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IN ARRIVO UN NUOVO PIANO –Il vecchio scade nel 2011 –Nuova provincia Monza-Brianza PERCHE PIANO RIFIUTI PROVINCIA MILANO 45 GIORNI PER FARE OSSERVAZIONI.

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Presentazione sul tema: "IN ARRIVO UN NUOVO PIANO –Il vecchio scade nel 2011 –Nuova provincia Monza-Brianza PERCHE PIANO RIFIUTI PROVINCIA MILANO 45 GIORNI PER FARE OSSERVAZIONI."— Transcript della presentazione:

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2 IN ARRIVO UN NUOVO PIANO –Il vecchio scade nel 2011 –Nuova provincia Monza-Brianza PERCHE PIANO RIFIUTI PROVINCIA MILANO 45 GIORNI PER FARE OSSERVAZIONI PARLARE LO STESSO LINGUAGGIO PRESA DI COSCIENZA DEI CITTADINI

3 PIANO RIFIUTI - OBIETTIVI CONTENIMENTO DELLA PRODUZIONE RECUPERO MATERIA RECUPERO ENERGETICO ANNULLAMENTO FABBISOGNO DISCARICA ARMONIA CON POLITICHE AMBIENTALI CONTENIMENTO COSTI DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DEGLI IMPIANTI AUTOSUFFICIENZA PROVINCIALE PRESA DI COSCIENZA DEI CITTADINI

4 PIANO RIFIUTI - PRODUZIONE OBIETTIVO AMBIZIOSO Incremento della produzione di rifiuti Dall1,3% all1% OBIETTIVO

5 PIANO RIFIUTI – RACCOLTA DIFFERENZIATA OBIETTIVO Incremento della Raccolta Differenziata dal 42,3% al 52,7% OBIETTIVO

6 PIANO RIFIUTI – IL PROBLEMA E MILANO

7 SCENARIO A sistema impiantistico di pretrattamento di base (esistente/autorizzato) + supporto esterno per tratt. Termico SCENARIO B sistema impiantistico di pretrattamento di base (esistente/autorizzato) + Piena autonomia per tratt. Termico SCENARIO C pretrattamento spinto (selezione-stabilizzaz.) di tutto il residuo indifferenziato e autonomia tratt. termico SCENARIO D pretrattamento spinto (bioessiccazione) di tutto il residuo indifferenziato e autonomia tratt. termico Rifiuto a pretrattamento meccanico biologico 393.000 t/a di cui: 280.000 t/a vagliatura 52.000 t/a selez/stab 61.000 t/a bioessicc 394.000 t/a di cui: 280.000 t/a vagliatura 52.000 t/a selez/stab 62.000 t/a bioessicc 635.000 t/a di cui: 280.000 t/a vagliatura 293.000 t/a selez/stab 62.000 t/a bioessicc 635.000 t/a di cui: 280.000 t/a vagliatura 52.000 t/a selez/stab 303.000 t/a bioessicc Rifiuto a trattamento termico 739.000 t/a di cui: 444.000 t/a dirette 235.000 t/a pretrattate 60.000 t/a ingomb. 785.000 t/a di cui: 443.000 t/a dirette 282.000 t/a pretrattate 60.000 t/a ingomb 618.000 t/a di cui: 202.000 t/a dirette 356.000 t/a pretrattate 60.000 t/a ingomb. 676.000 t/a di cui: 202.000 t/a dirette 414.000 t/a pretrattate 60.000 t/a ingomb. Rifiuto a recupero energetico in impianti non dedicati 31.500 t/a di CDR a cementifici 31.500 t/a di CDR a cementifici 31.500 t/a di CDR a cementifici Rifiuto pretrattato a discarica 100.000 t/a di cui: 62.000 t/a frazione organica stabilizzata 24.000 t/a scorie tratt. term. non recuperabili 14.000 t/a scarti produzione CDR 88.000 t/a di cui: 62.000 t/a frazione organica stabilizzata 26.000 t/a scorie tratt. term. non recuperabili 179.000 t/a di cui: 147.000 t/a frazione organica stabilizzata 18.000 t/a scorie tratt. term. non recuperabili 14.000 t/a scarti produzione CDR 97.000 t/a di cui: 62.000 t/a frazione organica stabilizzata 21.000 t/a scorie tratt. term. non recuperabili 14.000 t/a scarti produzione CDR PIANO RIFIUTI - ALTERNATIVE

