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STRATEGIE FITOSANITARIE SOSTENIBILI IN APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA 128/2009 Antonio Guario Regione Puglia Osservatorio Fitosanitario Regionale.

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1 STRATEGIE FITOSANITARIE SOSTENIBILI IN APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA 128/2009
Antonio Guario Regione Puglia Osservatorio Fitosanitario Regionale

2 Situazione attuale DIRETTIVA 2009/128/CE
DECRETO LEGISLATIVO 150 DEL 14/8/2012 STESURA BOZZA DEL PIANO DI AZIONE NAZIONALE CONSULTAZIONE DEGLI STAKEHOLDER APPROVAZIONE DEL PAN DA PARTE DEL CONSIGLIO TECNICO E INVIO ALLA UE

3 Scadenze Recepimento Direttiva 14 agosto 2012
Piano d’azione e sanzioni 26 novembre 2012 Supporti per difesa integrata obbligatoria 30 giugno 2013 Certificazione formazione 26 novembre 2013 Applicazione difesa integrata obbligatoria 1 gennaio 2014 Prescrizioni per la vendita 26 novembre 2015 Ispezione irroratrici 26 novembre 2016

4 D.Lvo 150/2012 e P A N OBIETTIVI GENERALI
Ridurre i rischi e gli impatti sulla salute umana, sull'ambiente e sulla biodiversità. Promuovere l'applicazione della difesa integrata e di approcci alternativi o metodi non chimici.

5 D.Lvo 150/2012 e P A N OBIETTIVI STRATEGICI Protezione del consumatore
Protezione degli operatori agricole degli utilizzatori non professionali Protezione della popolazione presente nelle aree agricole Protezione della popolazione nelle aree pubbliche (parchi, scuole, etc.) Tutela dell’ambiente acquatico e delle acque potabili Tutela della biodiversità e degli ecosistemi

6 D.Lvo 150/2012 e P A N AZIONI Formazione e prescrizioni per gli utilizzatori, i distributori e i consulenti Informazione e sensibilizzazione Controlli delle attrezzature per l’applicazione dei Prodotti Fitosanitari Irrorazione aerea Misure specifiche per la tutela dell’ambiente

7 D.Lvo 150/2012 e P A N AZIONI Manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari (Strategie fitosanitarie sostenibili) Indicatori per la verifica del raggiungimento degli obiettivi

8 D.Lvo 150/2012 e P A N AZIONI DI SUPPORTO
Ricerca e sperimentazione a supporto del piano e alta formazione Sistemi di controllo e sinergie con i controlli previsti dalla condizionalità Misure di coordinamento per l’attuazione e l’aggiornamento Risorse finanziarie

9 D.Lvo 150/2012 e P A N CAMPI D’AZIONE E MISURE ADOTTATE Formazione utilizzatori, consulenti e distributori di PF Certificato di utilizzatori professionali abilitazione per consulenti e distributori Dal 26/11/2015 I Certificati costituiscono requisiti obbligatori

10 Soggetti fruitori della Formazione
Utilizzatore professionale: persona che utilizza i PF nell’ambito dell’attività professionale Distributore: persona fisica o giuridica che rende disponibile il PF sul mercato Consulente: persona che ha acquisito un’adeguata conoscenza e fornisce consulenza sulla difesa fitosanitaria e sull’impiego dei PF, nell’ambito professionale o di un servizio commerciale

11 Formazione utilizzatori, consulenti e distributori di PF
Entro il 26 novembre 2013, è istituito un sistema di formazione obbligatoria e certificata Le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sono le autorità responsabili per il rilascio dei certificati Sono validi su tutto il territorio nazionale. Sono fatte salve le abilitazioni vendita e acquisto rilasciate prima del 26/11/2013

12 Certificato di abilitazione all'acquisto e all'utilizzo
Viene acquisito da utilizzatori professionali che hanno compiuto 18 anni e frequentato corso di formazione e valutazione positiva Validità di 5 anni Il corso ha una durata minima di: 25 ore per la prima abilitazione per il rinnovo 12 ore di corso o crediti formativi nell’arco dei 5 anni

