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Intelligenza emotiva ed Eros Sessualità degli adulti VS sessualità degli adolescenti.

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Presentazione sul tema: "Intelligenza emotiva ed Eros Sessualità degli adulti VS sessualità degli adolescenti."— Transcript della presentazione:

1 Intelligenza emotiva ed Eros Sessualità degli adulti VS sessualità degli adolescenti

2 Neurofisiologia del desiderio In una prospettiva convenzionale l’adolescenza va dai 10 ai 22 anni. Nei primi anni di vita il cervello è una struttura molto flessibile. Quando una regione non funziona altre possono accollarsi l’onere. Andando avanti con gli anni questa plasticità viene meno poiché le regioni acquisiscono funzioni sempre più specifiche.

3 Neurofisiologia del desiderio Paradossalmente è meglio quindi lesionare parti del cervello in tenera età che nell’età adulta. Nell’infanzia infatti le funzioni di una specifica regione si spostano più facilmente da un’area all’altra

4 Neurofisiologia del desiderio Le diverse regioni si sviluppano a velocità diverse, la natura di fatto attiva prima quelle considerate legate alla sopravvivenza. L’ordine e la velocità di sviluppo di queste regioni determina le tanto famose caratteristiche caratteriali e psicologiche dei bambini e degli adolescenti.

5 Neurofisiologia del desiderio Se infatti le interazioni legate alla “spinta emotiva” sono già più che attive, quelle legate al controllo emozionale sono ancora una sorta di colabrodo

6 Neurofisiologia del desiderio Il risultato è spesso incomprensibile per coloro che hanno costruito un rapporto virtuoso fra corteccia e sistema limbico (cioè gli adulti).

7 Neurofisiologia del desiderio Anche il ruolo degli ormoni gioca in questa partita un ruolo importantissimo. Gli ormoni sono collegati alla crescita in quanto consentono all’individuo passare dalle caratteristiche corporee di un infante a quelle di un adulto.

8 Neurofisiologia del desiderio Non è un caso che i culturisti utilizzino gli ormoni della crescita per elevare la loro massa muscolare.

9 Neurofisiologia del desiderio Nei ragazzi la secrezione di ormoni avviene dopo rispetto a quella delle ragazze (circa un anno). In generale si ritiene che nei paesi più sviluppati la pubertà sia sempre più precoce per via del crescente benessere.

10 Neurofisiologia del desiderio Un’alimentazione corretta ed uno stile di vita sano inducono il sistema endocrino a rilasciare prima gli ormoni della crescita anticipando il menarca (primo ciclo mestruale) o lo spermarca (prima polluzione notturna).

11 Neurofisiologia del desiderio Il sistema endocrino è l’addetto alla secrezione degli ormoni mentre l’ipotalamo è il regolatore degli stessi. Quest’ultimo monitora in altre parole il livelli ormonali e segnala alle ghiandole endocrine quanti rilasciarne. L’ormone in questione è il GnRH. Sul piano psicologico e comportamentale quali sono gli effetti del GnRH?

12 Neurofisiologia del desiderio Fin troppo bene sono conosciute le conseguenze degli ormoni sul carattere, le pulsioni, l’umore ed il comportamento degli individui.

13 Neurofisiologia del desiderio Sul piano sessuale la presenza ormoni si traduce con un persistente desiderio sessuale e fantasie che coinvolgono la sfera erotica. Si cominciano e vedere i propri coetanei e le proprie coetanee con occhi diversi. La sessualità si insinua nella vita dei soggetti e si fanno le prime esperienze.

14 Neurofisiologia del desiderio Anche sul piano caratteriale i cambiamenti non si fanno attendere. Una donna in fase premestruale sperimenta solitamente un cambiamento significativo nel proprio carattere. Gli ormoni producono variazioni repentine del tono dell’umore in quanto influiscono sulle aree preposte all’elaborazione delle emozioni

15 Neurofisiologia del desiderio Gli sbalzi umorali sono normali nella pubertà … e ciò produce quei cambiamenti repentini che fanno dannare non poco gli adulti. Potremmo dire che un adolescente è emotivamente come una donna perennemente in fase premestruale.

