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Giuseppe Maria Milanese Presidente FederazioneSanità Confcooperative

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Presentazione sul tema: "Giuseppe Maria Milanese Presidente FederazioneSanità Confcooperative"— Transcript della presentazione:

1 Giuseppe Maria Milanese Presidente FederazioneSanità Confcooperative

2 A mercato assicurativo obbligatorio
SPAGNA Da sistema universalistico a privato A mercato assicurativo obbligatorio STATI UNITI GRECIA “L’Obamacare”  COPERTURA SANITARIA ASSICURATIVA anche ai 30 MLN di cittadini oggi sprovvisti, MA NON SI ARRIVERÀ ad un sistema di welfare con copertura sanitaria OBBLIGATORIA e UNIVERSALE. TAGLI PROGRAMMATI 3,5 MLD DEBITO MEDICINALI con aziende farmaceutiche 2,5 MLD  Sospensione del rifornimento di medicinali di prima necessità.

3 BRASILE REGNO UNITO Aboliti i Primary Care Trusts
UNIMED: la più grande esperienza cooperativa al mondo nel settore sanitario e la maggiore rete di assistenza medica del Brasile, presente nell’83% del territorio nazionale con 371 cooperative di medici che forniscono assistenza a più di 17 milioni di clienti e a imprese in tutto il Brasile Aboliti i Primary Care Trusts Creati i “Clinical Commissioning Groups”, CONSORZI DI MEDICI cui sono attribuite senza limiti territoriali, sia l’EROGAZIONE che la TUTELA 8,7 milioni di americani in 9 differenti stati dipendenti con medici Rapporto ospedali centri medici 1:13 Giornate degenza:301 vs 1000 Degenza media 3,2 vs 5,5 Spinta alle cure primarie, forte controllo del dato, obiettivi chiari e semplici e rapporto di lavoro unico e paritario fra tutti gli attori.

4 Un contesto complicato per la riorganizzazione dell’assistenza primaria
NUOVO PSN CONVENZIONE DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE NUOVO RUOLO ASSISTENZA INTEGRATIVA NUOVI SERVIZI EROGATI DALLE FARMACIE FEDERALISMO FISCALE COMPOSIZIONE DELLA SPESA CRISI DELLE RISORSE DEOSPEDALIZZAZIONE AUMENTO BISOGNI ASSISTENZIALI “A LUNGO TERMINE” APPROPRIATEZZA DELLE CURE SUSSIDIARIETA’

5 Gli economisti italiani aggiungono “la fine delle Politiche Sociali”
Fondo nazionale Politiche sociali: -77,8% dal 2004 al 2013 Fondo per le politiche della famiglia: zero risorse per il 2013 Fondo per le politiche giovanili. È dal 2011 che non viene stanziato un euro Le Regioni e fondi per le politiche sociali. Dal 2008 scesi del 53,3% Solo Fondo per le non autosufficienze nel 2013: 275 mln Gli economisti italiani aggiungono “la fine delle Politiche Sociali”

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9 DESIDERIO DI PRIVATO?

10 Pochi investimenti nei servizi all’assistenza a lungo termine
16,2% i familiari che prestano cure a persone anziane e disabili (Italia: prima in Europa). Pochi investimenti nei servizi all’assistenza a lungo termine (0,8% Pil rispetto al 2,3% della Gran Bretagna e 3,9% Svezia) In Italia: 2 milioni 600 mila persone con disabilità * di cui 2 milioni tra gli anziani 10

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12 Un sistema solidale??

13 UNO SGUARDO D‘ INSIEME Da oltre un decennio il sistema sanitario italiano è sottoposto a riforme che hanno come obiettivo la razionalizzazione delle risorse e il contenimento della spesa. Il settore ospedaliero è stato oggetto di rilevanti cambiamenti legati agli indirizzi di programmazione nazionale e regionale che hanno determinato una riduzione del numero di strutture e dei posti letto complessivi, considerando anche il trasferimento di una parte delle attività dal regime ordinario al day hospital. Gli indicatori mostrano una tendenza di assestamento verso questa riduzione dell’offerta ospedaliera. Negli ultimi anni in tutte le regioni, con l’eccezione del Molise, l’offerta dei posti letto si è allineata con il valore medio nazionale pari a 3,7 posti letto ogni mille abitanti nel 2007. Pag. 21 13

14 LA COMPOSIZIONE DELLA SPESA
TAC per milione di abitanti RMN per milione di abitanti Regno Unito 7,6 Francia 10,3 Germania 16,3 Italia 30,3 Regno Unito 8,2 Francia 5,7 Germania Italia 18,6 Fonte: OECD – Health Data – Anni e 2008.

