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LE COMUNICAZIONI DI MASSA. QUANDO IL MONDO DELLE COMUNICAZIONI DI MASSA DIVENTA UN CASO CLINICO Mondini e Semenza (2006) riportano un caso di una paziente.

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Presentazione sul tema: "LE COMUNICAZIONI DI MASSA. QUANDO IL MONDO DELLE COMUNICAZIONI DI MASSA DIVENTA UN CASO CLINICO Mondini e Semenza (2006) riportano un caso di una paziente."— Transcript della presentazione:

1 LE COMUNICAZIONI DI MASSA

2 QUANDO IL MONDO DELLE COMUNICAZIONI DI MASSA DIVENTA UN CASO CLINICO Mondini e Semenza (2006) riportano un caso di una paziente di 66 anni. Presenta un’atrofia progressiva e bilaterale dei lobi mediali. Non riesce a riconoscere persone, animali, frutta e verdura. Su 15 volti noti ne riconosce solo uno: “è un uomo ricco, possiede televisioni, è in politica... Berlusconi”. Dopo 6 mesi non riconosce neppure i familiari, ma continua a riconoscere Berlusconi. Per la frequenza con cui la sua immagine viene trasmessa ha fatto diventare il suo volto un’”icona”, una sorta di espressione non vivente, ma fortemente simbolica.

3 GLI EFFETTI DELLE COMUNICAZIONI DI MASSA Lasswell (1935) sosteneva che gli effetti psicologici dei mezzi di comunicazioni di massa sono simili a quelli di un ago ipodermico, con cui vengono iniettate sostanze nocive come idee sovversive, ideologie pericolose, etc. Adorno (1954), della scuola di Francoforte, considerava i mezzi di comunicazioni mezzi di inganno delle masse che promuovono conformismo e anti-intellettualismo (vedi studi di Milgram sull’obbedienza) McLuhan (1964) sosteneva che la televisione ha trasformato il mondo in una sorta di villaggio globale, in cui la comunicazione combina verbale e visivo e rende la società meno rigida e multisensoriale.

4 Effetti diretti: l’esposizione ai contenuti veicolati dai mass media concorrono a modificare la probabilità di attuare un dato comportamento Effetti indiretti: l’influenza che la rappresentazione della realtà offerta dai mass media esercita nel lungo periodo sul modo in cui noi stessi ci rappresentiamo la realtà Effetti diretti La psicologia delle comunicazioni di massa si impegna in un filone di ricerca di matrice comportamentista. Il paradigma prevede l’esposizione a una certa quantità di materiale cinematografico, video, radiofonico e una successiva fase di misurazione. Il modello psicologico di riferimento è quello dell’apprendimento sociale (Bandura, 1967), in base al quale le azioni viste in un film verranno poi riprodotte dallo spettatore.

5 Effetti diretti: Bobo doll experiment Bandura e colleghi (1961, 1963) esposero dei bambini alla visione di un filmato. Vennero divisi in 3 gruppi e vedevano: - un adulto che picchiava un pupazzo e veniva ricompensato; - un adulto che picchiava un pupazzo e veniva criticato con decisione da un altro adulto; - non vedevano alcun filmato (gruppo di controllo). I bambini appartenenti al primo gruppo mettevano in luce comportamenti più aggressivi rispetto ai bambini appartenenti agli altri gruppi.

6 DAVID PHILIPPS Individuò un sistema per “predire gli omicidi”, il giorno esatto ed anche la razza e l’età della persona ammazzata Un mago? Un killer? No, un sociologo Al netto di altre variabili di disturbo, trovò che il terzo giorno dopo l’incontro finale del campionato di boxe trasmesso in TV c’era un picco di omicidi, e la vittima era tipicamente della stessa razza ed età del pugile battuto L’EFFETTO WERTHER Dopo la pubblicazione de “I dolori del giovane Werther” (J.W. Goethe, 1774)si verificò in Europa un picco di suicidi Phillips ha analizzato i tassi di suicidi (e le modalità) in USA 1947-68 mostrando come aumentavano (e ne ricalvanao la modalità) dopo la pubblicazione di notizie di suicidi in prima pagina nei giornali, soprattuto se il suicida era famoso

7 DALLA RICERCA SUGLI EFFETTI ALLA RICERCA DELLE INFLUENZE Con Bandura si inaugura un filone di ricerche attento allo studio e all’analisi degli effetti. Due linee di ricerca: la prima si propone di considerare la scatola nera come un organismo dotato di fisicità, soggetto a impulsi chimici ed elettrici: frequenti le analisi degli effetti basate su misure fisiologiche; la seconda prescinde da interessi di tipo organicista e si propone di considerare il cervello nel suo ruolo di elaboratore di informazioni; esistono anche combinazioni dei due modi di fare ricerca. Per esempio il trasferimento dell’eccitazione: chi si espone a messaggi di tipo violento subisce un’attivazione fisiologica che lo rende pronto a rispondere in maniera inappropriata e aggressiva, perché interpreta in maniera erronea la fonte della propria eccitazione.

