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? P. Gardois. AperTO AperTO: il deposito istituzionale open access per l'Università di Torino Torino, 6 dicembre 2007 Paolo Gardois Divisione Attività.

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1 ? P. Gardois. AperTO AperTO: il deposito istituzionale open access per l'Università di Torino Torino, 6 dicembre 2007 Paolo Gardois Divisione Attività Istituzionali. Coordinatore Staff Servizi Bibliografici Digitali

2 ? P. Gardois. AperTO Che cos’e un Institutional Repository “An Institutional Repository is an online locus for collecting, preserving, and disseminating -- in digital form -- the intellectual output of an institution, particularly a research institution. For a university, this would include materials such as research journal articles, before (preprints) and after (postprints) undergoing peer review, and digital versions of theses and dissertations, but it might also include other digital assets (corsivo mio) generated by normal academic life, such as administrative documents, course notes, or learning objects.” (Wikipedia, 2007)

3 ? P. Gardois. AperTO IR: aspetti tecnici Un IR serve a disseminare l’informazione: per questo si usa il protocollo OAI-PMH, tramite il quale un data provider (nel nostro caso AperTO) può essere interrogato dai Service Providers (es.: Google Scholar, OAIster, Scientific Commons) Un IR deve inoltre gestire dei flussi di lavoro (workflow), coinvolgendo vari attori/ruoli. Un modello teorico utile per comprendere il problema è l’OAIS Reference Model.

4 ? P. Gardois. AperTO OAIS Reference Model - Functional Entities Fonte: http://www.ukoln.ac.uk/metadata/publications/iylim-2003/images/oais.png

5 ? P. Gardois. AperTO Catene… Van De Sompel et al. (2006) si riferiscono invece alle “scholarly value chains”, riferendosi al fatto che la conoscenza scientifica è prodotta e riutilizzata in processi cognitivi distribuiti. Schiltz et al. (2007) usano l’espressione “knowledge supply chain”, per sottolineare il fatto che è più importante accedere all’informazione e alla conoscenza necessarie “on demand”, piuttosto che possedere una grande quantità di conoscenza personale diretta.

6 ? P. Gardois. AperTO …e valore I documenti costituiscono i mattoni di base di un’architettura partecipativa di gestione e condivisione della conoscenza La tendenza è costituita da: –Documenti disponibili ad accesso aperto –Servizi a valore aggiunto costruiti ad un livello “superiore” (Armbuster 2007)

7 ? P. Gardois. AperTO AperTO

8 ? P. Gardois. AperTO AperTO: storia AperTO è stato realizzato nell’ambito del progetto per l’OPAC e il portale documentario d’Ateneo conclusosi nel 2006. Come per la maggior parte delle Università italiane, l’Università di Torino si è dotata di un deposito istituzionale ad accesso aperto per la ricerca e la didattica. Dopo una fase di analisi, è stato scelto il software open source D-Space, realizzato dal MIT di Boston e installato e gestito presso i server del CILEA. La fase sperimentale ha permesso di configurare e testare l’applicazione e di intraprendere l’inserimento sperimentale di alcuni materiali (tesi, working papers, ecc.).

9 ? P. Gardois. AperTO AperTO: caratteristiche Metadati: Dublin Core; per l’harvesting dei metadati da parte dei service providers viene utilizzato il protocollo OAI-PMH. E’ possibile una vasta diffusione della conoscenza prodotta nell’ateneo, rendendo disponibili i documenti inseriti nel deposito anche attraverso i principali motori di ricerca specifici e generali, quali OAIster e Google Scholar. Gestione di flussi di lavoro anche complessi: inserimento, correzione, validazione, pubblicazione, ecc.

10 ? P. Gardois. AperTO Creare valore con AperTO Scenari organizzativi: razionalizzazione dei flussi di lavoro Scenari tecnici: uno spazio per la gestione (e il marketing? ) della propria produzione scientifica Scenari globali: uno spazio per esporre dati e metadati, consentendo lo sviluppo di servizi di secondo livello

11 ? P. Gardois. AperTO AperTO: scenari organizzativi Collaborazione con il progetto “Catalogo delle pubblicazioni della ricerca di Ateneo ”. Obiettivi: –Far inserire al docente i metadati delle proprie pubblicazioni una sola volta, e poter gestire tali metadati in AperTO, in modo da poter limitare l’intervento del docente in AperTO all’inserimento del fulltext –Sensibilizzazione degli organi accademici per l’adozione di una policy obbligatoria di deposito in AperTO della produzione scientifica d’Ateneo. Creazione di un opportuno flusso di lavoro per le tesi di laurea e dottorato: prossimi contatti con Divisione Ricerca ; contatti già avviati con Sistema Portale – Progetto InTesi Definizione “partecipata” di specifici compiti per ambiti e biblioteche nella gestione di comunità e collezioni di AperTO Apertura al territorio: altre università ed enti di ricerca regionali, UNESCO, regione, ecc.

