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Lo sviluppo cognitivo Noemi Mazzoni

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Presentazione sul tema: "Lo sviluppo cognitivo Noemi Mazzoni"— Transcript della presentazione:

1 Lo sviluppo cognitivo Noemi Mazzoni Laboratorio di Osservazione, Diagnosi e Formazione Psicopedagogia e tecniche di osservazione – Modulo 1 Lezione 10, 11: Bruner e Greenspan

2 Jerome Bruner Il comportamento umano viene analizzato come sequenze di atti guidati da scopi e da piani, come il prodotto di strategie che l’individuo usa in modo flessibile in base al’obiettivo e alla situazione Si avvale della metafora del viaggio: “il viaggio alla ricerca della mente” alla scoperta di come la mente vive, cioè di come acquisisce e usa la conoscenza.

3 Approccio funzionalista
Intelligenza intesa come insieme di strategie e procedure per risolvere problemi, per compiere decisioni, per effettuare analisi delle informazioni Gli strumenti cognitivi sono i sistemi di codifica (modi di trattare l’informazione) I sistemi di codifica sono frutto dell’esperienza e si sviluppano: da poche a molte informazioni insieme, da contenuti concreti a contenuti astratti. Lo sviluppo dell’individuo è concepito in termini di passaggio da sistemi poveri a sistemi potenti di elaborazione delle informazioni  passaggio attraverso tre forme di rappresentazione

4 Approccio funzionalista
Dalla nascita all’adolescenza l’individuo passa attraverso tre forme di rappresentazione, che si diversificano per il mezzo con cui vengono costruite, rispettivamente: Esecutiva (basata sull’azione) Iconica (basata sull’immagine) Simbolica (basata sul linguaggio) La rappresentazione non è semplice conservazione degli eventi in memoria, ma riguarda i processi di codifica delle informazioni e delle regolarità esperienziali con cui esse si immagazzinano in memoria e possono essere recuperate. A differenza della sequenza stadiale di Piaget, le tre forme di rappresentazione non costituiscono una sequenza fissa ma tuue coesistono conservando la propria autonomia

5 Rappresentazione esecutiva
La realtà viene codificata tramite l’azione L’azione è intenzionale in quanto governata da programmi motori in cui c’è una rappresentazione dello scopo e degli atti necessari per raggiungerli Una volta padroneggiato un programma motorio (attraverso la pratica) è un nuovo modulo di comportamento che può entrare in programmi più ampi Lo sviluppo motorio e manipolatorio è un processo costruttivo controllato non da una logica interna , ma dagli scopi del soggetto e dalle esigenze poste dall’ambiente

6 Rappresentazione iconica
La realtà è codificata attraverso percetti e immagini interne (non semplici riproduzioni perché avviene una selezione di alcuni tratti) L’immagine consente di evocare una realtà non presente per riconoscere ed elaborare informazioni nuove Fino ai 6-7 anni è quella più utilizzata

7 Rappresentazione simbolica
Rappresenta la realtà attraverso simboli e segni convenzionali Quando il linguaggio è interiorizzato il bambino ha a disposizione un sistema di codifica della realtà più potente e flessibile rispetto alle precedenti. Collegata ad essa si trova lo sviluppo dei modi più evoluti di elaborare l’informazione: formazione di categorie concettuali, formazione di aspettative, il compiere inferenze

8 I tre sistemi di rappresentazione
Non esiste una relazione gerarchica fra le 3 forme di pensiero, ma sono compresenti nei diversi momenti di vita del bambino. I tre sistemi di rappresentazione della conoscenza sono legati e interdipendenti: le capacità a livello SIMBOLICO presuppongono quelle a livello ATTIVO e ICONICO.

9 Il contesto Tutti i processi mentali hanno un fondamento sociale e la struttura della cognizione è influenzata dalla cultura L’aspetto sociale influenza non solo il modo di costruire le rappresentazioni, ma anche i contenuti stessi delle rappresentazioni  concetti e categorie condivisi e ritenuti appropriati in una data cultura L’influenza della cultura si realizza grazie alle relazioni sociali che il bambino stabilisce precocemente con chi si prende cura di lui e in cui il ruolo dell’adulto viene caratterizzato come scaffolding

10 Il contesto Come Vigotskji, anche Bruner sottolinea lìimportanza del contesto culturale nel determinare lo sviluppo: La cultura fornisce gli strumenti per organizzare e comprendere la realtà I significati che attribuiamo alle cose hanno origine e rilevanza nella cultura di appartenenza Lo scopo dello sviluppo è interiorizzare gli strumenti culturali, che Bruner chiama Amplificatori culturali

