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L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI SEMINARIO TRIBUTI LOCALI. IUC: UN’IMPOSTA DAVVERO UNICA? Dott. Francesco.

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1 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI SEMINARIO TRIBUTI LOCALI. IUC: UN’IMPOSTA DAVVERO UNICA? Dott. Francesco Spinozzi – Dirigente Servizi Finanziari e Patrimonio Comune di Monopoli 1

2 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI TARSU (D.Lgs. 507/93) TIA 1 (D.Lgs. 22/97) TIA 2 (D.Lgs. 152/2006) TARES (D.L. 201/2011) TARI (L. 147/2013) 2

3 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI Sistema di tariffazione rifiuti 2013 TARES con applicazione metodo normalizzato (art. 14, c. 9, D.L. 201/2011) TARES con applicazione sistemi di misurazione puntuale (art. 14, c. 29, idem) TARES con applicazione metodo TARSU ex art. 65 D.Lgs. 507/93 (art. 5, c. 1, D.L. 102/2013) Regime di prelievo 2012 (TARSU) Sistema di tariffazione rifiuti 2014 TARI con applicazione metodo normalizzato (art. 1, c. 651, L. 147/2013) TARI con applicazione sistemi di misurazione puntuale (art. 1, c. 668, idem) TARI con applicazione metodo TARSU ex art. 65 D.Lgs. 507/93 (art. 1, c. 652, idem) 3

4 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI Tasso di copertura del costo del servizio di igiene urbana TARSU: derogabile il tasso di copertura integrale del costo del servizio TARI: in ogni caso deve essere assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio, ricomprendendo anche i costi di cui all'articolo 15 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 (costi di smaltimento nelle discariche), ad esclusione dei costi relativi ai rifiuti speciali al cui smaltimento provvedono a proprie spese i relativi produttori comprovandone l'avvenuto trattamento in conformità alla normativa vigente. Va detratto dal costo del servizio il costo relativo alla gestione dei rifiuti delle istituzioni scolastiche statali (art. 1, c. 655 L. 147/2013) 4

5 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI METODO NORMALIZZATO Normalizzare un dato significa modificare un oggetto per renderlo «normale», ossia per rendere alcune sue caratteristiche più vicine a quelle che si riscontrano mediamente (fonte Wikipedia) 5

6 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI Costo del servizio di igiene urbana CG Costi di Gestione CGIND Costi di gestione del ciclo della raccolta indifferenziata CSL Costi spazzamento lavaggio strade CRT Costi di raccolta e trasporto rsu CTS Costi di trattamento e smaltimento AC Altri costi CGD Costi di gestione del ciclo della raccolta differenziata CRD Costi di raccolta differenziata per materiale CTR Costi di trattamento e riciclo CC Costi ComuniCARC Costi amministrativi di accertamento, riscossione e contenzioso CGG Costi generali di gestione CCD Costi comuni diversi CK Costi d'Uso del CapitaleAMM Ammortamenti ACC Accantonamenti R Remunerazione del capitale investito 6

7 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI TIPOLOGIA DEI COSTI COSTI FISSI: non variano rispetto alla quantità di rifiuti prodotti costi di spazzamento e di lavaggio delle strade ed aree pubbliche (CSL) costi per attività di accertamento, riscossione e contenzioso (CARC) costi generali di gestione (CGG) costi diversi (CCD) altri costi (AC) costi d’uso del capitale (CK) COSTI VARIABILI: variano in relazione alla quantità di rifiuti prodotti costi di raccolta e trasporto relativi ai rifiuti indifferenziati (CRT) costi di trattamento e smaltimento dei rifiuti indifferenziati (CTS) costi di raccolta differenziata per materiale (CRD) costi di trattamento e riciclo, al netto delle entrate dal recupero di materiali ed energia dai rifiuti (CTR) CT = (CF + CV) = (CSL + CARC + CGG + CCD + AC + CK) + (CRT + CTS + CRD + CTR) 7

