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Lo sviluppo delle competenze specialistiche degli infermieri: il contesto, il progetto della FNC IPASVI, le riflessioni degli infermieri Barbara Mangiacavalli.

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1 Lo sviluppo delle competenze specialistiche degli infermieri: il contesto, il progetto della FNC IPASVI, le riflessioni degli infermieri Barbara Mangiacavalli IPASVI Aosta Aosta, 15 dicembre 2015

2 Evoluzione dell’infermieristica Demografia delle professioni
Contesto nel quale collocare il dibattito sull’evoluzione delle competenze Evoluzione dell’infermieristica Demografia delle professioni Demografia della popolazione Sostenibilità del servizio sanitario Appropriatezza professionale e gestionale Perimetri professionali

3 Evoluzione dell’infermieristica
L'Infermiere specialista non nasce con la legge 43/06 o con la legge 190/14, ma … Accordo di Strasburgo DM 739/94 e 70/97 Legge 42/99 Legge 509/99 DM 270/04 Legge 43/06 … parlano di formazione generalista e specialistica

4 Demografia delle professioni
Medici praticanti per 1000 abitanti

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6 Demografia della popolazione
La popolazione in Europa non è mai stata in migliore salute come negli ultimi decenni …

7 Aspettative di vita alla nascita tra uomini e donne anno 2014 (OMS)
PAESE AVQ Islanda 81.2 Giappone 87 Svizzera 80.7 Spagna 85.1 Australia 80.5 Israele 80.2 Singapore Italia 85 Neozelandese Francia 84.9 84.6 80 Repub. Corea Svezia Lussemburgo 84.1 79.7 Portogallo 84

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9 La cronicità e la pluripatologia (Fonte: multiscopo 2013)
Il 7,7% ha dichiarato di stare male o molto male. Il 14,8% dell’intera popolazione ha dichiarato almeno una malattia cronica grave. Il 13,9% ha problemi di multicronicità (dichiara tre o più malattie croniche). Persone con patologie croniche gravi Persone multicroniche (3 o più patologie croniche) (Progetto IPASVI Bocconi 2014)

10 Evoluzione delle classi di età
Source: World Population Prospects: The 1996 Revision, Annex 2 (Low-Variant Projection) UN Population Division

11 Sostenibilità del sistema …
… Oggi bisogna fare i conti i cambiamenti del quadro demografico ed epidemiologico, con i bisogni emergenti, diversi e con la crisi che riduce la possibilità di investimenti …

12 Le risorse economiche (Progetto IPASVI Bocconi 2014)
Elaborazione OCPS su dati ISTAT Public Private GDP (Progetto IPASVI Bocconi 2014)

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15 Le risorse economiche (Progetto IPASVI Bocconi 2014)
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Spesa sanitaria totale Miliardi di euro 115,1 121,1 127,2 127,8 135,6 136,8 139,3 139,7 137,6 135,7 In % del PIL 8,2 8,4 8,5 8,6 9,0 8,8 8,7 Spesa sanitaria pubblica 90,2 96,1 101,3 101,6 108,4 110,1 112,3 110,8 109,1 108,8 In % della spesa sanitaria totale 78,3 79,4 79,7 79,5 79,9 80,5 80,6 79,3 80,2 6,5 6,7 6,8 6,9 7,2 7,0 Spesa sanitaria privata 24,9 25,0 25,8 26,2 27,2 26,7 27,0 28,9 28,5 26,9 21,7 20,6 20,3 20,5 20,1 19,5 19,4 20,7 19,8 1,8 1,7 Nei prossimi cinque non entrano infermieri, e il tema dell’evoluzione non è più coperto dal 3-7 percento annuo di crescita negli ultimi anni (Progetto IPASVI Bocconi 2014)

16 Classe % delle donne e 36% degli uomini con almeno una patologia cronica grave. Classe >75 51% delle donne e 57% degli uomini (ISTAT, 2014). DA ALTRI DATI, SI CONFERMA L’EVOLUZIONE DELLA TIPOLOGIA DI MALATTIE CON AUMENTO DI QUELLE CRONICHE. TALE SITUAZIONE PORTA AD UNA DOMANDA DI SALUTE DA PARTE DI UNA POPOLAZIONE SEMPRE PIU’ ANZIANA CHE PORTERA’, RISPETTO AD OGGI, AD UNA MAGGIORE PRESSIONE ECONOMUCA SUL SISTEMA! La domanda di salute di una popolazione sempre più anziana e sempre più affetta da patologie croniche mette sotto pressione la tenuta finanziaria del sistema…..

