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1 Turismo E Sviluppo Meeting Assoturismo Confesercenti Assemblea Elettiva Nazionale Asshotel Roma, 22 Novembre 2005 30 anni di vacanze Turismo ed alberghi.

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1 1 Turismo E Sviluppo Meeting Assoturismo Confesercenti Assemblea Elettiva Nazionale Asshotel Roma, 22 Novembre 2005 30 anni di vacanze Turismo ed alberghi dal 1970 ad oggi a cura Ufficio Economico, Confesercenti Nazionale

2 2 Presentazione Rapporto

3 3 Leconomia mondiale del turismo

4 4 Gli arrivi turistici internazionali: da 760 milioni a 1,6 miliardi nel 2020 Nel 2004 gli arrivi turistici mondiali hanno raggiunto i 760 milioni, pari ad un incremento del 10% rispetto al 2003, il più alto dal 1984. Gli arrivi in più sono quantificabili in circa 70 milioni, dei quali solo il 23% in Europa. Leconomia mondiale del turismo sarà nel futuro vicino il più importante settore economico a livello mondiale. Gli arrivi turistici internazionali raggiungeranno 1 miliardo nel 2010 e 1,6 miliardi nel 2020 (WTO). Nel 2020 la quota di mercato dei paesi europei è prevista scendere dal 54,6% al 46%. Chi perderà il suo peso e chi lo guadagnerà in Europa?

5 5 Aumento degli arrivi turistici 2004: ripartizione

6 6 Destinazione arrivi turistici nel 1995

7 7 Destinazione arrivi turistici nel 2020

8 8 LItalia nella competizione globale Nella classifica per entrate valutarie da turismo lItalia occupa il 4° posto con 31,2 miliardi di dollari. Nella classifica mondiale degli arrivi internazionali lItalia occupa oggi il 5° posto, dopo Francia, Spagna, USA e Cina. Ma si prevede che nel 2020 lItalia scenderà al 7° posto, superata da Hong Kong e Regno Unito, mentre al 1° posto balzerà la Cina. Nella classifica europea del trasporto aereo, lItalia con 74 milioni di passeggeri occupa il 5° posto in Europa, dopo Regno Unito (178 milioni), Germania (121 milioni), Spagna (120 milioni) e Francia (96 milioni). Il nostro è il Paese dove il numero di passeggeri cresce di più: +13,3% nel 2003, contro una media europea del 5%.

9 9 Paesi per entrate valutarie da turismo

10 10 Limportanza economica del turismo: consumi e lavoro

11 11 87 miliardi di euro la spesa turistica La rilevanza dellimpatto economico del turismo si può cogliere bene se si tiene conto che esso vale: - 3 volte il sistema moda italiano; - 3 volte il sistema agroalimentare italiano, con il quale peraltro il settore è molto interconnesso. La spesa per consumi turistici nel 2004 è stata calcolata in circa 87 miliardi di euro, pari a ben l11% del totale dei consumi nazionali. Sul totale della spesa turistica quella dei non residenti è circa un terzo (29 miliardi di euro). Il valore aggiunto prodotto dal turismo nel 2004 è pari a 68,3 miliardi di euro (5,5% del valore aggiunti nazionale).

12 12 Il contributo del turismo alla crescita delloccupazione Nei 25 paesi dellUE circa 8 milioni di persone risultano occupate negli hotel e restaurant, pari al 4% della forza lavoro. Elevata è la presenza di donne (54%) e giovani (48% ha meno di 34 anni). Diffuso il part–time (26% degli occupati). In Italia loccupazione diretta negli alberghi e pubblici esercizi è pari a 1.345.000 (5,5% del totale). Il 46% degli occupati nel turismo ha meno di 34 anni, il 50% è donna e il 23,5% lavora a tempo parziale. Sommando agli occupati diretti quelli indiretti, in Italia lavorano nel turismo circa 3 milioni di persone: il 12,3% della forza lavoro. Rilevante il contributo del turismo alla crescita delloccupazione in Italia. Dal 1998 al 2004 il 15% dellaumento di occupazione è venuto da questo settore. Si tratta di una percentuale elevata, dal momento che il peso del settore turismo sulleconomia nazionale – misurato in termini di valore aggiunto – è del 5,5%.

13 13 Le imprese turistiche e lofferta ricettiva

14 14 Lofferta ricettiva in Italia, 2004 Gli esercizi ricettivi in Italia sono 114.500. Gli alberghi sono 33.518 e gli esercizi complementari 81.009. I posti letto totali sono 4.205.577. Negli alberghi i posti letto sono 1.999.729 e le camere 1.011.773. I bagni 992.339. Nel settore alberghiero la metà delle camere e dei posti letto si trova nelle strutture classificate a tre stelle. Negli esercizi complementari la maggior quota di posti letto è assorbita dai campeggi e villaggi (32% dei posti letto totali), seguiti dagli alloggi in affitto (13%).