8 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI CATEGORIE DI UTENZA UTENZE DOMESTICHE Abitazioni con 1 occupante Abitazioni con 2 occupanti Abitazioni con 3 occupanti Abitazioni con 4 occupanti Abitazioni con 5 occupanti Abitazioni con 6 o più occupanti UTENZE NON DOMESTICHE (Comuni con popolazione > 5000 ab) 1. Musei, biblioteche, scuole, associazioni, luoghi di culto 2. Cinematografi e teatri 3. Autorimesse e magazzini senza alcuna vendita diretta 4. Campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi 5. Stabilimenti balneari 6. Esposizioni, autosaloni 7. Alberghi con ristorante 8. Alberghi senza ristorante 9. Case di cura e riposo 10. Ospedali 8

9 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI CATEGORIE DI UTENZA 11. Uffici, agenzie, studi professionali 12. Banche ed istituti di credito 13. Negozi abbigliamento, calzature, libreria, cartoleria, ferramenta e altri beni durevoli 14. Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze 15. Negozi particolari quali filatelia, tende e tessuti, tappeti, cappelli e ombrelli, antiquariato 16. Banchi di mercato beni durevoli 17. Attività artigianali tipo botteghe: parrucchiere, barbiere, estetista 18. Attività artigianali tipo botteghe: falegname, idraulico, fabbro, elettricista 19. Carrozzeria, autofficina, elettrauto 20. Attività industriali con capannoni di produzione 21. Attività artigianali di produzione beni specifici 22. Ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub 23. Mense, birrerie, amburgherie 24. Bar, caffè, pasticceria 25. Supermercato, pane e pasta, macelleria, salumi e formaggi, generi alimentari 26. Plurilicenze alimentari e/o miste 27. Ortofrutta, pescherie, fiori e piante, pizza al taglio 28. Ipermercati di generi misti 29. Banchi di mercato genere alimentari 30. Discoteche, night club 9

10 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI 10

11 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI STIMA QUANTITATIVO RIFIUTI UTENZE NON DOMESTICHE Kd = Coefficiente potenziale di produzione in kg/m2 anno che tiene conto della quantità di rifiuto minima e massima connessa alla tipologia di attività CATEGORIA UTENZA NON DOMESTICA (DPR 158/99) MQ A RUOLOKD(*) STIMA RIFIUTI PRODOTTI (kg) MUSEI, BIBLIOTECHE, SCUOLE, ECC.. 7.9025,5043.461 CINEMATOGRAFI E TEATRI 7924,123.264 AUTORIMESSE E MAGAZZINI SENZA VENDITA 21.4053,9083.478 CAMPEGGI, DISTRIBUTORI, IMPIANTI SPORTIVI 6.1996,5540.605 STABILIMENTI BALNEARI 2.1555,2011.206 ESPOSIZIONI, AUTOSALONI 19.2815,0497.175 ALBERGHI (CON RISTORANTE) 42.99712,45535.309 ALBERGHI (SENZA RISTORANTE) 2.8389,5026.965 ….. ……… 456.4585.526.791 11

12 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI STIMA QUANTITATIVO RIFIUTI UTENZE NON DOMESTICHE (segue) QUANTITATIVO COMPLESSIVO RIFIUTI RACCOLTI: Kg 28.522.733,00 QUANTITATIVO STIMATO UT NON DOM: Kg 5.526.791,00 TIPOLOGIA DI UTENZE STIMA QUANTITATIVO RIFIUTI (KG) % SUDDIVISIONE COSTI DOMESTICHE22.995.773,0080,62% NON DOMESTICHE5.526.791,0019,38% TUTTE LE UTENZE28.522.564,00100,00% 12

13 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI STIMA QUANTITATIVO RIFIUTI UTENZE NON DOMESTICHE (segue) Il costo complessivo del servizio di igiene urbana al netto del costo sostenuto in relazione agli istituti scolastici statali è così suddiviso: TIPOLOGIA DI UTENZE COSTI FISSI COSTI VARIAB COSTI TOTALI DOMESTICHE80,62% NON DOMESTICHE19,38% TUTTE LE UTENZE100,00% 13

14 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI MEFIl costo viene detratto dalla voce CCD MONOPOLI Il costo viene detratto dai costi fissi e dai costi variabili con i medesimi rapporti di composizione risultanti dal piano finanziario COSTO I.U. ISTITUZIONI SCOLASTICHE = CONTRIBUTO MIUR 14

