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S H A’ A B I.

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Presentazione sul tema: "S H A’ A B I."— Transcript della presentazione:

1 S H A’ A B I

2 A … tutto per me ! … … un amico …
Ab: è l’equivalente in arabo della parola italiana papà in arabo … alcuni pensieri del gruppo sul papà: … l’amore più importante nella mia vita … … tutto per me ! … … un amico … …. e’ una figura molto importante ed e’ un esempio da seguire … … e’ una figura relativa nella mia vita perché sostituita da altri parenti … A

3 B Bruschetta: Piatto povero contadino della cucina italiana
Ingredienti: Pane rustico abbrustolito ("bruscato") cotto nel forno o sulla piastra. Da condire con pomodoro, olio di oliva di buona qualità e…altre infinità di ingredienti! Baklava: Piatto tipico della cucina albnese Ingredienti: Zucchero, frutta secca, miele, succo di limone e spezie con acqua di rose. Dolce complesso e stratificato, di sottili sfoglie di pasta fillo. B

4 C Cuscus: Piatto tipico del nord africa.
Ingredienti: Tipicamente preparato con semola di grano duro, carni umide verdure bollite. Calzone: Piatto tipico delle regioni del sud Italia. Ingredienti: Esistono molte varianti al ripieno originale del panzerotto pugliese; noto è il ripieno con l'aggiunta delle olive snocciolate delle acciughe, della cipolla e dei capperi. Corano: Testo sacro della religione dell'Islam. Per i musulmani il Corano rappresenta il messaggio rivelato quattordici secoli fa da Dio (Allāh) a Maometto (in arabo Muhammad) tramite un angelo e destinato a ogni uomo sulla terra. C

5 Dasma: Matrimonio tradizionale albanese
Dasma: Matrimonio tradizionale albanese. Può durare da due a sette giorni. Usi e costumi: Danze e canti malinconici della tradizione popolare allietano la festa. La tradizione vuole che la strada percorsa a piedi dagli sposi sia cosparsa di grappa, riso, caramelle e monetine. “krushqijt”: i parenti degli sposi. "valle”: danza tipica dei matrimoni albanesi. "pajen”: i vestiti della sposa che giorni prima vengono mostrati dai famigliari alle persone del paese. D

6 Olio essenziale di Menta Piperita
Essenze: Olio essenziale di Menta Piperita (Mentha piperita foglie e sommità) E' principalmente consigliato: per problemi gastrointestinali: L'olio essenziale di menta piperita è forse uno dei migliori digestivi presenti in aromaterapia. Esplica azione stomachica, carminativa, colagoga ed antivomito. È utile in caso di meteorismo, indigestioni, emicranie digestive, coliche, diarree, spasmi, dispepsiee quasi tutti i disturbi legati all'apparato digerente. Nei dolori gastrointestinali molto forti sviluppa la stessa azione calmante di 1-2cg di morfina. Alitosi: L'essenza è molto utile per rinfrescare e deodorare l'alito. Ansia, isterismo, angosce, insonnia: L'olio essenziale di menta piperita è indicato in molti problemi di tipo neurovegetativo come ansie, insonnia, vertigini, vomito, depressione, tachicardie ed emicranie. Vermi intestinali: L'azione vermifuga dell'essenza può favorire, in breve tempo, l'espulsione di parassiti intestinali. Dolori reumatici: La menta piperita possiede buone proprietà analgesiche ed antireumatiche. Per le affezioni cutanee: L'essenza di menta piperita, grazie alle sue proprietà antisettiche, antinfiammatorie ed antipruriginose è utile nel trattamento di foruncoli, eczemi, tigna, scabbia, ulcere, herpes zoster e dermatosi. Per le punture di insetti: Le proprietà antipruriginose dell'essenza la rendono un ottimo rimedio contro le punture di zanzare ed altri insetti. Stomatiti: La menta piperita si è rivelata un ottimo rimedio per le stomatiti e le afte. Tifo: Le proprietà battericide della menta si sono dimostrate particolarmente efficaci nel neutralizzare il batterio di Hebert. Contro la tubercolosi: Alla dose dello 0,4% può neutralizzare il bacillo di Koch. Contro lo stafilococco ed il proteus vulgaris: L'essenza neutralizza lo stafilococco in sole 3-4 ore e il proteus vulgaris in un tempo variabile tra le 7 e le 24 ore. Contro la Febbre, raffreddore ed influenza: La menta piperita esplica azione antisettica ed antipiretica che giova in caso di malattie da raffreddamento ed influenza. Per regolarizzare il ciclo ed il flusso mestruale: L'olio essenziale di menta piperita calma i forti dolori provocati da dismenorrea e, grazie alla sua azione emmenagoga, giova nell'ipomenorrea e regolarizza il flusso. Chinetosi: Le proprietà sedative ed antiemetiche di quest'essenza, la rendono un ottimo rimedio per il mal d'auto, il mal di mare e il mal d'aria. E

