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Il libro di Ester Parrocchia Santa Maria della Consolazione don Alfonso Capuano.

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Presentazione sul tema: "Il libro di Ester Parrocchia Santa Maria della Consolazione don Alfonso Capuano."— Transcript della presentazione:

1 Il libro di Ester Parrocchia Santa Maria della Consolazione don Alfonso Capuano

2 Introduzione «Sono così nemico del libro di Ester che vorrei che non esistesse affatto perché è troppo giudaico e contiene molta malvagità pagana».

3 Introduzione A questo durissimo giudizio di Lutero nei suoi Discorsi a tavola, motivato dalla vendetta degli ebrei che eliminano chi voleva eliminarli, si oppone ovviamente l’entusiastica accoglienza della Sinagoga.

4 Introduzione Il libro di Estèr, nella Bibbia ebraica, è l’ultimo delle Cinque Meghillòt; l’ultimo perché i rotoli sono collocati nell’ordine con il quale vengono letti in Sinagoga: sono i cinque “Rotoli” della lettura liturgica (oltre a Rut, Cantico dei Cantici, Qohelet, Lamentazioni), accanto ai cinque libri fondamentali della Torah, cioè Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio.

5 Introduzione Benché sia uno dei cinque, esso è universalmente noto coma la Meghillà, non perché sia il più importante, ma per la sua immensa popolarità, la solennità che si dà alla sua pubblica lettura e il fatto che è l’unico che è ancora generalmente letto da un rotolo di pergamena.

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7 Introduzione Un tempo era cosa perfettamente normale per ogni casa ebraica possedere una Meghillà, e si dedicava molto tempo e abilità all’elaborazione di testi finemente decorati e di custodie artisticamente lavorate.

8 Introduzione Anche la cristianità ha amato Ester, facendone una prefigurazione di Maria, la madre di Gesù. Così, l’ha raffigurata mille volte nell’arte (Lippi, Botticelli, Tintoretto, Veronese, Rembrandt, Tiepolo...).

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11 Introduzione Luminosa è la hermosa Ester, dramma del grande Lope de Vega (1610), potente l’Ester di Racine (1689), simbolo di virtù, pietà e amore per il suo popolo, mentre nel nostro tempo Max Brod col dramma Una regina di nome Ester (1918) esalta il contributo offerto dal giudaismo sull’evoluzione dei costumi e dei sentimenti dell’umanità.

12 Introduzione E non sono mancati neppure oratori musicali dedicati all’eroina, come quelli di Stradella, Hàndel, Malipiero (Esther d’Engaddi) e di Mario Castelnuovo Tedesco (Il libro di Ester 1962). C’è persino un film, Ester e il re di Raoul Walsh (1960).

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14 Introduzione Il nome Ester è curioso perché potrebbe essere quello di Ishtar, la Venere orientale, così come il co-protagonista Mardocheo, suo zio, reca il nome del dio Marduk della religione babilonese. Ester potrebbe, però, derivare anche dal persiano stareh, "stella", vocabolo che ha dato origine al nostro termine "astro".

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16 Introduzione Il libro di Ester ci è giunto in una versione ebraica ed in una greca, che è più estesa perché contiene lunghe aggiunte. Queste aggiunte (ad esempio i primi 16 versetti del libro) sono considerate ispirate dalla Chiesa Cattolica. Ciò spiega l'insolita numerazione di alcuni capitoli, per distinguere la versione greca da quella ebraica.

17 Introduzione Lo sfondo storico dello scritto biblico è fittizio: ci riporta all’epoca del re Assuero, il persiano Serse, morto nel 465 a.C. In realtà, il libro riflette un periodo più recente di persecuzioni antisemite, quello siro-ellenistico del II secolo a.C. che vide la rivolta dei Maccabei.

