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Scheda sintetica del progetto. TITOLO DEL PROGETTO MENTORING USA-Italia [cfr. D’Alessio M., Laghi F., Giacalone V., (2010), Mentoring e Scuola, HOEPLI.

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Presentazione sul tema: "Scheda sintetica del progetto. TITOLO DEL PROGETTO MENTORING USA-Italia [cfr. D’Alessio M., Laghi F., Giacalone V., (2010), Mentoring e Scuola, HOEPLI."— Transcript della presentazione:

1 Scheda sintetica del progetto

2 TITOLO DEL PROGETTO MENTORING USA-Italia [cfr. D’Alessio M., Laghi F., Giacalone V., (2010), Mentoring e Scuola, HOEPLI editore] DURATA COMPLESSIVA DEL PROGETTO Almeno un Anno scolastico OBIETTIVI DEL PROGETTO Contrastare la dispersione e l’abbandono scolastico, il disagio giovanile (bullismo, binge drinking, Gioco d’azzardo patologico) Promuovere la cultura del lavoro e del senso della responsabilità sociale SEDE DELL’INTERVENTO Istituti scolastici, di ogni ordine e grado Aziende, partner di progetto

3 MOTIVAZIONI DEL PROGETTO Il fenomeno della dispersione scolastica è l’insieme di tutti gli elementi negativi che si raccolgono all’interno del sistema scolastico: frequenze irregolari, cambiamenti di sede, bocciature, abbandoni. Tale fenomeno nel suo complesso raggiunge proporzioni allarmanti; di qui la necessità di affrontarlo e risolverlo caso per caso con interventi uno-a-uno. DESTINATARI DELL’INTERVENTO Per ogni Istituto scolastico, dai 10 a 15 studenti a rischio dispersione e/o abbandono scolastico, individuati dai docenti. A ciascuno studente, il mentee, è abbinato un mentore, una risorsa della comunità, adeguatamente formato da personale esperto (Psicologo, Educatore) Le attività si svolgono prevalentemente a Scuola, in orario extra-scolastico, in presenza di un docente e di un referente di Mentoring. Scheda sintetica del progetto

4 ARTICOLAZIONE DEGLI INCONTRI DI MENTORATO Ogni settimana: 1) attività di grande gruppo (I parte – 60’’): mentori e mentee (dimensione sociale) co-condotti dall’Insegnante (coordinatore scolastico del Progetto) e dal Referente Sviluppo Programmi (esperto di mentoring). Durante l’attività di gruppo si individuano le tematiche da affrontare ogni settimana. 2) metodo one-to-one (peculiarità del Modello II parte – 60’’): il mentore ha il compito di estendere e approfondire il punto di vista del mentee sulla tematica del giorno o su un argomento di particolare interesse per il mentee. La metodologia utilizzata dal Mentore è un modo per aiutare lo studente a costruire un processo di apprendimento spontaneo che tiene conto: del proprio punto di vista (dimensione soggettiva), del punto di vista dell’altro (capacità di immedesimazione – empatia) e gli consente di imparare a ipotizzare una o più soluzioni alle difficoltà (problem solving). 3) monitoraggio settimanale dei mentori (30’’): i volontari guidati dal Referente verbalizzano, alla fine di ogni incontro di mentorato, le difficoltà e le opportunità emerse nel relazionarsi con il proprio mentee. Scheda sintetica del progetto

5 RISORSE DEL PROGETTO Personale coinvolto Ciascun incontro di mentorato si articola nel seguente modo: 1) attività di grande gruppo (I parte – 60’’): mentori e mentee (dimensione sociale) co-condotti dall’Insegnante (coordinatore scolastico del Progetto) e dal Referente Sviluppo Programmi (esperto di mentoring) lavorano per sviluppare la conoscenza reciproca e far emergere i diversi punti di vista su una tematica precedentemente concordata; 2) metodo one-to-one (peculiarità del Modello II parte – 60’’): il mentore ha il compito di estendere e approfondire il punto di vista del mentee sulla tematica del giorno o su un argomento di particolare interesse per il mentee. La metodologia utilizzata dal Mentore è un modo per aiutare lo studente a costruire un processo di apprendimento spontaneo che tiene conto: del proprio punto di vista (dimensione soggettiva), del punto di vista dell’altro (capacità di immedesimazione – empatia) e gli consente di imparare a ipotizzare una o più soluzioni alle difficoltà (problem solving). 3) monitoraggio settimanale dei mentori (30’’): i volontari guidati dal Referente verbalizzano, alla fine di ogni incontro di mentorato, le difficoltà emerse nel relazionarsi con il proprio mentee. Personale INTERNO alla Scuola COORDINATORE SCOLASTICO (docente individuato della Scuola), con il compito di: favorire all’interno della Scuola la conoscenza del Progetto; organizzare gli incontri previsti con i Genitori, Studenti e Volontari; lavorare in stretta collaborazione con l’Esperto di Mentoring; seguire gli aspetti procedurali del Programma; predisporre la cerimonia di apertura del Progetto; essere costantemente presente durante l’articolazione dell’intervento; redigere una relazione ogni due mesi sullo stato dell’Arte del Progetto; essere un punto di riferimento per i volontari. Scheda sintetica del progetto

