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Istituto “Russell-Newton” di Scandicci

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Presentazione sul tema: "Istituto “Russell-Newton” di Scandicci"— Transcript della presentazione:

1 Istituto “Russell-Newton” di Scandicci
Classe 5F 2009/10 Geometri Istituto “Russell-Newton” di Scandicci PALAZZO DAVANZATI Museo della casa fiorentina antica Firenze

2 Cenni allo sviluppo urbano fiorentino
Facciata Piano terra, primo, secondo e terzo Affreschi Restauro Riconoscimenti

3 CENNI ALLO SVILUPPO URBANO FIORENTINO
Firenze (Florentia) fu fondata nel 59 a.C. da Giulio Cesare tra il fiume Arno e il suo affluente Mugnone. Come ogni città romana, Firenze aveva due vie principali perpendicolari tra loro chiamate Cardo e Decumano (attuali via Roma e Via Strozzi), che si incontravano in una piazza centrale, il foro (attuale piazza della Repubblica). Le prime mura furono costruite tra il 30 ed il 15 a.C. e vennero ampliate nel 1078 da Matilde di Canossa, che costruì il primo ponte sull'Arno.Tra il 1294 ed il 1333 venne costruita la terza cerchia muraria progettata da Arnolfo di Cambio. Palazzo Davanzati, edificato dai Davizzi nel 1330, deriva dall'unificazione di due case-torri. Il palazzo venne acquistato dai Bartolini e successivamente ceduto nel 1578 ai Davanzati, che legarono il loro nome al palazzo ponendo nella facciata il loro stemma. Il palazzo si trovava un tempo contornato da alte case-torri e strette vie, secondo l'usuale impianto urbanistico medievale. Oggi Palazzo Davanzati affaccia sulla omonima piazza derivata dagli sventramenti urbani che vennero effettuati nell'800 quando Firenze divenne capitale.

4 LEGENDA PIANO TERRA PIANO PRIMO PIANO SECONDO PIANO TERZO 3. Loggia
2. Famiglia Davanzati (porticato) 3. Loggia 4. Cortile 5. Piano primo a. Salone madornale b. Sala da pranzo c. Studio d. Camera da letto 6. Piano secondo 7. Piano terzo a. Camera da letto 8. Cucina 9. Altana 10. Affreschi 11. Restauro 12. Agiamento PIANO SECONDO PIANO TERZO

5 Famiglia Davanzati (porticato)
Piano Terra 2 Famiglia Davanzati (porticato) 3 Loggia 4 Cortile 2 4 3

6 Piano Primo 5a Salone madornale 12 5d 5b Sala da pranzo 12 5c 5c
Studio 5d Camera da letto 5b 12 Agiamento 5a

7 Piano Secondo 6a Salone madornale 12 6d 6b Sala da pranzo 12 6c 6c
Studio 6d Camera da letto 6b 12 Agiamento 6a

8 Piano Terzo 7d Camera da letto 12 7d 8 Cucina 9 Altana 12 Agiamento 8

9 Palazzo Davanzati si affaccia su Via Porta Rossa, nel medioevo una delle vie più importanti di Firenze per il commercio. La facciata è coperta da pietra forte lavorata a bugnato al piano terra e via via più levigata ai piani superiori. E' divisa in cinque piani fuori terra da cornici marcapiano. Le finestre, cinque per ogni piano, sono numerose rispetto alle precedenti case-torri fortificate, questo perché, nel 1578, quando i Davanzati acquistano le due case-torri che comporranno il palazzo, erano diminuiti gli attacchi nemici e le famiglie importanti iniziarono ad usare le facciate dei loro palazzi per mostrare il loro prestigio. Lo stemma al centro della facciata è quello della famiglia Davanzati. L'ingresso al palazzo avviene al piano terra attraverso tre arcate ad arco dalle quali si accede alla Loggia (3). All'ultimo piano del palazzo troviamo l'altana (9), aggiunta nel XVI secolo. Probabilmente sostituisce la merlatura originaria. Sono ancora oggi visibili ganci di ferro (detti erri) che servivano per esporre animali esotici o arazzi nei giorni festivi. I fori, che si trovano sulla facciata (buche pontaie), servivano per inserirvi delle travi di legno usate per sostenere dei ponteggi che permettevano di uscire dal palazzo senza passare dalla strada in caso di attacco. Facciata 1