18 Contenuto L'opera si apre nell'anno secondo del regno di Assuero, il Gran Re, quindi nel 485 a.C.. Il prologo, conservato solo nel testo greco e quindi forse posteriore, introduce la figura di Mardocheo, ebreo della tribù di Beniamino che vive a Susa, capitale dell'impero persiano e residenza invernale dei Re dei Re a partire dal regno di Dario I. Il suo sogno premonitore dei due draghi lascia intendere che su Israele sta per abbattersi una grave sciagura.

19 Contenuto Nel capitolo 1 il re Assuero manda a chiamare la sua sposa, la regina Vasti, personaggio di cui non si hanno notizie al di fuori della Bibbia, ma questa è intenta a festeggiare nel gineceo e non obbedisce. Allora Assuero la ripudia e si cerca una nuova sposa. La scelta cade nel capitolo 2 sull'ebrea Adassa (in ebraico mirto), di cui Mardocheo è tutore, essendo figlia di un suo zio. Ma Assuero ignora che ella appartiene al popolo ebraico, e la chiama Ester.

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21 Contenuto Purtroppo per gli Ebrei si avvicina uno dei momenti peggiori della loro storia, giacché Aman, il perfido consigliere del re, di stirpe Amalecita (gli Amaleciti erano tradizionali rivali degli Ebrei), odia Mardocheo per il fatto che non vuole prostrarsi a lui né rendergli omaggio, e nel capitolo 3 del libro concepisce un piano mostruoso: adoperando il sigillo imperiale che il sovrano gli ha affidato, firma un editto che ordina lo sterminio totale del popolo ebraico. Sembra davvero una tragica profezia della Shoah moderna voluta da Hitler.

22 Contenuto Veniamo al capitolo 4. Mardocheo viene a sapere del complotto, si straccia le vesti e si lamenta con alte grida. Passato il momento della disperazione, tuttavia, chiede ad Ester, l'ebrea di più alto lignaggio in tutto l'impero, di intercedere presso il sovrano affinché ritiri l'editto. Ma nessuno, pena la morte, può presentarsi al re senza prima essere convocato (l'usanza registrata in Ester 4,11 non è un'invenzione biblica, anche se è improbabile che venisse applicata anche alla sposa reale).

23 Contenuto Allora Ester, dopo aver chiesto a Mardocheo che tutti gli Ebrei digiunino per lei per tre giorni, si veste a lutto e prega il suo Dio di venirle in soccorso; la lunghissima preghiera è riportata nel testo greco, ed insiste sul peccato commesso da Israele, che avrebbe scatenato la giusta punizione divina. È questa la cosiddetta teoria della retribuzione, contro cui si scaglia il libro di Giobbe, e contro cui si scaglierà, nel Nuovo Testamento, anche Gesù (Gv 9,1-5).

24 Preghiera "Signore, Signore re, sovrano dell'universo, tutte le cose sono sottoposte al tuo potere e nessuno può opporsi a te nella tua volontà di salvare Israele … Tu conosci tutto; tu sai, Signore, che non per orgoglio, non per superbia né per vanagloria ho fatto il gesto di non prostrarmi davanti al superbo Amàn, perché avrei anche baciato la pianta dei suoi piedi per la salvezza d'Israele.Ma ho fatto ciò per non porre la gloria di un uomo al di sopra della gloria di Dio; non mi prostrerò mai davanti a nessuno se non davanti a te, che sei il mio Signore, e non farò così per superbia.

25 Preghiera Ora, Signore Dio, Re, Dio di Abramo, risparmia il tuo popolo! Perché mirano a distruggerci e bramano di far perire quella che è la tua eredità dai tempi antichi... Non trascurare la porzione che per te stesso hai liberato dal paese d'Egitto. Ascolta la mia preghiera e sii propizio alla tua eredità; cambia il nostro lutto in gioia, perché vivi possiamo cantare inni al tuo nome, Signore, e non lasciare scomparire la bocca di quelli che ti lodano". Io ho sentito fin dalla mia nascita, in seno alla mia famiglia, che tu, Signore, hai scelto Israele da tutte le nazioni e i nostri padri da tutti i loro antenati come tua eterna eredità, e hai fatto loro secondo quanto avevi promesso.

