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Ci spostiamo in Sardegna?. Come per le altre culture locali, è importante tener conto della posizione geografica e delle caratteristiche dell'ambiente.

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Presentazione sul tema: "Ci spostiamo in Sardegna?. Come per le altre culture locali, è importante tener conto della posizione geografica e delle caratteristiche dell'ambiente."— Transcript della presentazione:

1 Ci spostiamo in Sardegna?

2 Come per le altre culture locali, è importante tener conto della posizione geografica e delle caratteristiche dell'ambiente sardo (paesaggio roccioso, difficile).

3 Franco Cagnetta, studioso di cultura sarda, fonda con Ernesto De Martino e Diego Carpitella, il Centro Etnologico Italiano. Nel 1954 scrive sulla rivista «Nuovi Argomenti» un'inchiesta su Orgosolo.

4 Alcuni paesi sardi sono talmente isolati che la cultura tradizionale si conserva perfettamente e per questo vengono compiute sull'isola moltissime indagini antropologiche negli anni Cinquanta.

5 Se dite “Orgosolo” ad un italiano vi risponderà “banditi”. Se dite Sardegna ad un italiano vi risponderà “pastori”.

6 La pastorizia - e con essa la transumanza - è alla base dell'economia sarda tradizionale.

7 Il banditismo è un fenomeno che è durato quasi fino ai nostri giorni ed era una risposta (violenta) alle ingerenze (ingiustizie) dello Stato italiano, di cui i sardi non riconoscevano l'autorità. [Sardinia no est Italia] Leggi dello stato VS Leggi della civiltà barbaricina

8 Perché i sardi sono arrabbiati con noi italiani? I valori che sostengono l'economia povera, ma equilibrata dell'isola vengono messi in crisi con l'Unità d'Italia e poi con una modernità “sbagliata”. [Esempio]: istituzione delle chiudende, fine della libertà del pascolo. “La giustizia semini il sale in casa tua”

9 In Sardegna la modernità arriva nelle forme dell'ETFAS. [Ente per la Trasformazione Fondiaria e Agraria della Sardegna] ed era già stata tentata dal fascismo con la costituzione di “Carbonia”, città del carbone.

10 Conseguenza: emigrazione Abbandono dei mestieri tradizionali

11 Il sacro per noi: Il cibo e la tradizione musicale quale fenomeno di socialità e di cura

12 [Pastorizia] Economia di base, senza la quale non si può capire la cultura sarda.

13 [Pastori di Orgosolo (1958), Vittorio De Seta] Ambiente “duro”, “ostile” → Mani e volti callosi, rugosi Legame col gregge, vita solitaria, transumanza Sapere tradizionale (preparazione del formaggio, legame col la natura)

14 [Comunità] ponidúra, nf: punidura, punitura su pònnere; costuma de ponner bestiàmine in donu a unu essidu dae presone o chi ndh'at pérdidu su sou pro li torrare a fagher su tazu. [Limba sarda]

15 Ricordate il ciclo del grano?

16 Molti e diversi i tipi di pane, tanto sono molte e diverse le culture locali Ingredienti di base: sale, acqua, lievito. Ma alcuni pani di uso rituale sono azzimi, quelli delle feste sono “ricchi”, altri sono vere opere di artigianato.

17 Il pane Carasau: Il pane dei pastori, pane secco necessario alla transumanza. Sapienza delle donne legata alla preparazione del cibo.

18 [Il pane dei pastori (1962), Fiorenzo Serra] [Un giorno in Barbagia (1958), Vittorio De Seta]

19 Le launeddas e il lavoro di ricerca di Andreas Weis Fridolin Bentzon (antropologo danese che si “innamora” della Sardegna”)

20 Strumento a tre canne: Discendente dell'antico doppio clarinetto egiziano e sumero Un bordone e due canne melodiche Hanno 2500 anni e vengono suonate ancora oggi “Parenti” della cornamusa

21 Andreas Fridolin Bentzon e Beniamino Palmas (1958)

22 [Il delicato processo di costruzione]

23 [Notate lo sfarzo del costume tradizionale femminile]

24 Canto a tenore Dal 2005 Patrimonio immateriale dell'umanità Canto a 4 voci che si ritiene imiti i suoni della natura 1) Su bassu: voce gutturale (nota base, vibrazione continua) 2) Sa contra: seconda voce gutturale (più pulita) 3) Sa mesu boche: completa la polifonia [Accordo gutturale] 4) Sa boche: canto, poesia rimata.

25 I mamuthones, il tipico carnevale sardo. [Fotografia di Andreas Fridolin Weis Bentzon, Carnevale di Ottana, 1958]. Lamento e protesta / rassegnazione e ribellione

26 Carnevale Rovesciamento dell'ordine sociale e prima addirittura dell'ordine cosmico Ciclo: ordine - disordine - ordine Maschera: perdita identità + rappresentazione essere soprannaturale (Arlecchino: origine demoniaca) Rito primaverile, falò, roghi. Nei paesi cattolici, dopo la Quaresima

27 http://www.sardegnadigitallibrary.it/

28 Le prefiche, la lamentazione [Canto funebre femminile] Origine: Magna Grecia, “piangere i morti in metrica” Melodia, ritornelli, mimica [Alcuni riti si ritrovano - in forme espressive diverse - in luoghi diversi].

29 Lamentatrice, Pisticci – Franco Pinna (1952)

30 Stato ipnotico, monotonia dei gesti, destorificazione del proprio vissuto attraverso il controllo rituale, comunitario Aiutare a sfogare il dolore, a piangere bene le proprie sofferenze, finalmente si può piangere.

31 Donne depositarie della nascita, della cura, della morte [Donne spesso anche “guaritrici“]


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