15 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI TARIFFA FISSA UTENZE DOMESTICHE espressa in €/mq copre i costi fissi attribuiti alle utenze domestiche varia in relazione alla numerosità del nucleo familiare sulla base del seguente andamento indicato dal DPR 158/99 (coefficiente di adattamento Ka) il Ka di ciascuna categoria di utenza domestica è indicato dal DPR 158/99 in misura fissa in relazione alla zona geografica 15

16 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI 16

17 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DETERMINAZIONE TFd iKaSS * KaCFdTFd 10,81800.000648.000807.2051,0090 20,94398.928374.993467.1231,1709 31,02350.534357.544445.3881,2706 41,09337.622368.008458.4221,3578 51,1083.92992.322115.0051,3703 6 o più1,0621.62722.92528.5571,3204 1.992.6411.863.7922.321.700,41 17

18 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI TARIFFA VARIABILE UTENZE DOMESTICHE espressa in €/nucleo familiare copre i costi variabili attribuiti alle utenze domestiche varia in relazione alla numerosità del nucleo familiare sulla base del seguente andamento indicato dal DPR 158/99 (coefficiente di produttività Kb) il Kb di ciascuna categoria di utenza domestica è indicato dal DPR 158/99 entro determinati limiti minimi e massimi entro i quali il Comune ha facoltà di scelta il Kb esprime il quantitativo di rifiuti prodotto mediamente da una famiglia di x componenti 18

19 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI 19

20 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DETERMINAZIONE TVd iKB MEDIONN*KbCVdTVd 10,803.5462.836,42268.28075,6672 21,604.1116.577,17622.095151,3345 32,003.6777.353,96695.567189,1681 42,603.4679.013,66852.548245,9185 53,208282.650,89250.732302,6690 6 o più3,70201744,3570.404349,9610 15.83029.1762.759.626 20

21 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI TARIFFA FISSA UTENZE NON DOMESTICHE espressa in €/mq copre i costi fissi attribuiti alle utenze non domestiche varia in relazione alla tipologia di attività produttiva sulla base del seguente andamento indicato dal DPR 158/99 (coefficiente di adattamento Kc) il Kc di ciascuna categoria di attività produttiva è indicato dal DPR 158/99 entro determinati limiti minimi e massimi per zona geografica entro i quali il Comune ha facoltà di scelta 21

22 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI 22

23 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DETERMINAZIONE TFnd iCATEGORIAKCSS * KcCFndTFnd 1MUSEI, BIBLIOTECHE, SCUOLE, ECC..0,547.901,984.267,077.098,090,8983 2CINEMATOGRAFI E TEATRI0,40792,27316,91527,170,6654 3 AUTORIMESSE E MAGAZZINI SENZA VENDITA 0,4021.404,668.561,8714.242,300,6654 4 CAMPEGGI, DISTRIBUTORI, IMPIANTI SPORTIVI 0,696.199,254.277,487.115,411,1478 5STABILIMENTI BALNEARI0,472.155,001.012,851.684,830,7818 6ESPOSIZIONI, AUTOSALONI0,4619.280,808.869,1714.753,490,7652 7ALBERGHI (CON RISTORANTE)1,2142.996,7052.026,0186.543,062,0128 8ALBERGHI (SENZA RISTORANTE)0,972.838,392.753,244.579,901,6136 9CASE DI CURA E RIPOSO1,00782,00 1.300,821,6635 10OSPEDALI1,158.593,509.882,5316.439,161,9130 23

24 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DETERMINAZIONE TFnd iCATEGORIAKCSS * KcCFndTFnd 11 UFFICI, AGENZIE E STUDI PROFESSIONALI 1,0454.990,3057.189,9195.133,001,7300 12BANCHE ED ISTITUTI DI CREDITO0,645.864,003.752,966.242,891,0646 13 NEGOZI (ABBIGLIAMENTO, CALZATURE, CARTOLERIE, ECC..) 0,9957.105,8656.534,8094.043,261,6468 14EDICOLA, FARMACIA, TABACCHI, ECC..1,261.934,922.438,004.055,502,0960 15 NEGOZI (CAPPELLI, TENDE E TESSUTI, ECC..) 0,7443,0031,8252,931,2310 16BANCHI DI MERCATO E BENI DUREVOLI1,4324,0034,3257,092,3787 17 ATTIVITÀ ARTIGIANALI TIPO BOTTEGHE: PARRUCCHIERE, ECC.. 1,343.785,795.072,968.438,652,2290 18 ATTIVITÀ ARTIGIANALI TIPO: FALEGNAME, IDRAULICO, ECC.. 0,904.009,523.608,576.002,701,4971 19 CARROZZERIA, AUTOFFICINA, ELETTRAUTO 1,14896,201.021,661.699,501,8963 20 ATTIVITÀ INDUSTRIALI CON CAPANNONI DI PRODUZIONE 0,6413.614,128.713,0414.493,771,0646 24