15 Integrazione Pubblico/Privato
TERZO SETTORE NO PROFIT Integrazione Pubblico/Privato SSN MERCATO

16 No-profit vs. Profit in sanità
Logiche sostitutive Indici di redditività terminali dell’azione Proprietà di capitalisti Remunerazione tramite dividendo Il dividendo nasce da logiche “patrimoniali” ????????? Sistema mono tematico Ricerca del profitto Valutazione basata sull’efficienza Prevalenza di stimoli economici e finanziari con vincoli sociali Primum movens: lettura di un’opportunità NO PROFIT Logiche integrative Assistito e assistente terminali dell’azione Proprietà dei soci lavoratori Remunerazione tramite ristorno Ristorno nasce da logiche “economiche” Partecipazione allargata agli assistiti Sistema integrato da differenti professionalità Ricerca dell’appropriatezza Valutazione basata sull’ efficacia Prevalenza di stimoli sociali con vincoli economici e finanziari Primum movens: lettura di un’esigenza

17 L’articolo 45 riconosce solennemente la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata e affida alle legge il compito di promuoverne e favorirne con i mezzi più idonei e con gli opportuni controlli il carattere e le finalità. L’art. 41 Cost. sancisce che l'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. L’art. 118, co. 4, Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio sussidiarietà.

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19 LA COOPERAZIONE IN SANITA’
Si tratta di un PARTICOLARE “MERCATO” (asimmetria della domanda) Differenziare la logica del capitale da quella del lavoro. (lavoratore e soggetto assistito non solo degli elementi di natura economica che consentano ritorni sul capitale investito, ma i beneficiari stessi dell’azione) In sintesi un corretto utilizzo dello strumento cooperativistico consente allo Stato di usufruire dei vantaggi che esso stesso concede, e di conseguire in termini di pubblica utilità il bene “Salute” in MODO PIÙ VANTAGGIOSO ED EQUO.(struttura estremamente concorrenziale) ..quindi garantisce la MASSIMA ASSISTENZA a parità di risorse e il miglior risultato in termini di salute per gli assistiti, come anche di soddisfazione per gli stessi. TRASPARENZA NELLA MISURAZIONE delle risorse e la loro trasformazione in output (prestazioni) ma anche in outcome (salute). 19 19

20 La geografia della cooperazione Cooperative ogni 10 mila abitanti per regione e provincia, 2011
Fonte: elaborazione Censis su dati Unioncamere

21 Un modello che «tira» Andamento di cooperative e imprese
+14,2% Imprese +7,7% Fonte: elaborazione Censis su dati Istat e Unioncamere

22 Il miracolo occupazionale nella crisi Occupazione nelle cooperative e imprese
Mercato lavoro -1,2% Imprese -2,3% Fonte: elaborazione Censis su dati Istat, Unioncamere e Censis (per il 2011) 22 22

23 Il contributo cooperativo per settori economici Incidenza sul totale degli occupati nelle imprese, 2011 (val.%) Fonte: elaborazione Censis su dati Unioncamere

24 LA MISSION DELLA NOSTRA FEDERAZIONE

25 COOPERAZIONE SOCIALE: DA FASE DI DIPENDENZA
DAL SISTEMA PUBBLICO …

26 NUOVO RUOLO DELLA COOPERAZIONE SOCIALE
NUOVI SERVIZI SVILUPPO INNOVAZIONE PROGETTAZIONE

27 LE COOPERATIVE IN SANITÀ SERVONO 100 MILIONI DI FAMIGLIE NEL MONDO…

28 PESO DELLA COOPERAZIONE SOCIALE CHE FA RIFERIMENTO A CONFCOOPERATIVE
A Confcooperative aderiscono la maggioranza assoluta della cooperative sociali iscritte al registro imprese. Sono (il 50,8% delle registrate) Nel complesso, la cooperazione sociale in Italia conta circa cooperative iscritte al Registro imprese Sono oltre 350 mila gli addetti occupati stabilmente nel settore. Sono stimati in circa 7 milioni annui gli utenti, beneficiari dei servizi delle cooperative sociali