7 F Flamuri, in albanese, “bandiera” Senegal Tunisia Italia Marocco
Albania

8 GHEMBER: detto anche ud o ud sharqi (Arabo: عود ʿūd) è uno strumento cordofono tipico del Marocco.
Al Oud in arabo significa legno. L'Oud è considerato dagli arabi il sultano degli strumenti musicali ed è diffuso in tutto il mondo arabo-islamico, dal Marocco all'Iraq, ed è talmente importante che l'intero sistema armonico arabo si basa sulla posizione della mano sinistra sul manico dell'oud. G

9 Harira: La harira è una zuppa tradizionale della cucina berbera, in particolare marocchina. Viene generalmente preparato durante il periodo del Ramadan e in occasione di celebrazioni come, ad esempio, i matrimoni. La Harira è cucinata a base di lenticchie lessate e carne di montone fatta bollire; si presenta a tavola con le lenticchie e con una salsa di cipolline, pomodori e burro. Si consuma accompagnata dai datteri e miele. H

10 Id el Kabir "Festa grande "Mar-Tun-Sen": L’id el Kabir "festa dell'offerta a Dio o festa grande" è la festa del Sacrificio celebrata ogni anno nel mese lunare in contrapposizione a ʿīd al-ṣaghīr "festa piccola" cioè la festa della rottura del digiuno. I

11 … alcune definizioni di Coraggioso del gruppo:
JAMBAAR (Coraggioso in senegalese) e … … alcune definizioni di Coraggioso del gruppo: Per me è coraggioso chi … affronta la realtà … è forte in tutto … guarda in faccia la realtà … lotta sempre nella vita … si rialza sempre anche dopo aver subito i duri colpi della vita! … è se stesso/a, senza vergognarsi di quello che ha o che non ha. J

12 Kebab: Il kebab è un piatto, a base di carne, tipico della gastronomia turca divenuto
popolare in Germania grazie alle immigrazioni provenienti dal Medio Oriente. Ingredienti: carne (solitamente di pecora o di manzo ma mai di maiale, in quanto carne vietata dall'Islam), tagliata a fettine condita o marinata, aromatizzata con erbe o le spezie tipiche dei sapori del mediterraneo: origano, menta, peperoncino, cannella, cumino, coriandolo, aceto ecc. Kora: strumento musicale del gruppo dei cordofoni, della famiglia delle arpe a ponte; organologicamente è considerata un'arpa-liuto. È uno strumento tradizionale dell'etnia Mandinka, diffusa in buona parte dell'Africa occidentale. Kalasiris: La kalasiris era un mantello o vestito leggero, utilizzato da uomini e donne nell'antico Egitto, tra il 1580 a.C. e il 1090 a.C. Era simile ad una camicia, o ad una gonna sorretta da una cinghia che saliva alla spalla, o ad un mantello lungo fino al collo. Le maniche potevano essere di varie fogge e dimensioni o non esserci per nulla. Poteva esser chiusa lateralmente da una cintura. Permetteva facilmente i movimenti del corpo, anche se talvolta appariva così stretta da far pensare all'utilizzo di una stoffa elastica. Il nome kalasiris viene fatto risalire ad Erodoto. Un vestito simile veniva utilizzato dagli Assiri e dai Babilonesi. K