25 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DETERMINAZIONE TFnd iCATEGORIAKCSS * KcCFndTFnd 21 ATTIVITÀ ARTIGIANALI DI PRODUZIONE BENI SPECIFICI 0,69153.748,95106.086,78176.470,871,1478 22 RISTORANTI, TRATTORIE, OSTERIE, PIZZERIE, PUB, ECC.. 3,4018.268,3162.112,26103.321,125,6558 23MENSE, AMBURGHERIE4,4482,00364,08605,637,3858 24BAR, CAFFÈ, PASTICCERIA, ECC..2,565.771,9514.776,2024.579,594,2585 25 SUPERMERCATO, PANE E PASTA, GENERI ALIMENTARI, ECC.. 2,0020.373,7840.747,5567.781,833,3269 26PLURILICENZE ALIMENTARI E/O MISTE2,000,00 3,3269 27 ORTOFRUTTA, PESCHERIE, FIORI E PIANTE, ECC.. 4,421.224,785.413,539.005,177,3525 28IPERMERCATI DI GENERI MISTI2,190,00 3,3269 29 BANCHI DI MERCATO GENERI ALIMENTARI 5,8098,00568,40945,519,6481 30DISCOTECHE, NIGHT CLUB1,341.678,002.248,523.740,322,2290 456.458,04463.464,47770.953,57 25

26 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI TARIFFA VARIABILE UTENZE NON DOMESTICHE espressa in €/mq copre i costi variabili attribuiti alle utenze non domestiche varia in relazione alla tipologia di attività produttiva sulla base del seguente andamento indicato dal DPR 158/99 (coefficiente di adattamento Kd) il Kd di ciascuna categoria di attività produttiva è indicato dal DPR 158/99 entro determinati limiti minimi e massimi per zona geografica entro i quali il Comune ha facoltà di scelta il Kd di ciascuna categoria di attività produttiva esprime il quantitativo annuo di rifiuti prodotto mediamente per ogni metro quadrato di superficie 26

27 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI 27

28 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DETERMINAZIONE TVnd iCATEGORIAKDSS * KdCVndTvnd 1MUSEI, BIBLIOTECHE, SCUOLE, ECC..5,507.901,9843.461,008.082,991,0229 2CINEMATOGRAFI E TEATRI4,12792,273.264,00607,050,7662 3 AUTORIMESSE E MAGAZZINI SENZA VENDITA 3,9021.404,6683.478,0015.525,460,7253 4 CAMPEGGI, DISTRIBUTORI, IMPIANTI SPORTIVI 6,556.199,2540.605,007.551,831,2182 5STABILIMENTI BALNEARI5,202.155,0011.206,002.084,120,9671 6ESPOSIZIONI, AUTOSALONI5,0419.280,8097.175,0018.072,870,9374 7ALBERGHI (CON RISTORANTE)12,4542.996,70535.309,0099.558,202,3155 8ALBERGHI (SENZA RISTORANTE)9,502.838,3926.965,005.015,021,7669 9CASE DI CURA E RIPOSO9,62782,007.523,001.399,151,7892 10OSPEDALI12,608.593,50108.278,0020.137,832,3434 28