15 15 Posti letto negli alberghi per categoria, 2004

16 16 Posti letto negli esercizi complementari, 2004 - composizione %

17 17 Lofferta ricettiva totale nellUE, 2003

18 18 In Italia dal 1991 ad oggi un milione di posti letto in più 950 mila posti letto in più dal 1991 ad oggi, pari ad una crescita del 29%. In particolare, gli esercizi alberghieri sono diminuiti del 6% ma lofferta di posti letto è aumentata del 17% (+290 mila). Il numero medio di letti per albergo è salito da 47 a 60. Rapidissima negli ultimi anni la crescita dei posti letto negli alloggi agrituristici (+35 mila dal 2001 al 2004) e nei bed and breakfast (che raddoppiano i posti letto dal 2002 al 2004). I mutamenti descritti sono stati realizzati grazie ad una significativa crescita degli investimenti nel settore: +65% tra il 1996 e il 2000, rispetto ad una media nazionale del 28%.

19 19 Nel Mezzogiorno solo il 25% dei posti letto I posti letto disponibili nel Mezzogiorno sono oggi il 25% del totale; una percentuale inferiore alla quota di popolazione residente al Sud (36%). Si tratta peraltro di una capacità ricettiva non ancora pienamente sfruttata, dal momento che le presenze turistiche nel Mezzogiorno sono solo il 21% delle presenze turistiche totali.

20 20 La domanda turistica

21 21 Arrivi e presenze dal 1970 ad oggi Negli ultimi trentanni, sono aumentati arrivi e presenze, ma i primi sono cresciuti di più (4% allanno contro 1%), perché si è ridotta la permanenza media (da 7 a 4 giorni). Raddoppiate dal 1991 ad oggi le presenze negli alberghi a 4-5 stelle e dimezzate in quelli con 1-2 stelle.

22 22 Arrivi e presenze in tutti gli esercizi (mgl.)

23 23 Presenze alberghiere per categoria

24 24 Alta stagionalità e basso tasso di utilizzo Il tasso di utilizzo delle strutture è uno dei più bassi dEuropa : 39,6%, contro ad esempio il 55,3% della Spagna o il 60% della Francia. Le regioni del nostro Mezzogiorno soffrono inoltre di un elevatissimo indice di stagionalità, che supera l80% in Calabria e Sardegna.

25 25 Il grado di utilizzo degli alberghi in Europa

26 26 La stagionalità (% presenze nei mesi estivi su anno)

27 27 I turismi Il turismo balneare è ancora la tipologia prevalente di vacanza. Nelle località di mare si concentra il 36,7% delle presenze turistiche totali. Il turismo nelle città darte, il termale, lenogastronomico e il turismo ambientale contendono da vicino il primato del balneare, sommando il 34% delle presenze totali. Si tratta peraltro di tipologie di turismo a più elevata spesa pro- capite: 109 euro la spesa media giornaliera nelle città darte rispetto alla media per il totale delle vacanze di 77 euro.

28 28 Le tipologie di turismo in Italia

29 29 La congiuntura turistica

30 30 Dal 2001 ad oggi meno viaggiatori italiani allestero e meno stranieri in Italia Secondo i dati dellUfficio Italiano Cambi, tra il 2001 e il 2004 i viaggiatori italiani alle frontiere sono diminuiti del -12%. Meno consistente la riduzione dei pernottamenti (-4%). Costante la spesa (pari a 15.515 milioni di euro). Sono diminuiti nello stesso periodo anche i viaggiatori stranieri in Italia (-6%). Solo lievemente più contenuto (-5%) il calo dei pernottamenti. In lievissimo aumento la spesa (+1%).

31 31 I vincoli per la competitività

32 32 Un fisco pesante per le imprese turistiche italiane Le imprese turistiche sopportano in Italia una pressione fiscale superiore a quella media dei paesi dellarea euro: 43,2% rispetto a 42,2%. Decisamente inferiore a quella italiana è la pressione fiscale in uno dei principali paesi concorrenti, la Spagna, dove il prelievo fiscale si ferma al 36,5% del PIL. In tutti i principali paesi europei concorrenti dellItalia laliquota IVA sulle attività ricettive è più bassa: in Spagna è del 7%, in Grecia dell8%, in Francia addirittura del 5,5%. Anche nei 10 nuovi paesi membri, laliquota media è del 7,7%.

33 33 Costo del lavoro: il confronto in Europa Nella classifica dei paesi europei ordinati per costo del lavoro lItalia occupa una posizione intermedia, con 2.904 euro al mese. Siamo superati da Svezia, Regno Unito, Germania e Francia ma precediamo nettamente Grecia e Spagna (con 1.850-1.950 euro al mese). In coda alla classifica Bulgaria (194 euro), Romania (250 euro) e Slovacchia (518 euro).

34 34 Infrastrutture:il confronto in Europa Nella graduatoria dei paese europei (Europa a 15) per dotazione di infrastrutture, il nostro paese risulta: - al 9° posto per la dotazione portuale; - al 10° posto per le telecomunicazioni - al 15° e ultimo posto per la dotazione aeroportuale;

35 35 La competitività di prezzo dei servizi turistici Gli indicatori di competitività di prezzo dei servizi turistici calcolati per il nostro paese dal World Travel and Tourism Council (WTTC) indicano che lItalia: - ha guadagnato competitività verso la Germania dal 1995 ad oggi, a riprova del fatto che non sembra perciò dovuta al fattore prezzo la netta contrazione osservata nei flussi turistici tedeschi; - ha guadagnato fortemente in competitività sui mercati americani e giapponesi a partire dal 1990 e sino ad oggi, mentre ha perso in competitività verso la Francia tra il 1995 e il 2000, recuperando solo lievemente tra il 2000 e il 2003.


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