16 Neurofisiologia del desiderio Parlando un po’ del cervello … le cellule cerebrali sono circa 100.000.000.000 e nelle fasi di maggiore produzione un bambino ne può farne nascere fino a 200.000 al minuto! Lo sviluppo completo del cervello termina del tutto a 25 anni!

17 Neurofisiologia del desiderio Sicuramente nella formazione del carattere degli adolescenti la corteccia cerebrale ha un ruolo fondamentale. Nell’essere umano la corteccia è molto più sviluppata rispetto a tutti gli altri animali.

18 Neurofisiologia del desiderio Potremmo definirla in una prospettiva evolutiva “l’ultima arrivata” ed è quella che ci consente i ragionamenti più fini ed astratti. Ciò è reso evidente dal fatto che nessun animale è cerebralmente evoluto quanto gli esseri umani.

19 Neurofisiologia del desiderio La corteccia cerebrale può essere suddivisa in quattro parti (dette lobi) il cui nome indica la posizione rispetto al cranio: La corteccia cerebrale è formata da due metà: sinistra e destra, i famosi due emisferi cerebrali appunto.

20 Neurofisiologia del desiderio Queste due metà sono collegate fra loro attraverso il corpo calloso, una struttura centrale formata da una fitta innervatura, che ha la funzione creare un ponte fra le due parti del cervello (nelle femmine il corpo calloso risulta di sezione più elevata).

21 Neurofisiologia del desiderio Qual è l’ultima parte del cervello che si sviluppa? Quella in grado di decidere ovviamente! Ovvero la corteccia

22 Neurofisiologia del desiderio Lo sviluppo delle singole regioni cerebrali è relegato ad una specifica fase di sviluppo evolutivo. Se tale fase non viene sfruttata al meglio, sarà piuttosto difficile realizzare in seguito tali connessioni.

23 Neurofisiologia del desiderio Un buon esempio è dato dall’apprendimento di una lingua straniera e della sua pronuncia Tale sviluppo cerebrale può essere alterato con conseguenze negative proprio nella fase in cui le regioni cerebrali attraversano la "fase sensibile”. Una lesione o una scarsa stimolazione in questa fase possono dare esiti molto gravi.

24 Neurofisiologia del desiderio Per esempio, un’esposizione a sostanze psicotrope, traumi o onde elettromagnetiche possono provocare alterazioni permanenti.

25 Neurofisiologia del desiderio Negli adolescenti il sistema emotivo e quello razionale non hanno ancora trovato un equilibrio. In questo caos l’amigdala ha un ruolo primario.

26 Neurofisiologia del desiderio L’amigdala (dal greco “amygdálì”, letteralmente: mandorla) è una struttura subcorticale a forma di mandorla che si trova in profondità nel cervello. Appartiene al cosiddetto sistema limbico, un gruppo di strutture importanti per le emozioni.

27 Neurofisiologia del desiderio Si ipotizza che di fronte ad una minaccia è proprio l’amigdala a prendere il controllo della risposta d’emergenza attraverso l’antica linea diretta con il primitivo sistema nervoso simpatico bypassando,quindi, le zone legate alla razionalità (neocorticali).

28 Neurofisiologia del desiderio Le uniche reazioni che l’amigdala prevede sono l’attacco e la fuga, per di più essa, a differenza delle zone più evolute, non è minimamente capace di apprendere! Se quindi abitassimo in una foresta questo meccanismo ci salverebbe molto probabilmente la vita. In contesti urbani invece ci rende più impulsivi e produce reazioni poco “evolute”.

29 Neurofisiologia del desiderio Secondo Goleman l’amigdala avrebbe la capacità di scatenare l’azione in maniera talmente rapida e primitiva da innescare un allarme generalizzato ma scarsamente definito. Quello che in altre parole viene definito il “sequestro emotivo”.

30 Neurofisiologia del desiderio L'amigdala può spingerci all'azione mentre la neocorteccia, più lenta ma in possesso di informazioni più complete, prepara il suo piano di reazione più raffinato. Le connessioni fra l'amigdala e la neocorteccia sono al centro di quelle che possiamo definire come le battaglie fra pensiero e sentimento.