29 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DETERMINAZIONE TVnd iCATEGORIAKDSS * KdCVndTvnd 11 UFFICI, AGENZIE E STUDI PROFESSIONALI 10,3054.990,30566.400,00105.340,591,9156 12BANCHE ED ISTITUTI DI CREDITO6,935.864,0040.638,007.557,961,2889 13 NEGOZI (ABBIGLIAMENTO, CALZATURE, CARTOLERIE, ECC..) 9,9057.105,86565.348,00105.144,931,8412 14EDICOLA, FARMACIA, TABACCHI, ECC..13,221.934,9225.580,004.757,442,4587 15 NEGOZI (CAPPELLI, TENDE E TESSUTI, ECC..) 8,0043,00344,0063,981,4879 16BANCHI DI MERCATO E BENI DUREVOLI14,6924,00353,0065,652,7355 17 ATTIVITÀ ARTIGIANALI TIPO BOTTEGHE: PARRUCCHIERE, ECC.. 13,213.785,7950.010,009.300,992,4568 18 ATTIVITÀ ARTIGIANALI TIPO: FALEGNAME, IDRAULICO, ECC.. 9,114.009,5236.527,006.793,391,6943 19 CARROZZERIA, AUTOFFICINA, ELETTRAUTO 12,10896,2010.844,002.016,802,2504 20 ATTIVITÀ INDUSTRIALI CON CAPANNONI DI PRODUZIONE 8,2513.614,12112.316,0020.888,831,5344 29

30 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DETERMINAZIONE TVnd iCATEGORIAKDSS * KdCVndTvnd 21 ATTIVITÀ ARTIGIANALI DI PRODUZIONE BENI SPECIFICI 8,11153.748,951.246.904,00231.902,541,5083 22 RISTORANTI, TRATTORIE, OSTERIE, PIZZERIE, PUB, ECC.. 60,2218.268,311.100.118,00204.602,8811,1999 23MENSE, AMBURGHERIE55,7082,004.567,00849,3810,3583 24BAR, CAFFÈ, PASTICCERIA, ECC..43,635.771,95251.830,0046.836,028,1144 25 SUPERMERCATO, PANE E PASTA, GENERI ALIMENTARI, ECC.. 21,5020.373,78438.036,0081.467,113,9986 26PLURILICENZE ALIMENTARI E/O MISTE21,550,00 3,9986 27 ORTOFRUTTA, PESCHERIE, FIORI E PIANTE, ECC.. 68,921.224,7884.412,0015.699,1712,8180 28IPERMERCATI DI GENERI MISTI23,980,00 3,9986 29 BANCHI DI MERCATO GENERI ALIMENTARI 72,5598,007.110,001.322,3413,4932 30DISCOTECHE, NIGHT CLUB16,801.678,0028.190,005.242,853,1245 456.458,045.526.791,001.027.887,36 30

31 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI PRINCIPALI DIFFERENZE: COSTO DEL SERVIZIO comprende le spese inerenti dirette e indirette, nonché le quote di ammortamento con l’applicazione dei coefficienti stabiliti dal TUIR. Dal costo sono dedotte le entrate derivanti dal recupero e riciclo dei rifiuti DEFINIZIONE MENO AMPIA E MENO PRECISA TARSU costi di investimento e di esercizio relativi al servizio, ricomprendendo anche i costi di smaltimento nelle discariche, ad esclusione dei costi relativi ai rifiuti speciali al cui smaltimento provvedono a proprie spese i relativi produttori (CSL + CARC + CGG + CCD + AC + CK) + (CRT + CTS + CRD + CTR) DEFINIZIONE PIÙ AMPIA E PIÙ PRECISA TARI 31

32 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI PRINCIPALI DIFFERENZE: SISTEMA DI TARIFFAZIONE SISTEMA DI TARIFFAZIONE AL MQ TARSU SISTEMA DI TARIFFAZIONE MISTO (AL MQ E PER N. COMPONENTI) TARI 32

33 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI PRINCIPALI DIFFERENZE: TASSO DI COPERTURA PARZIALE (art. 61 D.Lgs. 507/93) TARSU TOTALE (art. 1, c. 655 L. 147/2013) TARI 33

34 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DI DIFFERENZE TARIFFARIE RICLASSIFICAZIONE UTENZE DOMESTICHE CATEGORIE TARICATEGORIE TARSU UTENZE DOMESTICHE 1 COMPONENTE ABITAZIONI PRIVATE E RELATIVE DIPENDENZE (garage - cantinole - box) UTENZE DOMESTICHE 2 COMPONENTI UTENZE DOMESTICHE 3 COMPONENTI UTENZE DOMESTICHE 4 COMPONENTI UTENZE DOMESTICHE 5 COMPONENTI UTENZE DOMESTICHE 6 O PiU' COMPONENTI UTENZE DOMESTICHE DI USO NON ABITATIVO (GARAGE, CANTINOLE, BOX) (IPOTESI DI CUMULO SUPERFICIE) 34

