La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

 L’educazione a Roma poteva essere impartita in situazioni e forme diverse a seconda che fosse educazione domestica  un’educazione domestica, impartita.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: " L’educazione a Roma poteva essere impartita in situazioni e forme diverse a seconda che fosse educazione domestica  un’educazione domestica, impartita."— Transcript della presentazione:

1

2  L’educazione a Roma poteva essere impartita in situazioni e forme diverse a seconda che fosse educazione domestica  un’educazione domestica, impartita da un docente che si occupava solo dei figli di una determinata familia dentro la domus schola publica  una formazione che avveniva nella schola publica, in cui l’insegnante curava l’educazione di un gruppo di studenti, di entrambi i sessi fino all’età di 12 anni e poi solo maschi, in luoghi diversi, dai retrobottega di esercizi commerciali a giardini

3  Nel periodo storico che va dall’VIII al III secolo a.C. a Roma la scuola intesa come educazione affidata a insegnanti non esisteva  I genitori, padre e madre, si occupavano della formazione dei figli, specie nelle famiglie benestanti cittadine  La madre aveva il compito di insegnare ai figli le basi della lettura, della scrittura e del calcolo  Il padre accompagnava i figli, soprattutto i maschi, alle cerimonie civili e religiose (presso i tribunali, agli insediamenti dei pubblici funzionari, ai comitia, nelle feste religiose) per istruirli sui fondamenti e i valori della tradizione, il mos maiorum  Quando Roma conquistò la Grecia, culturalmente più evoluta (III a.C.), i governanti romani furono spinti dalla constatazione del limitato livello culturale romano a promuovere un’istruzione più ampia e approfondita nelle classi dominanti per poter guidare con maggiore saldezza le terre conquistate

4  In età repubblicana, le famiglie benestanti cominciarono a affidare la formazione dei figli paedagogus  1. a un paedagogus (da una parola greca che significa, “colui che forma i ragazzi”), cioè un maestro che era di solito uno schiavo colto, spesso di origine greca, che educava i figli dai sei/sette anni fino ai 16  oppure ludus scuola elementare magister ludi  2. al ludus [litterarum - litterarius], cioè la scuola elementare,in cui l’educazione era impartita da un magister ludi, un maestro elementare, dai sei/sette anni fino all’età di dieci/undici anni

5  La scuola a Roma non era obbligatoria, ma solo chi aveva i mezzi economici  La scuola a Roma non era obbligatoria, ma solo chi aveva i mezzi economici poteva frequentare il ludus o assumere un paedagogus publica → aperta a tutti  L’educazione impartita nella scuola publica → aperta a tutti (≠ gratuita), si poteva articolare in tre gradi  1. ludus (equivalente della nostra scuola primaria, aperta a maschi e femmine): anni 6/7 – 10/11  2. ludus gramaticae (studi letterari, di geografia, storia e astronomia): anni 12 - 16  3. schola rhetorica (diritto, letteratura, ars oratoria): 16-18

6  Il ludus era la scuola di base, in cui lavorava un ludi magister (talvolta potevano essere più di uno), che poteva essere (ma non necessariamente) un ex paedagogus e non sempre era affidabile  Non esistevano edifici specificamente dedicati alla scuola  Non esistevano edifici specificamente dedicati alla scuola: le lezioni si potevano tenere all’aperto, sotto una pergula (veranda), in una sala affittata per tenervi le lezioni o addirittura nella taberna, il retrobottega di un negozio, che una tenda separava dalla strada.  L’anno scolastico cominciava con la bella stagione, Martius, primo mese del calendario romano e le lezioni si interrompevano nei mesi invernali  Si andava a scuola per otto giorni, a partire dalla mattina presto, poi era previsto un giorno di pausa in coincidenza con nundinae (giorno di mercato). Non si frequentava durante i giorni festivi e i mesi più caldi dell’anno (da metà luglio a tutto agosto) Scena di scuola dal sarcofago di M.C. Stazio al Museo del Louvre

