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Il problema dei rifiuti solidi urbani

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Presentazione sul tema: "Il problema dei rifiuti solidi urbani"— Transcript della presentazione:

1 Il problema dei rifiuti solidi urbani

2 IL PROBLEMA A CASCATA DEI RIFIUTI URBANI E DELLA LORO SISTEMAZIONE
Progresso industriale, crescita economica, incremento della popolazione e delle aree urbane, aumento dei consumi hanno prodotto SVILUPPO ECCESSIVO ED INCONTROLLATO che a sua volta ha causato Il forte incremento degli ultimi decenni della produzione di rifiuti. (La diversificazione dei processi produttivi ha, peraltro, provocato la moltiplicazione della tipologia dei rifiuti) che genera quotidianamente GRAVI DANNI ALL'AMBIENTE: le sostanze pericolose contenute nei rifiuti, anche in piccole quantità, creano impatti irreversibili sugli ecosistemi

3 QUADRO NORMATIVO NAZIONALE
legge n. 366/1946 : definisce di interesse pubblico i servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti. Tutti i rifiuti devono essere sottoposti ad un trattamento che ne assicuri una riutilizzazione industriale o agricola. d.p.r. n. 915 / 1982; gli obiettivi fondamentali cui tende questo decreto sono: la tutela dell’ambiente naturale la tutela della salute dell’uomo l’economicità e l’efficienza nello smaltimento dei rifiuti N.B. – l’articolo 2 del decreto definisce in tal modo il “rifiuto”: qualsiasi sostanza od oggetto derivante da attività umane (o da cicli naturali) abbandonato o destinato all'abbandono. d. l. n. 22/1997 (decreto Ronchi) – si compone di 58 articoli e 6 allegati; recepisce tre direttive europee, due del 1991 sui rifiuti e sui rifiuti pericolosi, ed una del 1994 sugli imballaggi. N.B. – l’articolo 6 ridefinisce la nozione di rifiuto, inteso come: qualsiasi sostanza od oggetto che rientra nelle categorie riportate nell’allegato di riferimento e di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi. N.B. l’articolo 7 definisce una nuova classificazione dei rifiuti che, solo in parte, conferma quella precedente. Infatti, alle categorie dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali, si aggiunge quella dei rifiuti pericolosi, in sostituzione della classe dei rifiuti tossici e nocivi.

4 Stima delle quantità di rifiuti prodotti in Italia
(dati 1989) Tipo di rifiuti Quantità (milioni di t/a) Solidi urbani: 17,3 Speciali: provenienti da autodemolizioni 1,8 inerti di origine civile 34,4 ospedalieri 0,2 industriali assimilabili ai solidi urbani 3,0 inerti di origine industriali 13,4 altri di origine industriale non tossici o nocivi 23,5 Tossici e nocivi 3,8 Totale 97,4

5 Composizione % dei rifiuti solidi urbani nei paesi OCSE (1985)
Paese Carta Plastica Vetro Metallo Sost.org. Altro Canada 36,5 6,6 73,6 45,7 USA 34,7 6,7 9,0 8,8 37,5 40,8 Giappone 38,3 7,7 1,3 1,4 = 51,3 Australia Nuova Zelanda Austria 33,6 7,0 10,0 3,7 60,5 48,0 Danimarca Finlandia 40,0 8,0 4,0 3,0 85,0 45,0 Francia 27,5 4,5 7,5 6,5 54,0 Germania 17,9 5,4 9,2 3,2 64,3 Grecia 82,0 Irlanda 24,5 14,0 31,5 51,0 Italia Lussemburgo 17,2 6,4 7,2 2,6 44,0 66,6 Olanda 22,8 6,8 3,4 87,9 59,8 Norvegia 31,0 77,0 55,0 Portolo 19,0 3,5 74,5 71,5 Spagna 15,0 6,0 2,5 52,5 70,5 Svezia Svizzera Turchia Gran Bretagna

6 Rifiuti urbani – confronto 1998-2000 tra le province pugliesi (t/anno)
La Puglia E’ una delle delle regioni in cui si immagazzina una quantità di RSU superiore alla media nazionale (>6%), anche se la Regione presenta un valore di produzione pro capite (1,3 kg) minore rispetto alla media italiana (1,4 kg) Rifiuti urbani – confronto tra le province pugliesi (t/anno) 1998 1999 Scarto 2000 scarto Fg 92,58 -1,22 Ba 8,64 2,88 Ta -6,92 8,72 Br 74,6 -10,37 Le 30,19 -1,97 Regione 24,44 -1,4

7 Raccolta indifferenziata (%) Raccolta differenziata
L’Italia L’attuale produzione di r.s.u. (rifiuti solidi urbani) nel nostro paese è di circa 30 ml. di t/a, (1,4 kg pro capite al giorno), > del 30 % rispetto al 1990, ed è così ripartita: 44,7 % nord; 21,1 % centro; 32,6 % sud Abitanti Totale rifiuti Raccolta indifferenziata (%) Raccolta differenziata (%) Raccolta selettiva Raccolta ingombrante Nord ,34 73,39 23,1 1 0,0576 3,46 Centro ,71 90,71 9,02 0,0185 0,25 Sud ,53 97,59 2,02 0,0096 0,38 ITALIA ,58 85,15 13908 0,03 1,74

