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Fisiologia dei Recettori Sensoriali

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Presentazione sul tema: "Fisiologia dei Recettori Sensoriali"— Transcript della presentazione:

1 Fisiologia dei Recettori Sensoriali
A.A.2004/2005 Prof. Paola Perin

2 Fisiologia dei Recettori Sensoriali
Calendario 2004/2005 13 14 14-15 Introduzione 15 11-13 Fotorecettori 16 Fotorecettori2 17 10-12 Cellule ciliate 20 Cellule ciliate 2 21 Chemorecettori 22 Chemorecettori 2 23 14-16 Sensi somatici

3 I sensi Nell’antica Grecia, Aristotele classifica le sensazioni che riceviamo dal mondo esterno in cinque sensi distinti: vista, udito, tatto, olfatto, gusto. Nel settecento, Locke afferma che la mente e’ una tabula rasa plasmata dall’esperienza, mentre Kant sostiene che vi sono delle categorie a priori nel nostro modo di conoscere. Nell’Ottocento, nasce la psicologia sperimentale (Weber, Fechner, Helmholtz, Wundt) che cerca di ricondurre I fenomeni psicologici a fenomeni fisici. Mach (1806) ipotizza l’esistenza di un “senso del movimento”, situato nell’apparato vestibolare, e Bell (1834) l’esistenza di un “senso muscolare”. Nasce il concetto di propriocezione, esplorato a fondo da Sherrington.

4 Cosa sentiamo? Esterocettori: ricevono dati dal mondo esterno
Enterocettori: ricevono dati dall’ambiente interno Propriocettori: ricevono dati sulla posizione dell’individuo nel mondo esterno

5 Recettori sensoriali Rilevano una determinata forma di energia
Vibrazione cutanea Rilevano una determinata forma di energia Trasducono un segnale stimolo in un segnale elettrico Misurano stimoli importanti per la sopravvivenza Segnale elettrico Corpuscolo di Pacini DRG Al SNC Trasduzione del segnale

6 Recettori sensoriali-modelli base
Fotorecettori Rispondono alla luce Meccanorecettori Rispondono a deformazioni meccaniche Termocettori Rispondono a variazioni di temperatura Chemorecettori Rispondono alla presenza di determinate molecole

7 Recettori sensoriali-elenco
Fotorecettori Coni (visione fotopica) Bastoncelli (visione scotopica) Neuroni gangliari melanopsina+ Meccanorecettori Recettori cutanei Pacini (vibrazione, derma) Ruffini (pressione, derma) Meissner (vibrazione, superficie) Merkel (pressione, superficie) Cellule ciliate Acustiche (udito) Vestibolari (equilibrio) Propriocettori Fusi neuromuscolari (stiramento muscolare) Organi tendinei del Golgi (stiramento delle articolazioni) Recettori di stiramento nei visceri Nocicettori Termocettori Recettori del caldo Recettori del caldo intenso Recettori del freddo Recettori del freddo intenso Chemorecettori Neuroni olfattivi Olfattivi primari Vomeronasali Cellule gustative Nocicettori Recettori del prurito Altri (recettori dei glomi carotidei, etc)

8 Attributi degli stimoli sensoriali
Modalitá Quale forma di energia attiva il recettore in modo efficace? Intensitá Quanta energia contiene lo stimolo? Localizzazione Quale popolazione di recettori viene attivata? Cinetica Quanto durano stimolo e risposta?

9 Sottomodalita’ Uno stimolo efficace per un dato organo sensoriale non evoca risposte da tutti i suoi recettori (es. coni L rispondono alla luce rossa ma non alla luce blu) Per ciascun recettore e’ possibile misurare quale e’ lo stimolo ottimale (stimolo efficace ad energia minima)

10 Stimolo ottimale Per capire quale sia lo stimolo ottimale per un recettore lo si sottopone a stimoli di intensita’ costante ma con un parametro variabile Ad esempio, si puo’ stimolare una fibra del nervo acustico in situ con suoni di uguale intensita’ ma diversa frequenza La curva cosi’ ottenuta viene detta curva di tuning del recettore

11 Scarica di potenziali d’azione
La trasduzione Stimolo Scarica di potenziali d’azione Al SNC Trasduzione del segnale Come avviene la trasduzione dell’energia del segnale stimolo in una risposta elettrica?