8 EFFETTI INDIRETTI: LE COMUNICAZIONI DI MASSA COME STRUMENTO DI SOCIALIZZAZIONE Gerbner e colleghi (1994) considerano i media come veri e propri strumenti capaci di plasmare l’interpretazione del mondo delle persone. La teoria della coltivazione si basa sull’assunto per cui la società e la cultura interagiscono continuamente in un processo dinamico, creando un ambiente simbolico entro cui ciascuno di noi entra fin dal momento della nascita. Il più clamoroso effetto della violenza presente nei media non è un aumento dell’aggressività, ma un più diffuso clima di paura.

9 LE COMUNICAZIONI DI MASSA COME STRUMENTO DI SOCIALIZZAZIONE Ci sono due concetti chiave all’interno di questo approccio: 1.mainstreaming: si intende il processo attraverso il quale la visione televisiva conduce a una omogeneizzazione delle concezioni nell’audience; 1.resonance: fa riferimento all’accentuazione degli effetti dei media, nei casi in cui vi siano altre cause esterne che si muovano nella stessa direzione.

10 Lazerfeld (1944) e la propaganda politica Analisi di contenuto degli articoli di giornale in campagna elettorale: Franklin D. Roosevelt (democratico)Wendell Winkie (repubblicano) versus

11 Lazerfeld (1944) e la propaganda politica La propaganda influenzava soltanto i cittadini con un atteggiamento “debole”. Chi aveva un orientamento politico definito, selezionava in modo coerente (esposizione selettiva) le informazioni che erano in linea con la sua opinione. La conversione era pressochè inesistente Gli incerti si affidavano ai conoscenti e ai loro consigli (familiari, amici etc) Lo studio sembra dunque sostenere che gli effetti sia più indiretti che diretti

12 Coinvolgimento politico, media e voto Coinvolgimento politico Orientamento politico definitoOrientamento politico poco definito Alta esposizione ai mediaScarsa esposizione ai media Attenzione selettiva e critica Attenzione ai segnali periferici Decisione x identificazione non critica Rafforzamento or politico Decisione contingente alto basso

13 LE COMUNICAZIONI DI MASSA COME STRUMENTO DI SOCIALIZZAZIONE Un altro approccio teorico è quello dell’agenda setting. L’assunto da cui parte la teoria è che il modo in cui i fruitori della comunicazione definiscono le questioni più importanti, i problemi più urgenti che agitano il mondo politico e sociale è il risultato del processo che si origina nell’enfasi e nella priorità che i mezzi di comunicazione concedono a ogni notizia. Secondo questo approccio, si suggerisce a che cosa la gente deve pensare, fissando l’ordine del giorno che guida le aspettative delle persone. I sondaggi e i loro risultati possono avere un ruolo persuasivo rilanciando l’immagine di un candidato vincente o indebolendo quella dell’avversario

14 LE COMUNICAZIONI DI MASSA COME STRUMENTO DI SOCIALIZZAZIONE Un ulteriore approccio teorico è quello degli usi e gratificazioni. Assume che: 1.l’uso dei mezzi di comunicazione è diretto a uno scopo e ha carattere propositivo; 2.i mezzi di comunicazione sono usati per soddisfare bisogni e desideri; 3.gli effetti prodotti dai media devono essere studiati usando il filtro delle differenze 4.individuali e ponendo attenzione sui fattori ambientali; 5.è possibile cogliere una sorta di competizione fra l’uso dei media e altre forme di comunicazione; 6.per gran parte del tempo il fruitore dei media è in una posizione di controllo.

15 FATTORI PERCETTIVI ED EFFICACIA DEI MESSAGGI PUBBLICITARI L’idea che il messaggio pubblicitario possa agire al di sotto della consapevolezza dell’individuo continua ad avere larga diffusione nell’opinione pubblica. E’ detta pubblicità subliminale.