17 Situazione economica Meridiano Sanità Rapporto 2012
GRAFICO PRESENTATO DA MERIDIANO SANITA’ RISPETTO AI TAGLI DEI FONDI INIZIALMENTE PREVISTI RISPETTO AL TREND DEGLI ANNI SCORSI, POI PERO’ RIVISTI E RIDOTTI IN SEGUITO ALLE MANOVRE DEL 2009,2010 E 2011 (LINEA GIALLA), IN SEGUITO ULTERIORMENTE RIDOTTI (LINEA GRIGIA) DALLE INDICAZIONI DI LUGLIO DELLA SPENDING REVIEW E DA OTTOBRE ULTERIORMENTE MODIFICATE IN SEGUITO ALLA LEGGE DI STABILITA’ Finanziamento della Spesa Sanitaria - Fonte: rielaborazione The European House –Ambrosetti si dati CGIL, Centro Interregionale Studi e Sole 24 Ore, 2012 Meridiano Sanità Rapporto 2012

18 Sostenibilità del Sistema?
Aumento della popolazione Riduzione dei fondi economici Invecchiamento della popolazione Aumento patologie cronico-degenerative GLI ELEMENTI FIN QUI VISTI SIA DI TIPO ECONOMICO CHE DI TIPO SOCIO DEMOGRAFICO, PORTANO INEVITABILMENTE A PRESENTARCI UNA SITUAZIONE MOLTO GRAVE CHE SIN DA ORA, CI PORTA A PREVEDERE UN’INCAPACITA’ DI SOSTENERE L’ATTUALE SISTEMA SANITARIO COSI COME ATTUALMENTE SVILUPPATO! Sostenibilità del Sistema?

19 Sostenibilità del SSN … dalla L.43/06 ad oggi Turbolenza politica
Advancing nursing competences in Italy: barriers, facilitators and challenges Sostenibilità del SSN … dalla L.43/06 ad oggi Turbolenza politica Criticità economica ed impatto sul welfare Criticità economica ed impatto sul SSN/SSR Sostenibilità del sistema sanitario e richieste del sistema I “nuovi” bisogni di cura e di assistenza

20 La ridefinizione del paradigma clinico-assistenziale
Advancing nursing competences in Italy: barriers, facilitators and challenges Appropriatezza professionale e gestionale … e i perimetri professionali … dalla L.43/06 ad oggi … La ridefinizione del paradigma clinico-assistenziale La ridefinizione del paradigma organizzativo gestionale in ambito ospedaliero e territoriale Le relazioni interprofessionali Ridisegno dei perimetri professionali e turbolenza interprofessionale

21 Appropriatezza professionale e gestionale
“L’asimmetria tra bisogni di salute e assistenziali dei cittadini e offerta sanitaria genera inappropriatezza e determina un gap crescente tra disponibilità delle risorse e esigenze di finanziamento di una matrice di servizi e prestazioni che, peraltro, soddisfa sempre meno le esigenze dei cittadini” (Censis, 2013)

22 Nel 2011 le famiglie italiane hanno speso 28 miliardi di € per prestazioni sanitarie out of pocket. In 1 anno oltre 3 milioni di italiani hanno fatto ricorso a prestazioni infermieristiche in forma privata, con un valore di circa 850 milioni €. Quantificazione ridotta rispetto al reale fabbisogno, con la contemporanea presenza di risposte inappropriate (1 milione di badanti). Stima per i pz. oncologici di 1,9 miliardi di € (Censis, 2013)

23 Nel 2012 l’11,1% dei cittadini dichiara di aver rinunciato alle cure ( accertamenti o visite specialistiche, interventi chirurgici o acquisto di farmaci). Tale quota sale al 13,2% fra le donne mentre a livello territoriale è più elevata nel Mezzogiorno (15%). Nel 50,4% dei casi, chi rinuncia ad una prestazione sanitaria lo fa per motivi economici, nel 32,4% a causa delle liste d’attesa o eccessiva distanza dalle strutture. (Istat, 2014)

