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LE PREMESSE E I FONDAMENTI PEDAGOGICI

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Presentazione sul tema: "LE PREMESSE E I FONDAMENTI PEDAGOGICI"— Transcript della presentazione:

1 LE PREMESSE E I FONDAMENTI PEDAGOGICI
PEDAGOGIA GENERALE 1 LE PREMESSE E I FONDAMENTI PEDAGOGICI

2 Costellazioni di pedagogia…
Inserisci quattro termini chiave che secondo te hanno a che fare con la pedagogia. In seguito scrivi una definizione di pedagogia, a partire dai termini che hai utilizzato. P.S. Le definizioni seguenti fanno parte del lavoro svolto in aula e nella registrazione trovi il commento e le revisioni della docente. Pedagogia

3 La pedagogia è… (lavoro svolto in aula)
Una scienza che studia il processo educativo utilizzando la ricerca, la metodologia e l’osservazione per stimolare e facilitare le relazioni Una scienza che si occupa delle relazioni e dell’educazione dell’individuo all’interno della società Scienza autonoma che si occupa di ricercare un adeguato ed efficace insegnamento che comprende una buona osservazione da parte dell’educatore, che porti ad una relazione con l’educando basata sul sostegno Una scienza inesatta che stimola la relazione tra individui attraverso l’osservazione e la comprensione con il fine di educare e formare l’individuo stesso

4 La pedagogia è… (lavoro svolto in aula)
Lo studio dello sviluppo del bambino, attraverso giochi e metodi educativi La scienza che studia il processo di formazione educazione e adattamento dell’uomo alla società Una scienza non esatta, che studia il comportamento dell’individuo, comprendendo le sue difficoltà, al fine di migliorarlo, facilitando le relazioni e il quotidiano Una scienza umana che studia l’educazione basandosi sulle relazioni ed elaborando progetti formativi.

5 La pedagogia è… (lavoro svolto in aula)
Studia le relazioni tra gli uomini tramite l’osservazione e ha come scopo quello di educarli. Viene definita una scienza che si studia e si verifica sul campo, basata sull’osservazione, al fine di educare e ristabilire le relazioni interpersonali attraverso progetti. È la scienza che studia lo sviluppo del bambino a partire dall’osservazione. Una scienza che si occupa dell’educazione del bambino dall’età infantile al suo sviluppo adolescenziale, analizzando e progettando il suo percorso e tenendo conto delle sue peculiarità e dell’ambiente sociale e culturale in cui è inserito.

6 La pedagogia è… (lavoro svolto in aula)
La scienza che studia le relazioni umane attraverso l’osservazione della persona e dell0’ambiente in cui agisce; finalizzata a promuovere l’educazione e la realizzazione della persona, attraverso la costruzione di progetti educativi che favoriscono la mediazione tra educatore e educando. Viene definita una scienza autonoma e incerta, in quanto non può essere applicata (ad es.) nei laboratori ma nei vari spazi di aggregazione. Essa si dirama nell’osservazione, saperi, interazione e progettazione. Una scienza che studia osservando le relazioni tra gli uomni in un determinato campo al fine di educarli

7 La pedagogia è… (lavoro svolto in aula)
Una scienza non esatta che si occupa dell’educazione e dell’infanzia a partire dall’osservazione e utilizza dei metodi. È una scienza in continuo sviluppo che studia i fenomeni e le relazioni nel campo dell’educazione e formazione dell’essere umano. È una scienza che si occupa dello studio, attraverso l’osservazione di diversi soggetti, delle loro relazioni e dei loro comportamenti, con l’aiuto di un educatore.

8 Multiformità dei campi indagati
Instabilità, sfida, multi contesto, multi visione, polifonia di interventi, di movimenti, di persone, di attori… PASSAGGIO DALLA PEDAGOGIA ALLE SCIENZE DELL’EDUCAZIONE. Al plurale! Necessità di dialogo interno alle discipline di riferimento per comporre strumenti di lavoro efficaci sul campo e attenti ai cambiamenti.

9 IL QUADRO GENERALE LA COMPETENZA PEDAGOGICA: definizione in progress
Perché? Elemento di forza o di debolezza? Chiave di lettura degli eventi educativi (oggetto di studio della pedagogia) e dei processi di formazione in stretta connessione tra LA TEORIA E LA PRASSI (circolo virtuoso) COME LI DESCRIVIAMO? DA QUALI ELEMENTI SONO COSTITUITI? STRUTTURA STATICA E DIMENSIONE DINAMICA IN COSA CONSISTE IL CIRCOLO???

10 Gli eventi educativi Costituzione Le posture dell’educatore
Dimensione statica - struttura Dimensione dinamica - processo Le posture dell’educatore Giusta distanza Asimmetria relazionale Empatia e attenzione ai messaggi (soggetto-ambiente) NON CASI MA SOGGETTI!

11 Il quadro generale Deluigi, 2012

12 Teoria pedagogica che sappia…
coniugare  la sua fruibilità  nel presente  con la formazione di una prospettiva per il futuro  = teoria rivoluzionaria !  Pensare al verbo coniugare come necessariamente legato alla realtà. Richiama al bisogno di assumere molteplici forme, di interrogarsi, di non rinchiudersi in modelli standard. Una teoria che coniuga non è una teoria polverosa ma è una teoria in cammino!  Spendibilità di una teoria nella pratica. Non c’è niente di più pratico di una buona teoria. (K. Lewin) Importanza della riflessività per creare e ricreare orientamento nella spirale virtuosa teoria-metodologia- prassi.

