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Forte sperequazione nella distribuzione della ricchezza;

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Presentazione sul tema: "Forte sperequazione nella distribuzione della ricchezza;"— Transcript della presentazione:

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2 Forte sperequazione nella distribuzione della ricchezza;
Debolezza del mercato e crisi dello Stato Regolatore Frammentazione sociale e scarsa propensione alla coesione Degrado urbano ed ambientale Presenza di economia criminale e di forme di controllo sociale e culturale Il Contesto

3 I lavori prima di Kuznets (1955); poi di Alesina, Rodrick (1994); Persson, Tabellini (1994); Perotti (1996) falsificano i modelli classici alla Solow nei quali si prediceva che la diseguaglianza fosse uno stimolo alla crescita. I modelli classici si fondano sull’idea che le persone scelgono in modo razionale e agiscono cercando di massimizzare il proprio utile o la propria utilità N Cresce la ricchezza mondiale in termini assoluti, ma aumentano le disparità. N. 1 - L’Amore è una forza straordinaria che spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della Giustizia e della Pace. Il paradigma

4 Coesione sociale e contesto socio-economico ed antropologico
Capabilities Libertà dal bisogno materiale (reddito-lavoro, casa) Libertà di accedere e produrre cultura Dimensione psicologica Desideri Dimensione psico-sociale Aspettative Salute - Razionalità Scelta Bisogni Paure Libertà di avere una vita affettiva e di partecipare alla democrazia Il paradigma

5 Libertà personali e coesione vanno posti come vincoli esterni agli equilibri economici.
Il paradigma

6 riconsiderare il rapporto esistente, oggi fonte di discriminazione, tra i “modelli” dell’assistenza e quelli dello sviluppo; immaginare le modalità di ri-orientamento dei “costi del sociale” in investimento economico e relazionale, in valorizzazione dei legami; pensare che “l’incorporamento” delle variabili economiche in strutture sociali portatrici di senso, possa produrre nuove forme di sviluppo e di inclusione sociale, possa produrre redditi accessibili ai più deboli, possa allargare l’area dei diritti di cittadinanza. Il paradigma

7 Il welfare comunitario
Capitale sociale Capitale sociale Capacitazioni Capacitazioni Risorse economiche Risorse economiche Il paradigma

8 Nell’economia civile il mercato è un network, è un bene relazionale.
L’imprenditore civile cerca il mutuo vantaggio legge il mercato come gruppi che cercano mutuo vantaggi, al contrario di approcci classici alla Smith La visione civile della concorrenza è quella di cercare un rapporto cooperativo con i consumatori A B A Il paradigma

9 L’agire umano è divenuto una forza critica nel determinare il destino di un sempre più ampio spettro di sistemi biofisici. Una conseguenza di questa transizione di fase nella storia del pianeta è che qualsiasi tentativo di spiegare e di progettare il futuro delle condizioni di vita sulla Terra deve partire dall’agire umano culturalmente, tecnicamente ed economicamente connotato. Da qui la scelta di porre come un vincolo esterno agli equilibri economici la sostenibilità ambientale. Ciò equivale porre un vincolo di correlazione e di responsabilità sociale rispetto alle generazioni future. Il paradigma

10 1998 Ecos-Med, centro di ricerca-azione sperimenta sul territorio di Messina modelli evoluti di welfare comunitario e promuove sistemi socio-economici etici. 1999 Il Consorzio Sol.E. avvia il risanamento dell'ottocentesco Forte Petrazza, per anni abusivamente occupato dalla mafia, dove aggrega cooperative che promuovono l’espansione delle libertà anche delle persone più fragili ed escluse dallo sviluppo. 2001 La Fondazione Antiusura Padre Pino Puglisi si sviluppa come strumento finanziario di lotta all’usura e di promozione dell’economia sociale 2001 La Fondazione Horcynus Orca si propone come centro di ricerca tecnologico-ambientale, polo delle culture mediterranee e spazio educativo. 2010 Nasce la Fondazione di Comunità di Messina e con esso il Distretto Sociale Evoluto, che mette insieme le organizzazioni nate in questi anni sul territorio con importanti realtà nazionali ed internazionali. La storia

11 1° Cluster – La Fondazione Horcynus Orca
Il I Culster

12 Il I cluster

13 Il I cluster

14 Il I cluster

15 Il I cluster

16 Il I cluster

17 Il I cluster

18 L’antico complesso della Torre degli Inglesi
Il centro direzionale – il paesaggio della riserva naturale Il I cluster

19 La piattaforma Kobold Il I cluster

20 Parco Scientifico e tecnologico
Centro di divulgazione scientifica Polo del turismo responsabile ed educativo Polo delle culture mediterranee Parco Scientifico e tecnologico Il I cluster