8 Classificazione rifiuti (Decreto Ronchi)
rifiuti urbani rifiuti non ingombranti provenienti da fabbricati o da altri insediamenti civili; rifiuti ingombranti (arredamento, beni di impiego domestico ecc.); rifiuti di qualsiasi provenienza o natura giacenti su strade e aree e private, sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei fiumi rifiuti speciali residui derivanti da lavorazioni industriali e da attività artigianali, agricole, commerciali e da servizi che non siano assimilabili ai RSU; rifiuti ospedalieri, case di cura e affini non assimilabili ai RSU; materiali provenienti da demolizioni, costruzioni e scavi; macchinari e apparecchiatura deteriorati e obsoleti; veicoli a motore e loro parti fuori uso; residui dei trattamento dei rifiuti solidi (per es., provenienti da inceneritori e fanghi derivanti dalla depurazione delle acque. Un’ulteriore subclassificazione prevede altre tre categorie: i rifiuti inerti (vetri, rocce, materiali ceramici cotti e materiali provenienti da demolizioni e scavi); i rifiuti speciali assimilabili ai RSU ai soli fini dello smaltimento in discarica (imballaggi, imbottiture, scarti della produzione alimentare, ecc.); i rifiuti urbani pericolosi (materiale elettrico, batterie, ecc.) e prodotti farmaceutici rifiuti tossici e nocivi comprendono: tutti i rifiuti contenenti o contaminati da sostanze ritenute nocive e tossiche per l'uomo e per l'ambiente

9 Tipologie di smaltimento
Inceneritore vantaggi: recupero di energia sottoforma di vapore o elettricità svantaggi: liberazione di gas inquinanti (ossidi di carbonio, ossidi di azoto, acidi (solfidrico e solforico) e di ceneri con metalli tossici necessità di un sistema di trattamento dei sottoprodotti dell'incenerimento costi di gestione elevati Discarica controllata = impianto di ingegneria sanitaria destinato allo stoccaggio e allo smaltimento dei rifiuti. Esistono tre tipi di discariche: tradizionali; di rifiuti compattati; di rifiuti pretrattati N.B. nelle discariche tradizionali i rifiuti sono distribuiti su una vasta superficie, facilitando così la fermentazione aerobica, e sono ricoperti da materiale permeabile per favorire la dispersione dei gas derivanti dalla fermentazione.

10 Il processo avviene in più fasi:
… altro Compostaggio = decomposizione biologica dei rifiuti organici fino alla loro completa mineralizzazione. Il prodotto terminale (compost) è utilizzato come fertilizzante. Il processo avviene in più fasi: eliminazione di metalli, vetri, tessuti e plastica; fermentazione aerobica (processo di ossidazione che degrada la sostanza organica ) secondo la seguente reazione: C6H = 2C2H5OH + 2CO2 Riciclaggio in Italia si recuperano: vetro carta metalli ferrosi e non plastica sostanza organica

11 … ed ancora nelle discariche di rifiuti compattati si creano le condizioni per la fermentazione anaerobica: i rifiuti sono pigiati in strati dello spessore di 2 - 2,5 m fino ad una densità di circa 0,8 t / m3. Quindi, a fine giornata, essi vengono ricoperti con materiale naturale inerte. nella discarica con pretrattamento i rifiuti sono prima triturati fino a circa 5 cm e quindi pressati in blocchi da 1 a 3 m di h il dpr 915/82 opera una classificazione delle discariche in funzione della tipologia di rifiuto che devono contenere. Sono previste discariche: di I categoria (1) di II categoria (2)* di III categoria (3) (*) - quelle di II categoria sono suddivise nelle sottoclassi 2a, 2b, 2c.

12 Sistemi di smaltimento in Italia

13 Confronto fra i vari tipi di discarica 1
Caratteristica Discarica tradizionale Discarica di rifiuti compattati Discarica di rifiuti pretrattati Stato dei rifiuti non compattati compattati (#) triturati rifiuti (*) in blocchi Densità dei materiale 0,4 t/m3 0,8 t/m3 (#) 0,8 t/m3 (*) ,2 t/m3 Spessore degli strati 2-2,5 m (#) 5 cm (*) 1 m Terreno per ricopertura tutti, ad esclusione dell'argilla argilloso === della copertura 20 cm Fermentazione aerobica: con dispersione del biogas con contenimento dei percolati anaerobica: - con produzione di biogas Impianto biogas inesistente indispensabile

14 Confronto fra i vari tipi di discarica 2
Caratteristica Discarica tradizionale Discarica di rifiuti compattati Discarica di rifiuti pretrattati Vantaggi economico sull'impianto del biogas - maggior durata attività di scarico -minori entità di assestamento dei rifiuti -possibilità di recupero del biogas - riduzione dei quantitativi di pergolato - minori costi di trasporto - riduzione traffico stradale - minimi assestamenti del terreno miglior utilizzo volumi disponibili - maggior durata attività discarica Svantaggi 3 soli strati annui controllo drenaggio superficiale - ulteriori costi per l’impianto di pretrattamento


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