24 Una nuova sfida … per conciliare … … Valori Fondanti … ACCESSIBILITA’
SOLIDARIETA’ ACCESSIBILITA’ EQUITA’ … Valori Fondanti …

25 VALORI FONDANTI Dei sistemi di tutela della salute con OBIETTIVI di Razionalizzazione e Responsabilizzazione nell’impiego delle risorse

26 Secondo l’OCSE … l’Italia si trova a dover affrontare due sfide …
1 - Garantire che gli sforzi in atto per contenere la spesa sanitaria non vadano a intaccare la qualità 2 - Sostenere le Regioni e le Province Autonome che hanno una infrastruttura più debole, affinchè possano erogare servizi di qualità “Revisione sulla qualità dell’assistenza sanitaria in Italia”, Studio condotto in collaborazione con Age.na.s e DG della Programmazione Sanitaria del Ministero (DD 20/12/12)

27 Come mantenere i Principi che definiscono il SSN e sostengono complessivamente il Sistema ?
Maggiore forza e spazio alle potenzialità dei professionisti sanitari Innovare i modelli organizzativi e i processi di lavoro Aumentare l'efficienza e l'appropriatezza del Sistema stesso.

28 In sintesi … Bisogni emergenti dei singoli e della collettività
Innovazione e sostenibilità del Ssn – Sistema salute Ridefinizione funzione degli ospedali e territorio Nuovi paradigmi organizzativi e assistenziali Up Grading formativo e operativo degli infermieri Relazioni e responsabilità intra equipe

29 Le relazioni professionali, intra ed inter
Advancing nursing competences in Italy: barriers, facilitators and challenges Le barriere: Le relazioni professionali, intra ed inter Le regressive paure dei medici Il ridisegno dei perimetri professionali

30 La criticità economica e l’impatto sul welfare
Advancing nursing competences in Italy: barriers, facilitators and challenges Le facilitazioni: La criticità economica e l’impatto sul welfare I nuovi bisogni di cura e di assistenza Il comma 566 e l’accordo Stato-Regioni

31 La ridefinizione del paradigma clinico-assistenziale
Advancing nursing competences in Italy: barriers, facilitators and challenges Le sfide: La sostenibilità del SSN, le richieste del sistema e l’appropriatezza professionale e gestionale La ridefinizione del paradigma clinico-assistenziale La ridefinizione del paradigma organizzativo-gestionale in ambito ospedaliero e territoriale Patto per la salute e standard ospedalieri e territoriali La libera professione

32 PUNTARE SULLE COMPETENZE
… Per competere …. PUNTARE SULLE COMPETENZE

33 NOTA DEL 05/11/2011 Istituzione Tavolo Tecnico congiunto, Ministero della Salute e Assessorati (alcuni) regionali della Sanità, per la verifica dei Profili Professionali Sanitari esistenti in un’ottica di ampliamento delle competenze dei professionisti VENETO

34 Perché è stato attivato il tavolo di lavoro Ministero/Regioni?
Alcune motivazioni le possiamo ricavare dagli stessi documenti diffusi : una specifica richiesta delle Regioni al Ministero della Salute con nota prot del 5/10/2011 nella quale si chiedeva di avviare un tavolo congiunto per la verifica dei profili professionali sanitari esistenti in un ottica di ampliamento delle competenze dei professionisti; le necessità, definite e condivise dal Ministero della Salute, di ampliare le competenze dei professionisti della sanità e l’opportunità di accorpare le figure dell'infermiere e dell'infermiere pediatrico; (tramontata nell'ultima bozza)

35 la costante e profonda evoluzione nei settori scientifico, epidemiologico, demografico, formativo/professionale nonché lo sviluppo dell'informatizzazione e delle tecnologie con conseguente rimodulazione dei processi assistenziali e organizzativi in ambito sanitario e socio sanitario; la proposta di PSN , approvata dalla Conferenza Stato-Regioni, che, al punto 1.6 prevede lo sviluppo di nuove competenze e responsabilità da parte delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, consolidando quanto già in atto nel nostro Paese ed uniformandosi così agli altri sistemi europei.