16 gli spettatori non sono coscienti del fotogramma ma durante l’intervallo si registra un aumento delle vendite di CocaCola è davvero possibile convincere le persone a bere Coca Cola? conclusione il comportamento può essere influenzato da stimoli sotto soglia e di cui non si è consapevoli fotogramma CocaCola esposto per pochi millisecondi

17 non c’è il gruppo di controllo l’aumento delle vendite era statisticamente significativo? oppure dovuto al caso? era una giornata particolarmente calda? quali sono i problemi di questa ricerca? esperimento in laboratorio per ricreare le condizioni della ricerca COCACOLA …… che utilizza la tecnica del PRIMING

18  stimolo 1 (prime) è esposto per pochi msec. e mascherato  il soggetto non è cosciente dello stimolo-prime  il prime è seguito da stimolo 2 (target)  Il soggetto è cosciente dello stimolo-target  nominare nel più breve tempo possibile l’oggetto rappresentato dallo stimolo-target facilitazione se due stimoli sono presentati in rapida successione, il primo può facilitare il riconoscimento del secondo

19 prime stimolo prime esposto per pochi msec e subito mascherato prime soggetto sperimentale non cosciente dello stimolo prime prime nessuna risposta associata allo stimolo prime target stimolo target esposto fino alla emissione della risposta target soggetto sperimentale cosciente dello stimolo target target risposta allo stimolo target misurata targetmaschera-prime-maschera XXXX TEMPO 100 ms 16.7 msesposto fino a risposta il priming subliminale XXXX

20 risultati TR più veloci no priming

21 il significato delle parole può essere elaborato anche in assenza di consapevolezza QUESTIONI APERTE fino a che punto sono generalizzabili i risultati degli esperimenti di priming subliminale? non esistono prove convincenti che l’elaborazione inconsapevole di una parola possa indurre comportamenti complessi, soprattutto se sono contrari al sistema di valori individuale

22 FATTORI PERCETTIVI ED EFFICACIA DEI MESSAGGI PUBBLICITARI Una seconda ricerca è stata condotta usando sempre il priming subliminale. Strahan e colleghi (2002) mostravano parole-priming a dei partecipanti. Condizione sete: parole come sete, bere, asciutto, etc. Condizione non sete: parole neutre come pirata, penna, mare, etc. i partecipanti dovevano poi assaggiare delle bibite. Potevano bere quanto volevano. I soggetti nella condizione sete hanno bevuto molto di più.

23 INFLUENZA DEI MESSAGGI SUBLIMINALI O FORZA DELLE PRECONCEZIONI? Sembra difficilmente accettabile che i risultati sul priming subliminale siano applicabili alla pubblicità per una persuasione occulta. 1.L’attività quotidiana di un individuo è molto più complessa dello scegliere fra due tasti o esprimere valutazioni di un prodotto. 1.Un conto è influenzare le risposte e un conto è influenzare i comportamenti d’acquisto. 1.Solo in laboratorio i messaggi subliminali avvengono in condizioni pure, cioè senza interferenze o sovrapposizioni.

24 INFLUENZA DEI MESSAGGI SUBLIMINALI O FORZA DELLE PRECONCEZIONI? Greewald e colleghi (1991), studio con audiocassette che danno messaggi positivi per l’autostima. Ai soggetti veniva assegnata una cassetta sul cui involucro era scritto se era un corso per aumentare l’autostima o per la memoria. Gli sperimentatori avevano volutamente invertito il contenuto delle cassette. Dal confronto fra il pre-test e il post-test non emerse alcun miglioramento nell’area in cui il prodotto veniva venduto. Però chi pensava di avere avuto una casetta sulla memoria diceva di ricordare meglio.

25 LA FORZA DELLE RAPPRESENTAZIONI DEI GRUPPI SOCIALI Una persona consumatrice di spettacoli televisivi incontra circa 350 tipi umani descritti da copioni scenici. Un’esperienza sociale difficilmente proponibile nella vita reale. In molti casi l’incontro televisivo con particolari tipologie di persone rappresenta l’unica occasione di conoscenza a disposizione dello spettatore.

26 LA FORZA DELLE RAPPRESENTAZIONI DEI GRUPPI SOCIALI Tuttavia la televisione spesso contravviene a una sorta di obbligo morale, cioè quello di fornire un’immagine il più accurata possibile dei gruppi sociali che rappresenta. Le infedeltà rispetto alla realtà sono compensate dall’importante funzione di umanizzazione che gli sceneggiati televisivi spesso assumono nei confronti di specifici ruoli professionali.

27 LA FORZA DELLE RAPPRESENTAZIONI DEI GRUPPI SOCIALI Tuttavia vi è spesso una distorsione o un’eccessiva semplificazione nella rappresentazione di alcuni gruppi sociali. Per esempio, nel Regno Unito la popolazione anziana rappresenta il 21%, ma solo il 7% dei personaggi televisivi appartiene a questa categoria. I maschi sono numericamente inferiori alle femmine, ma sono presenti in televisione più delle donne con un rapporto di 2 a 1.


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