26 Preghiera Ora abbiamo peccato contro di te e ci hai messi nelle mani dei nostri nemici, per aver noi dato gloria ai loro dèi. Tu sei giusto, Signore! Ma ora non si sono accontentati dell'amarezza della nostra schiavitù, hanno anche posto le mani sulle mani dei loro idoli, giurando di abolire l'oracolo della tua bocca, di sterminare la tua eredità, di chiudere la bocca di quelli che ti lodano e spegnere la gloria del tuo tempio e il tuo altare, di aprire invece la bocca delle nazioni a lodare gli idoli vani e a proclamare per sempre la propria ammirazione per un re di carne.

27 Preghiera Non consegnare, Signore, il tuo scettro a dèi che neppure esistono. Non abbiano a ridere della nostra caduta; ma volgi contro di loro questi loro progetti e colpisci con un castigo esemplare il primo dei nostri persecutori. Ricordati, Signore; manifèstati nel giorno della nostra afflizione e a me da' coraggio, o re degli dèi e signore di ogni autorità. Metti nella mia bocca una parola ben misurata di fronte al leone e volgi il suo cuore all'odio contro colui che ci combatte, allo sterminio di lui e di coloro che sono d'accordo con lui. Quanto a noi, salvaci con la tua mano e vieni in mio aiuto, perché sono sola e non ho altri che te, Signore! …

28 Contenuto Alla fine, e siamo al capitolo 5, Ester si presenta ad Assuero in tutta la magnificenza delle sue vesti regali e nello splendore della sua bellezza. Il re, abbagliato, la tocca con lo scettro d'oro e le salva la vita; ella così può presentare la sua richiesta, che consiste in un invito a cena nei suoi appartamenti con il ministro Aman.

29 Divenuta così splendente di bellezza, dopo aver invocato il Dio che veglia su tutti e li salva, prese con sé due ancelle … si trovò alla presenza del re. Ma mentre parlava, cadde svenuta; il re si impressionò e tutta la gente del suo seguito cercava di rianimarla. Allora il re le disse: "Che vuoi, Ester, qual è la tua richiesta?

30 Contenuto Nel capitolo 6, ad Aman le cose cominciano a non girare per il verso giusto, poiché è costretto ad onorare pubblicamente l'odiato Mardocheo, dopo aver creduto di essere destinato lui al pubblico trionfo.

31 Contenuto Ma gli eventi precipitano nel capitolo 7, dove Ester, nel corso del banchetto, accusa Aman di aver condannato a morte tutto il popolo ebraico, e quindi anche lei.

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35 Contenuto Il sovrano monta su tutte le furie ed ordina di appendere Aman a quello stesso patibolo che aveva fatto innalzare per Mardocheo.

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37 Contenuto «Poi piovve dentro a l'alta fantasia un crucifisso, dispettoso e fero ne la sua vista, e cotal si moria; intorno ad esso era il grande Assüero, Estèr sua sposa e 'l giusto Mardoceo, che fu al dire e al far così intero.» (Purgatorio XVII, 25-30)

38 Contenuto Nel capitolo 8 il climax degli onori concessi al tutore di Ester giunge al culmine, poiché egli viene fatto ministro al posto di Aman e gli viene consegnato il sigillo reale. Allora Mardocheo promulga un nuovo editto secondo cui agli Ebrei è concesso difendersi contro coloro che li attaccheranno. Anche in questo caso il testo esatto dell'editto è conservato in lingua greca.

39 Contenuto Nel capitolo 9 avviene l'eccidio dei persecutori degli Ebrei, perpetrato in quello stesso giorno che era stato decretato per la loro rovina: il 13 di Adar. Da allora questo giorno viene ricordato dagli Ebrei come la festa di Purim, da una parola non ebraica ma accadica (parlata dagli antichi babilonesi): Pur, cioè "sorte". Infatti la data era stata estratta a sorte da Aman.