36 Altre motivazioni possono essere ricercate:
attuale assetto istituzionale che prevede precise responsabilità in capo alla definizione delle competenze delle professioni sanitarie (in capo allo Stato e non alle Regioni), da qui la scelta del percorso di accordo Stato Regioni necessità (non più procrastinabile) di individuare soluzioni organizzative efficaci ma anche economiche trovare supporto e convalidare nuove esperienze organizzative (see and treat, gestione codici bianchi di PS, mezzi di soccorso intermedio, nurse preoperatorio, …) riducendo eventuali contenziosi ipotesi prospettata di riduzione del numero dei medici

37 Diffusione I BOZZA del lavoro
META’ APRILE 2012 Diffusione I BOZZA del lavoro

38 Indica come luogo della formazione il SSR
Definisce l’infermiere post formazione “ESPERTO” Non prevede nessun aggancio con percorsi formativi accademici post base (Master)

39 Il dibattito…..

40 IPASVI “Ferma opposizione a una logica mansionaria”
Infermieri. Il documento per lo Stato Regioni sulle nuove competenze è pronto! (20 aprile 2012) Cassi (Cimo) “Su ridefinizione competenze i medici devono essere consultati (20 aprile 2012) Silvestro (Ipasvi): “La nostra condizione è il riconoscimento di una formazione specialistica” Professioni sanitarie e ostetriche bocciano la proposta Ministero Regioni IPASVI “Ferma opposizione a una logica mansionaria” Guana (Collegi Ostetriche) “Bene tavolo tecnico ma il metodo di lavoro non va” Bortone (Conaps) “Attenzione a non passare da cultura medico-centrica a infermiero-centrica” Proia (Min. Salute): “Serve un nuovo Patto tra medici e professionisti della salute” (16 aprile 2012)

41 NO alla elencazione di prestazioni
Gestione di processi assistenziali: (see & treat, eco,…

42 NO alla modifica del Profilo Professionale (739/94)
Piena attuazione

43 NO alla “formazione regionale”
Attuazione e riconoscimento della Legge 43 (inf. specialista)

44 Nota FNC 24 aprile 2012

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46 II BOZZA del Documento diffusa dal Ministero
LUGLIO 2012 II BOZZA del Documento diffusa dal Ministero INFERMIERI. IL DOCUMENTO PER LO STATO REGIONI SULLE NUOVE COMPETENZE È PRONTO Il testo, aggiornato dopo i numerosi incontri con gli operatori sanitari, è stato inviato al ministro Balduzzi e agli assessori regionali alla Sanità per l'esame finale.

47 Art. 2 (Aree di intervento)
Sono individuate sei aree di intervento: AREA CURE PRIMARIE – INFERMIERE COMUNITA’- FAMIGLIA AREA INTENSIVA E DELL’EMERGENZA URGENZA AREA MEDICA AREA CHIRURGICA AREA NEONATOLOGICA E PEDIATRICA AREA SALUTE MENTALE E DIPENDENZE AREA DELL’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L’allegato tecnico costituisce quadro di riferimento nella individuazione delle competenze professionali da sviluppare in ciascuna area di intervento

48 GENNAIO 2013 Data 23 gennaio 2013 Oggetto: Tavolo tecnico – evoluzione delle competenze infermieristiche Si invia in allegato la nuova proposta del Tavolo tecnico Ministero della salute-Regioni sull'implementazione e lo sviluppo delle competenze infermieristiche. La proposta è stata analizzata dal Comitato centrale che ha espresso parere positivo. I contenuti della Relazione illustrativa e dell'articolato riflettono quanto sostenuto dalla FNC in coerenza con le indicazioni emerse nel Consiglio Nazionale del 6/6/2012 e sono la conseguenza della costante interlocuzione con il Ministero della salute, le Regioni e le Rappresentanze sindacali che ha permesso di superare le stigmatizzate criticità contenute nei documenti precedenti. Nel comunicare che verrà data informazione sia sulle decisioni della Conferenza Stato- Regioni - a cui la proposta è già stata inviata - sia sulle iniziative che si riterrà opportuno proporre ai Collegi provinciali qualora e quando vi fosse l'approvazione della proposta stessa, si inviano cordiali saluti. La presidente Annalisa Silvestro