21 2° Cluster – Il Consorzio Sol.E.
La Fondazione di Comunità

22 Il giardino, gli spazi logistici, le “visioni della memoria”
Forte Petrazza, il muro di cinta e l’ingresso Il II cluster

23 3° Cluster – La Fondazione finanziaria P. Pino Puglisi
Il III cluster

24 Distretto Sociale evoluto nasce per promuovere sviluppo umano innovando e favorendo la crescita di interconnessioni tra sistema educativo, sistema di welfare, sistema di produzione, dotazione di conoscenze (anche tecnologiche) e social capabilities La Fondazione di Comunità

25 I Co-fondatori Ecos-Med ASP - Messina Fondazione Horcynus Orca
Consorzio Sol.E. Fondazione Padre P. Puglisi Confindustria Messina Comitato Promotore della Fondazione di Comunità di Messina Caritas Italiana Parsec Consortium Associazione Culturale Pediatri Banca Popolare Etica La Fondazione di Comunità nasce sotto l’Alto Patrocinio della Presidenza del Consiglio (Presidente Romano Prodi) con il contributo della Fondazione con il Sud ed è membro della rete europea REVES e di SEFEA (Società Europea della Finanza Etica ed Alternativa) La Fondazione di Comunità

26 Utilizzo del Fondo Una parte del fondo viene investito nella creazione di un parco diffuso di energie rinnovabili che, seppur ricco di prototipi, è prevalentemente realizzato con tecnologie consolidate di tipo fotovoltaico. Tale modalità di investimento è già di per sé un modo di attuare le politiche della fondazione di comunità. Il parco fotovoltaico ha le seguenti tipologie funzionali: impianti fotovoltaici agricoli e/o con tecnologie a concentrazione impiantati e da impiantare su beni confiscati alla mafia o comunque su terreni già nella disponibilità della Fondazione di Comunità di Messina. Essi stanno rappresentando insieme una forma di infrastrutturazione educativa ed una occasione di incentivazione di nuove azioni di economia sociale; Tetti fotovoltaici per famiglie del territorio che diverranno un grande gruppo d’acquisto solidale; Impianti di media grandezza da istallare su tetti pubblici o di interesse pubblico. Il risparmio energetico secondo un percorso di tracciabilità finanzierà ricerca scientifica, sanità pubblica La Fondazione di Comunità

27 Contributi erogati annualmente a famiglie sotto forma di energia elettrica = € 18.000
La Fondazione di Comunità

28 Contributi erogati annualmente ad attori dell’economia sociale e solidale sotto forma di energia elettrica = € La Fondazione di Comunità

29 Contributi erogati annualmente a istituzioni sotto forma di energia elettrica = € 12.500
La Fondazione di Comunità

30 Utilizzo del Fondo Gli Impianti da fonti rinnovabili ad oggi realizzati direttamente e indirettamente raggiungono un totale di circa 2 MWp e permettono ogni anno: di risparmiare il consumo 600 tonnellate di combustibile fossile di evitare l’emissione di quasi tonnellate di CO2 Ed equivalgono a piantare alberi l’anno La Fondazione di Comunità

31 Le aree funzionali Partecipazione e qualità della governance – processo TSR®; Formazione delle comunità locali; Sviluppo economia sociale e solidale e promozione del consumo responsabile; Qualità dell’offerta culturale, processi di internazionalizzazione, attrazione del talento e sviluppo del talento locale ; Qualità e finalizzazione della produzione delle conoscenze e della Ricerca e Sviluppo; Welfare locale orientato alla capacitazione delle comunità locali e dei cittadini; La Fondazione di Comunità

32 L’Agenzia di Sviluppo Politiche di incentivazione
per sostenere investimenti e capitalizzazione (attività di venture capital etici) di imprese in rete, per favorire il riutilizzo di dei beni confiscati alle mafie e di spazi demaniali non utilizzati, promuovere filiere corte per sostenere processi di spin off, riorganizzazione in chiave di co-marketing delle imprese e servizi di progettazione per promuovere partnership commerciali e produttive a livello regionale, nazionale ed internazionale, Politiche innalzamento del capitale umano Alta formazione, formazione specialistica, formazione continua Politiche territoriali Per la creazione di reti di fiducia (diffusione TSR, promozione del consumo responsabile, ecc.) Sviluppare la finanza etica Trasferimento tecnologico e R&D Attrazione di talenti creativi Agenzia di Sviluppo

33 L’Agenzia di Sviluppo Nasce il comparto sulle rinnovabili
Accompagnate con misure complesse 21 imprese sociali Agenzia di Sviluppo

34 Analisi di caso Processo di industrializzazione su progettazione designer internazionale di prototipi per la produzione di energia fotovoltaica da materiali organici (brevetto Istituto dei processi chimico-fisici del CNR) Agenzia di Sviluppo