40 Contenuto Oggi la festa di Purim è celebrata con feste in maschera e corrisponde al carnevale cristiano.

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42 Contenuto Il capitolo 10 contiene l'epilogo del racconto. Ester viene così cantata da Mardocheo: “C'era una piccola sorgente che si trasformava in fiume, c'era una luce che spuntava, c'erano il sole e l'acqua abbondante. Questo fiume è Ester... Attraverso lei il Signore ha salvato il suo popolo, ci ha liberato da tutti questi mali e ha operato segni e prodigi grandi quali mai erano avvenuti tra le nazioni”.

43 Contenuto Nella scena centrale del libro, infatti, Ester si presenta davanti al re Assuero, affascinato dalla sua bellezza, e tenta una rischiosa missione di ambasciatrice per la giustizia e la salvezza del suo popolo. Sostenuta dalla preghiera, essa riesce a ribaltare le sorti della comunità ebraica e la festa dei Purim (delle «sorti» appunto) suggellerà nella gioia il successo della missione e dell’intercessione di Ester. Questa donna diventa, quindi, come una testimone di vita e di felicità.

44 Advocata nostra … Ebbene, spesso la tradizione cristiana ha delineato il profilo della madre di Cristo, raffigurata come colei che intercede, l"avvocata" dell'umanità sofferente e peccatrice, modellandolo sulla storia esemplare di Ester.

45 Famosa icona attribuita a San Luca è l'icona di Maria Avvocata detta di S. Sisto, conservata nella Chiesa di Santa Maria in Campo Marzio a Roma. Ha entrambe le mani dorate ed il tipo è quello di Maria come "avvocata"; di questa Madonna si dice impallidisse nei giorni della Passione. La doratura è solitamente legata ad un miracolo avvenuto: si doravano in oro le mani (segno di soccorso) o la bocca (segno di una risposta).Chiesa di Santa Maria in Campo Marzio a Roma

46 Ci sono due tradizioni relative alla sua provenienza. Una storia vuole che l'icona sia stata regalata da un certo Tempulus, esule costantinopolitano residente nei pressi dell'oratorio; va aggiunto che il papa Sergio III provò a portarsi l'icona in Laterano, ma questa miracolosamente sarebbe tornata da sola nel monastero, con conseguente pentimento del papa.

47 L'altra storia riportata anche in un affresco nella chiesa di S. Gregorio Nazianzeno (1100 circa) si ricava da un manoscritto redatto in S. Maria Maggiore: per ordine di Cristo, tre fratelli portarono l'icona a Roma da Costantinopoli.

48 … ora pro nobis «Ponete fine ai lamenti! Io mi farò avvocata presso mio Figlio... Non vi tormentate più, eliminate ogni paura: andrò io, piena di grazia, da lui e a parlargli». Si rivolge così Maria ad Adamo e a Eva nel secondo degli "Inni sul Natale" del grande poeta siro-bizantino Romano il Melode (VI sec.).

49 Madre di Dio "Avvocata" L'originale, di scuola romana e venerato nella Chiesa di Santa Maria in Via Latain Via Lata in Roma, potrebbe risalire al X secolo.

50 Santa Maria in Campo Marzio La chiesa ha origine antichissima, risalendo all'VIII secolo, quando, secondo la tradizione, vi si stabilirono delle monache basiliane provenienti da Costantinopoli, in fuga dalle persecuzioni iconoclastiche, fondando un monastero che, passato nei secoli successivi alle benedettine, divenne uno dei più importanti ed autorevoli della città, estendendosi man mano a coprire tutta l'area dell'attuale isolato. All'interno della chiesa, con pianta a croce greca, sull'altar maggiore, immagine della Madonna avvocata, icona Costantinopolitana del XII e XIII secolo. Particolarità di questa chiesa è che, pur essendo di obbedienza romana, è un tempio cattolico-orientale, di rito antiocheno, e la messa vi viene tuttora celebrata in lingua aramaica, ovvero la lingua siro-palistenese che veniva parlata ai tempi di Gesù Cristo.Madonna avvocata