13 L Alcune definizioni del gruppo sulla LIBERTÈ:
… volare … vivere … sognare … amare … non andare a scuola … fare ciò che voglio … essere felice; fare ciò che si vuole senza violare le leggi o danneggiare gli altri … vivere nel rispetto delle regole … L

14 Marocco: ll Marocco è uno Stato dell'Africa settentrionale, all'estremità più occidentale della regione del mondo arabo denominata Maghreb. Il Marocco deve questo nome alla città di Marrakech che nel Medioevo era conosciuta in Europa come "Città di Marocco“, il nome di Marrakech (o Marrakesh) deriva a sua volta dalle parole tamazight  Mur-Akush, che significano Terra di Dio; questo nome venne assegnato alla città dal suo fondatore Yusuf ibn Tashfin M

15 N Nona: Nona è l’equivalente albanese della parola nonna in italiano
Tra tutti quei riccioli al vento, tra tutti quei biondi corimbi, sembrava, quel capo d'argento, dicesse col tremito, bimbi, sì... piccoli, sì E i bimbi cercavano in festa, talora, con grido giulivo, le tremule mani e la testa che avevano solo di vivo quel povero sì Sì, solo; sì, sempre, dal canto del fuoco, dall'umile trono; si, per ogni scoppio di pianto, per ogni preghiera: perdono, sì... voglio, sì... sì! Sì, pure al lettino del bimbo malato... La Morte guardava, La Morte presente in un nimbo La tremula testa dell'ava diceva sì! sì! Sì, sempre; sì, solo; le notti lunghissime, altissime! Nera moveva, ai lamenti interrotti, la Morte da un angolo... C'era … mai sostituisce la figura del padre che per motivi personali quel tremulo sì, non mi è stato mai vicino … quel sì, presso il letto... E sì, prese la nonna, la prese, lasciandole …. Non li ho mai conosciuti … una parte importante della mia vita vivere il bimbo. Si tese quel capo in un brivido blando, … saggezza … molto importanti per me nell'ultimo sì. …. parte della mia vita molto importante che ci insegna saggezza e lealtà … Giovanni Pascoli

16 Orecchiette: Le orecchiette sono un tipo di pasta tipico della regione Puglia e Basilicata, la cui forma è approssimativamente quella di piccole orecchie, da cui deriva appunto il nome. Ne esiste anche una versione realizzata senza la forma di cupola, meglio conosciuta come "strascinati". In tutte le varianti, si realizzano utilizzando esclusivamente farina di grano duro, acqua e sale. La ricetta tipica regionale è quella che le vede insieme alle cime di rapa. O

17 Pizzarello: (terlizzese) pan focaccia dalla tipica forma allungata e dal gusto particolare esaltato da olio d’oliva, origano e pomodoro (molfettese) tipico panino della tradizione molfettese pasquale, ripieno con tonno all'olio d'oliva, acciughe e capperi. Pita:La pita è un tipo di pane piatto lievitato, rotondo, a base di farina di grano. La pita, insieme ad altri tipi di pane, è un cibo tradizionale delle cucine del Medio Oriente e del Mediterraneo, dal Nord Africa all'Afghanistan. Viene anche chiamata pane arabo, siriano o libanese, specialmente nel mondo arabo e nelle zone a consistente popolazione araba. P