6 RISORSE DEL PROGETTO Ciascun incontro di mentorato si articola nel seguente modo: 1) attività di grande gruppo (I parte – 60’’): mentori e mentee (dimensione sociale) co-condotti dall’Insegnante (coordinatore scolastico del Progetto) e dal Referente Sviluppo Programmi (esperto di mentoring) lavorano per sviluppare la conoscenza reciproca e far emergere i diversi punti di vista su una tematica precedentemente concordata; 2) metodo one-to-one (peculiarità del Modello II parte – 60’’): il mentore ha il compito di estendere e approfondire il punto di vista del mentee sulla tematica del giorno o su un argomento di particolare interesse per il mentee. La metodologia utilizzata dal Mentore è un modo per aiutare lo studente a costruire un processo di apprendimento spontaneo che tiene conto: del proprio punto di vista (dimensione soggettiva), del punto di vista dell’altro (capacità di immedesimazione – empatia) e gli consente di imparare a ipotizzare una o più soluzioni alle difficoltà (problem solving). 3) monitoraggio settimanale dei mentori (30’’): i volontari guidati dal Referente verbalizzano, alla fine di ogni incontro di mentorato, le difficoltà emerse nel relazionarsi con il proprio mentee. Personale ESTERNO alla Scuola Un REFERENTE (esperto di Mentoring USA- Italia) con il compito di: formare il Coordinatore scolastico al compito preposto; in collaborazione con la Scuola individuare, selezionare e formare i potenziali Mentori-volontari; incontrare in vari momenti gli insegnanti (ex-ante, in itinere, ex post) allo scopo di aggiornarli sullo stato dell’arte di ogni singolo abbinamento e di ricevere un feedback utile alla comprensione di ogni ragazzo; incontrare le famiglie in vari momenti (ex-ante, in itinere, ex post) al fine di coinvolgerle e renderle partecipi del percorso intrapreso dai figli; osservare e monitorare il lavoro svolto dai Mentori e tradurlo mensilmente in momento formativo. 1/2 Scheda sintetica del progetto

7 RISORSE DEL PROGETTO Ciascun incontro di mentorato si articola nel seguente modo: 1) attività di grande gruppo (I parte – 60’’): mentori e mentee (dimensione sociale) co-condotti dall’Insegnante (coordinatore scolastico del Progetto) e dal Referente Sviluppo Programmi (esperto di mentoring) lavorano per sviluppare la conoscenza reciproca e far emergere i diversi punti di vista su una tematica precedentemente concordata; 2) metodo one-to-one (peculiarità del Modello II parte – 60’’): il mentore ha il compito di estendere e approfondire il punto di vista del mentee sulla tematica del giorno o su un argomento di particolare interesse per il mentee. La metodologia utilizzata dal Mentore è un modo per aiutare lo studente a costruire un processo di apprendimento spontaneo che tiene conto: del proprio punto di vista (dimensione soggettiva), del punto di vista dell’altro (capacità di immedesimazione – empatia) e gli consente di imparare a ipotizzare una o più soluzioni alle difficoltà (problem solving). 3) monitoraggio settimanale dei mentori (30’’): i volontari guidati dal Referente verbalizzano, alla fine di ogni incontro di mentorato, le difficoltà emerse nel relazionarsi con il proprio mentee. MENTORI – CITTADINANZA ATTIVA Studenti universitari, studenti degli ultimi anni delle Scuole secondarie di II grado; liberi professionisti, risorse della comunità in generale, formati alle attività di Mentoring da personale esperto, abbinati “one-to-one” agli studenti (mentee) beneficiari dell’intervento; monitorati settimanalmente alla fine di ogni incontro di mentorato, supervisionati ogni fine mese. In particolare, il processo formativo del Mentore (pre-attività), della durata di due giornate, è finalizzato a: 1) aiutare il volontario a focalizzare l’attenzione sull’esperienza vissuta e sulla ricchezza dei contenuti che emergeranno dalla relazione di mentorato 2) promuovere e sviluppare le competenze di problem solving, intelligenza emotiva, empatia e ascolto attivo attraverso un approccio non formale, utilizzando la tecnica del “semaforo” basata sul potenziamento e/o costruzione dell’atteggiamento mentale richiesto al mentore. Il monitoraggio settimanale a fine di ogni incontro e la supervisione mensile dei mentori completano la formazione (continuum formativo) 2/2 Personale ESTERNO alla Scuola Scheda sintetica del progetto

8 RISULTATI ATTESI Migliorare la qualità del tempo che il ragazzo trascorre a scuola attraverso l'azione di un volontario Mentore, persona non coinvolta nelle dinamiche scolastiche e familiari dello studente. Rendere i partecipanti più consapevoli dell’importanza della Scuola per tutta la loro vita VANTAGGI DEL MENTEE acquisire maggiore stima in se stesso, essere più propositivo e assertivo a Scuola, scoprirsi più fiducioso sul proprio futuro scolastico, sviluppare le proprie potenzialità, migliorare il rendimento scolastico, facilitare una migliore integrazione e interazione socio- culturale VANTAGGI DEL MENTORE Attraverso l’azione di mentorato, la cittadinanza attiva scopre di possedere strumenti utili all’azione di empowerment sociale. La Comunità si attiva nello scoprirsi capace di fare la differenza per i ragazzi in difficoltà. il mentore risulta arricchito quanto il mentee: la crescita è biunivoca Scheda sintetica del progetto

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