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Brevi considerazioni sulle nuove funzioni fondamentali delle Province Marco Orlando Segretario Unione Province Piemontesi LUISS Guido Carli Centro di ricerca.

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Presentazione sul tema: "Brevi considerazioni sulle nuove funzioni fondamentali delle Province Marco Orlando Segretario Unione Province Piemontesi LUISS Guido Carli Centro di ricerca."— Transcript della presentazione:

1 Brevi considerazioni sulle nuove funzioni fondamentali delle Province Marco Orlando Segretario Unione Province Piemontesi LUISS Guido Carli Centro di ricerca sulle amministrazioni pubbliche “Vittorio Bachelet” Seminario dell’Accademia per l’Autonomia “Gli statuti delle Province in riferimento alle nuove elaborazioni conseguenti alla Legge 56/2014” 27 marzo 2015 Roma

2 Un modello di analisi e interpretazione delle funzioni fondamentali necessariamente relativo Il superamento dei modelli interpretativi della sistematica amministrativa “classica” e dei criteri ermeneutici propri della contabilità pubblica “ante-armonizzazione”

3 Un modello di analisi e interpretazione delle funzioni fondamentali necessariamente relativo Il superamento della connotazione delle funzioni fondamentali come funzioni: –Connaturate –Essenziali –Imprescindibili –Ontologicamente collegate alle funzioni proprie

4 Un modello di analisi e interpretazione delle funzioni fondamentali necessariamente relativo La dichiarata volontà politica del Legislatore verso un modello di governo e un assetto funzionale improntati alla differenziazione e al superamento dell’omogeneità territoriale

5 L’eterogeneità delle nuove funzioni fondamentali, dal “micro” al “macro” I complessi di attività amministrativa qualificati come “fondamentali” sono così eterogenei da comprendere singole attività o compiti materiali (es. la “costruzione delle strade”), e al contempo interi comparti di funzioni amministrative (es. la “tutela e valorizzazione dell’ambiente”)

6 L’eterogeneità delle nuove funzioni fondamentali, dal “micro” al “macro” Nel caso delle Città Metropolitane, l’eterogeneità si spinge fino a comprendere delle “meta- materie” (ad es. la digitalizzazione del territorio metropolitano)

7 L’eterogeneità delle nuove funzioni fondamentali, dal “micro” al “macro” La compressione del potere legislativo regionale nella ri-attribuzione delle sole funzioni non fondamentali “afferenti”come elemento di ulteriore difficoltà a ricostruire un sistema di attribuzioni omogenee

8 Il superamento della dicotomia tra “funzioni strumentali” e “funzioni finali” L’assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali è strumentale o finale? Dal punto di vista funzionale, essa è sicuramente finale, poiché viene rivolta a un utente esterno all’amministrazione Ma dal punto di vista dei fattori della produzione, essa è tipicamente una funzione strumentale, poiché implica l’utilizzo delle medesime caratteristiche professionali impiegate per far funzionare la “macchina amministrativa” interna

9 Il superamento della dicotomia tra “funzioni strumentali” e “funzioni finali” Le tecnostrutture provinciali, basate su modelli gerarchico-funzionali classici (aree strumentali vs. aree finali) non sono più adeguate a rappresentare le nuove finalità istituzionali Nello statuto di autonomia c’è la possibilità di ri- orientare l’organizzazione dell’ente al nuovo core business dell’offerta di servizi ai Comuni e alle Unioni di Comuni, nonché ai compiti “leggeri” da agenzia territoriale

10 Modelli gestionali recessivi alla ricerca di un futuro Il Legislatore ha espresso una dichiarata volontà di recedere da un modello gestionale “pesante” con funzioni “hardware”, per accedere al nuovo modello di “ente di servizio”

11 Modelli gestionali recessivi alla ricerca di un futuro La “regionalizzazione in corso” delle funzioni delle nuove Province implica una trasformazione di ruolo, che avrà un aspetto “bifronte”

12 Modelli gestionali recessivi alla ricerca di un futuro Va quindi bilanciato il “patto associativo comunale” che sancisce il momento genetico-elettorale (e le funzioni del comma 88) con la probabile fisionomia di circoscrizione del decentramento regionale (per le funzioni non fondamentali)

13 Modelli gestionali recessivi alla ricerca di un futuro Il modello gestionale dovrà infine combinarsi con lo sviluppo delle unioni dei comuni (secondo le nuove intenzioni legislativa contenute nell’emanando “decreto-enti locali”) per valorizzare le aree di contiguità funzionale tra servizi di prossimità e servizi di area vasta

14 Grazie per l’attenzione Marco Orlando Segretario Unione Province Piemontesi marco.orlando@cittametropolitana.torino.it LUISS Guido Carli Accademia per l’Autonomia 27 marzo 2015 Roma


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