10 La famiglia Davanzati era una ricca famiglia di mercanti fiorentini, come quella dei precedenti proprietari (i Davizzi), e come questi, avevano sempre vissuto in questa zona della città. Si deve ad un illustre membro dei Davanzati l’acquisto nel 1578 del palazzo: Bernardo di Antonfrancesco, illustre letterato. Nel 1733 con Bostico di Bernardo Davanzati si chiuse il ramo diretto della famiglia; Carlo di Giuseppe, l’ultimo di un altro ramo della casata, si uccise gettandosi da una finestra del palazzo nel 1833. Nel bel cortile è visibile un dipinto antico con l’albero genealogico dei Davanzati e immagini dei luoghi storici ad essi collegati. Famiglia Davanzata 2

11 Entrando a Palazzo Davanzati si accede alla loggia pavimentata in cotto disposto a spina di pesce, materiale utilizzato come pavimentazione in tutto il palazzo. E’ divisa in tre campate, con volte a crociera intonacate. In passato non c’erano i grandi portoni di legno visibili oggi: nel Medioevo serviva come luogo aperto dove svolgere importanti attività commerciali e sociali. Gli affreschi (10) presenti nella loggia non sono originali del palazzo, così come gli arredi, Loggia ma provengono da altre abitazioni di Firenze che vennero demolite nell’Ottocento per allargare le strade secondo il piano di risanamento ideato da Giuseppe Poggi quando Firenze divenne Capitale. Sul soffitto della loggia sono visibili delle botole dette piombatoi, che permettevano il lancio di olio bollente dal primo piano, allo scopo di difesa. Particolare caratteristico del palazzo è il massiccio portone in legno originale, rinforzato con borchie di ferro che divide la loggia dal cortile interno (4). 3

12 Il cortile, che non era coperto dal lucernario che vediamo oggi, veniva usato come fonte di luce, aria e soprattutto acqua. Infatti la pioggia veniva raccolta in una cisterna interrata di cui è ancora oggi visibile la grata in pietra. Per distribuire acqua in tutta la casa veniva usato un pozzo interno con secchio a carrucola, visibile ancor’oggi, un vero lusso per l’epoca. L’acqua veniva raccolta anche mediante le grondaie e i gocciolatoi in terracotta. La corte è circondata su due lati da pilastri ottagonali in pietra forte che sostengono le volte; la pietra forte è usata anche per la scala che porta al primo piano evitando così il rischio di incendi. Il cortile aveva due accessi sul vicolo retrostante il palazzo detto chiasso. Cortile 4

13 Salendo dal cortile (4) al primo piano attraverso il ballatoio entriamo nel salone madornale (5a), la stanza più importante dell’edificio, una sala larga e luminosa usata per occasioni speciali. Il soffitto decorato in due diversi modi fa supporre che la stanza fosse suddivisa in due distinti ambienti. Soffermandosi sul pavimento si individuano le botole dei piombatoi, e alle pareti vediamo una serie di ganci a cui venivano appesi dei tappeti che avevano lo scopo, nella stagione invernale, di rendere la stanza più calda e accogliente. Nel 1300 al posto dei vetri alle finestre avremmo visto panni cerati chiamati “impannate”, utilizzati per proteggere le stanze dal freddo. Piano primo 5

