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Un Volto da contemplare Vogliamo vedere Gesù (Gv 12, 21)… non è forse compito della Chiesa riflettere la luce di Cristo in ogni epoca della storia, farne.

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Presentazione sul tema: "Un Volto da contemplare Vogliamo vedere Gesù (Gv 12, 21)… non è forse compito della Chiesa riflettere la luce di Cristo in ogni epoca della storia, farne."— Transcript della presentazione:

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2 Un Volto da contemplare Vogliamo vedere Gesù (Gv 12, 21)… non è forse compito della Chiesa riflettere la luce di Cristo in ogni epoca della storia, farne risplendere il Volto anche davanti alle generazioni del nuovo millennio? La nostra testimonianza sarebbe, tuttavia, insopportabilmente povera, se noi per primi non fossimo contemplatori del suo volto. (Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte)

3 La Differenza Turbata dagli eventi: fanciulli che uccidono, padri assassini, e madri senza cuore, di nuovo ho guardato il mio vVlto, soffuso d’indicibile tristezza, seguivo i lineamenti, col soffice confine, creato dal sangue e dalla carne, la punta del dito, ecco la fossetta della gota, e le rughe degli occhi, forse un po’ stanchi di sorridere, e cercavo la differenza fra una persona “buona” e quella chiamata “mostro”. Ho passato allora la mano al petto, ascoltando la danza del palpito vitale, ed ho capito che se sorrido e non colpisco irata, che se amo e non ferisco alcuno, non è in me che giace la Dolcezza, che il fiume della Mitezza non scorre senza sosta nelle mie vene, colme di sangue ma aride di lacrime. È in Te mio Amore che sta la differenza, ogni uomo non è che miniera oscura dove i tuoi baci fanno di umile carbonio diamante inestimabile, così sono fuggita, presso l’altare e ho chiesto alla Differenza di penetrare. T’ho ricevuto Dio nel pane, per essere Mistero sol d’amore e non Dolore. (Benedetta Cavazza)

4 Dobbiamo fare di tutto per superare la sofferenza ma eliminarla completamente dal mondo non sta nelle nostre possibilità, semplicemente perché non possiamo scuoterci di dosso la nostra finitezza e perché nessuno di noi è in grado di eliminare il potere del male, della colpa che lo vediamo è continuamente fonte di sofferenza… Questo potrebbe realizzarlo solo Dio: solo Dio che personalmente entra nella storia facendosi uomo e soffre in essa. Noi sappiamo che questo Dio c’è e che perciò questo potere che “toglie il peccato del mondo” è presente nel mondo. Con la fede nell’esistenza di questo potere, è emersa nella storia la speranza la guarigione del mondo… (Benedetto XVI, Spe salvi) Il potere di togliere il male nel mondo

5 Il concetto di Volto di Dio Il Verbo si è fatto carne… Siamo consapevoli della limitatezza dei nostri concetti e delle nostre parole… La formula, pur sempre umana, è tuttavia attentamente calibrata nel suo contenuto dottrinale e ci consente di affacciarci, in qualche modo, sull’abisso del mistero. Sì, Gesù è vero Dio e vero uomo! Come l’apostolo Tommaso, la Chiesa è continuamente invitata da Cristo a toccare le sue piaghe, a riconoscerne la piena umanità assunta da Maria, consegnata alla morte, trasfigurata dalla risurrezione: …Come Tommaso la Chiesa si prostra adorante davanti al Risorto, nella pienezza del suo splendore divino, e perennemente esclama: “Mio Signore e mio Dio!” (Giovanni Paolo II, Terzio millennio ineunte)

6 Il tuo Volto, Signore, io cerco L’antico anelito del Salmista non poteva ricevere esaudimento più grande e sorprendente che nella contemplazione del Volto di Cristo. In Lui veramente Dio ci ha benedetti, e ha fatto “splendere il suo Volto” sopra di noi. Al tempo stesso, Dio e uomo qual è, Egli ci rivela anche il volto autentico dell’uomo. “svela pienamente l’uomo all’uomo”. (Giovanni Paolo II, Terzio millennio ineunte)

7 La prova più dura Nello scenario del Getsemani e del Golgotha, la coscienza umana di Gesù sarà sottoposta alla prova più dura. Ma nemmeno il dramma della Passione e Morte riuscirà a intaccare la sua serena certezza di essere il Figlio del Padre celeste. (Giovanni Paolo II, Terzio millennio ineunte)

8 Il grido di Gesù Il grido di Gesù sulla Croce, …non tradisce l’angoscia di un disperato, ma la preghiera del Figlio che offre la sua vita al Padre nell’amore, per la salvezza di tutti. Mentre si indentifica con nostro peccato “abbandonato” dal Padre, Egli si “abbandona” nelle mani del Padre. (Giovanni Paolo II, Terzio millennio ineunte)

9 Mentre il mondo continua a ferire il Volto Santo del Salvatore… …la Chiesa continua a restare in contemplazione di questo Volto insanguinato, nel quale è nascosta la vita di Dio e offerta la salvezza al mondo. Ma la sua contemplazione del Volto di Cristo non può fermarsi all’immagine di Lui crocifisso. Egli è il Risorto! Nel volto di Cristo la Chiesa, la Sposa, contempla il suo tesoro, la sua gioia… (Giovanni Paolo II, Terzio millennio ineunte)

10 Lo sguardo cristificato Nel Volto sfigurato di Lui, uomo del dolore, il monaco scorge l’annuncio profetico del Volto trasfigurato del Risorto. All’occhio contemplativo il Cristo si rivela come alle donne di Gerusalemme, salite a contemplare il misterioso spettacolo del Calvario… Lo sguardo progressivamente cristificato impara così a distaccarsi dall’esteriorità, dal turbine dei sensi da quando impedisce all’uomo quella lievità disponibile a lasciarsi afferrare dallo Spirito. Percorrendo questa strada egli si lascia riconciliare con Cristo in un incessante processo di conversione… (Giovanni Paolo II, Orientale Lumen)

11 Il Volto del Tabor …E anche quando l’uomo pecca, questo Dio lo cerca e lo ama, perché la relazione non sia fratturata e l’amore continui a scorrere. E lo ama nel mistero del Figlio, che si lascia uccidere sulla Croce da un mondo che non lo riconobbe, ma è risuscitato dal Padre, quale garanzia perenne che nessuno può uccidere l’amore, perché chiunque ne è partecipe è toccato dalla gloria di Dio: è quest’uomo trasformato dall’amore che i discepoli hanno contemplato sul Tabor, l’uomo che noi tutti siamo chiamati ad essere. (Giovanni Paolo II, Orientale Lumen)

12 Quel Volto La visione degli astronauti rivelò il tuo Volto, quando videro la Terra lucente di colori. Anche i monti aleggiano quel Volto con un’allusione segreta e un giorno m’apparve in una giovinezza inconsapevole, palpitava in ogni fresca fibra. Dimenticato l’abbiamo nell’affollarsi dei processi biologici. Invece tutto assomma. Con gelidi occhi l’abbiamo negato, stravolto in noi stessi. Dissacrati correndo aberranti alle ossessioni per fuggire dai limiti. Un unico destino ci lega a quel volto oscurato, inaccessibile, noi soli i viventi. Riscoprirlo bisogna per ritrovare il fuoco della vita. A sera i monti sognano la preghiera, protesi a quel Volto. (Lina Galli) Il Volto di Cristo - Antonello da Messina

13 arcofloridapps Monache Benedettine S. Margherita Fabriano


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