11 Gli amplificatori culturali
Insieme di strumenti che nel corso della specie umana si sono affermati per aiutare l’uomo a conseguire forme più alte di adattamento all’ambiente Si distinguono in: Amplificatori delle capacità motorie (lame, leve, riota, macchine aereo...) Amplificatori delle capacità sensorie (sistemi di segnalazione, es. fumo, radio, telefono, ...) Amplificatori delle capacità di ragionamento (linguaggio, mito, teoria, spiegazione)

12 Gli amplificatori culturali
Queste forme di amplificazione sono: Condivise Convenzionali Trasmesse mediante la cultura Implicano una serie di regole condivise per poter essere usate Vengono selezionate durante l’evoluzione l’uomo moderno è il frutto degli amplificatori culturali La cultura diventa uno strumento per garantire la sopravvivenza Gli amplificatori culturali hanno modifcato l’essere umano, generando nuove forme di pensiero e nuove modalità interattive

13 Gli amplificatori culturali
Gli amplificatori culturali e l’interazione sociale sono i mediatori tra il soggetto ed il mondo Strumenti culturali soggetto mondo Interazione sociale Il processo di trasmissione culturale si realizza attraverso esperienze relazionali significative

14 Il pensiero narrativo Forma di pensiero complementare a quello ipotetico-deduttivo Pensiero ipotetico-deduttivo: ha come oggetto la comprensione del mondo fisico, misurato in modo oggettivo Pensiero narrativo: ha come oggetto la realtà psichica, gli affetti. Le ralzioni tra le persone, le credenze La sua finalità è la costruzione del significato. E’ strettamente vincolato alla dimensione emotiva del’individuo

15 L’approccio evolutivo-strutturale
Unifica le tappe di sviluppo cognitivo proposte da Piaget, con lo sviluppo di componenti affettive e relazionali. Delina un quadro teorico in cui le competenze emotive emergono in stretta connessione con i processi emotivi Le emozioni entrano a pieno titolo nela comprensione dello sviluppo

16 Principi Evolutivi Ogni bambino mostra fin dalla nascita differenze fisiche e costituzionali (ipo e iper-attività, ipo e iper-reattività) e ogni ambiente (i genitori, la famiglia, la comunità e la cultura in senso lato) possiede specifici pattern interattivi, ne deriva che: ogni individuo ed ogni diade madre-bambino sono un’entità unica ed irripetibile. Le differenze biologico-costituzionali e ambientali non agiscono direttamente sullo sviluppo del bambino ma indirettamente attraverso l’interazione bambino-caregiver, di cui l’aspetto fondamentale è rappresentato dagli affetti. Gli affetti e le emozioni costituiscono il carburante che attiva e modula l’organizzazione delle diverse funzioni mentali.

17 Emozione e cognizione Piaget nello spiegare lo sviluppo dell’intelligenza in termini di adattamento all’ambiente fisico ha trascurato completamente il ruolo svolto dalle emozioni sul processo di costruzione delle strutture mentali. Le azioni con cui il bambino opera sulla realtà sono sempre accompagnate da reazioni emotive oltre che percettive, cognitive e motorie e sono proprio queste che secondo Greenspan guidano lo sviluppo dell'intelligenza. La connotazione emotiva dell’esperienza guida la percezione, la comprensione e la riflessione sul mondo => lo sviluppo psichico

18 Emozione e cognizione: la doppia codifica
Per Greenspan l’intelligenza è la capacità di creare delle connessioni o ponti tra un sentimento o un desiderio e un’azione o la sua rappresentazione mentale. Capacità che si costruisce durante lo sviluppo attraverso un processo di doppia codifica della realtà esterna. La doppia codifica permette di spiegare la continua associazione tra emozione e cognizione:

19 Emozione e cognizione: la doppia codifica
Fin dalla nascita l’individuo è esposto ad una molteplicità di informazioni sensoriali ed ognuna di esse attiva un’emozione (es. abbraccio del genitore, rumore forte). L’esperienza ripetuta della connessione fra sensazione e la corrispondente attivazione emotiva fa sì che esse si leghino formando un’unità.