49 Art. 2 (aree di Intervento)
Sono individuate le seguenti aree di intervento: AREA CURE PRIMARIE –SERVIZI TERRITORIALI/DISTRETTUALI 2) AREA INTENSIVA E DELL’EMERGENZA URGENZA 3) AREA MEDICA 4) AREA CHIRURGICA 5) AREA NEONATOLOGICA E PEDIATRICA 6) AREA SALUTE MENTALE E DIPENDENZE

50 Assunzione responsabilità Sovrapposizione atto medico/atto sanitario
Sconfinamento competenze Sovrapposizione atto medico/atto sanitario Sicurezza assistiti Assunzione responsabilità

51 Stesura finale BOZZA ACCORDO sulle competenze
30 GENNAIO 2014 Stesura finale BOZZA ACCORDO sulle competenze Art. 1 (Oggetto) 1. Il presente Accordo, in relazione alle aree di intervento di cui all’articolo 2, definisce le modalità e i percorsi validi su tutto il territorio nazionale per riconoscere e promuovere lo sviluppo delle competenze e delle responsabilità professionali dell’infermiere e dell’infermiere pediatrico al fine di favorire lo sviluppo delle funzioni professionali in correlazione con gli obiettivi di educazione, prevenzione, cura, assistenza e riabilitazione previsti dalla programmazione sanitaria nazionale e regionale. 2. Le esperienze avanzate, già in essere in alcune regioni o aziende, sono ricondotte alle modalità e ai percorsi definiti dal presente accordo.

52 Art. 2 (Aree di intervento) 1
Art. 2 (Aree di intervento) 1. Sono individuate le seguenti aree di intervento: a) AREA CURE PRIMARIE – SERVIZI TERRITORIALI/DISTRETTUALI b) AREA INTENSIVA E DELL’EMERGENZA URGENZA c) AREA MEDICA d) AREA CHIRURGICA e) AREA NEONATOLOGICA E PEDIATRICA f) AREA SALUTE MENTALE E DIPENDENZE

53 Art. 3 (Modalità e percorsi per lo sviluppo delle competenze professionali)
Lo sviluppo delle competenze e delle responsabilità, basato sulla formazione, sulla ricerca e sull’esperienza professionale acquisita in ambito lavorativo, ha come riferimento le norme deontologiche, le disposizioni normative e amministrative relative ai contenuti dei profili professionali e gli ordinamenti formativi universitari, nonché le scelte di programmazione nazionale e regionale, per migliorare la presa in carico della persona, la continuità assistenziale fra ospedale e territorio, il governo dei bisogni assistenziali, sanitari e socio sanitari delle persone, delle famiglie e della comunità assistita Le regioni e le province autonome, previo confronto con le rappresentanze professionali e sindacali, definiscono, all’interno del processo di accreditamento professionale, i criteri per lo sviluppo delle competenze degli infermieri e la conseguente revisione dei modelli organizzativi, sia ospedalieri che territoriali, a iniziare dall’organizzazione dei presidi ospedalieri per intensità di cure e dai modelli per complessità assistenziale, in relazione alle esigenze regionali e professionali. Con riferimento al comma 2, le regioni e le provincie autonome, sulla base di una specifica intesa con le rappresentanze sindacali e professionali, definiscono, in collaborazione con l’università, entro 180 giorni dall’approvazione del presente Accordo, i percorsi attuativi e i criteri per riconoscere pregresse specifiche esperienze, nonché i percorsi formativi da effettuarsi in ambito regionale o aziendale, anche ai fini dell’attribuzione dei crediti formativi universitari (CFU). Le regioni e le province autonome inviano al Ministero della salute la documentazione relativa ai percorsi di cui al presente articolo.