7 Il ludus da A.Diotti, Lexis, Bruno Mondadori, vol.2

8 pugillares/tabulae ceratae stilus volumen calamus atramentarium abaco

9 lettura scrittura calcolo  Il ludi magister insegnava i fondamenti della lettura, della scrittura e del calcolo sia ai pueri, sia alle puellae, i discipuli. memoria  Il metodo di apprendimento considerato fondamentale e indiscutibile era la memoria, per cui le nozioni dovevano essere memorizzate parola per parola pene corporali  Gli alunni indisciplinati e quelli svogliati venivano puniti con pene corporali: bacchettate sulle mani o frustate sulla schiena  « Il dolore e la paura fanno fare ai fanciulli cose che non si possono onestamente riferire e che ben presto li coprono di vergogna. Accade di peggio se si è trascurato di indagare sui costumi dei sorveglianti e dei maestri. Non oso dire le infamie cui uomini abominevoli si lasciano andare in base al loro diritto di punizione corporale, né gli attentati, di cui la paura dei disgraziati fanciulli suscita qualche volta l'occasione in altri...» (Quintiliano, Institutio oratoria,I, 3, 1,)  Non esisteva un sistema di promozioni e bocciature, né diplomi o certificati di termine degli studi Ludi magister che corregge un compito a una allieva)

10  Gli alunni per imparare a leggere dovevano prima imparare a memoria l'ordine e il nome delle lettere, successivamente riconoscere quale era la loro forma e infine mettere assieme sillabe e parole. Altrettanto faticosamente avveniva per la scrittura: gli alunni dovevano copiare un modello aiutati dal maestro che, tenendo nella sua la mano dell'allievo, gli faceva eseguire i movimenti necessari per riprodurlo.  Anche per imparare a eseguire calcoli elementari gli alunni trascorrevano molto tempo a fare conti con le dita delle mani: per calcolare le decine, le centinaia e le migliaia imparavano a spostare i sassolini (calculi) degli abachi. ( www.wikipedia.org/educazione nell’antica Roma ) www.wikipedia.org/educazione

11 da A.Diotti, Lexis, Bruno Mondadori, vol.2

12

13  Il secondo ciclo di studi riguardava solo i maschi tra i dodici e i sedici anni grammaticus  Il docente si chiamava grammaticus (dalla parola greca gramma, “lettera dell’alfabeto”), in quanto la preparazione era basata sulla lingua e la letteratura, latina e greca.  Le altre discipline del curriculum studiorum erano geografia, storia e astronomia  Venivano studiate soprattutto le opere di poeti, oratori e storici, che erano al centro della lectio, in cui il grammaticus leggeva e spiegava i testi. Per comprenderli meglio gli alunni spesso dovevano impararli a memoria in parte o totalmente (specie le poesie). Inoltre gli allievi dovevano talvolta commentare i testi, spiegandone il significato  Le ragazze di condizione medio-alta potevano continuare la formazione a casa fino ai sedici anni con precettori privati che le educavano alla letteratura, ma anche ad avere un giusto portamento, e talvolta al canto, alla musica e al ballo. Per questi compiti erano prediletti gli eunuchi. Il fine della donna era comunque essere pronta per il matrimonio, l’educazione era in secondo piano

14 rhetor  Il culmine dell’istruzione era la scuola tenuta dal rhetor (termine di origine greca che significa “parlatore” o “esperto della parola”, “maestro di retorica”).  Era frequentata da coloro che intendevano fare carriera politica, per la quale la padronanza della parola → ars oratoria, era essenziale.  Il rhetor insegnava ius→ diritto, litterae→ letteratura greca e latina e soprattutto eloquentia → arte della parola, fondamentale per la politica e l’attività forense  Altre discipline che venivano impartite erano filosofia (fondamentale per dare una base morale al futuro oratore), matematica e alcuni rudimenti di medicina La scuola del rhetor (al centro)


Scaricare ppt " L’educazione a Roma poteva essere impartita in situazioni e forme diverse a seconda che fosse educazione domestica  un’educazione domestica, impartita."

Presentazioni simili


Annunci Google