35 Politiche territoriali
Analisi di caso Coop. Fuori Onda: Piante ornamentali per il mercato florovivaistico all’ingrosso, orto biodinamico, produzioni di essenze per la realizzazione e la cura di giardini privati Incentivazione Capitale Umano Politiche territoriali Progettazione, utilizzo bene demaniale, comodato gratuito delle serre, venture capital, programmazione co-marketing, partnership commerciali 3 progetti personalizzati Tesoreria solidale e micro-credito, Gruppi d’acquisto Agenzia di Sviluppo

36 Gli archivi con interfacce on-site scenografiche ed interattive su:
Arti visive e cinematografia mediterranea, Memoria condivisa (Portella della Ginestra, i fatti di Reggio Calabria, ecc.), Horcynus Orca (Ambienti marini dell’area dello Stretto e del Mediterraneo) Agenzia di Sviluppo

37 Agenzia di Sviluppo

38 Il Progetto Luce è Libertà

39 Il Progetto Luce è Libertà

40 Il Progetto Luce è Libertà

41 Il Progetto Luce è Libertà

42 Avvio dei processi di supporto per la prima infanzia
Favorire, supportare e sostenere l’allattamento al seno quale prima competenza naturale della mamma. Promuovere linguaggi del corpo per una migliore relazione genitore-bambino e quali strumenti privilegiati di comunicazione e di ascolto dei segnali del piccolo. Promuovere in età precoce la lettura quale strumento di potenziamento della relazione genitore-bambino e quale strumento sociale di lotta all’analfabetismo di fatto assai diffuso nei quartieri a bassa capacitazione della città (funzionamento dell’istruzione/cultura/conoscenza) Nati per la musica Favorire pratiche di mutualità attraverso forme di auto-aiuto mamma-mamma Adozione sociale dei neonati in condizione di rischio

43 Avvio dei processi di supporto per la prima infanzia
Un’infanzia più capace di scambiare fiducia e di amare la bellezza, più colta e più coesa è il presupposto perché il cambio di generazione coincida con uno squarcio di sole per la nostra città, segni l’avvio di un processo di liberazione e di speranza per tutti.

44 Il Patto Educativo Dall’educare come professione, all’educazione come pratica diffusa di responsabilità condivisa. La sfida per tutti noi è quella di riuscire a costruire luoghi educativi diffusi. Comunità/società come luoghi/tempi e relazioni di per sé educativi: capaci di promuovere il benessere di coloro che sono impegnati a crescere. Tenere sotto controllo i fattori di rischio. Promuovere i fattori di protezione. Patti Educativi: modalità di lavoro in grado di ri-pensare l’agire quotidiano degli adulti alla luce di una chiara condivisione della responsabilità educativa. (ad esempio il problema dell’alcol o dei comportamenti violenti).

45 Compositivo Educativo.
Il Patto Educativo Lo strumento che in questi anni stiamo cercando di sviluppare, che va in questa direzione di costruzione di luoghi educativi diffusi, lo abbiamo chiamato Compositivo Educativo. Si tratta di uno strumento in grado di aiutare chi ha una precisa responsabilità educativa a comporre in modo coerente e coordinato azioni, strumenti, interazioni, contenuti dentro un quadro antropologico, culturale ed etico di riferimento, intorno a quelli che vengono individuati come (S ) nodi educativi: temi a forte contenuto educativo. (ad es. la sostenibilità ambientale e sociale, la giustizia e la legalità, la cittadinanza, la partecipazione e la solidarietà … ).

46 Gli (s)nodi educativi: Approccio ecologico
Cultura dei processi e della complessità Economie responsabili e giustizia sociale Partecipazione e cittadinanza attiva Infrastrutturazione educativa

47 Laboratorio sulle energie rinnovabili e sul trasporto sostenibile
Fondazione Horcynus Orca

48 Alfabeti del duemari Fondazione Horcynus Orca

49 Visioni astronomiche – Forte Petrazza
Consorzio Sol.E.

50 Gli archivi con interfacce on-site scenografiche ed interattive su:
Arti visive e cinematografia mediterranea, Memoria condivisa (Portella della Ginestra, i fatti di Reggio Calabria, ecc.), Horcynus Orca (Ambienti marini dell’area dello Stretto e del Mediterraneo) Agenzia di Sviluppo

51 Giardini didattici – (Forte Petrazza e Capo Peloro)
Fondazione Horcynus Orca

52 Horcynus Festival come credito formativo
Fondazione Horcynus Orca

53 Laboratorio di archeologia
Fondazione Horcynus Orca

54 Laboratorio sull’economia sociale (serre, produzione legno e ferro su progettazione design, agriturismo, architettura sostenibile, energie rinnovabili) Fondazione Horcynus Orca

55 Laboratori sulla partecipazione e sulla cittadinanza attiva nell’ambito di Albachiara
Fondazione Horcynus Orca


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