20 Emozione e cognizione: la doppia codifica
Lo sviluppo è un processo in cui progressivamente l’individuo associa sensazioni ad emozioni. Attraverso la connotazione emotiva giunge a rappresentarsi internamente la realtà e, successivamente, a comunicarla agli altri (linguaggio, gioco simbolico, gestualità)

21 Emozione e cognizione: la doppia codifica
Le esperienze emotive sono alla base delo sviluppo psichico Lo sviluppo è il risultato della reciprocità affettiva L’interazione emotiva è il fulcro di ogni acquisizione, l’interazione precoce tra il bambino e chi si prende cura di lui è il contesto di sviluppo privilegiato

22 I SEI LIVELLI DELLA MENTE
Concetto mutuato da Piaget ma del tutto riformulato. Durante il passaggio nei vari liveli evolutivi, il bambino impara a trasformare delle sensazioni in desideri e pensieri sia consci sia inconsci, ossia a tradurre dei dati sensoriali in immagini mentali o rappresentazioni. Sono presenti indicazioni temporali per ogni stadio ma non sono categoriche in quanto ciò che conta non è la definizione precisa in cui emergono ma la loro sequenza La progressività dello stadio è uguale in tutti i bambini, anche quelli con patologie gravi, quello che cambia è il ritmo e la velocità con cui i bambini attraversano i vari stadi

23 I SEI LIVELLI DELLA MENTE
Questo processo si realizza attraverso la successione di sei stadi definiti livelli della mente o pietre miliari dello sviluppo a cui si accompagna l’evoluzione del Sé. Livello 1: Autoregolazione ed Interesse per il mondo (0-3 mesi) Livello 2: Attaccamento ed intimità (5-8 mesi) Livello 3: La comunicazione intenzionale a due vie (7-12 mesi). Livello 4: Complesso senso di sé (12-18 mesi). Livello 5: Elaborazione delle rappresentazioni mentali (24-36 mesi). Livello 6: Il pensiero emotivo (36-50 mesi).

24 Primo livello evolutivo
È caratterizzato dalla capacità di regolare le sensazioni. L’autoregolazione consiste nella capacità di regolare il proprio stato mentale interpretando correttamente le diverse informazioni sensoriali, provenienti sia dal mondo esterno sia da quello interno. Essa si manifesta nella capacità di mantenere uno stato di veglia calma, di allerta, di attenzione e interesse per il mondo e nella capacità di organizzare il proprio comportamento

25 Secondo livello evolutivo
In questa fase il bambino che è capace di regolarsi può costruire relazioni intime con il caregiver basate sulla condivisione di affetti. Più che un vero e proprio scambio si tratta di interazioni sincroniche che poggiano sulla reciprocità affettiva, in cui la madre agisce intenzionalmente sul bambino mentre quest’ultimo vi risponde con interesse e piacere. Fase intersoggettività primaria I primi due stadi: intersoggettività primaria

26 Terzo livello evolutivo
Lo sviluppo della capacità di collegare l’emozione ad un’azione unito alla maturazione delle capacità di controllo motorio forniscono al bambino la possibilità di esprimere intenzionalmente i propri desideri con azioni finalizzate: gesti, posture, movimenti del capo, delle braccia ed espressioni facciali. Ciò implica che il bambino non solo è capace di comprendere e rispondere ai segnali emotivi dell’altro ma anche di iniziare la comunicazione ad esempio guardando ed indicando l’oggetto desiderato che è fuori dalla sua portata in modo che la madre glielo prenda. Intersoggettività secondaria Intersoggettività secondaria

27 Quarto livello evolutivo
I singoli comportamenti intenzionali vengono organizzati in schemi comportamentali più ampi e originali (che spesso sono il frutto di un’intensa attività imitativa). Il bambino diviene capace di aprire e chiudere alcuni circoli di comunicazione. Un circolo di comunicazione è un ciclo di risposte tra il bambino e un’altra persona in cui il comportamento o l’idea di uno (espressa verbalmente o meno) è collegata a quella dell’altro. Dal punto di vista emotivo: ha acquisito un piccolo vocabolario affettivo che usa per interpretare i segnali emotivi e per valutare i propri comportamenti e la situazione

28 Quinto livello evolutivo
Le sensazioni interne originariamente instabili si organizzano in immagini mentali stabili che possono essere recuperate in qualsiasi momento indipendentemente dalla situazione e che possono essere espresse attraverso le attività simboliche del linguaggio e del gioco. Il raggiungimento di questo obiettivo è reso possibile dalla conquista affettivo-cognitiva della “costanza dell’oggetto”.

29 Sesto livello evolutivo
È il livello massimo di intelligenza emotiva e fa riferimento alla capacità di creare dei ponti tra le diverse rappresentazioni e sentimenti. Ciò implica la capacità di auto-osservarsi e di riflettere sui propri sentimenti. Il bambino non solo è capace di dire che è arrabbiato ma anche il motivo per cui è arrabbiato.


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