duplicato non diventa improvvisamente la persona [precedente] dopo 3 anni" (61) La teoria del continuatore più prossimo nella versione "ingenua" (p. 64) e "locale" (p. 65), che non tiene conto di questa intuizione, ci spinge a dire che D è A Ma Nozick considera anche una teoria "globale" che "guarda più in là" (p. 65): x = y, se "y è il continuatore più prossimo di x e non c'è uno z che duri ancora di più e che continui x più da vicino di qualsiasi cosa che duri altrettanto e di cui y sia parte"

18 Non tutto è chiaro qui anche perché N
Non tutto è chiaro qui anche perché N. non distingue tra fasi temporali istantanee e fasi che durano per un certo intervallo anche lungo Ma l'idea sembra essere questa t t t3 > A B D C Guardando alla situazione globalmente (considerando anche t2) anziché localmente (paragonando solo t1 e t3) , non possiamo considerare D un continuatore di A, perché il frapporsi di B tra A e D DURA TROPPO A LUNGO (rimane vago quanto lungo debba essere questo periodo)

19 Lez. 30 Ven. 23/4

20 Antinomia? "il problema della sovrapposizione non riguarda solamente le persone ... penso sia parte integrante di qualsiasi nozione di identità che non riguardi semplicemente punti temporali atomici [identità sincronica] ... la teoria del continuatore più prossimo è il meglio che Parmenide possa fare in un mondo quasi eracliteo" (64) secondo N., i casi di sovrapposizione mettono a dura prova il nostro concetto di identità La spinta localista e quella globalista sono in tensione, al punto che si può pensare ad una antinomia (65) [v. Kant]

21 DEREK PARFIT

22 From Wikipedia: Derek Parfit (born December 11, 1942) is a British philosopher who specializes in problems of personal identity, rationality and ethics, and the relations between them. His 1984 book, Reasons and Persons (described by Alan Ryan in The Sunday Times as "something close to a work of genius") has been very influential.

23 Il problema fondamentale (§92, p. 348)
Una scelta tra 2 opzioni: (1) siamo entità esistenti separatamente, distinte da corpo, cervello, mente, esperienze, la cui esistenza è tutto o niente (concezione semplice) (2) riduzionismo (declinabile sia nel paradigma fisico o in quello psicologico v. § 9) Budda accetta (2), ci invita a liberarci dalla schiavitù nei confronti del sé

24 Nozioni in § 78 (+/- viste discutendo Bottani)
connessione psicologica tra x1 a t1 e x2 a t2: per es. x1 ha una percezione e x2 ne ha memoria; x1 ha un'intenzione e x2 la corrispondente volizione, ecc. connessione psicologica FORTE: quando ci sono MOLTE connessioni psicologiche (relazione non transitiva) continuità psic. tra x1 a t1 e xn a tn : il sussistere di una catena di connessioni psic. forti: x1 a t1 ha una conn. psi. forte a x2 a t2, ..., xn-1 a tn-1 ha una conn. psi. forte a xn a tn (è una rel. transitiva)

25 Tesi principali (§79, p. 278) (1) Identità nel tempo: (a) rel. R (connessione psic. e/o cont. psic.) con il giusto tipo di causa & (b) assenza di biforcazione nella rel. R. [lez. 10] (2) l'id. nel tempo non è sempre determinata. In certi casi se x1 a t1 = x2 a t2 non ha una risposta sì/no. [lez. 11] (3) Ci sono due unità da spiegare: della coscienza in un certo momento [senza escludere che ci possa essere una persona con DUE flussi di coscienza] e di una vita intera. Non si possono spiegare queste unità semplicemente affermando che appartengono alla "stessa persona", ma appellandosi [senza invocare il concetto di persona] a relazioni tra esperienze e alle relazioni di queste esperienze con un cervello (4) Ciò che importa è la rel. R (anche in assenza di identità nel tempo). [lez. 10] NB: distinguere tra identità personale, intesa come R (v. p. 334), ed identità nel tempo, specificata in base ad (1)

26 (1) Identità nel tempo: (a) rel. R (connessione psic. e/o cont. psic
(1) Identità nel tempo: (a) rel. R (connessione psic. e/o cont. psic.) con il giusto tipo di causa & (b) assenza di biforcazione nella rel. R Il punto (b) ci suggerisce che, come abbiamo visto discutendo Bottani (p. 74), Parfit accetta una teoria del miglior candidato. Riscontro testuale (§ 90, p. 334): Una biforcazione della relazione R (due candidati ugualmente validi) fa sì che non si possa più parlare di identità, perché l'identità non ammette biforcazione: "il modo migliore di descrivere il caso è quello di dire che nessuna di queste due persone sarà me"

27 Differenza tra Nozick e Parfit (lucido da lez. 10)
Il principio dei soli x e y (Bottani, p. 74). l'identità x = y non può dipendere da fatti che non hanno niente a che vedere con x ed y, quali l'esistenza di uno z diverso da x ed y La teoria in questione sembra violare questo principio. x2 a t2 non sarebbe identico a x1 a t1 se vi fosse un candidato migliore (con maggiore continuità psicologica) Nozick risponde negando questo principio (assumendo così che l'identità sia una relazione "estrinseca" [Bottani 74; si potrebbe dire "esterna"] (si veda la discussione della nave di Teseo, Eng. version p. 33 e anche p. 43) Parfit (§ 90, p. 334) risponde che l'identità personale è una certa relazione R, diversa dall'identità vera e propria (ma R è "what matters"). L'unicità (assenza di altri candidati) aggiunge valore alla relazione R, ma anche senza unicità R ha valore

28 giusto tipo di causa 3 versioni della teoria a seconda di cosa intendiamo qui. Opzioni (p. 267): 1) causa normale 2) qualsiasi causa attendibile 3) qualsiasi causa 269: la scelta non è così importante (visto che ciò che conta non è l'identità ma la relazione R)


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