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Didattica per l'inclusione: metodi e tecniche innovative

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Presentazione sul tema: "Didattica per l'inclusione: metodi e tecniche innovative"— Transcript della presentazione:

1 Didattica per l'inclusione: metodi e tecniche innovative
Livia Petti Università degli Studi di Milano-Bicocca

2 Collaborazione VS Cooperazione
Collaborazione  processo di gruppo in cui tutti lavorano su tutte le parti del compito complessivo, non ci sono ruoli e funzioni quindi non è raro che qualcuno si possa «defilare» Cooperazione  processo di gruppo dove gli individui portano a termine un obiettivo comune e in cui l’apporto di ciascuno è strettamente connesso a quello dell’altro. Ognuno lavora su una parte e i ruoli e le funzioni sono ben definite.

3 Composizione dei gruppi
Gruppi omogenei o eterogenei? Quanti alunni in un gruppo? Chi li compone? Socializzare i criteri Setting dell’aula Tollerare i «rumori»  clima relazionale e inclusivo

4 Peer-tutoring «A chi non ce l’ha dategli uno scopo» Don Milani, Lettera ad una professoressa Scopo: capire che io posso diventare una risorsa per il mio compagno (tutti maestri, anche su una cosa piccola posso fare qualcosa) - gratificazione Es. Contattare TIZIO per Inglese Corso pc Disegno Calcio…

5 Introdurre e condurre le attività
Motivare: spiegare perché si sta svolgendo un’attività Spiegare il compito: fornire informazioni dettagliate e complete sul lavoro da svolgere Definire il contesto: spiegare come il compito deve essere condotto a termine Descrivere il risultato atteso: indicare la struttura che la risposta deve avere Monitorare: svolgere un ruolo attivo di rinforzo e supporto durante l’esecuzione Debriefing: a lavoro ultimato riprendere per sommi capi i punti-chiave di quanto si è svolto (metacognizione)

6 Alcuni metodologie e strategie didattiche

7 Gamification (es. Kahoot!)
Metodologia che si basa sul videogioco Caratteristiche: regole di “gioco” che permettono di arrivare allo scopo; obiettivi connessi o coincidenti con gli obiettivi di apprendimento, ben dichiarati ai discenti (questo aiuta gli studenti a capire anche lo scopo dell’attività didattica); strutturazione delle attività per livelli o fasi con micro-obiettivi chiari e comprensibili da raggiungere, con possibilità di fornire riconoscimenti e gratificazioni immediate come ad esempio punti o “badge”; risultati dell’attività “spendibili” anche fuori dall’attività, ad esempio una valutazione positiva.

8 Livia Petti livia.petti@unimib.it
Grazie! Livia Petti


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