54 Art. 4 (Formazione e sperimentazione )
Con decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca scientifica, di concerto con il Ministero della salute, e d’intesa con le regioni e province autonome, sono emanati gli indirizzi per dare corso alla formazione dell'infermiere specialista, in attuazione dell’articolo 6, comma 1, lettera c), della legge 1° febbraio 2006, n. 43, nonché i criteri per il riconoscimento dei crediti formativi universitari (CFU) relativi ai percorsi pregressi effettuati dal le regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano. In relazione all’attuazione delle modalità e dei percorsi di cui all’articolo 3 sono inoltre rivisitati i piani di studio delle Lauree, delle Lauree Magistrali e dei Master universitari di I e II livello. Le regioni e le province autonome promuovono specifiche e innovative sperimentazioni clinico-assistenziali, gestionali e formative, in ottemperanza alle modalità e ai percorsi di cui all’articolo 3 e ai processi formativi di cui al precedente comma 1, avendo come riferimento una moderna ed efficace integrazione delle competenze all’interno di equipe multi-professionali.

55 Art. 5 (Governo dell’evoluzione professionale, formativa e organizzativa nel Ssn) 1. Per promuovere lo sviluppo omogeneo delle competenze professionali e dei conseguenti modelli organizzativi nel Servizio sanitario nazionale nonché per promuovere e diffondere le buone pratiche nonché per disincentivare modelli che non abbiano prodotto miglioramenti in termini di efficacia ed efficienza, presso il Ministero della salute è istituito l’Osservatorio nazionale delle buone pratiche professionali e organizzative, cui partecipano i rappresentanti del Ministero della salute, i rappresentanti delle regioni, le rappresentanze professionali e sindacali. L’Osservatorio, valutata la documentazione pervenuta ai sensi dell’articolo 3, esprime pareri motivati al fine di promuovere lo sviluppo omogeneo nel Servizio sanitario nazionale. L’Osservatorio ha facoltà di organizzare i propri lavori secondo le modalità operative e le priorità che riterrà opportuno individuare. Il Ministero della salute è incaricato della diffusione dei pareri dell’Osservatorio.

56 Art. 6 (Clausola finanziaria) 1
Art. 6 (Clausola finanziaria) 1. Dal presente Accordo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

57 Patto per la salute Crescita delle strutture intermedie
Diffusione di modelli di disease management della cronicità Modelli di valutazione dell’innovazione tecnologica

58 Gli standard ospedalieri … Il regolamento contiene una serie di previsioni e anche di innovazioni che riguardano la professione infermieristica. Prevede infatti che gli infermieri siano i “gestori” degli ospedali di comunità, anello di congiunzione tra ospedale e territorio e garanzia della continuità assistenziale per i pazienti

59 … e territoriali … Il territorio e la necessità della continuità di cure di questo con l’ospedale sono argomenti più volte richiamati sia nel Patto per la Salute che nel regolamento sugli standard ospedalieri. Recentemente, nell’evento organizzato da Ipasvi e Cittadinanzattiva, è stato messo in risalto che i principali problemi dei cittadini nel 2013 hanno riguardato l’accesso alle prestazioni sanitarie (23,7% per liste d’attesa, ticket e intramoenia) e l’assistenza sanitaria territoriale.

60 Nel gennaio 2015 la FNC costituisce un gruppo di lavoro sulla tematica
“competenze infermieristiche” a seguito dell’ approvazione della legge 190/14, art. 1, comma 566 …

61 Disposizioni in materia di professioni sanitarie
Legge 26 febbraio 1999, n. 42 Disposizioni in materia di professioni sanitarie pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 50 del 2 marzo 1999 ________________________________________ Art. 1. (Definizione delle professioni sanitarie) 2. … fatte salve le competenze previste per le professioni mediche e per le altre professioni del ruolo sanitario per l'accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea, nel rispetto reciproco delle specifiche competenze professionali. LEGGE 23 dicembre 2014, n. 190 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita' 2015). (14G00203) (GU n.300 del Suppl. Ordinario n. 99) Vigente al: 566. Ferme restando le competenze dei laureati in medicina e chirurgia in materia di atti complessi e specialistici di prevenzione, diagnosi, cura e terapia, con accordo tra Governo e regioni, previa concertazione con le rappresentanze scientifiche, professionali e sindacali dei profili sanitari interessati, sono definiti i ruoli, le competenze, le relazioni professionali e le responsabilita' individuali e di equipe su compiti, funzioni e obiettivi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche della riabilitazione e della prevenzione, anche attraverso percorsi formativi complementari. Dall'attuazione del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