13 Teoria pedagogica che sappia…
Interrogarsi sul qui ed ora. Essere presenti nella circostanza. Tracciare percorsi, definire traiettorie, lanciare ponti… La pedagogia della Speranza Cos’è la rivoluzione? Cosa implica e cosa richiede??? Bisogna ipotizzare, valutare, attuare, esporsi e correre il rischio perché vale la pena di scommettere sull’educazione e sull’educabilità. SEMPRE!!!

14 IL QUADRO GENERALE LA TEORIA DEVE AVERE UNA DESTINAZIONE PRATICA!
Nella pedagogia la teorie sono animate da una forte intenzionalità creativa.

15 La teoria ha: Dinamicità estrema.
Valore strumentale perché fornisce strumenti logici e metodologici idonei perché si raggiungano i fini proposti Valore finalistico e creativo in una interazione continua  teoria-prassi   Deve avere compattezza anche se in settori disciplinari differenti. Rappresenta l’unicità di indagine da cui si possono sviluppare numerose branche. Dinamicità estrema.  L’operatore può attuare tale processo ripercorrendo con riflessività la propria metodologia.

16 SOGGETTI E AGENTI PEDAGOGICI
La teoria diventa METODOLOGIA: fornisce allo scienziato sociale  tutti gli strumenti per consentirgli di studiare il suo oggetto, ma gli fornisce anche tutti gli strumenti per trasformarlo. Necessaria identificazione empatica con il contesto e con gli eventi! Enfasi sull’operatore – pensatore sociale. Modelli Paradigmi Riferimenti scientifici TEORIA Interazioni Soggetti complessi Buone prassi ESPERIENZA Strategie Attuazione Descrizione METODOLOGIE Pensanti Creativi Competenti SOGGETTI E AGENTI PEDAGOGICI

17 IL QUADRO GENERALE La pedagogia è
la scienza che decodifica tutte le notizie desunte dalle altre scelte trasformandole da notizie in informazioni e in progetti. La pedagogia accetta responsabilmente il suo destino di essere equivoca quanto al suo lessico, dal momento che l’unico contenuto di cui può disporre con assoluta sicurezza è non già il sapere che cosa sia l’uomo, ma il chiedersi costantemente che cosa l’uomo voglia essere. Il contenuto di questa scienza è equivoco come il suo linguaggio. Lo è perché l’uomo non è semplicemente un’entità ma è un groviglio di fini. Di qui la possibilità, altresì, di definire la pedagogia come la scienza, per definizione ed essenza, teleonomica. (Corsi, 1997)

18 IL QUADRO GENERALE Parliamo di competenza pedagogica per…
Riconoscere uno specifico pedagogico ad alcune professionalità Riconoscere una comune “identità” e irrobustirla Dare sostanza ai diversi profili professionali e caratterizzarli Individuare percorsi e processi formativi adeguati per le professioni educative

19 IL QUADRO GENERALE DEFINIZIONE:
La competenza pedagogica si può definire come l’insieme complesso e dinamico di conoscenze, di abilità, di procedure metodologiche, di esperienze consolidate e ordinate di tipo educativo fondate sulla riflessione e sulla teorizzazione pedagogica che connota in modo specifico la professionalità educativa e che i soggetti che operano in questo settore devono sapere mettere in campo in modo personale e critico quando progettano, attuano e valutano il proprio intervento. (Milani, 2000, pp ) DUE DIMENSIONI RILEVANTI: Educabilità Relazione

20 IL QUADRO GENERALE Libertà Responsabilità Autonomia
Essere competenti per… PERSEGUIRE I FINI DELL’EDUCAZIONE Libertà Responsabilità Autonomia Questi tre macro-fini costituiscono dimensioni ineliminabili di un processo continuo del quale non è dato di stabilire un prima e un dopo. (CORSI, 2003)

21 Libertà La manifestazione e lo sviluppo della libertà sono l’espressione faticosa/virtuosa della progettualità e dell’impegno quotidiano dell’educatore insieme all’educando. Liberi non si nasce ma si diventa. Essere liberi significa analizzare e ponderare il contesto in cui mi trovo, decidendo di scegliere la soluzione al problema posto, avendo come fine il miglioramento di me stesso, degli “altri”, della società. Se la libertà è ad un tempo il mezzo ed il fine di una società ancora non umana che aspira a diventarlo e della crescita stessa della persona, la responsabilità rappresenta la condizione inevitabile del suo esercizio.

22 Responsabile è colui che è chiamato a rispondere dei suoi atti, a rendere ragione delle proprie azioni e comportamenti e ad accettarne le conseguenze. Come detto prima, libertà e responsabilità costituiscono un continuum sinergico. Nella responsabilità si sperimenta la dimensione della prossimità e si pratica il dovere di riconoscere che tutti gli essere umani sono pari in termini di dignità e vanno perciò posti nelle condizioni di godere delle medesime opportunità. Responsabilità, ma anche corresponsabilità (relazione educativa). Responsabilità

23 Autonomo è colui che ha la capacità e la facoltà di governarsi o reggersi da sé. Per estensione l’autonomia indica la libertà di agire. L’autonomia è l’esercizio delle libere scelte della persona, quindi può essere condizionata dato che il sé si costruisce in interrelazione con ambienti determinati (contesti ed individui). Se per la libertà l’opposto è l’arbitrio per la autonomia l’antitesi è l’autosufficienza. Non basta essere autosufficienti per essere autonomi, l’autonomia si nutre di libertà e cresce con questa. L’autonomia dell’educando richiede l’autonomia dell’educatore. Autonomia


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