29 PESO ECONOMICO E OCCUPAZIONALE
In termini di peso occupazionale, le cooperative aderenti a Confcooperative rappresentano il 64% dell’occupazione complessiva nelle cooperative sociali in Italia. In termini di peso economico, il fatturato aggregato delle cooperative sociali aderenti a Confcooperative è oltre 5,9 miliardi di Euro e rappresenta, con il 63%, la componente maggioritaria del fatturato aggregato realizzato dalla cooperazione sociale in Italia

30 UNA RISPOSTA CONCRETA PER IL RINNOVO DELLA SANITÀ TERRITORIALE
LOGICA VETERO SINDACALE SISTEMA PRIVATO

31 LE COOPERATIVE A SPECIALIZZAZIONE SANITARIA

32 INTEGRAZIONE SANITARIA E SOCIO-SANITARIA PRESA IN CARICO CONTINUITA’
Pz indifferenziato (MMG, PLS, Medici di continuità assistenziale:ostetrico-ginecologo,cardiologo, psichiatra,odontoiatra; infermieri, altre figure professionali) INTEGRAZIONE SANITARIA E SOCIO-SANITARIA PRESA IN CARICO CONTINUITA’ ASSISTENZIALE Pz non autosufficiente (long-term care) Pz cronico (CCM)

33 PROPOSTA 1 Incentivi allo sviluppo di sistemi di assistenza domiciliare integrata, per spostare la spesa dall' ospedale al territorio, attraverso la realizzazione di una rete di "assistenza primaria", oggi carente per non dire assente in molte regioni. Tale sviluppo potrà avvenire  utilizzando anche la leva fiscale, ad esempio dando vantaggi alle imprese che si cimentino in questo difficile campo.

34 ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI)
1. sinonimo di servizio di cure domiciliari modulato al suo interno su più livelli, differenziati per intensità assistenziale. assistenza infermieristica domiciliare; assistenza domiciliare programmata (ADP) dei MMG; assistenza domiciliare per particolari tipologie di utenza. 2. Compresenza di prestazioni sociali e prestazioni sanitarie, del più ampio sistema delle cure domiciliari, configurato come sommatoria di tutte le modalità di assistenza a domicilio.

35 Popolazione over65 in ADI - Europa

36 ASSISTENZA DOMICILIARE IN EUROPA
(assisiti a domicilio su pazienti di età superiore ai 65 anni), 2005

37 Assistenza Domiciliare Integrata: Anno 2007
Casi trattati Italia di cui 81,2% anziani (3,27% anziani) Lombardia 81.174 di cui 84.8% anziani (3,66% anziani) Veneto 73.431 di cui 81.0% anziani (6,42% anziani) Emilia Romagna 64.666 di cui 85.0% anziani (5,72% anziani) Piemonte 24.300 di cui 71,8% anziani (1,77% anziani) Lazio 51.877 di cui 79.7% anziani (3,88% anziani) Abruzzo 12.705 di cui 80.7% anziani Campania 17.707 di cui 82.9% anziani (1,63% anziani) Puglia 13.882 di cui 83.3% anziani (1,62% anziani) Basilicata 6.774 di cui 75.6% anziani (4,32% anziani) Calabria 13.071 di cui 77.9% anziani (2,76% anziani) Sicilia 12.784 di cui 72.4% anziani (1,02% anziani) Sardegna 5.228 di cui 68.4% anziani (1,20% anziani) Ore per caso trattato 22 di cui 15 infermieristica 17 di cui 11 infermieristica 10 di cui 8 infermieristica 22 di cui 20 infermieristica 21 di cui 12 infermieristica 20 di cui 13 infermieristica 28 di cui 19 infermieristica 60 di cui 28 infermieristica 51 di cui 32 infermieristica 40 di cui 24 infermieristica 15 di cui 11 infermieristica 34 di cui 20 infermieristica 72 di cui 58 infermieristica Fonte: Annuario Statistico del SSN, Anno 2007.