31 Neurofisiologia del desiderio Gli apparati che per primi intercettano gli impulsi dell’amigdala sono i lobi prefrontali che lavorano per smorzare i suoi impulsi. Il problema è che i lobi prefrontali in adolescenza non sono ancora del tutto formati.

32 Neurofisiologia del desiderio In questo periodo dalla vita, i ragazzi manifestano comportamenti che gli adulti non adotterebbero mai. Molti ritengono che la loro capacità di valutazione dei pericoli e delle situazioni di rischio sia diversa da quella degli adulti, ma ciò è errato.

33 Neurofisiologia del desiderio Nelle capacità valutative gli adolescenti non sono significativamente diversi dagli adulti. I giovani si distinguono dagli adulti per le reazioni emotive, non tanto per le capacità di giudizio.

34 Neurofisiologia del desiderio Il nucleus accumbens è spesso definito il centro della gratificazione del cervello, per il ruolo che ricopre nelle sensazioni di piacere. In quest’area del cervello viene prodotta la dopamina, che genera una sensazione di piacere.

35 Neurofisiologia del desiderio Un’altra ragione per cui il nucleus accumbens viene definito il centro del piacere del cervello sta nella sua importanza nei casi di dipendenza. Questa regione risponde con particolare intensità a sostanze stupefacenti.

36 Neurofisiologia del desiderio Nei bambini (per i quali la pubertà non è ancora iniziata) la corteccia frontale non è attiva come anche nei ragazzi. Non hanno tuttavia la tendenza a ficcarsi nei guai perché anche le regioni emotive (amigdala e nucleus accumbens) sono in fasce.

37 Neurofisiologia del desiderio Ma perché sono così attratti da azioni tanto stupide? Il perché sta nel fatto che gli adulti valutano le loro azioni in termini di rischio o pericolo mentre gli adolescenti utilizzano un altro parametro: quello della ricompensa/piacere.

38 Neurofisiologia del desiderio I ragazzi quindi reagiscono fortemente ai premi e alle ricompense tangibili. La perdita/punizione invece (che ha un effetto elevatissimo per gli adulti) negli adolescenti non desta particolare rilevanza.

39 Neurofisiologia del desiderio Oggi sappiamo che negli adolescenti di solito vincono le emozioni: spesso si gettano a capofitto in attività rischiose perché non sono ancora in grado di tenere a freno gli impulsi.

40 Neurofisiologia del desiderio Quando gli adulti immaginano una situazione pericolosa, reagiscono le stesse regioni cerebrali che si attiverebbero se quella situazione fosse reale. Facciamo un esempio: “una volta sulle montagne russe ho provato sensazioni estremamente brutte.

41 Neurofisiologia del desiderio Quindi mentre gli adulti in una situazione di pericolo, possono fare affidamento sulle proprie sensazioni viscerali, che dicono loro se vi è una minaccia o meno, gli adolescenti si concentrano sulla ricerca di un possibile esito positivo o beneficio immediato.

42 Neurofisiologia del desiderio Il desiderio sessuale è una caratteristica molto umana In praticamente quasi tutti gli altri animali il sesso viene espletato in fasi specifiche finalizzate alla procreazione

43 Neurofisiologia del desiderio Crescendo, i livelli ormonali si abbassano e con essi anche il desiderio Le pulsioni nascono dall’interazione di due sistemi cerebrali: il sistema limbico e quello frontale

44 Neurofisiologia del desiderio Al centro di questo processi si trova l’amigdala che si occupa della mediazione delle emozione fondamentali e modula il desiderio Il desiderio da un punto di vista neurofisiologico parte dalla stimolazione dopaminergica e la soppressione serotoninergica

45 Neurofisiologia del desiderio Senza dopamina non si combina niente !

46 Neurofisiologia del desiderio Il piacere derivante dall’attività sessuale deriva da alcuni oppioidi endogeni (le endorfine in particolare) Queste sostanze inducono un senso di piacere e benessere