18 Q Quadro … ovvero alcune nostre foto di gruppo:

19 Ramadan: Il Ramadan detto anche il Digiuno è, secondo il calendario musulmano, il nono mese dell'anno e ha una durata di 29 o 30 giorni. La parola, in arabo, significa "mese caldo", il che fa ritenere che un tempo (quando i mesi erano legati al ciclo solare) esso fosse un mese estivo. Il Ramadan, per la rigorosa osservanza del digiuno diurno che ostacola il lavoro e per il carattere festivo delle sue notti, costituisce un periodo eccezionale dell'anno per i fedeli islamici in tutti i paesi a maggioranza musulmana: la sua sacralità è fondata sulla tradizione già fissata nel Corano, secondo cui in questo mese Maometto avrebbe ricevuto una rivelazione dall'arcangelo Gabriele. R

20 Scarcella:La scarcella, conosciuta in alcune zone anche come scariella, è uno dei dolci pasquali originari della cucina pugliese conosciuto in tutto il sud ed è preparato pure in molte nazioni dove i ricchi ne hanno diffuso la ricetta. Questa viene ricoperta di glassa bianca su cui poi vengono adagiati dei piccoli ovetti in cioccolata a scopo decorativo o anche semplicemente delle perline color argento o multicolore. S

21 Tajine:Il piatto tipico arabo tradizionalmente è fatto interamente di terracotta, spesso smaltata o decorata, ed è composto da due parti: una parte inferiore piatta e circolare con i bordi bassi, ed una parte conica superiore che viene appoggiata sul piatto durante la cottura. La forma del coperchio è pensata per facilitare il ritorno della condensa verso il basso e presenta sulla sommità un "pomello" che ne facilita la presa. La parte inferiore viene usata per servire il piatto in tavola. T

22 Ulivo:L'olivo o ulivo è una pianta da frutto
Ulivo:L'olivo o ulivo è una pianta da frutto. Originario del Vicino Oriente, è utilizzato fin dall'antichità per l'alimentazione. I suoi frutti, le olive, sono impiegate per l'estrazione dell'olio e, in misura minore, per l'impiego diretto nell'alimentazione. A causa del sapore amaro dovuto al contenuto in polifenoli, l'uso delle olive come frutti nell'alimentazione richiede però trattamenti specifici finalizzati alla deamaricazione (riduzione dei principi amari), realizzata con metodi vari. U

23 Vez,uova in albanese La cucina albanese è simile alla cucina greca e a quella turca, semplice ma saporita da una grande quantità di aromi. Alcuni piatti sono molto rinomati, tra questi: il dromesat (una pasta fatta con grumi di farina che vengono cucinati nei sughi), le shtridhelat (tagliatelle cucinate con ceci e fagioli) e la Byreh, una focaccia a base di farina, strutto e acqua. Gli antipasti in Albania si chiamano "meze", il piatto nazionale sono il riso pilaf e il tasqebap, un piatto a base di bocconcini di vitello. La carne di vitello è molto usata ma si mangiano anche carni di capretto e agnello: il perzie di mishesh arbesh è un misto di carne di capretto, agnello e pancetta di maiale), il kagiq me patana è capretto con patate, il macakorda è la coratella di capretto. La trippa è cucinata con erbe aromatiche e salse gustose. In Albania molto gustose sono le frittate con verdure come la veze petul di cicoria, frittata con cardi selvatici, scarola e capperi; la minzetra uligne me bath (frittata con fave secche ed olive). Fra i formaggi più popolari vi è il djathe (pecorino),il filicat (giuncata), gjize (ricotta) e fra i salumi: le saucice (salsiccie), ndule (salsicciotto), e supersate (soppressata). Nelle ricorrenze si fa un grande uso di dolci, squisito è il kanarikuj (a forma di bignè bagnati nel miele), o il kasolle me gjize (un involtino ripieno di ricotta), il kulaç (una deliziosa ciambella), le petulla (delicate frittelle), e la nucia che ha la forma di un fantoccio con un uovo che raffigura il viso e i mustaculli (i mostaccioli). Nella parte settentrionale a colazione si beve il raki; a pranzo e a cena verdure varie accompagnate a volte dalla carne. Nella parte centrale il piatto tradizionale è il Tave Dheu. Ottimo è pure il cosiddetto Byrek, cucinato dalle casalinghe in diversi modi, utilizzando diversi alimenti provenienti soprattutto dal latte. Nelle parte meridionale un piatto tradizionale, usato principalmente per colazione, è il Trahana, a base di yogurt. V