13 Certificato di abilitazione all'acquisto e all'utilizzo
Sono esentati dall’obbligo di frequenza del corso di formazione i soggetti in possesso di diploma di durata quinquennale o laurea in discipline agrarie e forestali Sono comunque tenuti a superare l’esame di abilitazione. Sono tenuti a partecipare ai corsi di aggiornamento per il rinnovo

14 Requisiti specifici di accesso al corso
Certificato di abilitazione alla vendita dei P.F. Requisiti specifici di accesso al corso Viene rilasciato alle persone in possesso di diplomi o lauree in discipline agrarie, forestali, biologiche, ambientali, chimiche, mediche e veterinarie Viene elevato il livello professionale nella vendita dei PF

15 Prescrizioni per la vendita
dei P.F. Al momento della vendita deve essere presente almeno una persona, titolare o dipendente, in possesso del certificato di abilitazione alla vendita o di consulente per fornire all'acquirente informazioni generali sui rischi per la salute umana e l'ambiente ed allo smaltimento dei rifiuti

16 Prescrizioni per la vendita
dei P.F. Al momento della vendita deve essere presente almeno una persona, titolare o dipendente, in possesso del certificato di abilitazione alla vendita o di consulente sul periodo massimo di utilizzo dei PF revocata dell’autorizzazione del PF e periodo limitato di utilizzazione

17 Certificato di abilitazione all’attività di CONSULENTE
Viene rilasciato alle persone in possesso di diplomi o lauree in discipline agrarie e forestali un'adeguata conoscenza in materia di difesa integrata e sulle materie elencate nell'allegato I, comprovata dalla frequenza ad appositi corsi con valutazione finale.

18 Certificato di abilitazione all’attività di CONSULENTE
Dal 26 novembre 2015 requisito obbligatorio attività di consulenza nell’ambito della difesa fitosanitaria indirizzata alla difesa integrata e biologica, all’impiego sostenibile e sicuro dei prodotti fitosanitari e ai metodi di difesa alternativi

19 Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari

20 Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari
Strategie fitosanitarie sostenibili Obiettivo Riduzione del rischio per l’uso dei PF Riduzione di PF individuate come candidate alla sostituzione Per salvaguardare l’ambiente, gli operatori, i consumatori e gli astanti,

21 Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari
In che modo Migliorando le strategie di intervento Migliorando le tecniche utilizzate e delle sostanze attive impiegate, Adottando misure misure di prevenzione basate su metodi agro-ecologici Utilizzando sistemi di lotta biologica e controllo biologico

22 STRATEGIA DIFESA FITOSANITARIA SOSTENIBILE
Dare continuità all’attività svolta in nell’ambito dell’applicazione dell’IPM nei PSR e nell’OCM ortofrutta Fissare obiettivi generali di riduzione del rischio derivante dall’impiego dei prodotti fitosanitari attraverso l’ottimizzazione dell’uso e la scelta di s.a. a basso rischio ed un miglioramento qualitativo delle s.a. impiegate

23 STRATEGIA DIFESA FITOSANITARIA SOSTENIBILE
Adottare una difesa integrata di base caratterizzata da impegni strutturali di servizio per i supporti all’IPM e da impegni semplici, misurabili e ad alto valore aggiunto per le aziende agricole Incentivare una difesa integrata volontaria in continuità dell’attuale IPM Incrementare e incentivare in ogni caso l’agricoltura biologica

24 Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari
La difesa integrata OBBLIGATORIA Gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari, a partire dal 1° gennaio 2014, applicano i principi generali della difesa integrata obbligatoria, di cui all'allegato III.

25 Allegato III – Direttiva 128 e D.lvo 150/2012
rotazioni colturali; tecniche colturali adeguate (es. falsa semina); "cultivar" resistenti/tolleranti; sementi e materiale di moltiplicazione standard/certificati; concimazioni equilibrate; prevenzione della diffusione di organismi nocivi; salvaguardia degli organismi utili sistemi di monitoraggio degli organismi nocivi sistemi di previsione e di avvertimento soglie d’intervento metodi di lotta alternativi utilizzo di prodotti selettivi a minore impatto sulla salute e l’ambiente strategie antiresistenza

26 Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari
La difesa integrata OBBLIGATORIA applicazione di tecniche di prevenzione e monitoraggio delle avversità l’utilizzo dei mezzi biologici di controllo dei parassiti, il ricorso a pratiche di coltivazione appropriate e l’uso di prodotti fitosanitari che presentino il minor rischio per la salute umana e l’ambiente