12 Correnti e potenziali di recettore
Lo stimolo efficace modula una corrente ionica (corrente di recettore, cdr). La cdr genera un potenziale di recettore (pdr) graduale simile ai potenziali postsinaptici. Il pdr modula la scarica di potenziali d’azione nelle fibre nervose afferenti dirette al SNC.

13 Classi di canali ionici
Voltaggio- dipendente Ligando- dipendente (extracell) Ligando- dipendente (intracell) Meccano- dipendente Temperatura- dipendente chiuso aperto L’apertura dei canali ionici puo’ venire controllata da vari parametri

14 Recettori sensoriali-modelli base
Fotorecettori Rispondono alla luce Meccanorecettori Rispondono a deformazioni meccaniche Termocettori Rispondono a variazioni di temperatura Chemorecettori Rispondono alla presenza di determinate molecole

15 Quali canali ionici producono le cdr?
Canali cationici scarsamente selettivi e scarsamente voltaggio-dipendenti Due famiglie predominanti: CNG (cyclic-nucleotide-gated) TRP (transient receptor potential) Altri canali (es. Deg/ENaC) possono essere implicati in alcuni casi In alcuni casi l’attivazione e’ data direttamente dallo stimolo, in altri, tramite passi intermedi

16 I canali CNG Attivati dal legame del cAMP o cGMP
cAMP e cGMP sono prodotti dagli enzimi adenilato ciclasi o guanilato ciclasi e distrutti dalle cAMP- e cGMP-fosfodiesterasi cAMP Adenilato ciclasi cGMP cAMP CNG attivati Corrente ionica

17 I canali CNG Struttura omologa ai canali voltaggio-dipendenti per il K
Tetramero, 6 eliche transmembrana, 1 regione P tra S5 e S6 Differenze significative: Poro senza filtro di selettivita’ per il K S4 senza cariche sensore del voltaggio Dominio C-terminale per legame nucleotidi ciclici (cAMP, cGMP) Due sottofamiglie: alfa (CNGA1-4) e beta (CNGB1,3) cAMP/cGMP binding domain

18 Canali CNG negli organi di senso
Combinazioni diverse delle subunita’ CNG danno canali con proprieta’ diverse. Sono note le subunita’ espresse dai vari recettori ma non la loro stechiometria Bastoncelli: CNGA1/CNGB1a Coni: CNGA3/CNGB3 Neuroni olfattivi: CNGA2/CNGA4/CNGB1b CNG dei recettori olfattivi: sensibili a cAMP e cGMP CNG dei fotorecettori: sensibili solo a cGMP

19 I canali TRP Scarsamente attivati dal voltaggio
Solitamente ancorati al citoscheletro Famiglia eterogenea, con regioni di attivazione variabili Possibili attivatori: pH DT IP3/DAG Dp PUFA stiramento

20 La famiglia TRP Tutti I TRP sono permeabili ai cationi mono-e divalenti tranne TRPM4, M5 (permeabili solo ai monovalenti) e TRPV5, V6 (permeabili solo al Ca2+) Sottofamiglie: TRPC TRPV TRPM TRPA Ciascuna sottofamiglia presenta caratteristiche specifiche

21 Canali TRP negli organi di senso
TRPC2: neuroni vomeronasali, attivato dai feromoni TRPV1: calore intenso (agonista: capsaicina) TRPV3: dolore TRPM5: gusto (dolce, amaro) TRPM8: freddo intenso (agonista: mentolo) TRPA1: stimoli meccanici, cellule ciliate L’apertura dei canali TRP genera una corrente entrante e/o un aumento di Ca2+ intracellulare

22 Correnti e potenziali di recettore
Lo stimolo efficace modula una corrente ionica (corrente di recettore, cdr). La cdr genera un potenziale di recettore (pdr) graduale simile ai potenziali postsinaptici. Il pdr modula la scarica di potenziali d’azione nelle fibre nervose afferenti dirette al SNC.