24 Wolof: I Wolof sono una delle popolazioni del Senegal e costituiscono il gruppo etnico principale con circa il 43% della popolazione totale. L'etimologia del termine wolof deriva da Lof, nome della regione di provenienza dell'etnia e sede del regno Jolof. Waa-lof significa, appunto, gente del Lof. I Wolof sono presenti in tutto il paese del Senegal, sono maggiormente presenti nella regione geografica occidentale, della zona delimitata dal fiume Senegal a nord e dal fiume Gambia a sud. Parlano la lingua wolof. W

25 Xenofobia: dal greco ξενοφοβία, xenophobia, ossia "paura del diverso"; composto da ξένος, xenos, "estraneo, insolito" e φόβος, phobos, "paura“. È la paura di ciò che è distinto per natura, razza o specie. A volte questo atteggiamento non si ferma alla semplice paura, ma sfocia in una vera e propria intolleranza e discriminazione nei confronti dell'oggetto della propria paura. Progetto del video: “Un calcio al razzismo … perché il vero extra comunitario è il razzista” X

26 Y Yassa: Lo yassa è un piatto tipico della cucina senegalese. Per fare la yassa di pollo, occorrono: un pollo, quattro limoni (preferibilmente quelli verdi, ben succosi, oppure si possono usare limoni dei nostri), 3-4 grosse cipolle, peperoncino piccante, sale, pepe, riso, un cucchiaio d'olio d'arachide. Il piatto si prepara 24 ore prima della cottura finale: si fa una marinata con il succo di limone, sale, pepe, peperoncino e un cucchiaio d'olio. Vi si immergono i pezzi di pollo, si copre il tutto con le cipolle tagliate a grosse rondelle e si fa saltare leggermente. Quindi si toglie dal fuoco, si copre bene il tutto e si lascia che, sino all'indomani, il succo di limone "faccia cuocere" il pollo. Prima della cottura definitiva, si estraggono i pezzetti di pollo per dorarli leggermente sulla brace o sul fuoco vivo, poi si rimettono nella marinata, con un'aggiunta d'olio e d'acqua, e si cuoce il tutto ancora per mezz'ora. Va servito sul riso, bollito a parte.

27 Zebda, burro in marocchino e … la ricetta per le Tartine al Burro di Gamberetti, piatto tipico del Marocco. La ricetta: dosi per 4 persone: Pancarré, 400 G Gamberetti, 200 G Burro, alcune Foglioli di Insalata Rucola, Capperi, Prezzemolo, Maggiorana, Basilico, Sale, Pepe Preparazione Togliete il burro dal frigo almeno 2 ore prima di cominciare a preparare le tartine. Lessate in acqua salata i gamberetti, scolateli, sgusciateli e tritate finissime le code, lasciandone otto intere. In una ciotola lavorate il burro fino a renderlo spumoso, amalgamatevi i gamberetti tritati, un po' di prezzemolo e di maggiorana tritati, qualche fogliolina di basilico spezzettata. Salate e pepate. Spalmate la crema sulle fette di pancarré tagliato a quadratini. Sistemate le tartine su un piatto da portata, decorate ognuna con un gamberetto intero, una fogliolina di rucola e alcuni capperi. Volendo, tutt'intorno potete distribuire ciuffi di prezzemolo riccio fresco Z

28

29 Il nostro gruppo Unito … anche se Diversi gli uni dagli altri ma
Uguali nei sogni, nei progetti e nelle speranze


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