47 Neurofisiologia del desiderio L’ossitocina (cervello mammifero-affettivo) svolge la fondamentale funzione di generare e mantenere i comportamenti genitoriali (materno-paterni) che permettono questa evoluzione cognitiva Col tempo gli ormoni sessuali calano mentre l’ossiticina rimane inalterata

48 Neurofisiologia del desiderio L’alta ossitocina è proporzionale alla monogamia degli animali, mentre gli individui poligami, della stessa specie, hanno livelli di più bassi

49 Sessualità adolescenziale VS Sessualità adulta Stabilità e sesso sono sullo stesso pianeta?

50 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto Potrebbe mai sembrarci affascinante una persona che conosciamo alla perfezione? … Difficile … il fascino deriva dai lati sconosciuti dell’altro!

51 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto Il problema è che molto spesso siamo (chi più, chi meno) ansiosi … e questa ansia la trasferiamo nel rapporto! L’errore pazzesco è che spesso cerchiamo nell’amore una panacea contro l’ansia, lo stress, le nostre insicurezze.

52 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto Ci si sposa, si fanno figli, si compra casa, routine di coppia … si cerca di suggellare in tutti i modi un rapporto per “essere sicuri” che la coppia resista. Nell’immensità delle variabili umane le certezze sono ovviamente un’illusione

53 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto Il problema è che l’erotismo si nutre massicciamente di incertezza … La briglie non vanno d’accordo con l’Eros

54 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto Esther Perel riferisce che: “ Una base di sicurezza sentimentale è di importanza capitale per un piacere ed un legame sani. Eppure, senza un elemento di incertezza non c’è desiderio, non c’è aspettativa, non c’è spirito”.

55 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto Molte coppie lamentano una sorta di “appiattimento” nel rapporto. Molti psicologi ritengono che sia fondamentale portare un senso dell’ignoto all’interno della coppia. Riprendendo Proust potremmo dire che “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”

56 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto L’ansia è espressione di controllo, molti clienti vanno in terapia per conoscere meglio il proprio partner … per poter capire tutto di lui. Anche nei matrimoni più noiosi la prevedibilità è un miraggio. Illudersi di conoscere alla perfezione il proprio partner è una chimera!

57 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto L’erotismo risiede su quell’ambiguo discrimine tra ansia ed attrazione Ma per molte persone è difficile abbandonare le loro poche ed illusorie certezze

58 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto

59 La separatezza è un elemento fondamentale per la nostra connessione Il bisogno di unione esiste accanto al bisogno di separatezza, se c’è troppa distanza non può esserci legame, ma un’eccesiva fusione elimina la separatezza e l’alterità.

60 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto L’armonia significa incontro. Ma non esiste l’incontro se siamo un’unica entità! Nei primi tempi di un legame è naturale “appolparsi” all’altro. La realtà è che appena conosciuti si tende a diminuire la distanza in quanto la scarsa conoscenza è parte della struttura.

61 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto Come si manifesta la fusione? -Abbandono di interessi -Trascurare gli amici -Non avere passioni “separate” -Concentrarsi su attività solo attinenti alla coppia -Adattarsi alle necessità dell’altro Tutto ciò mina l’alterità e prosciuga la coppia … e l’Eros!

62 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto “Il trucco sta nel creare una distanza e riempirla con la vita, tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto” Esther Perel Ricordiamoci che per alimentare il fuoco ci vuole aria!

63 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto In alcuni casi confondiamo l’intimità col controllo … in certi casi implicito “amore, chi era al telefono? Dove hai mangiato?” in altri esplicito: “Non devi vedere quella persona! Non farai il finesettimana con i tuoi amici!”

64 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto Quando i confini non sono più rispettati la fusione prende il posto dell’intimità e il possesso fagocita l’amore Quando non rimane nulla da nascondere non rimane nulla da cercare

65 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto Come funzionano gli adolescenti? Domina la dimensione ansiosa o la lontananza. Non è facile trovare la sana via di mezzo. I ragazzi tendono ad inglobarsi reciprocamente se non vengono posti loro dei limiti, la loro corteccia non consente loro di creare distanza

66 Tutti dovrebbero coltivare un giardino segreto … e negli adulti? Normalmente la situazione migliora … ma non poi di molto … Molte coppie abbandonano tutto per concentrarsi sulla famiglia stessa. Dando fuoco al loro giardino segreto.