38 Domiciliare Infermieristica Nuclei Alzheimer
Assistenza Domiciliare Infermieristica Nuclei Alzheimer Residenze di Riabilitazione Estensiva e Semiresidenziale Assistenza Domiciliare Programmata Ospedale di Comunità Consultorio Specialistica ambulatoriale Servizi per le Dipendenze Patologiche (SERT) PLS Centro diurno Centri di Salute mentale Comunità Alloggio Prestazioni residenziali e semiresidenziali erogate a soggetti non autosufficienti Assistenza Domiciliare Integrata RSA anziani Servizio di psicologia clinica RSA demenze Residenze assistenziali RSA disabili giovani /adulti Medici di continuità assistenziale MMG Hospice

39 Attività ambulatoriale territoriale: MMG, PLS, specialisti
Salute Mentale: Centri di Salute Mentale, Servizio di Psicologia Clinica, Strutture psichiatriche semiresidenziali e residenziali, Comunità alloggio Attività ambulatoriale territoriale: MMG, PLS, specialisti Riabilitazione e Disabilità Residenze di Riabilitazione Estensiva e Semiresidenziale Degenza in RSA disabili adulti gravi ed RSA disabili adulti Ospedale di Comunità Servizi per le Dipendenze Patologiche (SERT) Prestazioni residenziali e semiresidenziali erogate a soggetti non autosufficienti, non assistibili a domicilio, RSA anziani RSA demenze Residenze Assistenziali Hospice Centro Diurno Assistenza Domiciliare ADI, ADP, assistenza domiciliare infermieristica Nuclei Alzheimer Salute Donna, attività consultoriale

40 Criticità del sistema vigente:
STATO DELL’ARTE assistenza domiciliare -> deve essere erogata da soggetti autorizzati e accreditati percorso giuridico - amministrativo di autorizzazione e accreditamento ancora incompleto Criticità del sistema vigente: disomogeneità dei modelli di ADI nelle diverse ASL (cfr. bandi di gara per beni e servizi) coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale nei processi di presa in carico e continuità assistenziale responsabilizzazione dei soggetti erogatori esterni sistema parcellizzato e non integrato difficoltà di sostenibilità economica dei servizi strumenti efficaci di verifica per la misurazione di outcome Nessuna modalità di misurazione della soddisfazione del cittadino

41 Schema di flusso - MODELLO SPERIMENTALE
UTENTE Richiesta assistenza CIP (problemi/bisogni assistenziali/obiettivi raggiungere) BIP (prescrizione di interventi e relativo impegno economico) MMGG PIA (pianificazione interventi prescritti) Trasmissione CIP/BIP/PIA al CAD Ente Accreditato Controllo periodico appropriatezza e compatibilità di budget CAD

42 Giornate Presa in Carico
Simulazione ASL Roma D – mese di Novembre Nel mese di Novembre sono state eseguite prestazioni nella ASL Roma D, nel corso di accessi. Nella tabella sono elencate le prestazioni eseguite e riclassificate secondo il nuovo modello. Le prestazioni riclassificate sono state moltiplicate per i valori proposti, ottenendo una ipotesi di costo totale mensile. A questo costo va aggiunto il numero degli accessi moltiplicati per il relativo costo. Metodo attuale Fascia Pazienti Assistiti Giornate Presa in Carico Fatturato Alta 17 438 Media 262 6470 Bassa 158 3289 Occasionale 238 4833 Costo totale 675 15030 Metodo sperimentale Numero Costo Prestazioni 7.504 Accessi 6.291 Costo Totale

43 PROPOSTA 2 ACCREDITAMENTO: attraverso una fase sperimentale che veda la promozione di forme avanzate di partenariato pubblico-privato non profit,  per l’affidamento in gestione di servizi domiciliari  complessi di cure primarie e anche di strutture residenziali, semiresidenziali e intermedie, in rete con i servizi domiciliari.

44 Superare il sistema delle convenzioni per introdurre l’accreditamento inteso come strumento di regolazione del mercato sanitario. “STATUS” di accreditato per essere inseriti come potenziali fornitori di prestazioni per conto e a carico del SSN. Status cui si perviene sulla base della verifica e del monitoraggio di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private, con rinvio alla regolamentazione regionale, deputata a definire standard di qualità che costituiscono requisiti ulteriori per l’accreditamento delle strutture pubbliche e private autorizzate.

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47 PROPOSTA 3 Rivedere e valorizzare la posizione in tali sistemi dei Medici di Famiglia, che potrebbero rappresentare l’elemento di controllo del “territorio”, fino a poter gestire budget territoriali correlati all’assistenza. Realizzazione di una rete territoriale fra tutti i soggetti che si occupano di assistenza PRIMARIA, che avrebbe anche valenza di motore  economico e sviluppo dell’occupazione

48 DOPO IL DECRETO BALDUZZI…..
MODIFICA dell’attuale regime delle convenzioni per la medicina generale, la continuità assistenziale, la medicina dei servizi e l’emergenza sanitaria territoriale allo scopo di introdurre il principio della  concessione di servizi complessi di assistenza primaria a strutture  multi professionali, anche su base cooperativistica, in grado di assicurare la gestione integrata dei servizi stessi.