14 Adiacente al salone madornale, troviamo la Sala dei pappagalli (5b), chiamata così per le decorazioni alle pareti. Questa stanza era usata come sala da pranzo, le sue finestre si aprivano sul chiasso, stretto vicolo laterale al palazzo. Tra la sala da pranzo e lo studiolo (5c) vi è un piccolo bagno, detto agiamento (12). Era un ambiente raro nelle case del Trecento, e questo mostra quanto la famiglia che vi abitava fosse ricca e desse importanza all’igiene. Lo studiolo (5c) era la stanza Piano primo più piccola del palazzo e per questo molto facile da riscaldare; probabilmente d’inverno era la stanza più usata dalla famiglia. Continuando troviamo la camera da letto detta Camera dei pavoni (5d) per le decorazioni presenti sui muri. Data la sua posizione rispetto all’assetto del palazzo si presume che facesse parte di una delle antiche case-torri dei Davizzi inglobate in seguito. 5

15 Arriviamo al secondo piano salendo scale di legno questa volta, meno costose, più lavorabili e soprattutto più leggere. La pianta di questo piano ricalca quella del primo, e questo ha fatto supporre che il palazzo fosse diviso tra fratelli Davizzi. Anche in questo piano troviamo un salone madornale (6a), la sala da pranzo (6b) e due bagni, o agiamenti (12). E’ qui che troviamo la camera detta della Castellana di Vergy (6d). Gli affreschi, commissionati dai Davizzi, descrivono la Piano secondo storia di un amore tragico, basato su un popolare racconto cavalleresco francese del XIII secolo. Sulle pareti di questo piano troviamo graffiti risalenti al 1500, quando il palazzo diventò sede del magistrato delle decime granducali. Le persone disegnavano sui muri mentre attendevano il proprio turno o per annotare dati catastali. 6

16 In questa parte del palazzo è posta la cucina (8), una stanza ampia ed ariosa corrispondente alla sala da pranzo dei piani inferiori. Anche a questo piano arrivava l’acqua del pozzo. La distribuzione planimetrica del terzo piano ricalca fedelmente quella dei piani sottostanti, caratteristica questa delle più antiche case-torri. Oltre la cucina, è attualmente visitabile anche la camera da letto “delle impannate” (7d), anche questa ampiamente decorata alle pareti con affreschi, rappresentanti nella parte alta un loggiato formato da esili colonnine, oltre il quale si vede un giardino alberato. Come nelle altre stanze affrescate, la parte sottostante rappresenta i tappeti, dai bordi rovesciati, che solitamente erano appesi alle pareti. Piano terzo 7

17 La cucina è collocata all’ultimo piano (7) per li­mitare i danni causati da eventuali in­cendi che nel Trecento erano piuttosto frequenti. Nella cucina di Palazzo Da­vanzati c’è un grande camino dove il fuoco era sempre acceso, e su questo pendeva il paiolo, per avere sempre a disposizione l’acqua calda. Un’altra funzione del focolare era quello di eliminare parte dei rifiuti della casa. Accanto al camino c’è l’acquaio. Come abbiamo visto, l’acqua arriva al piano grazie al pozzo che collega tutti i piani. Nella stanza, inoltre, tro­viamo un Cucina tavolo in legno massello per la preparazione dei cibi, assieme a molti utensili per la cucina, pentole e vasellame. Alimenti tipici del Trecento erano: pane, vino, farina di castagne, verdura e frutta e non mancava formaggio e carne di maiale o di animali da cortile. Le spezie, il sale e l’olio d’oliva erano molto pre­giati e si trovavano solo nelle case delle famiglie più benestanti. 8

18 All’ultimo piano, sopra il salone madornale, si apre l’altana, un’ampia terrazza coperta raggiungibile con scale in legno. Questo loggia, aggiunta dopo l’acquisto del Palazzo per volere della famiglia Davanzati, sostituì l’originaria merlatura della casa-torre. In antichità il suo ruolo era quello di ospitare le donne durante il giorno in modo da concedere loro uno spazio aperto (le vie della città non erano molto sicure a quell’epoca). Recentemente, a causa dello spanciamento dei muri sottostanti, la pavimentazione si era Altana sollevata creando grossi disagi. Nell’ultimo restauro è stata rifatta con listelli in cotto disposti a lisca di pesce per alleggerirne il peso sulla struttura sottostante ed è stata adeguatamente provvista di giunti di dilatazione. 9