27 Difesa integrata obbligatoria
Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Difesa integrata obbligatoria Definire le “linee guida nazionali per la difesa integrata obbligatoria promuovere la ricerca coordinare la predisposizione di strumenti di conoscenza mantenere aggiornata la banca dati sui prodotti fitosanitari attivare iniziative per favorire la realizzazione e l’applicazione di reti di monitoraggio

28 Difesa integrata obbligatoria
Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Difesa integrata obbligatoria Definisce i requisiti minimi delle reti di monitoraggio, nonché l’elenco delle principali avversità; attivare iniziative per favorire la realizzazione e l’applicazione di sistemi di previsione

29 Compiti e ruolo delle Regioni e le Province autonome
Difesa integrata obbligatoria Adozione di “Piani di Azione Regionali attivare e/o potenziare servizi d’informazione e comunicazione. Predisposizione e/o diffusione di materiale informativo sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Predisporre e gestire proprie reti di monitoraggio sullo sviluppo delle avversità

30 Compiti e ruolo delle Regioni e le Province autonome
Difesa integrata obbligatoria Potenziare le predette reti di monitoraggio per consentire informazioni su Previsione e avvertimento sullo sviluppo delle avversità Bollettini che, sulla base dei risultati delle elaborazioni dei modelli previsionali

31 Compiti e ruolo delle Regioni e le Province autonome
Difesa integrata obbligatoria Organizzare e/o riorganizzare e incentivare l’assistenza tecnica e la consulenza alle aziende agricole sulla difesa fitosanitaria, anche attraverso l’attivazione di apposite strutture territoriali di coordinamento e di specifici servizi di consulenza. Entro e non oltre il 30 aprile 2013 comunicazione al MiPPAF delle misure messe in atto per l’applicazione della difesa integrata obbligatoria

32 Compiti e ruolo delle aziende agricole
Difesa integrata obbligatoria Devono conoscere, disporre direttamente o avere accesso Dati meteorologici dettagliati per il territorio sul quale sono insediate Ai bollettini territoriali di difesa integrata Le soglie di intervento Al materiale informativo e/o dei manuali le strategie antiresistenza Ad una rete di monitoraggio presente sul proprio territorio

33 Compiti e ruolo delle aziende agricole
Difesa integrata obbligatoria Rispettare i volumi massimi di acqua da utilizzare per l’esecuzione dei trattamenti fitosanitari su indicazione del Gruppo di Difesa Integrata Indicare nel registro dei trattamenti, oltre a quanto previsto dall’articolo 16, comma 3 del decreto legislativo n. 150/2012, le fasi fenologiche riguardanti l’inizio fioritura e l’inizio raccolta.

34 Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari
La difesa integrata VOLONTARIA prevede il rispetto dei disciplinari regionali di produzione integrata, definiti secondo le modalità previste nel Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata

35 Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari
La difesa integrata VOLONTARIA norme tecniche specifiche per ciascuna coltura (disciplinari di produzione), comprendenti oltre a quanto previsto per la difesa integrata obbligatoria anche una limitazioni nella scelta dei prodotti fitosanitari e nel numero degli interventi.

36 Difesa integrata volontaria
Compiti e ruolo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali Difesa integrata volontaria Definire le “linee guida nazionali per la difesa integrata volontaria per singola coltura Promuovere la ricerca coordinare la predisposizione di strumenti di conoscenza Individuare strumenti finanziari aziende e strutture favorire la valorizzazione della P.I. mediante un marchio

37 Compiti e ruolo delle Regioni e le Province autonome
Difesa integrata volontaria Adozione di “Piani di Azione Regionali” per incentivare la D.I. Aggiornare i disciplinari in coerenza con il “Sistema Nazionale di Qualità” . realizzazione e/o il potenziamento di supporti tecnici e un coordinamento di assistenza tecnica promuovere eventuali servizi di consulenza innovativi individuare possibili strumenti finanziari