51 Santa Maria in Via Lata Antichissima diaconia, il cui nome ricorda quello della parte intramurana della Via Flaminia. Menzionata per la prima volta fra le chiese arricchite di doni da Leone III nell'806, poi nelle biografie di Gregorio IV e di Sergio II. La tradizione che sia stata fondata da Sergio I (687 ‑ 701) non si basa su documenti contemporanei. Eugenio IV, con bolla del 19 marzo 1433, unì ad essa il vicino monastero di S. Ciriaco e Niccolò. Riedificata da Innocenzo VIII nel 1491, la chiesa esiste tuttora sul posto antico.

52 Il santuario dell’Avvocata La chiesa dell'Avvocata è ubicata sul ripiano del Monte Mirteto ai piedi del Monte Falerzio (1024 metri) a circa 900 metri sul mare, al vertice di una lunga parete rocciosa. Vi si accede da Maiori dalla contrada Lama (il percorso è fatto di una lunga e ripida scalinata), oppure anche dal versante di Cava de'Tirreni a mezzo di mulattiera, che dalla Badia della S.S. Trinità di Cava, porta al Santuario.

53 Arrivati quasi alla sommità del monte, non molti metri al di sotto della parete rocciosa si apre un lungo antro in cui, nel novembre del 1470, la Vergine apparve al pastore Gabriele Cinnamo. Questi, misteriosamente guidato da una colomba si recò in un antro del colle, chiamato monte Falesio, ed ebbe due visioni della Madonna che gli chiese l'edificazione di una chiesa in suo onore. In seguito alla seconda visione, il pastore si diede ad una vita devota e ottenuto il permesso dall'abate di S. Maria de Olearia, Pinto Staibano, edificò nella grotta del miracolo un altare dedicandolo alla Vergine, sotto il titolo di Avvocata. Il santuario dell’Avvocata

54 «Gabriele, lascia ad altri la cura delle capre; edificami in quella grotta una cappella, ed io sarò sempre la tua Avvocata»

55 Il santuario dell’Avvocata Sparsasi intanto la notizia del prodigioso avvenimento, con il concorso del popolo si volle erigere alla sommità della rupe una chiesa con annesso campanile ed un piccolo monastero ove, dal 1508 al 1687, si radunò un gruppo di eremiti. Dal 1687 poi, fino al 1807, ossia alla soppressione decretata da Giuseppe Bonaparte, il monte Avvocata fu sede di un fiorente Eremo, regolarmente eretto dai Camaldolesi di Monte Corona. Senza dubbio questo periodo, in cui tra l'altro il monastero ospitò una ricchissima biblioteca, rappresenta il secolo d'oro nella vita del Santuario, di cui ancora oggi ammiriamo le vestigia.

56 Il santuario dell’Avvocata Purtroppo, dopo la caduta di Napoleone I, i padri camaldolesi non ritornarono più nel loro antico Eremo, nonostante le ripetute ed insistenti richieste del popolo. Ogni anno numerosissimi fedeli, il Lunedì dopo la Pentecoste, giorno della festa principale della Madonna dell'Avvocata, salgono sul monte. Dall'alto di questo monte si gode di un magnifico panorama del Golfo di Salerno e della Costiera Amalfitana.

57 Fonti bibliografiche principali /2004/332004.htm /2004/332004.htm G. Ravasi, La dolce intercessione di Ester, www.novena.it/ravasi/2004/332004.htm www.novena.it/ravasi/2004/332004.htm /2002/332002.htm G. Ravasi, Come fiume d'acqua e …, www.novena.it/ravasi/2002/332002.htm /2002/332002.htm www.novena.it/ravasi/2002/332002.htm Enciclopedia cattolica, www.qumran2.net/enciclopedia www.qumran2.net/enciclopedia Don Mario Morra SDB, Io sarò sempre la tua avvocata, in Rivista Maria Ausiliatrice 2004-10


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