35 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DI DIFFERENZE TARIFFARIE RICLASSIFICAZIONE UTENZE NON DOMESTICHE iCATEGORIA TARI SOTTO CATEG. TARI CATEGORIA TARSU 1 MUSEI, BIBLIOTECHE, SCUOLE, ECC.. SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO (CON ESCLUSIONE DI QUELLE STATALI), LOCALI SEDI DI ENTI PUBBLICI ASSOCIAZIONI, ISTITUTI DI NATURA RELIGIOSA, CULTURALE, POLITICA SINDACALE, CABINE TELEFONICHE, PELESTRE, IMPIANTI SPORTIVI COPERTI E SCOPERTI, ISTITUTI DI CURA PUBBLICI E PRIVATI, TREATRI, CINEMATOGRAFI 2CINEMATOGRAFI E TEATRI 3 AUTORIMESSE E MAGAZZINI SENZA VENDITA AUTORIMESSE, AREE DESTINATE A PARCHEGGIO DI AUTOVEICOLI A PAGAMENTO, DISTRIBUTORI DI CARBURANTE 4 CAMPEGGI, DISTRIBUTORI, IMPIANTI SPORTIVI CAMPEGGISTABILIMENTI BALNEARI E CAMPEGGI DISTRIBUTORI AUTORIMESSE, AREE DESTINATE A PARCHEGGIO DI AUTOVEICOLI A PAGAMENTO, DISTRIBUTORI DI CARBURANTE IMPIANTI SPORTIVI SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO (CON ESCLUSIONE DI QUELLE STATALI), LOCALI SEDI DI ENTI PUBBLICI ASSOCIAZIONI, ISTITUTI DI NATURA RELIGIOSA, CULTURALE, POLITICA SINDACALE, CABINE TELEFONICHE, PELESTRE, IMPIANTI SPORTIVI COPERTI E SCOPERTI, ISTITUTI DI CURA PUBBLICI E PRIVATI, TREATRI, CINEMATOGRAFI 5STABILIMENTI BALNEARI STABILIMENTI BALNEARI E CAMPEGGI 35

36 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DI DIFFERENZE TARIFFARIE RICLASSIFICAZIONE UTENZE NON DOMESTICHE iCATEGORIA TARI SOTTO CATEG. TARI CATEGORIA TARSU 6ESPOSIZIONI, AUTOSALONI STABILIMENTI, EDIFICI E LOCALI INDUSTRIALI ARTIGIANALI, DEPOSITI COMMERCIALI, SALE DI ESPOSIZIONE DI ESERCIZI COMMERCIALI, ARTIGIANALI ED INDUSTRIALI, AUTOSALONI 7ALBERGHI (CON RISTORANTE) ALBERGHI, PENSIONI, SEDI DI COLLETTIVITA' E CONVIVENZE 8ALBERGHI (SENZA RISTORANTE) 9CASE DI CURA E RIPOSO SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO (CON ESCLUSIONE DI QUELLE STATALI), LOCALI SEDI DI ENTI PUBBLICI ASSOCIAZIONI, ISTITUTI DI NATURA RELIGIOSA, CULTURALE, POLITICA SINDACALE, CABINE TELEFONICHE, PELESTRE, IMPIANTI SPORTIVI COPERTI E SCOPERTI, ISTITUTI DI CURA PUBBLICI E PRIVATI, TREATRI, CINEMATOGRAFI 10OSPEDALI 11 UFFICI, AGENZIE E STUDI PROFESSIONALI STUDI PROFESSIONALI, UFFICI IN GENERE, BANCHE ED ISTITUTI DI CREDITO, CASERME, EMITTENTI RADIOFONICHE E TELEVISIVE 12BANCHE ED ISTITUTI DI CREDITO 13 NEGOZI (ABBIGLIAMENTO, CALZATURE, CARTOLERIE, ECC..) NEGOZI VARI 14 EDICOLA, FARMACIA, TABACCHI, ECC.. 15 NEGOZI (CAPPELLI, TENDE E TESSUTI, ECC..) 16 BANCHI DI MERCATO E BENI DUREVOLI BANCHI DI VENDITA GIORNALIERI 36