67 Quando impegnarsi non serve

68 Siamo sempre molto orgogliosi della nostra efficienza … Peccato che l’amore non sia efficiente … L’amore, come l’erotismo, amano perdere tempo …

69 Quando impegnarsi non serve Per una vita è stata condannata la perdita di controllo … ma amore ed eros non contemplano quelle parti controllabili del nostro cervello … In amore il controllo di se stessi significa non applicare parametri di efficienza a qualcosa che non può essere misurato

70 Quando impegnarsi non serve L’amore, il sesso e l’erotismo vengono da secoli modulati, controllati, standardizzati … I processi di controllo alterano le qualità di tutto ciò che coinvolge il sistema libico.

71 Quando impegnarsi non serve In questo i ragazzi essendo più svincolati da noi sono più bravi a divincolarsi dalla corteccia (Facile … praticamente non ce l’hanno!) In questo caso Il compito dell’adulto è promuovere la consapevolezza della dimensione affettivo-sessuale

72 Quando impegnarsi non serve Creare solo limiti (anche se anche quelli sono importanti) creerà solo barriere da abbattere … A qualunque costo!

73 Quando impegnarsi non serve Gli adulti invece dovrebbero fare il percorso inverso … Levare il concetto di efficienza dal tutto ciò che non può e non deve essere efficiente …

74 Quando impegnarsi non serve Eros non sarà mai il primo della classe!

75 Immaginazione

76 Per anni l’immaginazione e le fantasie sono state scoraggiate … da alcuni psicanalisti sono state considerate un elemento assimilabile alle perversioni, secondo altri espressione di un distacco riconducibile alla frustrazione.

77 Immaginazione Oggi sappiamo che la situazione è diversa. Quelle che sono le nostre fantasie sono espressione di alcune parti di noi. In genere parti che trovano espressione solo in un “terreno franco” come dovrebbe essere la sessualità.

78 Immaginazione Non sono patologiche … a meno che non si traducano in azioni riconducibili alle parafilie! Nel caso degli adolescenti la situazione si complica. Le fantasie di fatto sono più frequentemente indotte che “una produzione propria”

79 Immaginazione L’induzione è spesso proveniente dal web! Il pericolo sta nell’alzare l’asticella dell’eccitabilità nel momento in cui le fantasie erotiche si traducono troppo precocemente in azioni.

80 Immaginazione In altre parole ciò che era fantasia per noi a 35 anni diventa “pratica” a 20 anni. In questo caso le normali pratiche non saranno più sufficienti e si ricercheranno esperienze sempre più insolite.

81 Immaginazione La sessualità degli adolescenti va conquistata passo passo … tramite esperienze coerenti al contesto ed all’età dei soggetti.

82 Immaginazione Se ciò non accade le persone ricercheranno sempre situazioni più estreme e la “normalità” non avrà più attrattività.

83 Immaginazione Di fatto le fantasie sono una preziosa risorsa per la coppia … sono espressione di libertà individuale. Consentono di fuggire in modo sano dal rapporto senza allontanarsi realmente. Consentono insomma quel distacco fondamentale per una coppia virtuosa.

84 Immaginazione Le fantasie sono uno strumento profondo di conoscenza dell’altro. Ci forniscono elementi di riflessione e conoscenza dell’altro che altrimenti resterebbero nascosti. Si conoscono quegli aspetti che spesso collidono con l’immagine che vogliamo fornire di noi stessi agli altri.

85 Immaginazione … insomma uno strumento di conoscenza profonda che vale più di milioni di parole o gesti … Un elemento della coppia che crea grande intimità se accolto …

86 Immaginazione Le fantasie sono mappe delle nostre preoccupazioni psicologiche e culturali, esplorarle può solo condurre ad una maggiore consapevolezza di sé. “Quando ci separiamo dalla nostra interiorità resta solo un’intimità tronca e poco intima. La piattezza di molte relazioni è spesso riconducibile all’esclusione dell’immaginazione.”