19 Affreschi 10 All’interno del palazzo troviamo molte stanze affrescate.
L’affresco è una antica tecnica che consiste nell’applicare il colore sul muro quando l’intonaco è ancora fresco. Per eseguire un affresco è richiesta un’adeguata preparazione del supporto murale: sullo strato di mattoni che compongono il muro che deve essere secco, si stende un primo strato d’intonaco chiamato arriccio su cui si traccia il disegno preparatorio, solitamente chiamato sinopia; su questo, si stende poi uno strato di intonaco più sottile e liscio, detto tonachino, su cui viene applicato il colore quando è ancora umido. La principale difficoltà di questa tecnica è che non permette sbagli e necessita di velocità nell’operare perché l’intonaco si secca presto obbligando quindi il pittore a fare piccole parti alla volta (giornate). Come ha illustrato una mostra in ottobre 2009, gli affreschi presenti ancora nel palazzo sono in realtà “a secco” e sono stati in parte ridipinti nel corso dei restauri del 1904, in occasione dell’acquisto del palazzo da parte dell’antiquario Elia Volpi. Affreschi 10

20 Per molti anni Palazzo Davanzati è stato chiuso al pubblico per gravi problemi di stabilità e lavori di manutenzione. I più recenti restauri, iniziati nel 1996 grazie all’intervento dell’allora Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze, Pistoia e Prato, hanno tentato di risolvere i problemi di instabilità generati dallo sbalzo del primo piano su voltine rampanti, creato per allargare la superficie delle stanze sulla parte destra e sul retro dell’edificio. Infatti, il peso dei piani sovrastanti troppo elevato per le voltine a sbalzo, sommato all’inaffidabilità delle travi in legno (a cui era affidato il compito di sorreggere lo sbalzo) che col tempo sono marcite, hanno provocato uno spanciamento dei muri verso l’esterno. Il progetto e seguenti lavori di restauro hanno portato in parte al rifacimento dei solai di legno del secondo e terzo piano e persino quello dell’altana, in cui la pavimentazione era chiaramente saltata. La predisposizione di catene di ferro di collegamento tra le strutture verticali, ha risolto così il problema dell’instabilità dei muri e di spanciamento verso l’esterno. Tra gli interventi previsti è stato inoltre realizzato un ascensore che permette il trasporto di persone diversamente abili anche ai piani superiori. Restauro 11

21 La parola agiamento, che vuol indicare una comodità, oggi viene usata per i piccoli vani adibiti a servizi igienici. Questi erano molto rari da trovare nelle case del trecento, ma qui in Palazzo Davanzati sono presenti ben due agitamenti per piano. Sono piccolissime stanze di forma triangolare, dove ancora oggi è possibile vedere la buca, coperta da un coperchio di legno, che era usata come wc. La vasca era in metallo e così pure il trespolo che sorreggeva il catino e la brocca con funzione di lavabo, sono visibili nelle ricostruzioni di arredo. A questi ambienti di servizio si accede rispettivamente dalla camera da letto (d) e dallo studiolo (c). Agiamenti 12

22 Il depliant di Palazzo Davanzati è stato realizzato dalla classe 5F 2009/10 L.T. Geometri dell’Istituto “Russell-Newton” di Scandicci nell’ambito del Progetto “Communicating Art” svolto in convenzione con la Sezione Didattica della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Si ringraziano per la collaborazione le Prof.sse Grace Italie e Maria Rosaria Masciocco. Un ulteriore ringraziamento va alla Direzione e al personale del museo per l’opportunità di effettuare riprese fotografiche, al Dirigente dell’Istituto “B.Russell-I.Newton” di Scandicci Prof.ssa Sandra Ragionieri Scotti per la fiducia e il sostegno e al Centro Stampa per la collaborazione tecnica che hanno contribuito alla realizzazione del depliant. Via Fabrizio De André, Scandicci (FI) Tel /54/ Riconoscimenti


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