38 Compiti e ruolo delle Regioni e le Province autonome
Difesa integrata volontaria Adozione di “Piani di Azione Regionali” per incentivare la D.I. Aggiornare i disciplinari in coerenza con il “Sistema Nazionale di Qualità” . realizzazione e/o il potenziamento di supporti tecnici e un coordinamento di assistenza tecnica promuovere eventuali servizi di consulenza innovativi individuare possibili strumenti finanziari

39 Compiti e ruolo delle Aziende agricole
Difesa integrata volontaria rispettare le norme contenute nei disciplinari di produzione integrata volontaria integrare il registro dei trattamenti con le annotazioni relative ai prodotti fitosanitari acquistati e a quelli giacenti in magazzino a fine anno (“Registro di carico e scarico”) effettuare la regolazione (taratura) delle attrezzature per la distribuzione dei prodotti fitosanitari

40 Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari
Agricoltura biologica Applicazione dei regolamenti comunitari Reg. CE 834/2007 Reg.CE 889/3008

41 Difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari
Obiettivo Agricoltura biologica Nei 5 anni di validità del Piano incrementare l'adesione delle aziende

42 Misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari in aree specifiche

43 Misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e in aree specifiche
Misure per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile Tutela dei corpi idrici intesi a scopo ricreativo, comprese le aree designate come acque di balneazione Misure per la riduzione e/o eliminazione dei prodotti fitosanitari sulle o lungo le linee ferroviarie e delle strade

44 Misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e in aree specifiche
Misure per la riduzione dei rischi nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili Misure per la riduzione dei rischi nelle aree trattate e frequentate dagli operatori agricoli Tutela dei Siti Natura 2000 e delle aree naturali protette

45 Misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e in aree specifiche
Misure adottate Dare preferenza ai prodotti non classificati come pericolosi per l’ambiente Dare preferenza alle tecniche di applicazione più efficienti (bassa dispersione) Misure di mitigazione del rischio da ruscellamento , drenaggio(buffer zone)

46 Misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e in aree specifiche
Misure adottate Aree di rispetto non trattate Riduzione o eliminazione dell'applicazione dei prodotti fitosanitari sulle o lungo le strade, le linee ferroviarie

47 I «controlli funzionali»
(D.Lgs. 150/2012, art. 12) Cosa prevede la norma: Obbligo di sottoporre a controllo funzionale periodico tutte le macchine Obbligo di completare entro il 26 novembre 2016 il controllo funzionale Periodicità del controllo: max 5 anni fino al 2020 e successivamente max 3 anni. Possibilità di richiedere deroghe sull’intervallo tra i controlli e sulle tipologie di irroratrici da esonerare dal controllo funzionale In caso di esenzione dal controllo funzionale, deve essere garantita un’adeguata formazione e informazione dell’utilizzatore sui rischi e sulla necessità di una regolare manutenzione dell’ irroratrice.

48 I «controlli funzionali» (D.Lgs. 150/2012, art. 12)
Cosa prevede la bozza del P.A.N.: Gli Obblighi esplicitati dal Decreto; Le tipologie di macchine da controllare; Le attrezzature da controllare con scadenze e intervalli diversi (rinviato a successivo decreto); Le attrezzature esonerate (pompe spalleggiate ad azione manuale o prive di ventilatore); La regolazione e la manutenzione «aziendale»; La regolazione «strumentale»; Il sistema, «armonizzato» a livello nazionale, dei Centri per il controllo funzionale e la taratura.

49 I «controlli funzionali» (D.Lgs. 150/2012, art. 12) Criticità
Tempi stretti per rispettare la scadenza del 2016; Elevato numero di irroratrici presenti in Italia; Mancanza di un’anagrafe delle irroratrici in uso; Mancanza di un sistema di immatricolazione delle irroratrici; Numerose tipologie di macchine irroratrici da controllare; Forti differenze nell’organizzazione dei Servizi di controllo e taratura a livello regionale.

50 IL NOSTRO FUTURO DIPENDE DALLA SOSTENIBILTÀ DEL PRESENTE
valorizzare il ruolo dell’agricoltura come elemento fondamentale per la tutela dell’ambiente: si pensi alla circostanza che le aree più presidiate dall’agricoltura sono meno soggette a smaltimenti abusivi poiché gli agricoltori sono i primi custodi e guardiani del territorio e dell’ambiente Grazie per l’attenzione


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