23 A cosa serve il potenziale di recettore?
Recettori di tipo II: senza assone, generano potenziali graduali (es. cellule ciliate) possiedono sinapsi specializzate in cui il rilascio di trasmettitore e’ regolato dal pdr graduale. Recettori di tipo I: con assone, generano pda (es. neuroni olfattivi) possiedono una regione di codifica del pda simile a quella dei neuroni centrali; il pdr viene codificato in modo simile ai PSP.

24 Trasduzione sensoriale
Lo stimolo efficace apre (o chiude) un certo numero di canali CNG o TRP Le correnti ioniche generano un potenziale di recettore graduale che: oppure RECETTORI DI TIPO I: Viene codificato in una scarica di potenziali d’azione che viaggiano lungo l’assone fino al SNC RECETTORI DI TIPO II: Evoca il rilascio di trasmettitore Genera PSP nel neurone afferente primario I PSP vengono codificati in una scarica di potenziali d’azione che viaggiano lungo l’assone fino al SNC

25 Codificazione del segnale
L’intensita’ dello stimolo e’ codificata come frequenza dei potenziali d’azione nelle fibre nervose afferenti La frequenza e’ proporzionale allo stimolo percepito ma non allo stimolo reale

26 Trasduzione e percezione
La percezione varia in modo non lineare con l’ampiezza dello stimolo (la differenza tra sollevare 1 kg e 2 kg non e’ uguale alla differenza tra sollevare 10 e 11 kg!!) Legge di Weber: DS=K x S DS= minima differenza percepibile tra due stimoli S= intensita’ dello stimolo Per una data modalita’ sensoriale, K e’ costante

27 Legge di Stevens I = intensita’ percepita S = intensita’ dello stimolo
S0 = intensita’ soglia I = K(S-S0)n Per la maggior parte delle modalita’ sensoriali, n<1 (eccezione: il dolore) I = K(S-S0)n

28 Definizioni Soglia del segnale: intensita’ alla quale il segnale viene percepito il 50% dei casi Soglia di discriminazione: minima differenza avvertibile in un dato parametro sensoriale Adattamento: variazione della soglia di percezione o discriminazione

29 Ampiezza di banda Gli stimoli sensoriali vengono codificati nella frequenza di scarica di potenziali d’azione nelle fibre nervose afferenti 1 pda=1 ms Massima frequenza possibile: 1 kHz Minima frequenza possibile: 0 Hz La scarica contiene rumore quindi la banda codificabile da una singola fibra e’ <103 Differenza di energia tra un bisbiglio e un urlo: 105

30 Ampiezza di banda L’ampiezza di banda dei sistemi sensoriali viene estesa grazie alla presenza di: Popolazioni con uguale stimolo efficace ma diversa soglia (Ridondanza) Aggiustamenti del guadagno e della soglia dei recettori (Adattamento)

31 Il rapporto segnale-rumore
Tutte le misurazioni effettuate dai recettori sensoriali sono in presenza di rumore Segnale: porta informazione Rumore: non porta informazione Limite alla quantita’ di informazione apportata dallo stimolo Quanto e’ il rumore? Qual e’ il segnale minimo percepibile?

32 Il rumore termico A temperatura ambiente l’agitazione termica produce un rumore pari a kT=0.6 kcal/mol A questo rumore si sommano altre fonti di disturbo, diverse per ciascuna modalita’ sensoriale Nessun recettore puo’ percepire senza amplificazione un segnale con energia <0.6 kcal/mol

33 Energia percepita dai fotorecettori
Stimolo efficace: radiazione elettromagnetica con lunghezze d’onda tra 400 e 750 nm Frequenze = * 1012 Hz (Terahertz) Energia di 1 fotone: E= hn 1 fotone a 500 nm (verde) ha E = 57 kcal/mol Rapporto segnale-rumore >=100 Un singolo fotone puo’ venire percepito senza degradazione causata dal rumore termico