62 competenze cliniche "perfezionate" "esperte“ "specialistiche"
“Ferme restando le competenze dei laureati in medicina e chirurgia in materia di atti complessi e specialistici di prevenzione, diagnosi, cura e terapia, con accordo tra Governo e Regioni, previa concertazione con le rappresentanze scientifiche, professionali e sindacali dei profili sanitari interessati, sono definiti i ruoli, le competenze, le relazioni professionali e le responsabilità individuali e di équipe su compiti, funzioni e obiettivi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche della riabilitazione e della prevenzione, anche attraverso percorsi formativi complementari....". competenze cliniche "perfezionate" "esperte“ "specialistiche"

63 … Inoltre il comma 566 richiama…
Orientamenti del Patto per la salute e pone le basi per intervenire su ruoli, funzioni e modalità operative dei professionisti sanitari, sostenendo l'evoluzione delle loro competenze - anche attraverso percorsi di formazione complementare - e privilegiando i sistemi a rete e il lavoro in squadra. La Federazione pertanto ha costituito un gruppo di infermieri esperti nell'ambito della formazione infermieristica e della gestione e organizzazione dei processi assistenziali nelle strutture sanitarie, per elaborare una proposta che definisca la prospettiva della FNC stessa per quanto attiene la tematica "evoluzione delle competenze", indicando tipologia funzionale, percorso formativo e agibilità nell'organizzazione dell'infermiere: con competenze cliniche "perfezionate" con competenze cliniche "esperte" con competenze cliniche "specialistiche".

64 Il documento della FNC IPASVI
Definizione di un “Documento quadro” con annesse “Note definitorie e metodologiche” Il documento quadro indica: Tipologia funzionale Percorso formativo Agibilità nell’organizzazione del percorso e della progressione delle competenze dell’Infermiere Il documento della FNC IPASVI

65 Il documento della FNC IPASVI
Le basi…. Art. 4 Bozza Accordo “…saranno inoltre rivisitati i piani di studio delle Lauree, delle Lauree Magistrali e dei Master di I e II livello” Esigenza di equilibrio tra le richieste del SSN e sistema formativo; Rendere spendibili nel mercato del lavoro le diverse tipologie di competenze infermieristiche in riferimento alle scelte di programmazione regionale e nazionale, continuità assistenziale, governo dei bisogni e modelli organizzativi (art. 3 comma 1 Bozza di accordo)

66 Il documento della FNC IPASVI
Richiamando i contenuti della Bozza di Accordo tra il Governo e le Regioni la proposta definisce la prospettiva della FNC per quanto attiene la tematica “evoluzione delle competenze” indicando tipologia funzionale, percorso formativo e agibilità nell’organizzazione dell’infermiere: Con competenze cliniche “perfezionate” Con competenze cliniche “esperte” Con competenze cliniche “specialistiche”

67 Il documento della FNC IPASVI
Gli schemi…. - L’ipotesi del percorso formativo con manifestazione della simmetria tra linea gestionale e linea clinica L’ipotesi dimostrativa del posizionamento degli infermieri con livelli diversi di competenza sia nella clinica sia nella gestione L’ipotesi di organigramma

68 Il documento della FNC IPASVI
Gli schemi…. Sviluppo su due assi: Asse della gestione: espansione delle competenze (relative a conoscenze e capacità assistenziali Asse della clinica: approfondimento delle competenze (relative al governo delle risorse e processi organizzativi)

69 Consigli direttivi e Collegi Revisori dei conti
Riflessioni sulla coerenza metodologica di riferimento per le competenze specialistiche Seminari Ipasvi Consigli direttivi e Collegi Revisori dei conti Bologna - Lecce 20/31 maggio 2015 5/7 giugno 2015 Asse della clinica: linea della “produzione” di servizi e del governo dei processi assistenziali. Qui si posizionano, direttamente e a livelli incrementati diversi, le competenze/responsabilità agite dagli infermieri nei confronti dell’utenza Asse della gestione; linea di governo dei processi organizzativi e delle risorse. Qui si posizionano, a livelli incrementati diversi, le competenze agite dagli infermieri in rapporto alla gestione delle risorse e a quelle

70 Livelli di approfondimento delle competenze cliniche
b) Inf. con perfezionamento clinico: corso di perfezionamento universitario per approfondire competenze in un’area tecnico operativa (es. accessi ) c) Inf. esperto clinico con master: approfondire competenze in un settore specifico dell’AI. Esperto di parti di processo o peculiari pratiche assistenziali (es. anestesia/rianimazione, strumentazione chirurgica, wound care, ecc. ) d) Inf. specialista clinico con laurea magistrale: governa i processi assistenziali tipici di una delle aree previste (cure primarie, emergenza/urgenza, medica, chirurgica, pediatrica, salute mentale).