49 SVILUPPO ASSISTENZA PRIMARIA LA GRANDE OPPORTUNITA’ OCCUPAZIONALE
Se rapportiamo all’Italia i dati relativi all’Inghilterra e agli Stati Uniti, solo per l’assistenza domiciliare occorrono 32 addetti ogni abitanti, cioè circa unità, che di fatto si raddoppiano se si assicurano adeguate dotazioni agli ambulatori e alle residenzialità.

50 PROPOSTA 4 Favorire lo sviluppo della mutualità integrativa, come forma di gestione del risparmio privato destinato a fini sanitari con effetti di alleggerimento della pressione sulla spesa pubblica.

51 MA OCCORRE… Chiarezza nella definizione  dei livelli essenziali di assistenza sanitaria, salvaguardia dei soggetti più bisognosi  tracciando  una linea di demarcazione degli ambiti riservati alla funzione pubblica e di quelli demandati alla mutualità integrativa privata, allo scopo di eliminare le attuali sovrapposizioni degli ambiti di intervento e le conseguenti duplicazioni di finanziamento.

52 Sanità integrativa e società di mutuo soccorso
Il sistema sanitario pubblico universalistico comincia a scricchiolare arretra e passa il testimone ad un sistema bi-polare nel quale saranno i cittadini e le loro organizzazioni ad affiancare il sistema pubblico per finanziare e gestire un secondo polo assistenziale complementare La cooperazione e la mutualità raccolte in FederazioneSanità sono già attive nell’offerta di servizi innovativi e nella gestione di coperture assistenziali integrative nell’area dell’assistenza extraospedaliera e ritengono di essere le forze sociali più adatte per assecondare le trasformazioni in atto nel sistema, per promuovere la crescita del secondo pilastro e per contribuire ad orientarlo fuori dalle insidie del mercato profittevole.

53 Avvicinare i servizi quanto più possibile alle comunità dove le persone vivono e desiderano essere assistite, adeguare i luoghi e i modi di erogazione delle prestazioni ai crescenti bisogni assistenziali del nostro tempo per il prevalere della cronicità, non autosufficienza e disabilità, creando luoghi istituzionali d'integrazione dei finanziamenti e delle azioni pubbliche, al fine di evitare o quantomeno ridurre l'attuale parcellizzazione degli interventi e una spesa a pioggia che non comporta alcun elemento di efficacia di efficienza

54 DALL’INTEGRAZIONE UN NUOVO SOGGETTO
FederazioneSanità sta promuovendo la formazione di Consorzi Territoriali, secondo il criterio della maggiore prossimità all’assistito. Il Consorzio Territoriale è l’aggregazione operativa delle Cooperative di settore esistenti nelle diverse regioni. Il Consorzio si pone come interlocutore, in una logica di accreditamento, nei confronti delle Regioni, e come erogatore nei confronti degli assistiti. 54

55 Sample LA RETE DEI SERVIZI CAP VOCE AL CITTADINO IL CONSORZIO CAP
Centro Cap – Punto d’ascolto e di valutazione Punti di Contatto di “fiducia”, presso i quali l’Assistito potrà ottenere tutte le Informazioni sui Servizi Socio Sanitari Integrativi e le modalità di accesso Punti di Contatto Le Farmacie Rete in grado di garantire a tutti gli Assistiti un canale di accesso web ai Servizi Socio Sanitari Integrativi e Medico diagnostici Operatori Socio Sanitari - Centri di Diagnostica Rete di operatori e di strutture costituita da circa professionisti e da circa 50 centri diagnostici sanitari altamente specializzati e distribuiti sul territorio romano e laziale Carta associativa Sistemi di Incasso e Rendicontazione Carta associativa finanziaria IL CONSORZIO CAP Direzione del Consorzio Cap Programma la rete dei servizi Controlla l’offerta dei consorziati Controlla la qualità della rete dei servizi Gestisce i centri di ascolto e di valutazione Controlla le rendicontazioni contabili COMPITI VOCE AL CITTADINO