12 ? P. Gardois. AperTO AperTO: scenari organizzativi Riapertura della sperimentazione per il deposito di materiali didattici, working paper, cartografia, ecc., subordinato alle… …scelte sull’architettura di AperTO: –Una sola o più installazioni? (v. Treloar 2007) –Livello di flessibilità di utilizzo da parte di amministratori e partecipanti a comunità e collezioni –Sperimentazioni da marzo 2007 con la versione 1.5 del software (interfaccia Manakin – v. Phillips 2007) … disponibilità di risorse umane dedicate (richieste in programmazione SBD 2008)

13 ? P. Gardois. AperTO AperTO: scenari tecnici Realizzazione di strumenti di export in formati bibliografici standard, per poter scaricare tutti o una parte dei prodotti di ricerca di un docente Collegamento (RSS, altre tecnologie 2.0) con portale di Ateneo, per mashup con pagine dei dipartimenti, pagine individuali dei docenti ecc. (es.: ultime produzioni scientifiche dei dipartimenti) Policy di sicurezza, disaster recovery, digital preservation (in collaborazione con Sistema Portale, DSI, Archivio Storico) Verifiche sulla possibilità di implementazione di SCU (Sistema Credenziali Unificato d’Ateneo) su AperTO

14 ? P. Gardois. AperTO AperTO: scenari globali Pubblicare (archiviare, ri-pubblicare, …) su AperTO metadati e dati della propria produzione scientifica creerà valore aggiunto: –essere più reperibili, dunque più citati –costruzione di servizi a valore aggiunto partendo dai paper, e in futuro, dai dati di ricerca –archiviare la propria produzione scientifica in ambienti sicuri e controllati e poterla scaricare o disseminare adeguatamente.

15 ? P. Gardois. AperTO AperTO: scenari futuri Friedman 2006: in un “mondo piatto” i produttori di conoscenza cresceranno esponenzialmente  maggiore importanza della partecipazione (v. anche O’Reilly 2004)  –Crescente importanza di strumenti “2.0”: accesso ai record dell’IR (e soprattutto dei service providers) per tagging, reviewing, commenti, discussioni; ruolo importante per la semantica (e per i bibliotecari!!) –Nuova sfida: gestire, in un’ottica OAIS, i dati di ricerca all’interno degli IR, per favorirne digital preservation, disseminazione, “citabilità”, accessibilità e riuso (Gold 2007a, b)

16 ? P. Gardois. AperTO AperTO: scenari futuri Attenzione: la sperimentazione degli scenari futuri può partire subito… … ed è piuttosto urgente (v. interventi di De Martin e Lughi) Pubblicare OA fornisce la massa critica necessaria a sperimentare nuove forme di comunicazione scientifica ibrida Es.: blogosfera + paper scientifici + social networks ; provare con una open peer review strutturata e più aderente alle dinamiche 2.0? La teoria comincia ad esserci (ORE, compound objects, lineage, semantica…). Cominciamo con la pratica, anche in modo elitario?

17 ? P. Gardois. AperTO Per approfondimenti, discussioni e bibliografia vedi: http://unitosbd.wordpress.com/

18 ? P. Gardois. AperTO Queste diapositive sono distribuite secondo la seguente licenza: Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo 2.0 Italia Tu sei libero: –di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire o recitare l'opera –di creare opere derivate Alle seguenti condizioni: –Attribuzione. Devi riconoscere il contributo dell'autore originario. –Non commerciale. Non puoi usare quest’opera per scopi commerciali. –Condividi allo stesso modo. Se alteri, trasformi o sviluppi quest’opera, puoi distribuire l’opera risultante solo per mezzo di una licenza identica a questa. In occasione di ogni atto di riutilizzazione o distribuzione, devi chiarire agli altri i termini della licenza di quest’opera. Se ottieni il permesso dal titolare del diritto d'autore, è possibile rinunciare ad ognuna di queste condizioni. Le tue utilizzazioni libere e gli altri diritti non sono in nessun modo limitati da quanto sopra Questo è un riassunto in linguaggio accessibile a tutti del Codice Legale (la licenza integrale), disponibile all’indirizzo:.http://www.creativecommons.it/Licenze/LegalCode/by-sa Trovia la Limitazione di responsabilità disclaimer all’indirizzo: http://creativecommons.org/licenses/disclaimer-popup?lang=None


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