37 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DI DIFFERENZE TARIFFARIE RICLASSIFICAZIONE UTENZE NON DOMESTICHE iCATEGORIA TARI SOTTO CATEG. TARI CATEGORIA TARSU 17 ATTIVITÀ ARTIGIANALI TIPO BOTTEGHE: PARRUCCHIERE, ECC.. STABILIMENTI, EDIFICI E LOCALI INDUSTRIALI ARTIGIANALI, DEPOSITI COMMERCIALI, SALE DI ESPOSIZIONE DI ESERCIZI COMMERCIALI, ARTIGIANALI ED INDUSTRIALI, AUTOSALONI 18 ATTIVITÀ ARTIGIANALI TIPO: FALEGNAME, IDRAULICO, ECC.. 19CARROZZERIA, AUTOFFICINA, ELETTRAUTO 20 ATTIVITÀ INDUSTRIALI CON CAPANNONI DI PRODUZIONE 21 ATTIVITÀ ARTIGIANALI DI PRODUZIONE BENI SPECIFICI 22 RISTORANTI, TRATTORIE, OSTERIE, PIZZERIE, PUB, ECC.. RISTORANTI, MENSE, PIZZERIE,TRATTORIE, ROSTICCERIE,TAVOLE CALDE, BAR 23MENSE, AMBURGHERIE 24BAR, CAFFÈ, PASTICCERIA, ECC.. 25 SUPERMERCATO, PANE E PASTA, GENERI ALIMENTARI, ECC.. NEGOZI ALIMENTARI 26PLURILICENZE ALIMENTARI E/O MISTE 27 ORTOFRUTTA, PESCHERIE, FIORI E PIANTE, ECC.. ORTOFRUTTA, PESCHERIE FIORI E PIANTE NEGOZI VARI 28IPERMERCATI DI GENERI MISTI 29BANCHI DI MERCATO GENERI ALIMENTARI BANCHI DI VENDITA GIORNALIERI 30DISCOTECHE, NIGHT CLUB CIRCOLI RICREATIVI E SPORTIVI, LOCALI DI DIVERTIMENTO, SALE DA BALLO DA BILIARDO, ANCHE ALL'APERTO 37

38 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DI DIFFERENZE TARIFFARIE UTENZE DOMESTICHE 38

39 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DI DIFFERENZE TARIFFARIE UTENZE DOMESTICHE 39

40 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DI DIFFERENZE TARIFFARIE UTENZE DOMESTICHE 40

41 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DI DIFFERENZE TARIFFARIE UTENZE DOMESTICHE 41

42 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DI DIFFERENZE TARIFFARIE UTENZE DOMESTICHE 42

43 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DI DIFFERENZE TARIFFARIE UTENZE DOMESTICHE 43

44 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DI DIFFERENZE TARIFFARIE UTENZE NON DOMESTICHE (100 mq) 44

45 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DI DIFFERENZE TARIFFARIE UTENZE NON DOMESTICHE (100 mq) 45

46 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DI DIFFERENZE TARIFFARIE UTENZE NON DOMESTICHE (100 mq) 46

47 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI ESEMPIO DI DIFFERENZE TARIFFARIE UTENZE DOMESTICHE (100 MQ) 47

48 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI CRITICITA’ NEL PASSAGGIO DA TARSU A TARI 48 Suddivisione del costo complessivo del servizio fra tutti i soggetti Mancato aggiornamento degli indirizzi nel ruolo Assenza dei dati catastali in anagrafe Suddivisione del costo complessivo del servizio fra tutti gli oggetti Parziale completamento del ruolo con la triade catastale Mancato aggiornamento dei codici catastali

49 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI EQUITA’ FISCALE 49

50 L’APPLICAZIONE DEL METODO NORMALIZZATO NELLA DETERMINAZIONE DELLA TARIFFA TARI GRADUALITA’ NELL’APPLICAZIONE DELLA TARI NEGLI ANNI 2014/2015 (art. 1, c. 652 L. 147/2013) 50 Tvd, Tfnd, Tvnd più basse Kb, kc e kd, inferiori ai minimi del 50 per cento Tvd, Tfnd, Tvnd più alte Kb, kc e kd, superiori ai massimi del 50 per cento Tfd invariabile al variare dei componenti Non considerazione nei calcoli dei coefficienti Ka


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