71 Consigli direttivi e Collegi Revisori dei conti
Riflessioni sulla coerenza metodologica di riferimento per le competenze specialistiche Seminari Ipasvi Consigli direttivi e Collegi Revisori dei conti Bologna - Lecce 20/31 maggio 2015 5/7 giugno 2015 Asse della clinica: linea della “produzione” di servizi e del governo dei processi assistenziali. Qui si posizionano, direttamente e a livelli incrementati diversi, le competenze/responsabilità agite dagli infermieri nei confronti dell’utenza Asse della gestione; linea di governo dei processi organizzativi e delle risorse. Qui si posizionano, a livelli incrementati diversi, le competenze agite dagli infermieri in rapporto alla gestione delle risorse e a quelle

72 Livelli di espansione delle competenze gestionali
b) Inf. con perfezionamento gestionale: corso di perfezionamento universitario per competenze in specifiche funzioni organizzative (es. bed manager ) c) Inf. coordinatore con master: acquisire conoscenze e capacità di governo dei processi organizzativi e di risorse in unità organizzative. d) Inf. dirigente con laurea magistrale: competenze nel prendere responsabilità di governo di processi organizzativi e di risorse nei vari livelli di strutture (dipartimento, area, piattaforma, presidio, distretto) e nell’ambito formativo. Revisione esclusività master per coordinamento?

73 Consigli direttivi e Collegi Revisori dei conti
Riflessioni sulla coerenza metodologica di riferimento per le competenze specialistiche Seminari Ipasvi Consigli direttivi e Collegi Revisori dei conti Bologna - Lecce 20/31 maggio 2015 5/7 giugno 2015

74 Consigli direttivi e Collegi Revisori dei conti
Riflessioni sulla coerenza metodologica di riferimento per le competenze specialistiche Seminari Ipasvi Consigli direttivi e Collegi Revisori dei conti Bologna - Lecce 20/31 maggio 2015 5/7 giugno 2015

75 PERCHE’ una formazione specialistica ?…
Evitare che alcune abilità siano intese quale unico e vero obiettivo che si vuole perseguire Le Specializzazioni infermieristiche pretendono l’approfondimento disciplinare del processo di assistenza e successivamente disegnano le abilità tecniche ascrivibili e spendibili dagli infermieri

76 Abilità da utilizzare nei processi di assistenza su tutto il territorio nazionale
L’infermiere vuole lavorare in squadra con paradigmi professionali, relazionali e organizzativi diversi dagli attuali L’infermiere vuole ragionare su ciò che serve agli assistiti e alla sostenibilità del SSN

77 La posizione della FNC IPASVI
I principi e gli elementi ispiratori: continuità assistenziale presa in carico multiprofessionalità Ampliamento/approfondimento competenze rivisitazione formazione il paradigma della disciplina infermieristica (processo assistenziale orientato alla risposta ai bisogni) evoluzione scientifica, epidemiologica, socio-economico e fattuale quali determinanti la coerenza con il contesto e con i bisogni di salute della popolazione

78 (critica e chirurgica)
motivazioni: Le aree tengono conto del processo assistenziale, della continuità, della presa in carico Alcune sono motivate dallo sviluppo delle conoscenze scientifiche e tecnologiche (critica e chirurgica) Altre originano dalla modifica dei bisogni di salute (medica, cure primarie e salute mentale) Altre tengono conto delle peculiarità della nostra famiglia professionale (neonatale e pediatrica)

79 Quali vantaggi per i cittadini ?
… Risposte assistenziali appropriate ai “nuovi” bisogni … Quali vantaggi per professionisti ? … Riconoscimento e valorizzazione delle competenze professionali …

80 grazie per l’attenzione


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