34 Segnale-rumore nei chemorecettori
Stimolo efficace: legame chimico del recettore con la molecola segnale Legami chimici deboli (1 kcal/mol) Come distinguere una molecola da un’altra? “Rumore intrinseco”: legame di molecole non appropriate Soluzione: legami deboli multipli e stereoselettivi (EB nei chemorecettori = 5-10 kcal/mol)

35 Segnale-rumore nei meccanocettori
Stimolo efficace per le cellule ciliate acustiche: vibrazioni dell’aria da 20 Hz a 20 kHz Soglia uditiva umana (0 dB, 4 kHz) = 20 mPa Questo corrisponde ad un energia cinetica delle molecole di aria di 0.05 kcal/mol I minimi movimenti avvertiti come suoni hanno un’ampiezza corrispondente a solo il 10% del rumore termico E’ necessario un meccanismo di amplificazione attiva da parte del sistema recettoriale

36 Campo recettoriale L’insieme di stimoli in grado di attivare un determinato recettore forma il suo campo recettoriale Sistemi visivo e tattile: campo recettoriale di un recettore consiste di una regione spaziale (zona cutanea, frazione del campo visivo) Sistemi acustico-vestibolare, olfattivo e gustativo: campi recettoriali localizzati in spazi astratti (es. frequenze nel sistema acustico) Parti dei campi recettoriali di piu’ recettori possono sovrapporsi

37 Necessita’ di sistemi ridondanti
Intensita’ sonore necessarie alle diverse frequenze per evocare una risposta da una fibra del nervo cocleare. Lo stimolo ottimale per questa fibra e’ un suono a 2 kHz Suoni a frequenze diverse sono comunque efficaci, anche se meno potenti Per ricostruire il suono originario non basta un recettore! La ricostruzione completa del suono necessitera’ di un confronto tra le risposte di recettori con campi adiacenti

38 Localizzazione del segnale
Stimolo tattile che attiva piu’ recettori adiacenti Localizzazione spaziale grossolana a livello dei recettori

39 Ottimizzazione della localizzazione
1- aumentare il numero dei recettori Vantaggi: maggiore risoluzione Svantaggi: costi metabolici

40 Ottimizzazione della localizzazione
In tutti I sistemi sensoriali, la densita’ di recettori e’ massima nelle regioni piu’ usate per l’esplorazione Le linee rappresentano la distanza tra due punti percepiti come distinti dal sistema tattile nelle varie parti del corpo. La distanza e’ minima a livello dei polpastrelli e massima sul dorso o sulle gambe.

41 Inibizione laterale stimolo In presenza di inibizione laterale il feedback inibitorio migliora la localizzazione del segnale a livello dei neuroni afferenti secondari interneuroni inibitori In assenza di inibizione laterale la divergenza dei segnali dai recettori degrada la localizzazione del segnale

42 Capacita’ di informazione
Modalita’ Numero recettori Capacita’ di informazione (bit/s) Vista 2*108 107 Udito 3*104 105 Tatto 106 Gusto 3*107 103 Olfatto 7*107 La capacita’ di informazione non e’ solo funzione del numero di recettori!!!

43 Cinetica dei segnali temporali
Recettori tonici (seguono fedelmente lo stimolo nel tempo) Recettori fasici (seguono le variazioni dello stimolo nel tempo) I recettori del dolore mostrano un andamento temporale anomalo (iperalgesia) Recettori Corpuscoli di Meissner Dischi di Merkel Corpuscoli di Pacini Terminazioni di Ruffini Campi recettoriali Scarica Stimolo

44 Adattamento Lo stesso stimolo in condizioni diverse puo’ generare risposte di diversa ampiezza Fenomeni di adattamento e modulazione aggiustano la risposta sensoriale alle necessita’ dell’organismo (es. Adattamento al buio della retina) L’adattamento puo’ essere dovuto a piu’ fenomeni diversi

45 Schema delle vie sensoriali
Recettori periferici Nervi afferenti primari Stazioni di rele’ subtalamiche Talamo Corteccia primaria Cortecce secondarie ?? A tutti I livelli il flusso di informazione e’ bidirezionale (sistemi efferenti)


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