87 Egoismo sano … o meno

88 Il termine egoismo è sempre stato socialmente condannato. Tuttavia l’egoismo può essere sano o malsano. Quello sano è quello che ci mette sullo stesso piano degli altri. Quello malsano è quando gli altri valgono più delle nostre esigenze … e ci abneghiamo.

89 Egoismo sano … o meno Nella sessualità l’egoismo sano è un elemento primario. Perdere di vista sé stessi al fine di compiacere gli altri crea molte empasse nella dinamica di coppia. La sessualità è uno spazio condiviso … ma anche molto intimo.

90 Egoismo sano … o meno Negli adulti risulta efficace coltivare un sano egoismo … escludere in altre parole l’abnegazione … Negli adolescenti invece è tutto diverso in quanto la sessualità risulta molto più spesso connotato da un egoismo non sano!

91 Egoismo sano … o meno Il concetto di “reciprocità” nella sessualità adolescente spesso viene meno. L’adolescente dovrebbe essere educato ad una maggiore affettività e reciprocità nel sesso, soprattutto da parte dei maschi …

92 Attenzione, arriva Sua Maestà

93 La transizione da due a tre è una delle parti più impegnative per la famiglia Cambia tutto! Ogni assetto subisce uno stravolgimento!

94 Attenzione, arriva Sua Maestà La vita familiare assume maggiormente le sembianze dell’accettazione di un pronto soccorso.

95 Attenzione, arriva Sua Maestà Quando arriva il piccolo Sire concetti come sicurezza e stabilità assumono tutto un altro significato. Quando arriva il piccolo Sire termini come regolarità, routine, prevedibilità assumono una valenza assoluta!

96 Attenzione, arriva Sua Maestà Peccato che questi termini facciano a botte con l’aspetto più istintivo, affettivo ed erotico della coppia. In questa fase la sessualità viene messa a dura prova! Molti mariti lamentano di non avere più una “moglie” ma bensì una “mamma” nel proprio letto. (e non di rado anche il figlio)

97 Quando arrivano dei figli si assiste ad un vero e proprio reindirizzamento dell’Eros. Per molte madri c’è un coinvolgimento intimo nello sviluppo dei figli che a quel punto soddisfano la dimensione fisica. I figli diventano il centro della gratificazione emotiva

98 Attenzione, arriva Sua Maestà In alcuni casi si trasferiscono sui bambini le necessità emotive degli adulti. Il bambino così diventa un contenitore delle frustrazioni, speranze, ambizioni ed aspettative del genitore …

99 Attenzione, arriva Sua Maestà … Ma le mamme sexy esistono davvero? Purtroppo la desessualizzazione delle madri è un pilastro della cultura patriarcale … Il problema sembra essere più maschile che femminile. Avere rapporti con la madre dei figli è vissuto da alcuni padri come un’atto quasi incestuoso

100 Attenzione, arriva Sua Maestà Complice anche l’ossitocina (ormone delle coccole) che fa di noi ottimi genitori … e pessimi amanti. Il problema è che il circolo vizioso astinente dopo l’uragano della maternità non è facile di riprendere!

101 Attenzione, arriva Sua Maestà Un mix di aspetti culturali e biologici che può essere “forzato” solo riprendendo la dimensione familiare … ritrovare con azioni pratiche una dimensione di coppia che affianchi quella genitoriale (che uccide notoriamente l’intimità!) … le mamme sexy esistono …

102 L’ombra del terzo Il “terzo” è colui che mina apparentemente la coppia … l’elemento di disturbo, colui che minaccia la monogamia della coppia. Molti psicologi ritengono che il terzo (immaginato) sia un elemento che cementa la diade familiare

103 L’ombra del terzo La restrizione ed il controllo invece sembrerebbero elementi che favoriscono la famosa scappatella. Pare insomma che la libertà consenta quel distacco nella coppia che consente il riavvicinamento.

104 L’ombra del terzo … Al contrario il soffocamento produrrebbe l’effetto contrario … un distacco reale (e non immaginativo) Indubbiamente la presenza del “terzo” in una coppia è un campanello d’allarme! Ricordiamoci che noi esseri umani siamo animali territoriali !

105 Dott. Matteo Marini


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