56 I CONSORZI TERRITORIALI: UN’OFFERTA INTEGRATA OLTRE L’ADI
In funzione delle diverse realtà distrettuali, il Consorzio potrà offrire: servizi di Assistenza Domiciliare, gestione operativa di Presidi di Prossimità previsti dalla legge Balduzzi gestione di residenzialità intermedie (ospedali di comunità, rsa, comunità terapeutiche per malati psichiatrici, centri diurni, strutture ex. Art. 26) servizi di distribuzione di farmaci e presidi, servizi preventivi all’interno delle farmacie, etc 56

57 I DECRETI SUI NUOVI SERVIZI IN FARMACIA
INFERMIERI IN FARMACIA (medicazioni, iniezioni intramuscolo) e FISIOTERAPISTI IN FARMACIA (rieducazione disabilità motorie, cognitive, viscerali etc) AUTOANALISI (glicemia, colesterolo, tligriceridi, gravidanza etc) e ESAMI STRUMENTALI (pressione arteriosa, elettrocardiogrammi etc) ATTIVITA’ CUP (prenotazione specialistica ambulatoriale) ….in attesa ACN e ACR) Con la cooperazione farmaceutica si può realizzare di fatto quell’ efficace azione sinergica, unica capace di rendere possibile tante attività dentro lo schema di una farmacia e in un contesto complesso come quello delle prestazioni sanitarie. 57 57

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59 COSA CHIEDIAMO Il patrimonio di esperienza e la capacità di supporto che vengono dalla cooperazione in ambito sanitario, alla luce delle dimensioni raggiunte, hanno oggi bisogno di una corretta regolamentazione che ne valorizzi la autentica identità. COSTITUZIONE DI UN “TAVOLO” DI LAVORO AD HOC CON INTERLOCUZIONE “CERTA” PER: ISTITUIRE una cabina di regia ad hoc (NAZIONALE E REGIONALE) per definire le linee guida SULL’ASSISTENZA PRIMARIA Considerare le specificità del SETTORE FAVORENDONE LO SVILUPPO ANCHE TRAMITE POLITICHE FISCALI (IVA!!!) COMPLETARE il percorso legislativo (v. Decreto Balduzzi) FAVORIRE i processi d’integrazione fra Sociale e Sanitario VALUTARE i risultati dei servizi INDIVIDUARE le risorse per la sostenibilità economica e finanziaria degli interventi

60 LA FINE DEL WELFARE STATE?
Per Cameron è il momento della “filantropia” Il premier britannico si presenterà al prossimo appuntamento del G8 con una sua proposta per ridimensionare definitivamente la concezione del welfare state e far posto a quella che lui chiama filantropia. Con il massiccio ricorso a fondi a impatto sociale. Si tratta in pratica  di dimezzare il ruolo  dello “Stato” per far posto a quella che lui non chiama  “filantropia” cioè il ricorso a “fondi a impatto sociale” che deriverebbero dalle grandi accumulazioni di profitto. Gli Uman Impact Fund  sarebbero gestiti  secondo criteri di redditività e basati sull’investimento in imprese ad alto impatto sociale.    

61 La cattiveria dei buoni è pericolosissima

62 Tragica gaffe del candidato repubblicano alla Casa Bianca
Tragica gaffe del candidato repubblicano alla Casa Bianca. In una riunione di grandi elettori, avvenuta a porte chiuse, Romney si è lasciato andare a considerazioni sprezzanti nei confronti dei cittadini che usufruiscono dell’assistenza pubblica. «Parassiti» è il termine usato da Romney per i tanti che ricevono sussidi di disoccupazione, per i pensionati, per quelli che «credono di avere diritto al cibo, alla casa, alla sanità» e che non pagano le tasse. Si tratta del 47% dei cittadini che certo non saranno rimasti contenti delle parole del repubblicano. Le affermazioni di Romney sono state carpite tramite un video rimasto nascosto per cinque mesi

63 La Chiesa di Bergoglio? «Sarà una Chiesa dei poveri ma anche dei ricchi, perché i ricchi hanno il dovere di dare. Come cristiani i ricchi compiono il loro dovere dando ai poveri. Per cui la Chiesa di Bergoglio sarà aperta a tutti, un luogo dove tutti possono entrare, non c’è esclusività, non ci sono i potenti da una parte e i poveri dall’altra.

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