8 FABBISOGN O DI NUOVI IMPIANTI LIVELLO DI AUTONOMIA CAPACITA RESIDUA DI PRETRATT. CAPACITA RESIDUA DI TRATT. TERM. FABBISOGNO DISCARICA ALTRI FLUSSI A SMALTIMENTO SCENARIO A sistema impiantistico di pretrattamento di base (esistente/autorizzato) + supporto esterno per tratt. Termico NessunoDipendenza per: CDR Fertilvita (31.400 t) ACCAM (35.000 t) Impianti stabilizz. MI (70.000 t) e relativa disc. FOS 125.000 t74.000 tFOS 18.000 t Ceneri 37.000 t Scorie 24.000 t Scarti (RD, residui da recup. spazzam., compostaggio) 95.000 t/a Scarti da produz CDR (13.500 t) SCENARIO B sistema impiantistico di pretrattamento di base (esistente/autorizzato) + Piena autonomia per tratt. termico Fabbisogno di Trattamento termico per 90.000 t/a(incl. bioessicato Fertilvita) Dipendenza per: Impianti stabilizz. MI (70.000 t) e relativa disc. FOS 125.000 t88.000 tFOS 18.000 t Ceneri 39.000 t Scorie 26.000 t Scarti (RD, residui da recup. spazzam., compostaggio) 95.000 t/a SCENARIO C pretrattamento spinto (selezione-stabilizzaz.) di tutto il residuo indifferenziato e autonomia tratt. termico Fabbisogno di selez./stabilizzaz. per complessive 240.000 t/a Dipendenza per: CDR Fertilvita (31.400 t) Impianti stabilizz. MI (70.000 t) e relativa disc. FOS 125.000 t115.000 tFOS 18.000 t Ceneri 31.000 t Scorie 18.000 t Scarti (RD, residui da recup. spazzam., compostaggio) 95.000 t/a Scarti da produz CDR (13.500 t) SCENARIO D pretrattamento spinto (bioessiccazione) di tutto il residuo indifferenziato e autonomia tratt. termico Fabbisogno di bioessicazione per complessive 240.000 t/a Dipendenza per: CDR Fertilvita (31.400 t) Impianti stabilizz. MI (70.000 t) e relativa disc. FOS 125.000 t37.000 tFOS 18.000 t Ceneri 27.000 t Scorie 21.000 t Scarti (RD, residui da recup. spazzam., compostaggio) 95.000 t/a Scarti da produz CDR (13.500 t) PIANO RIFIUTI - IMPIANTISTICA

9 SCENARIO A sistema impiantistico di pretrattamento di base (esistente/autorizzato) + supporto esterno per tratt. Termico SCENARIO B sistema impiantistico di pretrattamento di base (esistente/autorizzato) + Piena autonomia per tratt. termico SCENARIO C pretrattamento spinto (selezione-stabilizzaz.) di tutto il residuo indifferenziato e autonomia tratt. termico SCENARIO D pretrattamento spinto (bioessiccazione) di tutto il residuo indifferenziato e autonomia tratt. termico Attivazione nuovi servizi RD città di Milano + 4.000.000 / 6.000.000 /a Rilancio servizi RD e sensibilizzazione utenze + 7.700.000 /a Destino a recupero sostitutivo di smaltimento - 14.600.000 /a Pretrattamento quota parte rifiuto indifferenziato 0 /a14.000.000 /a TOTALE -2.900.000 /a / -900.000 //a+1.900.000 /a / +3.900.000 //a PIANO RIFIUTI - COSTI

10 STORIA DELLAMIANTO 1901 BREVETTO 1901 BREVETTO 1903 INIZIO PRODUZIONE 1903 INIZIO PRODUZIONE 1911 PIENA PRODUZIONE 1911 PIENA PRODUZIONE 1962 ALLARME AMIANTO 1962 ALLARME AMIANTO 1986 TERMINE PRODUZIONE STABILIMENTO CASALMONFERRATO 1986 TERMINE PRODUZIONE STABILIMENTO CASALMONFERRATO PRODUZIONE CON CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO 1.600 MORTI MILIONI DI EURO PER LA BONIFICA

11 Latte al Pcb: il problema è il terreno venerdì 11 gennaio 2008 (red.) A essere pesantemente inquinati da Pcb e diossine sono proprio i terreni agricoli dellhinterland di Brescia. Lennesima prova, drammatica e concreta, che viviamo in una città circondata dai veleni, arriva dalle ultime analisi effettuate sul latte. Dopo che alle mucche è stato tolto il foraggio coltivato in zona, anche il contenuto di Pcb riscontrato nel latte è nettamente diminuito, tornando sotto la pur elevatissima soglia di legge: 6 picogrammi per ogni grammo di grasso. Così, cambiando i mangimi per gli animali della stalla, si sono messe a posto le due aziende agricole Civettini e Zubani di San Zeno, proprio come aveva già fatto la fattoria Ancelotti di Flero. Restano comunque ben 17 le stalle dellhinterland il cui latte presenta valori di pcb e diossine superiori alla prudente soglia di cautela indicata dalla Unione europea (2 picogrammi per grammo di grasso). Le associazioni dei coltivatori chiedono ora a gran voce che le istituzioni accertino le fonti dell'inquinamento, del quale i loro associati subiscono i più gravi danni economici, e pretendono interventi. Entrano anche in polemica con comune di Brescia ed Asl, perché da anni avevano nel cassetto analisi (effettuate negli anni Novanta) che dimostravano la presenza di diossine e Pcb tra i 25 e i 30 microgrammi per chilo di terra in quasi tutto lhinterland Sud, da San Zeno a Torbole. INCENERITORE = AMIANTO?


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